domenica 18 ottobre 2009

L'ASSESSORE D'AMICO E "LA VEXATA QUESTIO BERTOLINO"

L’Assessore D’Amico, ieri,alla domanda di Carla Campo per Tele Jato - “Assessore, ma voi artigiani siete stati in Giunta quasi da sempre a Partinico” - manifestò una certa irritazione e per giustificare l’inazione dell’Amministrazione nei confronti della “vicenda Bertolino” disse: “Ma nella passata Amministrazione noi volevamo operare ma non ce lo hanno consentito tanto è vero che abbiamo sfiduciato quel Sindaco ( eggasi Motisi). Oggi invece questo Sindaco ci lascia liberi di operare”.
Ora, io comprendo come di fronte ad un microfono ascoltato da notevoli ed articolati pezzi di società, si tenti una qualsiasi giustificazione pur di cercare di mettere al riparo il proprio ruolo tuttavia, penso,come sia sempre necessario raccontare la verità se non altro per dare “soddisfazione” ai cittadini che ci assegnano un ruolo importante quale è quello di governare la città e soprattutto assegnare una credibilità a se stessi e al ruolo che si ricopre, seppur momentaneamente. E i fatti sono che oggi questa Amministrazione non solo non VUOLE ma, ammesso che ne abbia voglia e capacità, non è NELLE CONDIZIONI NE’ POLITICHE NE’ CULTURALI di agire nei confronti della salvaguardia della salute dei cittadini e meno he mai agire con determinazione nei onfronti della distilleria.
Abbiamo riportato, nel precedente post, le illuminanti dichiarazioni del Sindaco sulla vicenda, che la dice lunga sul LIVELLO di comprensione dei meccanismi tecnico-giuridico-istituzionali manifestato dall'attuale organismo di gestione della nostra città. D’altronde cosa si vuole da un esecutivo che, tra tutte le altri gravi incongruenze, mantiene al Segretario Generale anche l’abusivo incarico di Ragioniere generale senza che alcun abbia detto una sola parola di dissenso ragionato e giustificato? Neppure una sola parola è venuta dallo “stuolo” di avvocati che siedono sui banchi del Consiglio, i quali di Ordinamento degli Enti locali ne dovrebbero masticare. Per non dire dei “vecchi” consiglieri ed amministratori che nella Prima Repubblica appresero, in quei Consigli, tante di quelle norme che, a quanto pare, si sono perse per strada. Quando l’ex Sindaco Giordano nominò anche quale responsabile del Settore Tecnico (dopo le dimissioni del giovane ingegnere Gullo) il suo Segretario generale, partì dal nostro Gruppo consiliare e dal Partito un esposto articolato, documentato e motivato all’Assessore regionale agli Enti locali ed anche al Prefetto per cui dovettero precipitosamente revocare l’ingiustificato ed ovviamente lautamente remunerato incarico. Al Segretario-Ragioniere generale del nostro Comune del quale non sappiamo se percepisce indennità aggiuntive rispetto al suo primario ruolo non possiamo che dire: ”Caro Segretario visto che glielo consentono, ne approfitti perché per lei finu a quannu dura è furtuna!”.

AD OGNI BUON CONTO, SULLA MATERIA, SE HANNO NECESSITA’ DI ACQUISIRE ELEMENTI GIURIDICI, DATI, NOTIZIE ED INFORMAZIONI, IL MIO PARTITO SARA’ BEN LIETO DI FORNIRE, SOLO PERO’ SE A GENTILE, UFFICIALE RICHIESTA, QUANTO DESIDERATO. Noi disponiamo di un immenso archivio di atti, regolamenti, leggi, disposizioni, articoli, trattati, che mettiamo a disposizione di quanti aspirano a diventare conisiglieri comunali di centro destra o di liste collegate, o anche allievi assessori, che ne volessero approfittare. Addirittura protremmo anche organizzare corsi professionali di preparazione all'acquisizione di "una sedia". Se non altro per evitare di assistere, durante i Consigli, al silenzio straripante della maggioranza dei consiglieri che normalmente non hanno poi molto da dire.

Ma ritorniamo alle cose serie e ritorniamo all’Assessore D’Amico e all’intervista sulla distilleria rilasciata a Tele Jato. Ora io penso che se costoro avessero veramente interesse alle questioni ambientali e non certo ad altre più specifiche e personali cose, nonché a confrontarsi con i problemi che solleva la distilleria (ma non solo) molti dei quali, nel tempo, sono stati sviscerati e ed ampiamente sezionati, avrebbero tutti gli strumenti conoscitivi per operare con una seria politica di difesa dell’ambiente. Dal traffico veicolare, ai rilievi dell’inquinamento provocato dalle autovetture in alcuni punti “sensibili” quali, tanto per fare qualche esempio, l’area del centro storico (da via Di Benedetto lungo il Corso dei Mille fino a Largo Modica, via Vitt. Emanuele, Via magistrato Giannola, tratto dalla Chiesa del SS.Salvatore a Piazza Monumento e così via), senza tralasciare quel che accade giornalmente nelle aree dove insistono alcune scuole. Dal catasto delle emissioni in atmosfera (che non sono solo quelle della distilleria), alla raccolta differenziata sul quale servizio dovrebbero essere drastici nei confronti dell’ATO Rifiuti (e poi come chiediamo le consulenze?) dalla mappatura delle superfici incendiate, al catasto degli scarichi nei corpi idrici, al monitoraggio costante del depuratore comunale. Si tratta soltanto di alcuni esempi che rappresentano, però, UNA POLITICA frutto di analisi, considerazioni, ricerche. Tutte cose lontane mille miglia dalla sensibilità, conoscenza e volontà di quanti oggi governano la nostra città. Per non tacere sull’ordinanza preparata ed inviata a tutte le cosidette Autorità dal dott. Gioacchino Genchi (ordinanza ex artt.216 e 217 R.D. n.1265 del 1934 Testo Unico Leggi Sanitarie prot. Generale n.19213 del 31 agosto 2007 e con oggetto: Distilleria –Attività di stoccaggio e lavorazione vinacce ….) quando fu nominato Assessore dall’ex Sindaco Giuseppe Motisi che GIACE TRA LE CARTE DEL COMUNE, ALLE QUALI CARTE IL SINDACO LO BIUNDO E L’ASSESSORE D’AMICO POSSONO ATTINGERE QUANDO E COME VOGLIONO A PIENE MANI. Ma voi pensate davvero che lo vogliano?



