martedì 13 gennaio 2009

UNA NOSTRA CONCITTADINA, EDOARDA BARRA, PREMIATA all'Académie française

Io mi rendo conto che non é di tutti assumere il compito, non sempre grato, di guidare un'Assessorato come quello che si interessa delle attività culturali. Per tale ragione, ad esempio, manifesto assoluta comprensione per l'ingrato compito che é caduto sulle spalle dell'Assessore Bartolo Parrino il quale, io penso e sono sicuro, che in questi mesi si é impegnato nello studio tendente alla costruzione non solo di mettere in fila una serie di attività, quanto di costruire una cosa più complessa ma sicuramente entusiasmante, che altro non sarà se non una vera e propria "politica culturale". Per raggiungere lo scopo, ad esempio, l'Assessore Parrino, si é esercitato in questa fatica difficile iniziando con gli spettacoli per poi approdare, più di recente, a quella più complessa e cioé "dell'attribuzione di premi".
E, nel prosieguo, ovviamente si vedrà.
Infatti ha premiato, recentissimamente, i presepi più belli mentre sono trascorsi soltanto pochi giorni da quando si é cimentato, insieme ad un Salvo palesemente "scontenuto", in una iniziativa di altissimo profilo culturale quale la premiazione di una govanissima cantante che, seppur non partinicese ma credo monteleprina, tuttavia porta lustro all'intero nostro comprensorio. Una targa d'oro, abbracci, baci e anche giusti e sudati applausi.
E, dunque, Bartolo preso com'é da questo pesante compito gli sarà sicuramente sfuggito che, quasi in contemporanea a Parigi dove dimora, una nostra illustre concittadina che di nome fa Edoarda e di cognome Barra (si tratta della figlia dell'indimenticabile Salvatore oltre che compagno, amico di sempre e di tanti) ha ricevuto da una delle più prestigiose Accademie del mondo, l'Académie française, un importantissimo premio per la sezione "storia e sociologia".
Io non intendo aggiungere altro e perché l'evento sia ben definito, pubblichiamo una nota inviataci dalla dott.ssa Bruna Lo Biundo, che attualmente dimora a Parigi, anch'essa di Partinico (figlia di Tuccio) che si stà occupando di una ricerca sulla persecuzione degli ebrei nella Francia occupata dai nazista.
UNA NOSTRA CONCITTADINA, EDOARDA BARRA, PREMIATA all'Académie française


di Bruna Lo Biundo.
"Fondata a Parigi nel 1635 sotto il regno di Luigi XIII per volere del Cardinale Richelie, l'Académie française é una delle istituzioni culturali più antiche e più prestigiose d'Europa.
Se in origine fu, soprattutto, uno strumento politico volto al rafforzare l'assolutismo monarchico attraverso una codifica rigorosa della lingua francese, l'Académie francaise é oggi il tempio universale della cultura. Solo pochi ed affermati intellettuali ne fanno parte, 40 membri detti "gli immortali" fra i quali il celeberrimo Claude Lévi-Strauss (che ha compiuto cent'anni). Vestiti del tradizionale abito ricamato con foglie di ulivo, una cappa sulle spalle e spada legata alla cintola, essi si riuniscono ogni anno per assegnare dei premi letterari ad opere che si sono distinte negli ambiti più svariati del sapere umanistico: dalla letteratura alla poesia, dalla storia all'antropologia, dalla filosofia alle storie delle religoni.
Quest'anno vincitrice del premio dell'Académie per la sezione "storia e sociologia" é una nostra concittadina: Edoarda Barra, ricercatrice, specialista nella Grecia antica, ha ricevuto il blasonato premio per il suo libro dal titolo "En sufflant la grâce. Ames, souffles et humeurs en Gréce ancienne" (Soffiando la grazia. Anime, soffi e umori nella Grecia antica).
Alla cerimonia hanno presenziato dei veri pilastri della cultura francese, quali lo storico Max Gallo e la neoeletta Simone Veil, figura emblematica del progressismo francese, presidente del P'arlamento Europeo nei primi anni ottanta.
Edoarda Barra fa parte di quella nutrita schiera di giovani partinicesi che hanno dovuto lasciare il nostro paese per proseguire gli studi. Dopo avere conseguito la laurea con lode, una laurea in Lettere classiche all'Università di Palermo, la giovane partinicese decide nel 1994 di trasferirsi nella capitale francese dove, grazie ad una borsa di studio dell'Accademia di Parigi, ha ottenuto il Diploma di dottore di Storia e Civilizzazione della prestigiosa 'Ecole del Hautes 'Etudes en Science Sociales nel 2002. Da allora, un'intensa attività di studiosa l'ha portata a pubblicazioni nelle più importanti riviste specializzate, partecipazioni a programmi radiofonici di France Culture, fino alla pubblicazione del libro per cui ha ricevuto il premio. Sensibile ai problemi sociali oggi, Edoarda, divide la sua vita tra la carriera universitaria e l'insegnamento nelle cosidette "scuole a rischio" della periferia pargina.
La cerimonia dell'Académie Francaises ha sancito il coronamento di una lunga ricerca sulla concezione dell'anima in Grecia antica e sui suoi rapporti con gli umori del corpo.
In un periodo in cui la fama del territorio partinicese ha tristemente varcato le Alpi per fatti di cronaca di certo non gloriosi (un'emittente francese ha recentemente trasmesso un documentario sulla mafia nel territorio partinicese ricordando il lavoro di Tele Jato) non possiamo non rallegrarci di questo successo "made in Partinico".
Per chiudere con una curiosità: l'Académie francaise é chiamata nel linguaggio comune "la Couple" cioé la cupola ma, per fortuna, non ha niente a che vedere con i vertici di potere di altra natura ai quali é tristemente associato il nostro Teritorio (Bruna Lo Biundo)".


Toti Costanzo

1 commento:

varios ha detto...

Leggendo il commento di Toti, mi vengono in mente le scene di certi films di Totò, dove ritroviamo gli abitanti di un anonimo paesino, adunati davanti ad una statua, con tanto di sig. sindaco e fanfara, pronti a premiare il benefattore esule concittadino. Una scenetta divertente di alcuni decenni fa. Credo che ogni realtà sia differente da altre, e spesso non necessariamente ci devono essere dei comuni denominatori. Non penso che Bartolo Parrino sbagli ad elargire premi a profusione. Egli viene incontro ad un sentimento popolare che magari non ci appartiene, ed è giusto anche questo. Come sarebbe sbagliato considerare delle cose che non ricadono in negli interessi della casa comunale. Parliamo a forza di un argomento che non si conosce, o non se ne capisce il valore? Oppure diamo un premio al premio? Non rievochiamo certe scenette, è una forzatura. Piuttosto è bene considerare nei giusti termini, il fatto che molti partinicesi, si sono distinti in vari settori per la loro competenza specifica. Non necessariemente a Parigi, e non necessariamente nella cultura, ma anche nell'industria, nel commercio, o come affermati professionisti. La loro scelta di uscire dalla Sicilia, spesso è una scelta sacrificante, motivata dal fatto che le realtà esterne sono più ricche delle nostre, aprendo varie possibilità di studio e ricerca. Semplificando, Partinico non è Milano, Parigi, o New York, e sarebbe grave pensare minimamente, di voler avvicinare questi mondi. Piuttosto bisogna che i nostri "emigrati", siano interessati a dare un contributo alla cittadinanza, e non il contrario. Resta una loro libera scelta.
Un saluto alle "parigine" Edoarda e Bruna.
Carlo Lo Biundo.