lunedì 10 gennaio 2011

LETTERA AGLI AMICI NOSTRI CARISSIMI DELLA GIOVANE ITALIA (con fiaccola)

Carissimi giovani della Giovane Italia Sezione di Partinico, quella che riporta nel simbolo, giustamente, non le ali tricolori ma la fiaccola per non disperdere le radici  che affondano nel pensiero dell’illustre filosofo di origine cinisense Julius Evola. Julius, infatti, con una straordinaria intuizione tutta sicula comprese come nel secolo XXI nei paraggi della città dei suoi genitori si sarebbe concentrato un gruppo di giovani allievi che, seppur in semiclandestinità come si addice ai veri rivoluzionari, avrebbero fatto ricorso al suo pensiero per vivificare l’asfittica vita della comunità nostra. Infatti dove nasce “il carattere rivoluzionario dei giovani della Giovane Italia, il possesso di una visione spirituale, eroica ed agonistica della vita “se non dal pensiero del nostro quasi concittadino? Dunque carissimi amici di Giovane Italia di Partinico, spinti in maniera irrefrenabile dalle vostre epistolari ed affettuose quanto delicate e civili pubbliche televisive sollecitazioni (era ora!) abbiamo abbandonato alle ortiche “il nostro modus operandi“, "i retrogradi quanto antistorici eliocentrismi fondati sull’errore“ e in un emozionante happening che ci ha visti abbracciati e piangenti per non avere capito prima quanto da voi sollecitato, abbiamo trasferito nel centro dell’ex Arena Lo Baido i circa 1000 libri che nel giro di pochi giorni avevamo ricevuto in dotazione da sconsiderati amici e ancor più sconsiderati compagni di tutta Italia con i quali avevamo, presuntuosamente, costruito una biblioteca popolare.
Lì con mano sicura abbiamo acceso un falò rivolgendo il nostro devoto pensiero a quanti, durante il vostro glorioso quanto irripetibile ventennio (che noi sicuramente faremo nostro), si prodigarono usando le identiche, esaltanti procedure, per estirpare quella odiosa cultura che affonda le sue radici nella sconsiderata lotta di classe che strinci strinci si riduce ad una banale operazione che vede i poveracci tentare di difendersi dagli aristocratici e potenti padroni che, dicono loro, li vogliono spolpare vivi. Noi ci inchiniamo davanti ai padroni mentre il nostro pensiero devoto va alla splendida figura di B. che ispira anche voi oltre che al nostro Sergio March. Diteci, amici cari, se è giusto che quattro straccioni di operai di Mirafiori abbiano il diritto di protestare contro il Nostro perché guadagna in un anno 64.000 volte più di uno di loro e forse anche 64.000 più dei nostri genitori? Dove sta lo scandalo? Ma lo capiscono, oppure no, la pesante e gravosa responsabilità che ha Sergio che non ha neppure il tempo di mettersi una giacca ,rispetto ai bisogni minimi, elementari, essenziali che ha un pincopallino di operaio? E’ vero, avete ragione da vendere. Noi fino ad oggi ci siamo opposti “all’innovazione” contestandola in maniera irragionevole convinti di ricevere calore e luce da quelli che pensavamo, da stolti, fossero nostri punti di riferimento che ora con determinazione ripudiamo. Vi dichiariamo solennemente che ci pentiamo e che non lo faremo più. Anzi, facciamo di più: da oggi chiuderemo quel volgare covo dentro cui ci siamo crogiolati per discutere, per criticare, per offendere soprattutto quel galantuomo nostro giovane Sindaco ,il quale con amore fraterno mette a nostra, e soprattutto a vostra, disposizione tutto quello che noi, voi ed anche altri vogliamo. A Partinico non si era mai vista una siffatta generosità da parte di un amministratore: di spogliarsi dei suoi averi per darli a noi, poveri mortali. Anche voi, carissimi amici (possiamo consentirci, da oggi, di chiamarvi  CAMERATI?) eravate caduti nell'inganno da noi costruito con ignominia contro il tapino. Lo denigravate con papelli di fuoco e fiamme per quel che mai -dicevate- aveva fatto per la città e per noi e che, invece,  avrebbe dovuto fare. Quanto di più ingiusto! Un covo, quello nostro, dal quale sono partite tutte le più disoneste iniziative tendenti “ad attaccare e distruggere” compreso il raid pietraiolo contro la Questura di Palermo (oh, amici poliziotti, perdonate noi che non sapevamo quel che facevamo!) e l’offesa per avere voluto infangare con oscene scritte che campeggiano ancora ad oggi in ogni angolo di strada della nostra città, la memoria dei Carabinieri massacrati a Nassiriya mandati a difendere la guerra che è cosa buona ed anche giusta soprattutto quando viene portata agli altri. D’altronde il vostro-nostro Benito non ci esortava e spronava a CREDERE,OBBEDIRE ED ANCHE COMBATTERE?

