domenica 19 giugno 2011

MA AMERICA ASSASSINA IL MIO CORPO NON AVRAI...

M'accucchiaru, i farabutti maccucchiaru!” .Il grido penetrò le imposte opportunamente e repentinamente abbassate dall'amabile sua germana e si diffuse in tutto quel quartiere che va da piazza Ascone ,gira per la scuola Ten.La Fata ,risale da via del Sole alle spalle degli alloggiamenti di Peppone ,tocca il punto vendita del Consigliere Tandem&'Ntrea e ritorna a piazza del Monumento ai Caduti rintronando di nuovo dentro la dimora attraverso le persiane come quando il vulcano scatenato erutta fuoco ,fiamme, lava e travolge tutto e tutti. Un grido straziante si diffuse sinistro. Un grido di quelli che fa rizzare la pelle facendola somigliare a quella dell'oca quando qualcuno a questo incolpevole pennuto tira il collo ed il misero corpo viene investito da oscillazioni pendolari .
M'accucchiaru!M'accucchiaru i farabutti, i traditori. Parteru n'truppannu cani e gatti come quando nel 1986 o giù di li, quelli di allora raggiunsero in carovana e 'a sbafu comu chisti di ora ,la vicina ,civile Svezia da cui furono buttati fuori con la revoca perenne d'ingresso fino alla settima generazione .Accucchiatu io che ho dato tutto me stesso alla causa , che ho fatto da pigliaboffe come lo fu Filippino Faremo ai tempi di Giugio, che mi sono prostrato ,inchinato ,preso pure calci in culo anche se metaforici dai quei due consiglieri,il gatto e la volpe,piazzati all'ultimo banco come in area di isolamento dentro quella sala consiliare che vide negli anni 50/60 struggenti, impossibili, frenetici, consumati amori stagionali e per di più ora sono ancor di più strapazzato da quel piccolo santo che ,dopo l'entrata come Nofriu 'ncarrozza del suo parente a palazzo La Grua Talamanca di Terrasini ,non lo ferma più nessuno   . E meno male che don Pinuzzu tiggei al gatto e alla volpe non gliene fa passare una .In caso contrario i calci in culo contro di me da parte di costoro ,altro che metaforici! Io , non mi vergogno a dirlo,che come nella farsa del Barbiere di Siviglia, ho assunto pure le sembianze del dott. Bartolo tutore di Sal-Rosina pur di preservare 'u bancareddu comunali dallo sfascio totale in cui precipita ogni giorno .Partiu puru a figghia di Pinuzzu, partiu Carluccia giornalista da pieno campo .Puru don Totò partiu! Giusto ,assolutamente giusto perché rappresenta duemila anni di storia e quando parla nni fa fari 'u ddiu da' fiura ,perché non balbetta, é sciolto, sa quel che dice ,é assai convincente, é tollerante e comprensivo, dinamico ed attivo. Giusto . Ma io ci tenevo tanto ad essere della partita .Ma ve lo immaginate io ,Bart da Partinico, invitato allo spettacolo americano “Pipo and Rapahel show” mentre recitavo le poesie in dialetto du zzu' Ninu Oliveri detto Giuranedda! Io che descrivevo ai nostri connazionali i siti,le contrade di Partinico ,Gianquarara,'Nncrastuni, Cammuca, Barunia, mirabilmente rappresentate da Tanino Russo nel suo encomiabile lavoro “Cera una volta....” che ebbi l'onore di presentare di recente nella mia dimora estiva della Cantina ! Avrei strappato lacrime dagli occhi dei nostri paesani partiti col bastimento per terre assai luntane ,risvegliando ricordi sopiti di quando ragazzini o' chianu ra Casa Santa giocavano a mazzu e scanneddi, 'a strummula, 'o canneddu , ai quattru canti e a ti vitti! Io che non ho mai perso una processione,che mi sono inchinato, genuflesso  alla Madonnina dei muratori,a chidda di' mastru scarpara e mastrurascia ,  facendo quasi a pugni con Giacomino o Vituzzu per la fascia tricolore che ho portato con decoro e dignità in ogni occasione ,ora vengo lasciato, abbandonato ,lanciato come un sacco di rifiuti da un'auto in corsa. Ppu' disgraziati e cosa nutuli! Tutto vano , allora,quello che ho fatto per Sal-Rosina ? Ingrato ! Sal sei un ingrato. Pure a MimmuzzuPoli e a Deguzzu ti purtasti 'nt'america !Ed io come una vedova sconsolata ,lasciato all'agnuni come uno straccio! Voglio vendetta ,vendetta che quella di Rigoletto si po' iri ammucciari .Voglio tremenda vendetta anche se la mia natura é di uomo pacifico, tollerante, riflessivo disponibile al dialogo , a dire sempre e a tutti SI tanto che sono stato paragonato per stile, finezza di linguaggio, cautela, approccio e ,risoluzione addirittura all'on. Gianni Letta,cosa che mi procurò un orgoglio infinito ,inquinato però da quei quattro straccioni di comunisti accampati all'ex arena delle palme che per l'invidia che li rode vollero con ironia storpiare il mio nome in una cosa che non dico . Dunque, rompiamo gli ormeggi e passiamo all'attacco. Ora chiamo l'avvocato di stanza a Gaeta  e gli dico chiaro e tondoAvvocato tu mi devi tanto come io devo tanto a Pinlob e dunque per transitività tu devi tanto a  me e a lui. Dunque, preparami la vendetta che si serve fredda su di un piatto d'argento . In caso contrario,  sedutastante, ti faccio revocare quel provvedimento per cui Sal-Rosina ti consente d'ottenere dal Comune il dovuto “senza seguire l'ordine cronologico dei mandati” . Una consuetudine che si era persa nel tempo e nei meandri della legalità ma che noi sfidando ddiu e 'u populu abbiamo ripristinato alla grande 'a facci di cu nni voli mali . Dunque vendetta e terra bruciata per tutti.” Poi si affacciò al balcone ,arringò due ragazzini che stavano sorbendo un gelato allo yogurt e disse:” Gioisci popolo.Oggi nasce un tuo nuovo condottiero ,un NUOVO CAPITANO DI VENTURA che prende il nome di BARTOLOMEO CO(g)LLEONI PRINCIPE DI MALAVARNERA .E sappiate che appena la truppa ritorna da nova iorchi, gli faccio un tappo cosi'! “
Poi crollò trattenuto dalle materne braccia della germana .Crollò come un palloncino che pian piano si comincia a sgonfiare prima di afflosciarsi definitivamente. Ebbe soltanto la forza di farfugliare un verso della canzone di Antonello:”Ma America assassina il mio corpo non avrai...” Lo portarono a visita dall'amico medico di sempre che lo segue con fraterno ed anche paterno amore ed  attenzione .Poi su di lui cadde l'oblio. I due incuranti ragazzini continuarono a sorbire il gelato ,strafottendosene di tutto mentre a nova iorchi o nei paraggi, la truppa di Sal  ballava,  mangiava e beveva alla sua e alla nostra faccia.
Sala  Rossa

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