Noi pensiamo d’avere il dovere della chiarezza politica. Piaccia oppure no .E noi non siamo adusi nasconderci né dietro il silenzio e meno che mai nel “dire e non dire”. Noi abbiamo sempre parlato chiaro dicendo, ad esempio, senza infingimenti che se non si hanno ancoraggi precisi e su valori universali come l’onestà, la correttezza, lo spirito di servizio e a volte anche di sacrificio ,allora il soggetto che non dispone di questi “scudi” è facile preda anche dei malavitosi, di coloro che vivono di espedienti, quelli ai margini dei processi di civiltà , di quanti usano gli altri e il potere che questi esercitano per trarne vantaggi .
Lo diciamo chiaro: quando un amministratore ,specie come quelli che abbiamo attualmente ,si abituano a galleggiare sulle leggi, a traccheggiare con quanti gli possono essere di utilità ,pavoneggiarsi per queste amicizie, guappariarisi, disponibili a consentire per piccoli immediati vantaggi l’aggiramento delle leggi , allora prima o poi diventeranno preda dei malavitosi, della mafia più o meno rampante ,di quanti sanno che il potere politico ha una forte capacità di decisione. Fuori d ogni metafora: chi chiede voti alla marmaglia che gira attorno alla malavita locale ,E DUNQUE UN FAVORE “perché ci conosciamo da una vita, perché abbiamo la stessa età e giocato insieme, perché “di quartiere” o perché abbiamo frequentato le stesse classi , o perché quello è l’amico del mio amico che dunque diventa amico anche mio” COSTORO QUANTO PRIMA DOVRANNO PAGARE IL PEGNO. E il pegno è il coinvolgimento di se e delle istituzioni che può, all’occasione ,rappresentare. E 'un sinni nescinu cchiù!
Lo diciamo chiaro: quando un amministratore ,specie come quelli che abbiamo attualmente ,si abituano a galleggiare sulle leggi, a traccheggiare con quanti gli possono essere di utilità ,pavoneggiarsi per queste amicizie, guappariarisi, disponibili a consentire per piccoli immediati vantaggi l’aggiramento delle leggi , allora prima o poi diventeranno preda dei malavitosi, della mafia più o meno rampante ,di quanti sanno che il potere politico ha una forte capacità di decisione. Fuori d ogni metafora: chi chiede voti alla marmaglia che gira attorno alla malavita locale ,E DUNQUE UN FAVORE “perché ci conosciamo da una vita, perché abbiamo la stessa età e giocato insieme, perché “di quartiere” o perché abbiamo frequentato le stesse classi , o perché quello è l’amico del mio amico che dunque diventa amico anche mio” COSTORO QUANTO PRIMA DOVRANNO PAGARE IL PEGNO. E il pegno è il coinvolgimento di se e delle istituzioni che può, all’occasione ,rappresentare. E 'un sinni nescinu cchiù!
Dunque la fermezza, la coerenza, i valori, la linearità, IL DIRE a nord quel che si dice a sud o altrove e non nascondersi, esercitarsi nella doppiezza, diventare funamboli delle parole false, “aviri ‘a facci comu ‘u cascavaddu”.. E la coerenza, la linearità è una qualità essenziale in “politica” che manca , ad esempio, a molti, a singoli ma anche a Partiti .A Partiti quali il PD.