4 commenti:

ISACCO J. ha detto...

Con l'inizio della campagna olearia il Settore Ambiente avrebbe già potuto acquisire le dichiarazioni formali dei frantoiani circa lo smaltimento delle acque reflue di vegetazione delle olive....................
L'Ufficio Tutela Ambientale della Polizia Municipale avrebbe già potuto iniziare i controlli sui frantoi e, soprattutto, sulla ditta che gestisce il depuratore comunale.......................
Il Sindaco avrebbe già dovuto impartire precise direttive in merito........................., Salvo poi, come lo scorso anno, vanificare tutti i controlli effettuati dalla Polizia Municipale, trattenendo per sè gli esiti delle analisi sui prelievi di campione di acque reflue dai tombini e dal depuratore...........
SAL LE BLOND NON SOLO NON PREDICA BENE, MA RAZZOLA PURE MALE !
Quanto all'Assessore D'Amico, assessore alle "attività produttive", svolge bene il proprio compito tutelando forse ( o semplicemente ignorando ) anche le aziende che svolgono "attività produttive" ..............di rifiuti inquinanti !

Anonimo ha detto...

Quanto afferma ISACCO J, é abbastanza grave.Giriamo il commento alla conoscenza di quei Consiglieri comunali cui sta a cuore la tutela del nostro ambiente perché possano agire cosi' come pretendono i cittadini e ,in specie, i loro elettori. Noi denunceremo quanto riferito da Isacco attraverso un Comunicato stampa che informi gli organi inquirenti.
Toti Costanzo

Irene V. ha detto...

Posso confermare quanto detto da ISACCO J. perchè esattamente l'anno scorso, proprio in questi giorni, il Capo Settore del Servizio Manutenzione si recò presso il laboratorio di analisi convenzionato con il Comune, sito in un paese dell'agrigentino, con alcune bottiglie di plastica contenenti campioni di liquido prelevato da tombini fognari e dal depuratore comunale da parte dei vigili urbani.

L'ingegnere Lo Grande al ritorno disse al sindaco che il laboratorio avrebbe mandato gli esiti delle analisi a mezzo posta ordinaria al Settore Manutenzione che li avrebbe trasmessi ai vigili urbani per il prosiegno degli accertamenti.

Ma al Settore Manutenzione non sono più arrivati.

Se ne deduce che, poichè tutta la posta in entrata arriva al Gabinetto del Sindaco, sia stato questi a trattenere per sè gli esiti delle analisi.

Inoltre, un altro elemento per suffragare tale ipotesi è il seguente : poichè era stato il sindaco a disporre i controlli a seguito dei quali erano stati prelevati quei campioni, come mai poi lo stesso sindaco non si è più interessato a conoscere l'esito delle analisi che avrebbero potuto comportare eventuali denunce per inquinamento ?

E ancora.
Perchè la ditta che gestisce il depuratore dietro compenso di circa diecimila euro al mese, non fa proprio nulla per non danneggiare i fanghi con enzimi attivi,e non devia in tempo i reflui anomali di acque di vegetazione delle olive in arrivo in apposita vasca di decantazione o di diluizione ?

E ancora.
Perchè il Settore Manutenzione che controlla la gestione del depuratore permette la morìa degli enzimi attivi dei fanghi con grave danno alla funzionalità del depuratore e all'ambiente ecologico?

Di questo penso che se ne avvantaggi la ditta che dovrebbe garantire l'uscita a norma dell'acqua dopo il costoso processo di depurazione e viene così giustificata , in caso di controlli, non spendendo nulla ed incassando pulito il rateo mensile per due-tre mesi dopo l'evento dei reflui anomali.

Irene V.

Antonio M.C. ha detto...

Se non ricordo male il laboratorio di analisi, convenzionato con il nostro Comune, è il C.A,D.A. (Chimica Applicata Depurazione Acque) di Giglio Filippo & C. con sede a Menfi (AG).
E' presso quel Laboratorio che si è recato l'ingegnere Lo Grande un freddo giorno tra fine ottobre e i8nizio di novembre, con la propria autovettura, consegnando alcune bottiglie contenenti campioni di acue reflue prelevate dai VV.UU. dai tombini e dal depuratore comunale.