sabato 31 marzo 2012

E COME ERA PREVEDIBILE BARTOLO SARA' "POSATO"



Glielo avevo detto. Fu durante  l’occasione di un manifestazione a sostegno di Tele Jato (eravamo proprio davanti la sede di via Francesco Crispi ) che dissi a Bartolo: “mio caro ,sprofonderai insieme a Lo Biundo”. Bartolo sorrise col suo fare conciliante e da persona educatissima( mi poteva- come si suole dire-  mandare a quel paese ma non lo fece ) disarmandomi . Lo lasciai quasi subito perché mi recavo a Terrasini ,dove all’interno della sala convegni di Palazzo D’Aumale ,il mio amico d’infanzia Faro Lo Piccolo presentava ,in una sala gremita ,un suo interessantissimo lavoro. Era la narrazione della sua storia personale, alla stesura della quale coadiuvò il professore Giuseppe Ruffino,giornalista e scrittore oltre che antico compagno del PCI  . E questa sua storia si intrecciava con quella della città fin dalla fine della seconda guerra mondiale. Faro non poteva non citare anche me che con lui avevo condiviso giochi e un pezzettino del percorso della mia vita di “terrasinaru”.Dunque predissi a Bartolo che sarebbe sprofondato. E la cosa mi sarebbe politicamente dispiaciuta se non altro perché avevamo fatto un percorso insieme ad altri subito dopo la fine dell’esperienza Motisi. Un percorso che aveva trovato alcuni forti momenti di incontro e di unità .Ad esempio, la conferenza stampa con la quale denunciavamo una iniziativa propagandistica di Motisi e della sua Giunta in occasione della presenza a Partinico del Ministro Pecoraro Scanio ( era la Giunta con ancora dentro artigiani e  verdi)  per l’abbattimento delle stalle di Valguarnera  denunciando come ancora a quella data l’Amministrazione non avesse provveduto almeno all’abbattimento di quelle stalle costruite dai Vitale su area di proprietà del Comune di Partitico, e poi un Convegno sulle prospettive politiche delle nostre forze nel giardino della “Zagara” messo a nostra disposizione da un sempre generoso Tuccio Amato. Sembrava un percorso unitario che prefigurava, caduto Motisi, la costruzione di una solidarietà tra quanti prima avevano consentito a Motisi con grandi sacrifici di diventare sindaco di Partinico ma nello stesso tempo ,e per inoppugnabili ragioni , ne avevano provocato la giusta “caduta”.Bartolo “tradi” come tradirono gli “artigiani” che prima trovarono rifugio da Cracolici e poi si schierarono con Lo Biundo e con l’onorevole Antinoro. Un tradimento classico per ragioni a tutti note e sulle quale ,umanamente , abbiamo messo una pietra sepolcrale . Fu in quella occasione che Bartolo teorizzò  che “in politica mai dire mai”. La frase molto conosciuta e diffusa ovviamente negli ambienti pseudo-politici e terra terra resta per me sempre moralmente non condivisibile. Bartolo s’intruppò con Lo Biundo avendo costruito una lista nella quale, all’ultimo momento, portò il suo determinante contributo il dottore Giuseppe Lo Baido che cosenti’ a questa di raccogliere tanti voti da potere eleggere quale consigliere comunale persino lo stesso Bartolo. L’incarico di assessore fu il coronamento di un “sogno” , inseguito ed umanamente comprensibile, che diventava realtà. Ma ,ovviamente, Bartolo non aveva fatto i conti con l’oste. E l’oste si chiamava e si chiama  Lo Biundo ,la sua concezione dei rapporti politici ed anche umani  ,la logica che lo guida che non è certamente l’apprezzamento per lo stile , la cultura, la capacità dialettica ma “quanto vali?”, “quanti consiglieri mi porti a sostegno?”  “E se non vali niente  non portando in dote neppure un consigliere perché ti debbo tenere in Giunta?”. E’ proprio il classico ragionamento utilitaristico del mondo contadino, quello più sprofondato nel medioevo in senso culturale, che di fronte alla possibilità di coltivare broccoli piuttosto che fave sceglie ciò che gli possa portare di più in termini di vantaggio . Ora i due consiglieri comunali (Lo Baido e il subentrante a Bartolo avvocato De Gaetano) hanno dichiarato la loro indipendenza e dalla maggioranza e dallo stesso Bartolo che cosi’ si ritroverà come si ritrovò Antonella Lo Porto prima e Mimmo Briganò poi cioè assessori senza sostegno consiliare e dunque da licenziare . Ed ovviamente a Lo Biundo servono sostenitori non uomini  carichi di stile o di “finezza”,ma quelli con un evidente  "peso" elettorale  . Gli intellettuali anche senza voti gli servono ( e per questo li corteggia,li blandisce e promette ) perché siano il paravento di questa amministrazione  ,la  foglia di fico  per coprire una serie infinita di “vergogne politico-amministrative” .Che fine farà, politicamente parlando , Bartolo Parrino che voleva conquistare uno spazio nella politica partinicese ma lo voleva conquistare a qualunque costo ?Lo stesso che ha già prefigurato il Sindaco alla domanda  : “ Aprirà la sua maggioranza ad altre formazioni politiche”? Risposta:” No, non ad altre forze politiche ma alla “società civile”. Dunque tu non c'entri più perché della società civile  “fosti” e no lo sei più per cui ti conviene ,fin da ora, “cunurtariti” .Dunque la tua stagione appare sempre più conclusa ed hai sbagliato quando hai avuto l'opportunità di concluderla tu (dovevi fare una specie di contropiede) cogliendo l'occasione che ti fu offerta quando Lo Biundo ti tolse la prestigiosa delega  ai beni culturali,umiliandoti, per affidarla di fatto all’architetto Giuliana che assessore non lo é ma lo é.Sbagliando, sei rimasto attaccato come si attaccarono, alla vasca da bagno, le cozze pelose date in regalo interessato al sindaco di Bari,Emiliano .Ora ti serve un lungo bagno di umiltà , di riflessione e di espiazione . Fidati ,perché te lo dice uno che ti apprezza a "prescindere" .Come avrebbe detto Totò.
Toti Costanzo    