Diteci, ad esempio, che cosa significa che proprio l’altro ieri, l’on. Pino Apprendi deputato di questo Partito e comunque a nostro avviso tra i più seri e dignitosi , partecipa a Terrasini alla nascita del centro commerciale naturale dichiarando come i grandi Centri commerciali siano la distruzione del piccolo commercio locale che ha insediamento soprattutto all’interno dei Centri storici mentre il suo collega di Partito ,l’on. Tonino Russo e le trombette di accompagnamento , o lo stesso antimafioso di carriera Lumia sostengono con pubbliche, inequivocabili dichiarazioni come la costruzione della Policentro a Partinico SIA OCCASIONE DI SVILUPPO.E che dire dell’Assessore Venturi sponsorizzato dal PD e riferimento di questo Partito dentro il Governo di San Arraffaele , come dice Pino Maniaci, partecipa anch’egli a Terrasini all'incontro con i commercianti del Centro promettendo soldi a tinchité mentre qualche mese prima aveva mandato a Partinico UN SUO FUNZIONARIO DI FIDUCIA per fare approvare il progetto della Policentro . Un centro commerciale, quello della Policentro, che se realizzato, non darà ALCUN POSTO DI LAVORO alla faccia delle tante promesse che non saranno mantenute, le illusioni e le aspettative create,i voti carpiti e rastrellati da Lo Biundo e compagnia che ne hanno fatto man bassa nella campagna elettorale del 2008 . Il fatto è che se i soci della Policentro Daunia che dovrà costruire gli immobili nell’area D2 di contrada Margi sono gli stessi che hanno partecipato di recente all’incontro con l’ing. Iemi al Palazzo dei Carmelitani , i casi sono tre . O costoro manterranno i loro esercizi attuali in città e ne realizzeranno un altro all’interno del Centro commerciale- ma ciò significherà un pesante costo per il mantenimento di due attività nello stesso territorio - o, appena realizzati gli stands all’interno del Centro commerciale , trasferiranno li’ i loro esercizi chiudendo quello all’interno della città. E allora zeru e bba zeru i dipendenti saranno più o meno sempre quelli e dunque niente posti di lavoro tranne che per qualche commessa o puliziere a 4/500 euro al mese con busta, però a 1000 . Un pò,tanto per intenderci, come gli aerei di Mussolini che si trasferivano da un posto all’altro per impressionare gli allocchi, ma erano sempre quelli .A meno che, ed è il terzo punto, i soci manterranno le loro attività cittadine ma investiranno per costruire dentro il Centro commerciale , stand da vendere o affittare .Un affare immobiliare ,per loro, e nulla più .
Nell'occasione chiederemmo alle locali tivvù la cortesia che quando parlano della Policentro NON FACCIANO VEDERE PIU' ,per favore, IL PROGETTO CHIAMALLOCCHI ( tra questi primeggia il consigliere provinciale Enzo Briganò) che presentava oltre il Centro commerciale ,i favolosi impianti sportivi, le sale congresso, gli alberghi ,gli outlet, le sale cinematografiche e poi verde,parcheggi, strade illuminate, trasuti e nisciuti 'a m.... cutulata .Quel famoso progetto presentato nella palestra dell'ITCG "C.A.Dalla Chiesa" NON ESISTE PIU',SE NON NELL'ESTESA FANTASIA DELL'ING. IEMI DI AGRATE DI BRIANZA .Si é ridotto soltanto ad un centro commerciale più o meno già visto nei nostri paraggi .Ed é quello che vorremmo vedere!
Nell'occasione chiederemmo alle locali tivvù la cortesia che quando parlano della Policentro NON FACCIANO VEDERE PIU' ,per favore, IL PROGETTO CHIAMALLOCCHI ( tra questi primeggia il consigliere provinciale Enzo Briganò) che presentava oltre il Centro commerciale ,i favolosi impianti sportivi, le sale congresso, gli alberghi ,gli outlet, le sale cinematografiche e poi verde,parcheggi, strade illuminate, trasuti e nisciuti 'a m.... cutulata .Quel famoso progetto presentato nella palestra dell'ITCG "C.A.Dalla Chiesa" NON ESISTE PIU',SE NON NELL'ESTESA FANTASIA DELL'ING. IEMI DI AGRATE DI BRIANZA .Si é ridotto soltanto ad un centro commerciale più o meno già visto nei nostri paraggi .Ed é quello che vorremmo vedere!
Vogliamo finire con la senatrice Finocchiaro Anna: ex PCI, ex magistrato, da un vita tra la Camera ed il Senato dove ha trascorso tutta la sua giovinezza ed ora anche l’avanzata maturità , prima col PCI,PCI-PDS,PDS,DS e infine col PD ,la quale dichiarava CON PALESE DISPREZZO durante la campagna regionale del 2008, come Lombardo altro non fosse se non l’alter ego dello stesso Cuffaro.Ora apprendiamo dalla stampa come il governo Lombardo,per la senatrice, sia in Sicilia il meglio possibile .Ma a scuotere l'idillio con il Presidente della Regione ci ha pensato il giornale La Repubblica : pare che il coniuge della senatrice , medico ma anche amministratore delegato della società Solsamb , abbia ottenuto un primo finanziamento di 350 mila euro (progetto che nasce con Cuffaro e continua con Lombardo) per fornire la consuenza logistica e formare il personale e realizzare una a rete informatica .Poi ci sarà anche il resto .Lei ,ovviamente, sostiene come tutto sia trasparente ,che querelerà, che farà cose turche.Ma a quanto é dato sapere dalle foto di inaugurazione del centro del consorte ,oltre all’Assessore Massimo Russo di Turco c'era solo l’on. Livia pure lei dello stesso PD ( in verità cchiù lariuzza),che ha fatto l'identica trafila partendo dal PCI e da SEMPRE dentro il Parlamento nazionale. E allora alla facciaccia della coerenza diciamo tutti in coro:LUNGA VITA A LORO E A NUATRI , HIPPI,HIPPI O MURU!
