domenica 6 settembre 2009

LA NOTTE SEMPRE PIU' BIANCA DI LO BIUNDO E DI ANTINORO

L’incontro di ieri, casuale, all’interno di un supermercato di recente apertura (e con questo a Partinico siamo a quota 8 e cioè circa 8/9 mila metri quadri di vendita senza contare i due della vicina Borgetto che ne assommano altrettanti e quelli di Trappeto e Giardinello) con una persona che conosco da tanti anni e che ancora svolge l’attività di paramedico all’ospedale di Partinico, non mi trovò entusiasta. Non perché mi infastidisse la persona quanto l’argomento sul quale chiedeva il mio parere. Lui mi apostrofò dicendo: “Panem et circenses, è vero Toti?“ sfoggiando la conoscenza scolastica di una lingua, il latino, che fu il tormento per tanti studenti della città compreso, ovviamente, il sottoscritto.”Come è possibile - continuò- che a Partinico si possa organizzare una manifestazione durante la quale certamente la gente si diverte ma è un monumento allo spreco, all’offesa per le risorse pubbliche, all’intelligenza dei nostri concittadini, al tentativo di annullare un benché minimo senso critico, che ti propina eventi pseudo-artistici mutuati dalle nostre televisioni nazionali, che hanno inquinato le coscienze al punto che il qualunquismo, il convincersi del facile arricchimento, la possibilità che si “può tentare per cambiare la nostra vita perché, io provo non si sa mai..” e altro ancora, rappresentano un TRAGUARDO DA RAGGIUNGERE AD OGNI COSTO”. Imbarazzato, tentai qualche risposta di circostanza ma devo ammettere che la conversazione proprio non mi andava non perché non fosse interessante e piena di spunti ma, via, eravamo all’interno di un supermercato e lì non è il luogo per affrontare questioni impegnative e che, ad ogni buon conto, hanno necessità di approfondimento. Non potevo, e non certo per snobismo, iniziare una conversazione di quelle che una volta avevano allocazione (Bartolo e Salvo direbbero “location”) dentro il salone di Masino il barbiere o Pino il calzolaio. Dissi qualcosa di circostanza e ci congedammo con un reciproco sorriso davanti la pescheria con l’impegno che la questione poteva essere oggetto di qualche, eventuale, ulteriore approfondimento. Tuttavia quell’incontro non mi lasciò indenne nel senso che più tardi e davanti alle notizie dei telegiornali locali (successivamente dirò perché) mi trovai ad interrogarmi e chiedermi: LA GENTE HA ANCHE IL DIRITTO DI DIVERTIRSI? Sicuramente, anche perché passavano davanti a me i ricordi delle “Feste dell’Unità” cioè “a’ festa di comunisti” come diceva la gente, quando ancora esisteva il PCI. La musica in piazza, le rappresentazioni teatrali alla Villa comunale, le mostre dei pittori locali e di denuncia attraverso la fotografia dei compagni del ruolo negativo delle amministrazioni comunali d’allora, la corsa dei cavalli, il calcetto,la pallavolo, il basket e, addirittura ,il tennis in piazza. Per non dire della sensibilità verso l’ambiente che iniziava con la “pedala per la salute” (che non è una invenzioni del prof. Caronna che, comunque, fa bene ogni anno a riproporla anche se con ben altri scopi, così come non è invenzione del Sindaco, come ebbe a dire una tivvù locale, la Notte bianca che nasce nel 1997 a Berlino) e con dentro i dibattiti con le forze politiche e sociali della città sui problemi e le soluzioni da dare agli stessi, le bancarelle, lo zucchero filato, i giochi per bambini. Dunque, pensavamo, la gente si deve divertire ma deve anche pensare alla sua vita, a quella dei figli, al presente come al futuro, a come i problemi devono essere affrontati e risolti. E poi la conclusione in piazza con un “comizio” quale elemento che deve toccare la sensibilità politica dei cittadini, per finire con la musica e il ballo popolare sotto il palco. UNA FESTA DI POPOLO E PER IL POPOLO E FINANZIATA CON I SOLDI DEI CITTADINI CIASCUNO DEI QUALI DAVA IL SUO PICCOLO CONTRIBUTO PERCHE’ DI QUEI MOMENTI FOSSERO ANCHE PROTAGONISTI.

Oggi non è più così: ci sono i nuovi boss politici che con i soldi della Provincia e della Regione (cioè soldi di contribuenti) pensano che si possano, anche in tal modo “accattare” i voti, che si può avere il consenso. E si presentano, tronfi, pieni di sé, freschi di rinnovata nomina elettorale, spavaldi, e soprattutto lontani da eventuali pericoli per "incidenti di percorso" quasi obbligatori nella nostra terra. E costoro irradiano piccoli poteri anche a piccoli e piccolissimi boss locali che in una scala gerarchica sarebbero l’equivalente dei valvassini cioè un dipendente di un valvassore, a sua volta subordinato ad un vassallo che risponde al Sovrano di turno. E così, in una notte, in una sola notte si bruciano importanti risorse economiche e umane che potrebbero essere diluite in un arco più lungo di tempo come dice Maniaci, si portano i cittadini “all’ammasso” nel senso di “costringerli” ad invadere per una notte strade e piazze, ubriacarli di “cose” (45 eventi, dichiarava con una certa soddisfazione l’Assessore Parrino!), storditi dalla confusione, dai decibel, dal nulla. Tu non devi pensare, divertiti é la parola d'ordine, e non pensare soprattutto alle miserie dei governi locali. TU NON DEVI PENSARE MAI ,PERCHE' PER TE PENSIAMO NOI!

Semel in anno licet insanire. E la notte bianca diventa una notte nella quale si può anche diventare insani purché ci si diverta con le vacuità. Una specie di “carnevalata”, mentre le mostre degli artisti restavano deserte e l’incontro con un autore, che doveva presentare un libro sul bandito Giuliano, miseramente annullata per mancanza di ascoltatori. Pensavo a questo mentre scorrevano davanti a me le immagini di un’Amministrazione comunale, quella di Borgetto, che proprio quel giorno ospitava con una grande atto di solidarietà, bambini d’Abruzzo utilizzando modeste risorse (si, caro assessore Davì, hai ragione tu: Borgetto non è più, per fortuna vostra, “colonia” dei partinicesi!), mentre i precari della scuola protestavano disperati per il lavoro che un miserabile Governo sostenuto da ancor più miserabili deputati e senatori siciliani non intende dar loro e la Provincia di Palermo e la Regione dilapidano i nostri soldi in feste, festini ed eventi per promuovere trombette e tromboni della politica, ma stracarichi di voto popolare, che quando parlano in tivvù pare che recitino una parte imparata a memoria senza vita e senza entusiasmo. Intanto, sempre in quel giorno e sempre le immagine delle tivvù locali ti dicevano che nella vicina Alcamo, una pista di atletica di quella città aveva ospitato un importante evento (che ci dici, Nardo, della pista nostra?) consentendo ad un atleta di Castellammare del Golfo di realizzare un eccezionale 10,12 nei 100 metri mentre allo stadio comunale La Franca, ridotto ad un catorcio buon per squadre di terza categoria ed eccellenti lanciatori di martello, si concludeva una lunga sceneggiata con botti e tric-trac. E' proprio vero che questa notte bianca di Lo Biundo ed Antinoro col tempo diventa sempre più bianca cioé senza alcun colore e, dunque, senza alcuna anima.

Toti Costanzo

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