giovedì 29 marzo 2012

RIVEDERE IL PIANO REGOLATORE PER IMPEDIRE SPECULAZIONI E SACCHEGGI







PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
CIRCOLO “Peppino Impastato” di PARTINICO

PROPOSTE PER LA REVISIONE  DEL PIANO REGOLATORE GENERALE

PREMESSA:

L’occasione per la revisione del Piano Regolatore Generale del nostro Comune potrebbe servire- come appare del tutto evidente da alcuni fatti- a questa Amministrazione comunale e ai suoi satelliti più o meno occulti non per raccogliere seriamente indicazioni e proposte in relazione alla costruzione della “Città futura” anche a misura delle nuove generazioni , ma per approfittarne e trarre eventuali vantaggi attraverso nuove e più consolidate speculazioni collegate alle clientele elettorali nella  prossimità delle  elezioni comunali del 2013.D’altronde l’impegno del Sindaco ,che è stato il protagonista di un gravissimo processo speculativo sulle aree D2 CHE ERANO DESTINATE ESCLUSIVAMENTE ALLO SVILUPPO DELLE IMPRESE ARTIGIANALI E ALLA LORO PRODUZIONE ,non può che trovare rinnovato vigore nell’occasione della revisione dello strumento urbanistico  
Se cosi’ non fosse - ma cosi' invece é - questa Amministrazione avrebbe già dovuto :

-rendersi promotrice di INCONTRI PUBBLICI finalizzati ad ottenere indicazioni e proposte dai più vari soggetti ,anche portatori di interessi particolari,che interagiscono nella nostra città;

-presentare alla città LE RISULTANZE  di quanto del PRG è stato realizzato durante gli anni che vanno dall’approvazione dello stesso ad oggi;

-ragionare attorno a QUEL CHE NON SI E’ REALIZZATO indicandone IL PERCHE’;

-manifestare in maniera pubblica quel che SI VUOLE RELIZZARE per il futuro cioè quale idea di sviluppo urbanistico, economico e sociale  di città costoro hanno nella loro testa

NIENTE DI TUTTO QUESTO E’ ACCADUTO  a dimostrazione non solo che la revisione del Piano dovrà rappresentare per costoro l’occasione per mettere in moto un nuovo processo speculativo sulle aree ma soprattutto agevolare e favorire la speculazione edilizia con la crescita della rendita parassitaria .Né possiamo tacere che la revisione del PRG potrebbe rappresentare anche  l’occasione perché ambienti della malavita organizzata e della mafia  possano trovare il varco per investimenti speculativi e di  riciclaggio .
La nostra città , ad esempio, non ha bisogno di altre aree per l’edificabilità abitativa .Al più il mantenimento di quelle previste dal PRG per l’edilizia economica e popolare seppur appare del tutto evidente come la Regione siciliana  non disponga più di piani di rifinanziamento di leggi per tale tipo di attività edilizia .

