giovedì 18 febbraio 2010

IL COMMISSARIO SANTONELLO &C.

Quando il segretario regionale gli inviò la nomina a Commissario della sezione dell’UDC di Partinico, Santonello ebbe un sussultò e guardandosi attorno verificò se qualcuno avesse avuto la possibilità di sbirciare. “Tutto –disse -tranne che Commissario. Ve lo immaginate se lo vengono a sapere quelli di Resuttana? No, non esiste”.
Ma il pressing fu forte, continuo accelerato. Non si poteva aspettare un minuto di più. Sal il figlioccio di Santonello da mesi tempestava la segreteria regionale di telefonate al punto che era arrivato a camuffare anche la voce pur di essere ascoltato. Ma constatava, giornalmente, che nessuno dall’altro lato intendeva dargli udienza. Infatti appena qualcuno rispondeva ma mangiava la foglia che trattavasi di Sal, nel senso che " 'u sbintava", gli addetti al telefono solevano oramai automaticamente rispondere: “No, questa non è la segreteria che lei cerca. Ha sbagliato numero”. Sal, allora, avendo compreso che quella non era strata ca spunta e, dunque, avrebbe ancora una volta ricevuto regolare e continua “coffa”, si convinse finalmente che tramite telefono non avrebbe approdato a niente. Allora si ricordò del suggerimento geniale che gli fornì un giorno ‘Ntrea quando questi fu coinvolto in una vicenda quasi analoga con l’on. Mirziché (scriviamo “quasi” perché pare che all’altro capo del telefono, appena riconosciuta la voce di 'Ntrea partiva una sonora pernacchia come quella che regolarmente riceveva la buonanima di don Sasà buchitibuchiti ai tempi delle irripetibili Feste della matricola organizzate da quattru scanazzati) e allora seduta stante convocò il gruppo per riunirsi lassù sulle montagne dove soleva rifugiarsi quando doveva elaborare, produrre, intuire, escamotare, determinare, deliberare, decidere. “Si -pensò dopo un inusitato lampo accelerato di genialità - ha ragione ‘Ntrea. Una lettera oppure un telegramma. E’ quello che ci vuole per sbloccare la situazione ed andare al dunque”. E il telegramma, partorito dopo lunga e penosa malattia, dopo stenti inimmaginabili diceva sostanzialmente questo: ”Onorevole, non ne possiamo più stop. Siamo accerchiati da tutti i lati stop. I tre che ora si chiamano GIP come di recente ha detto don Pinuzzu in tivvù, e cioè Giovani Incazzati e Pressanti ci tengono d’assedio stop. Non si fermano un attimo: interpellanze, interrogazioni, mozioni, servizi televisivi stop. Ieri erano allo stadio, l’altro ieri al mercato stop. E poi al mercatino, al parcheggio stop. Ovunque guardo giro immenso GIP vedo stop. Niente, però, a confronto azione di Cicciuzzu, Joakin e Ninuzzu ca finci che sono con noi ma con noi non sono e soprattutto quella devastante di Piccolosanto che risulta in combutta con i nostri irriducibili nemici locali stop. L’altro ieri fu visto ripetutamente dietro una cantunera a tu per tu con noto personaggio che pare sia tanto amante dell’opposizione che quando non ha temporaneamente avversari si oppone anche a se stesso stop. Ostruzionismo a m…cutulata . Urge Commissario o dimissioni a catena stop“.
E la lettera con risposta positiva che nominava Santonello commissario, questa volta non si fece attendere. Un messo gliela consegnò mentre, insieme a Poli e Bart si trovavano da Pier il coiffeur. Stavano preparandosi (Sal era sotto il casco, Poli alla tintura e Bart s’aggiustava le basette) perché a giorni partivano per la BIT di Milano. Una visita all’ingegnere per portare i calorosi saluti “degli amici” di Partinico ed un messaggio riservato a Formigoni per caldeggiare l’invio di flusso di giovani coppie milanesi e dell’interland di origine meridionale intenzionate a contrarre matrimonio da noi offrendo loro un pacchetto tutto compreso: aviotrasporto a Punta Rais e presa in consegna, cerimonia religiosa nella piccola ma suggestiva cappella annessa alla Cantina celebrata da un “don” attinto da un elenco di illustri prelati locali e della zona messisi già a disposizione di Bart per un eventuale tour, tavolata a doppia curva (una ad est ed una ad ovest) con prodotti e vini locali lungo la navata centrale con fornitura di catering da parte della cooperativa “ Giovani ” mentre Sal avrebbe aperto il ballo con Kate che per l’occasione si sarebbe appoggiata, durante il tragitto, al braccio del segretario generale che, con sua grande gioia, oltre alla carica di ragioniere generale avrebbe anche rivestito quella di “accompagnatore ufficiale di donzelle e gran cerimoniere”. Bart vestito da paggetto avrebbe recitato la poesia “Son piccino, son carino…”, mentre Jonny primo con l’ausilio ormai costante di 'Ntrea che sorreggeva una scala di leggero alluminio, si sarebbe occupato dell’ eventuale, necessario pronto intervento di manutenzione delle plafoniere-bidet che illuminavano le sale della Cantina. Jonny secondo ed Antony, come sempre, avrebbero atteso ordini restando in silenziosa adorazione di Sal mentre Poli e Nardo vestiti da contadinelli avrebbero ballato la tarantella siciliana, suonato nacchere e cantato in versione nostrana “Milan é gran Milan” tradotta in italiano dall’intellettuale del gruppo che però ancora è da individuare. Pare che ne sarà trovato, a breve, uno a costo zero. Ad accogliere le coppie di sposi e i loro familiari, anche il commissario straordinario Santonello, commissario però con la “c” minuscola per evitare equivoci, e soprattutto commissario con licenza, ovviamente, di remunerati scambi .
Sala Rossa

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