Toti Costanzo .
1 commento:
TOTI NON ME NE VOGLIA , MA A ME SEMBRA INTERESSANTE IL SEGUENTE ARTICOLO PUBBLICATO IL 2 DICEMBRE DA "WWW.PARTINICO.INFO" DAL TITOLO :
Alla fine della fiera
2 dic
di WALTER MOLINO
Partinico – Le carte dell’inchiesta The End parlano chiaro: anche se le numerose operazioni messe a segno dagli investigatori a partire dalla fine del 2004 ne hanno più volte squadernato i ranghi, le cosche mafiose di Partinico, attraversate da barbare guerre di potere, non hanno mai smesso di proliferare e di gestire bellamente i propri affari. Scorrendo le biografie dei 23 arrestati non si può fare a meno di notare come almeno la metà siano trentenni o giù di lì, molti dei quali pieni di amici su Facebook, tra cui (figurarsi) qualche disinvolto politicante locale più avvezzo agli aperitivi che alla tutela della propria dignità (altri, giusto un pò più avvertiti, si sono rapidamente ripuliti il profilo: per la faccia ci vuole ben altro). Eppure, nonostante la linfa criminale assicurata dalle nuove leve, i business delle cosche sono sempre gli stessi: cemento, estorsioni e droga.
E vabbè, dalla criminalità di provincia, sia pure a mano armata, c’è poco da aspettarsi in termini di fantasia. Qualcosa di meglio, invece, si poteva immaginare rispetto alla società civile. E invece i magistrati hanno tenuto a precisare che, fiaccolate o meno, di fronte alla prepotenza mafiosa gli imprenditori si piegano e la cittadinanza tace. Bell’affare, davvero. Eppure, a ripensarci, qualcuno ci aveva raccontato un altro film: i mafiosi pezzi di merda da sputarci in faccia, l’eredità di Peppino Impastato (chissà che capogiri…), grida, schiamazzi e schiumazza. Roba che, con un tale bombardamento mediatico, quei poveri mafiosi, umiliati e ridotti a ferrivecchi privi di consenso, si sarebbero dovuti autosciogliere nell’acido dell’oblio. E soprattutto, con cotanti esempi, il rigurgito di legalità di Partinico tutta avrebbe sommerso qualsivoglia reazione criminogena.
E invece, all’antimafia urlata e manco un pochino praticata, Partinico risponde – ma guarda un pò – con silenzio e omertà. Complicità, scambio di favori. Succede, quando la malapianta è così radicata, quando la crisi morde e di fronte alla prospettiva legalitaria l’imprenditore pensa prima alla saccoccia, quando il mercato locale è drogato dal malaffare e dalla connivenza. Succede, quando la parte peggiore della peggiore classe politica che questo piccolo paese di provincia abbia mai scelto e subìto, ingrossa le fila dei parolai, improvvisando un’antimafia di facciata subito smentita appena varcata la soglia del palazzo e degli uffici comunali. Succede, quando si fanno le prove generali per la più grande speculazione finanziaria che questo territorio abbia mai visto, e le cosche si organizzano per non perdere neppure un centesimo o un grammo di calcestruzzo. Succede, quando l’antimafia si riduce a una messa in scena barocca e autoreferenziale, ignorando che la cultura della legalità è un esercizio quotidiano, faticoso e discreto.
A Partinico c’è chi esulta per l’operazione The End, e c’è chi tace. C’è chi si nasconde, purtroppo non dalla vergogna, e chi a tutto volume suona ancora la grancassa. In attesa di un’altra operazione, di altri riflettori.
P.S. = Pinuzzu TJ oggi ha dedicato a Walter Molino un redazionale di risposta molto offensivo, parafrasando il titolo di un libro scritto da alter M. "TACI INFAME"!
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