IL NOSTRO PARTITO RITIENE :

-che non si debba assecondare la linea che tende a privilegiare le nuove costruzioni rispetto al RECUPERO  del patrimonio abitativo esistente e diffuso all’interno della città completando l’edificabilità nei cosiddetti “lotti interclusi” e utilizzando quelle aree precedentemente destinate all’edilizia privata e non completate  all’interno del PRG  ;

- che la città non ha alcuna  necessità di ulteriori aree per l’artigianato locale tenuto conto che se questo comparto ne avesse avuto DAVVERO NECESSITA’ non si sarebbe violata la legge per consegnare circa 27 ettari all’uopo destinati ,alla speculazione commerciale sottraendola alle imprese artigiane di produzione e lavoro  cui quelle aree aveva destinato il Consiglio comunale nell’anno 1999 .Ad ogni buon conto il Consiglio comunale ha sempre la facoltà di approntare, in caso di reali necessità,  varianti  al PRG ma soltanto quando il Comune sarà in presenza DI RICHIESTE CONCRETE DI AREE DA PARTE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE INNOCUE che intendono  SERIAMENTE  edificare  nel nostro territorio.Ciò al fine di impedire la “mummificazione “ di aree che verrebbero sottratte alla produzione agricola con gravi danni ai proprietari e diventare oggetto di successiva speculazione cosi’ come è avvenuto per le aree D2;

-che  la nostra città non ha alcuna necessità di aree destinate ad eventuali costruzioni di alberghi ( quelli ipotizzate dalla “Policentro”, cosi’ come il centro Congressi, sono soltanto fumoserie ) considerato che a pochi chilometri  esiste  Città del mare con circa 2000 posti letto ed un Centro Congressi  mentre altri complessi alberghieri ,in quell’area ,hanno dovuto chiudere perché investiti da una irreversibile crisi di quel tipo di  turismo. Altre  imprese infatti ,come è il caso dell'utilizzo di un’area a Trappeto-S. Cataldo dove era ipotizzata la nascita di un complesso alberghiero,hanno rinunciato ad investire per mancanza di un  “mercato” della vacanza soprattutto in complessi di quella tipologia e ,dunque ,per una particolare clientela che con la crisi economica si assottiglia sempre di più nella quantità e nella qualità . Quest'anno , ad esempio, soltanto il 25% degli italiani andrà fuori per una vacanza. Il nostro territorio ,però, ha necessità di sviluppare il turismo compatibile con la storia e le sue condizioni e cioè il turismo rurale e l'agriturismo valorizzando bagli ,fattorie,caseggiati cosi' come le case per vacanze (utilizzo della seconda casa) e sopratutto camping nelle aree più prossime al mare e  confinanti con i Comuni costieri come Trappeto e Balestrate ;

- la nostra città non ha necessità di altre aree per la realizzazione di impianti sportivi complessi del tipo pomposi “palazzi dello sport” fonte di spreco e speculazione e di inutile uso mentre vanno adeguati e potenziati le palestre scolastiche annesse alle scuole elementari e medie (sport popolari e di massa) e utilizzando sempre più (come accade attualmente ) le palestre esistenti ed annesse all’Istituto per Ragionieri e Gemetri e quella del Liceo scientifico “S.Savarino  .Al più si può ricorrere alla possibile trasformazione in “palazzetto dello sport” del pallone tensostatico con la realizzazione ( lungo tutto il lato  est) di tribune prefabbricate per il pubblico ( capienza di almeno 400 spettatori) utilizzando, trasformandolo, lo spazio tra l’attuale impianto e quello di pattinaggio . Appare del tutto evidente come sia necessario recuperare con serietà lo stadio comunale “Giuseppe La Franca” con annessa pista per l’atletica leggera e riprendersi l'area destinata alla piscina intercomunale di via dei Mulini per farne un uso compatibile realmente con le necessità dello sport locale .