Carissimi giovani e fraterni amici della Giovane Italia di Partinico( con fiaccola), le vostre sollecitazioni sono balsamo per il nostro indurito cuore che ora si apre, finalmente, alla GIOVINEZZA che è primavera di bellezza. Noi abbiamo peccato nel pensare (e il Signore ci perdoni) che dentro l’Associazione “Parlamento della legalità” dell’effervescente Nicolò ci fossero i deputati di B. e cioè Castiglione, Pagano, Iacolino, Eusebio e che a firmare il protocollo d’intesa anche la portavoce locale di certo Mineo amico nostro e forse anche delle cose nostre, così come di Gianfranco e soprattutto di Marcello protettore dell’eroe dell’antimafia militante Mangano, cui va nell'occasione il nostro deferente omaggio. Non era vero! Si trattava di banale omonimia per cui scusiamo pubblicamente con voi che dichiarate “come alla prima avvisaglia di infiltrazioni politico-amministrativa, Giovane Italia si tirerà immediatamente fuori, fugando ogni dubbio: noi facciamo politica da sempre e non abbiamo bisogno di ulteriori vetrinette”. Bene, bravi, bis. Che tempra, che schiena, che dirittura! Ora noi, comunque, ci cospargeremo il capo con la cenere di donnantonina e domani andremo a Canossa-via Fermi mentre rivolgiamo deferenti il nostro pensiero a Benito, Julius, Giorgio gridando con forza insieme a voi: CAMERATI, A NOI!

Carissimi amici, a risentirci  (se lo ritenete opportuno) sicuramente a presto

FIRMATO: GLI STALINISTI  CHE, PENTITI, RIPUDIANO PERFINO LA LORO FINO AD OGGI GRAMA ESISTENZA

2 commenti:

Aldo ha detto...

In un commento ad un Post del 9 Aprile 2010 è scritto che "TeleJato manderà una propria troupe" a Trapani per seguire la vicenda del processo penale in cui risultano imputati il sindaco Scala e il suo segretario Ricupati.
Ebbene, oggi doveva esserci - e certamente c'è stata - l'udienza presso il Tribunale a Trapani.
Qualcuno sa riferire se TeleJato era presente?
Avrebbero dovuto essere ascoltati parecchi testimoni dell'accusa e della difesa.
SalaRossa in passato si è mostrata interessata alla vicenda alcamese.
Che notizie ci porta?

Igino ha detto...

Ricordo a me stesso che in data 8 novembre 2010 si era aperto il processo a carico del sindaco di Alcamo Giacomo Scala e del segretario generale Cristoforo Ricupati, chiamati a rispondere dell’accusa di abuso d’ufficio nell’ambito di un’inchiesta riguardante alcuni consulenti di cui l’amministrazione comunale si è avvalsa per un breve periodo.

La prima udienza è stata dedicata alle questioni preliminari.

La difesa ha presentato un’eccezione di inammissibilità della lista dei testi depositata dal pubblico ministero Franco Belvisi.

L’avvocato Ventimiglia - difensore dell'imputato Ricupati - ha contestato la mancata indicazione delle argomentazioni su cui saranno chiamati a deporre i singoli testi.

Un’omissione che secondo il legale comporterebbe una violazione del diritto di difesa. I giudici hanno però respinto l’eccezione ed ammesso tutti i testi chiamati a deporre dal pubblico ministero.

Escluso invece un teste della difesa.