Dunque mentre Lo Biundo e, pare insieme a parte della sua corte, vanno in villeggiatura abbandonando , noi tentiamo di analizzare alcune questioni politiche aperte con la scomparsa, per esempio, dell’on. Salvatore Cintola e che ci interessano dal punto di vista squisitamente politico . La domanda che ci facciamo è questa: c’é qualcuno capace di ereditare il patrimonio di voti costruito in decenni di carriera politica da Salvatore Cintola perpetuandone il ruolo ? Un patrimonio fatto di relazioni, di conoscenze, di rapporti e collegamenti , di favori, sostegni ,impegni ed anche,perché no, sacrifici della persona .C’è qualcuno dei suoi più vicini collaboratori -e non solo di Partinico- che abbia la stoffa del leader al punto da tenere ancora insieme quei gruppi locali fatti di amministratori ed elettori ricercati uno per uno, città per città, borgata per borgata che lo sostenevano quando la scadenza elettorale imponeva la presentazione e la ricerca delle migliaia di voti per assicurarne l’ennesima elezione? La stessa domanda ce la siamo posti alla scomparsa dell’on. Pino Avellone e poi di Fifi’ Fiorino cosi’ come alla dipartita ( questa soltanto politica!) del sen. Elio Chimenti le cui ragioni,però,sono ben altre . E la risposta è stata ed è : non c’è stato , a nostro avviso, e non c'é nessuno e per ragioni diverse, che sia stato o sia capace di raccogliere le fila di un complesso sistema fatto di interessi e relazioni , mantenerlo vivo per cui è assai probabile che con la scomparsa di Cintola ora, ma prima delle personalità citate , Partinico non avrà più alcun autorevole, sul piano ovviamente della gestione del potere,rappresentante in un Parlamento sia esso l’ARS che quello nazionale. .E le ragioni sono diverse e che tenteremo sommariamente di spiegare. A nostro modesto parere, fra tutti ,soltanto l’on. Pino Avellone avrebbe avuto la possibilità di trasferire la sua ricca quanto complessa eredità elettorale al figlio Ruggero ,un giovane serio, assai qualificato professionalmente che se avesse voluto ,nel senso di averne voglia , avrebbe potuto il giorno dopo la scomparsa del genitore , raccogliere attorno a se gli uomini che alimentavano e mantenevano il sistema, la rete, costruita dal padre. Ruggero Avellone ,invece, ha fatto allora un’altra scelta e cioè di dedicarsi alla sua professione e all’attività collegata alle strutture di solidarietà che attualmente ancora dirige .E quando ha voluto tentare( lo fece – e questo gli fa onore- da candidato alle elezioni regionali nel 2006 nella lista di Rita Borsellino con un buon risultato ) probabilmente era già troppo tardi nel senso che la macchina costruita dal padre si era di già scomposta, sfaldata ed i pezzi persi o ricomposti parzialmente da altri oppure avevano già seguito altre vie. Cosi’ fu per Fifi’ Fiorino seppur va detto che lui apparteneva ad un Partito che sebbene organizzato in correnti -per cui i candidati dovevano comunque ricercare i voti al punto di vista personale - tuttavia si trattava di un Partito carico di storia, con una organizzazione periferica fatta ancora di Sezioni, di uomini di sinistra che continuavano a credere negli ideali del Socialismo, tanti dei quali all’interno della Sicilia avevano combattuto, insieme ai comunisti ,lotte esemplari per la conquista della terra e dunque capaci ancora ,almeno nelle periferie, di muoversi per “sentimento” e non solo per interessi. Entrare nel cuore di quegli uomini significava assicurarsi un plafond di voti utili per la conquista di un seggio E Fiorino durante la sua carriera politica in molti di quei cuori entrò divenendo oltre che deputato ed anche Assessore regionale, deputato nazionale ed anche vice Ministro . Cioè come Avellone occupò posti di responsabilità e di prestigio . Nessuno dei suoi figli, né il fratello o altri suoi sodali e collaboratori hanno avuto la possibilità ed anche capacità di raccoglierne l’eredità anche perché già nel 1994 il PSI come Partito, come struttura organizzata e radicata finiva di esistere e si estingueva crollando sotto i colpi della “questione morale” . Ed i militanti ,ovviamente ,o si disperdevano o si rifugiavano nel non voto oppure soprattutto imolti dei "quadri "transitavano in F.I alla ricerca della sopravvivenza politica. E con Fiorino , cosi’ come per Avellone ed ora per Cintola si estingueva un pezzo di potere elettorale e per certi versi anche politico costruito giorno dopo giorno e che partendo dalla nostra città si irradiava soprattutto nelle province di Palermo , Trapani,Agrigento e Caltanissetta: Le aree territoriali che costituivano i “collegi” elettorali .Dunque con Salvatore Cintola si chiude definitivamente un’epoca durante la quale dalla nostra città vennero fuori soggetti capaci di rappresentarla ai più alti livelli. Soggetti che sembravano eterni ma che come tutto ciò che umano ha un inizio ed anche una fine.A candidarsi prima ,durante ed anche dopo sono stati in tanti nella nostra città. Una lista infinita ma con risultati deludenti. Pare che alle prossime regionali voglia provarci Lo Biundo.Sono sicuro che appena lo apprenderanno ,nell’adilà, le citate personalità se ne faranno una bella risata .E ne hanno piena ragione!
Toti Costanzo
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