INVECE LA NOSTRA CITTA’ HA BISOGNO di mantenere  la tutela ed i vincoli previsti dall’attuale PRG sulle aree  non edificate e destinate a :

-verde pubblico e privato, di arredo urbano  o stradale;
-aree per attrezzature di intereresse territoriale (aree scuole superiori; attrezzature sanitarie,militari,culturali e musei etc.)
-aree per attrezzature di interesse comune (asili, scuole,attrezzature civiche,attrezzature religiose ,sportive, campo nomadi etc.)
-aree a parcheggi;
-aree con simboli VA,VAP ;
-mantenimento del vincolo del Parco suburbano “Monte Cesarò” e relativa area archeologica;
-aree di interesse storico-artistico ed ambientale-aree di interesse paesistico ed ecologico ai sensi della normativa vigente

COSI’ COME VANNO COMPLETATI ANCHE NEI MINIMI PARTICOLARI  i piani di lottizzazione FINO AD OGGI SOLTANTO FONTE DI GRAVISSIME SPECULAZIONI -protagonisti imprenditori spregiudicati - E TOLLERATE QUANDO NON SPONSORIZZATE  ;

 TRASFORMARE  L’AREA DOVE INSISTE LA DISTILLERIA BERTOLINO

recuperando ,con la sua delocalizzazione ,tutta l’area dove insiste attualmente la fabbrica trasformandola in parte in area Dc1(destinazione uso promiscuo residenziale e commerciale)  e il resto in Dc2(destinazione uso commerciale,ricreativo e polifunzionale  per il tempo libero) .

LO SVILUPPO VERSO IL MARE

Con la definitiva eliminazione dell’industria che ha sempre fatto da “tappo” perché lo sviluppo urbanistico della città andasse verso il mare, e la realizzazione di un sottopassaggio per superare lo sbarramento sulla via ferrata  potrebbe dare , nel tempo, alla città una identità che non ha mai avuto. Perché Partinico fino ad oggi  non è  né città di mare né di collina. Ma  una città che sta “nel mezzo” e che si è sviluppata in maniera innaturale fin sulle falde della Collina Cesarò (compromettendo perfino le falde acquifere) e lungo gli assi Partinico-Montelepre e Partinico-Alcamo  .Come a dire :né carni né pisci. Lo sviluppo verso il mare dovrebbe accompagnarsi anche ad una concreta modificazione dei confini con Tappeto ed avere, finalmente, l’acceso al mare che sembrava cosa definita nel 1985 quando le tre amministrazioni,Partinico-Trappeto-Balestate si incontrano nei locali del Colonia di Balestrate(oggi sede della scuola alberghiera) firmando un protocollo d'intesa ( si dispone ancora delle mappe con i nuovi confini). La pusillanimità dell’allora  Sindaco di Trappeto ,che non ebbe il coraggio di mantenere gli impegni contratti ’mando in fumo l’importantissima iniziativa. Bisogna riprendere questo percorso    

REALIZZARE IL  PARCO SUL LAGO POMA

cioé il parco suburbano dello Jato con recupero del progetto preliminare presentato alla Provincia regionale di Palermo nel 1999 dall’amministrazione Cannizzo per la realizzazione del PARCO SUL  LAGO POMA (impianto di canottaggio ,osservatorio per uccelli migratori, pista ciclabile , spazi per pic-nic etc) ;

ELIMINARE I VINCOLI delle

aree  “ archeologiche” di Raccuglia e Piano del Re in quanto fortemente e definitivamente compromesse dal  diffuso abusivismo edilizio e mantenimento del vincolo nell’area di Sirignano  (vedere Tavola del Territorio)  di Villa Addotta  la dove é stato ritrovata la testa del Serenianus ed  anche in ragione della presenza nella zona delle “Grotte del Re Cucco”  

 VIABILITA’ essenziale (utilizzo e razionalizzazione della viabilità esistente)  :

-viabilità di raccordo tra via Madonna del Ponte  con S.S113 e il mercato ortofrutticolo attraverso :a)sistemazione ed allargamento stradella ESA ;b) sistemazione ed allargamento della via che conduce al mercato ortofrutticolo su cui s'innesta la stradella ESA  ;c)raddoppio del sottopassaggio  e allargamento della relativa bretella che  collega il mercato alla S.S113 ;

-realizzazione di una via di circonvallazione che collega: via dei Platani ,via della via beata Pina Suriano -(raddoppio) ,via dei Mulini , 3° zona PEEP , via Montelepre ;

-impegno a ricercare le condizioni in un rapporto di collaborazione con i Comuni di Terrasini,Trappeto, Balestrate, Castellammare del Golfo ed Alcamo perché LA METROPOLITANA DI SUPERFICE ARRIVI FINO AD ALCAMO DIRAMAZIONE cosi’ come previsto  da un progetto approvato dalla Regione siciliana e dal Ministero dei Trasporti  ;

