Quando fu spalancato il cancello che immetteva dentro l'atrio della Cantina Borbonica, come in un film di Fantozzi un gruppo ancora indistinto travolgendo l'incauto, improvvisato portiere, "prendeva la testa" e si precipitava per arrivare fin davanti il nastro tricolore che sbarrava, ma solo idealmente, l'ingresso alla Cantina.
Arrivarono per primi, bruciando il percorso in 13 secondi cronometrati dall'Assessore allo sport che almeno in questa occasione é riuscito, finalmente, ad avere un vero e proprio adeguato quanto competente ruolo, il nostro Salvo bardato con fascia a tracolla, mentre con uno scatto impensato l'Eccellenza,che non può mancare per tradizione, volontà del Potere Temporale e prepotenza della Storia, si "allatava" prendendo posto accanto al Sindaco-sindaco che bruciando tutti sul tempo si era già piazzato primo.
Ma ad un cronista attento, che poi ebbe a riferire, non sfuggì quanto avveniva nelle immediate retrovie. Bart, ancora ansimante per lo scatto, ma ripresosi dal trauma del giorno della conferenza stampa, tratteneva con la mano sinistra la giacca di Giò che era tutto "allicchitato", mentre con l'altra gli circondava il collo a mò di "cravatta pallonara", per impedire che l'unico spazio rimasto libero in prima fila fosse da questi occupato. Ma, improvvisamente, inspiegabilmente Katy colpiva Bart con un calcio sugli stinchi che gli faceva abbandonare la preda consentendo a Giò di guadagnare la prima fila ed entrare "comu Nofriu 'ncarrozza".
A quel punto anche Katy, con un guizzo fino allora sconosciuto e dominando tutte le leggi di gravità a causa dei chilometrici tacchi sui quali malamente si reggeva ,si collocava come si suole dire in gergo giurisprudenziale "a latere" ,per cui ebbe almeno la possibilità, sia sulle foto che sulle tivvù ,di farsi intravedere anche se appena appena, ma tanto quanto basta perché amici e parenti (sopratutto lo zio) ne fossero soddisfatti. Perché come si suole dire da noi "megghiu di nenti" o se volete quel giorno i familiari e l'interessata "chianceru cu ' n'occhiu".
Ma non era ancora finita. Il nastro tricolore su cui ,in contemporanea, si lanciarono come aquilei artigli almeno otto mani resisteva allo scioglimento (un pò come per il Comune di Napoli) e dunque il nostro Sindaco-sindaco rompendo gli indugi e con piglio risolutore che tutti gli riconoscono - compreso il senatore Totò Cintola che ne ha fatto le spese - tirò fuori l'accendino dando fuoco ma avendo l'accortezza d'infilarsi per primo mentre i battimani coprivano i giustificati guaiti di Bart che ebbe a ricorrere, ancora una volta, all'ausilio non più della borsa ma del ghiaccio sintetico che, sempre l'Assessore allo sport, porta con sé per tutte le evenienze.
Nel frattempo Pinuzzu tiggei, con la furbizia che coram populo gli si riconosce, piegandosi sulle ginocchia s'infilava tra le gambe dell'Eccellenza e metteva subitaneamente in bocca il cosidetto "gelato" al Sindaco-sindaco ricevendone, però, quale amicale risposta il classico allungamento della mano che batte con decisione su quell'organo che stà sospeso tra il tronco e gli arti inferiori costringendolo a piegarsi fino a 90 gradi ,mentre intanto Sgarbi tuonava contro i " lampioni - bidet" facendo arrossire non poche signore e ricevendo, insieme a qualche pernacchia, un coro di applausi da parte di un residuo dell'UDC locale (cioé quello ufficiale) il cui ruolo di sola appendice amministrativa tutti, oramai, gli riconoscono.
Al "rompete le righe" l'invasione "barbarica" diventò irrefrenabile mentre smarriti, attoniti e frastornati furono visti aggirarsi un paio di individui che nel 2005 non pensavano, di certo, che non avrebbero messo le mani anche sulla Cantina (così come avevano fatto per tutto il resto) per cui con compiacimento unanime "arristaru cu' l'occhi chini e i manu vacanti" mentre Salvo, sornione, sorrideva e salutava tutti dalle prime pagine del catalogo diffuso, quel giorno, a piene mani con ampia soddisfazione del popolo osannante.
ANNOTAZIONBE FINALE :pare che mentre l'ex Sindaco Cannizzo si aggirava soddisfatta per l'opera che si concludeva anche per il suo importante contributo, Giugio che aveva trovato i fondi per il restauro, si era appolliato sul tetto della "casena" e per protesta in quanto non invitato, lanciava a raffica pomodori avuti da Ottavio contro i passanti che non lo avevano più rieletto. I Vigili del fuoco, quelli Urbani insieme alla Protezione civile ebbero un bel da fare per strapparlo dalla sua postazione e convincerlo che, nel futuro, non sarebbe più accaduto .Per comune convincimento e senso di humana pietas le tivvù locali si astennero dal riprendere la scena della quale, ovviamente, non é rimasta traccia .
3 commenti:
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