PER CONCLUDERE : è necessario, infine, che si ponga attenzione sul piano della sua eventuale  utilizzazione e valorizzazione  su tutto l'ampio territorio di Partinico che oltrepassando lo Jato arriva fin ai confini di Alcamo  e Balestrate .Questo territorio non è stato mai concretamente analizzato con lo scopo di ricercarne  le potenzialità di sviluppo che questo può offrire. E’ un problema che resta nella considerazione e nel dibattito della città. Ovviamente non nutriamo alcuna fiducia nei confronti delle forze che oggi governano Partinico tutte tese a favorire il saccheggio e la speculazione anche quell spicciola  .D’altronde , ad onor del vero, neppure  le precedenti amministrazioni ,quelle che si sono succedute dal dopoguerra ad oggi, hanno mai avuto attenzione ed interesse cosi’ come capita ai territori che si reputano “marginali” . E’  il caso di S. Cataldo territorio periferico di Terrasini (stato di abbandono e di degrado) e di quello contiguo alla foce del Nocella periferico a Trappeto pur esso nelle stesse identiche condizioni . Ad ogni buon conto le nuove amministrazioni del nostro territorio  ,nel caso in cui dovesse avere concreto seguito la costruzione della 
RETE DEI COMUNI 
che ha già  iniziato il suo percorso con alcune amministrazioni e partendo dalle questioni dell’acqua pubblica, dovrebbe assumere anche l’impegno di rivedere i confini e riequilibrarli alla luce di un uso più razionale delle risorse esistenti (ambientali, naturali, monumentali, storiche) e delle prospettive di sviluppo  di un ampio territorio con una popolazione di circa 200 mila abitanti.  
Toti Costanzo 



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martedì 27 marzo 2012

CONSALA COMU VOI SEMPRI CUCUZZA E’!



Penso che siamo d’accordo sul fatto che  ad ogni cosa ci debba essere un limite. E quando questo viene ignobilmente superato allora bisogna dire che siamo davanti a facce di “arribbusciati” che non provano vergogna, mistificano la realtà a  loro uso e consumo e ,giocando sporco, cercano di barare in maniera ignobile nascondendo anche l’evidenza. Parliamo di Cimitero e ne parliamo perché il nostro Partito ha dimostrato, proprio di recente  con immagini inoppugnabili, il livello di degrado cui viene lasciato dalla Amministrazione comunale questo luogo mesto carico di  silenzio e di preghiera .Di questo luogo sacro  il nostro Partito si è con forza e determinazione ciclicamente occupato sia quando Assessore è stata la signora Caterina Panzavecchia  sia ,oggi ,che lo  è Salvatore Governanti. Ovviamente le responsabilità più gravi vanno addebitate al precedente  amministratore che in quasi quattro anni NON HA PRODOTTO UN SOLO INTERVENTO STRUTTURALE SERIO – funzionalità della casa del custode, impermeabilizzazione e funzionalità della nuova Camera mortuaria, viabilità dissestata nel Cimitero nuovo, aree a verde abbandonate e degradate, sistemazione degli antichi loculi sia di proprietà del Comune che delle Congregazioni, sicurezza delle scale interne ai loculi, funzionalità degli ascensori, sicurezza delle cappelle in costruzione ed abbandonate ,personale nelle unità necessarie, mezzi per il trasporto interno e per la pulizia rapida dei viali,mancanza di illuminazione votiva, mancanza di illuminazione all’interno, tanto per citare le necessità più evidenti e stridenti – con lo scopo di rendere quel luogo un bene  da rispettare ed onorare perché la dimora eterna dei nostri cari e, al momento opportuno, sarà anche la nostra  .
Né possiamo dimenticare con quale disinvolta rapacità sono state sottratte al Cimitero le fontanelle ,quelle nuove ed efficienti, per sostituirle nottetempo con relitti che ancora fanno bella mostra di sé (si fa per dire!) a testimoniare di cosa siano capaci quelli che oggi governano Partinico. Proprio questa mattina conversando con due amministratori del passato (uno di questi fu anche Sindaco di Borgetto) si constatava ,amaramente ed anche con rabbia ,come i peggiori  amministratori della cosiddetta prima repubblica tentavano,quanto meno, di salvare sempre almeno l’orgoglio di appartenere ad una "comunità". Ovviamente nessun comunista può dimenticare i disastri di cui si resero responsabili quelle generazioni tuttavia rispetto al cinismo, all’insensibilità,alla capacità di “svendita” ( svendita della dignità, degli interessi, dei valori ,della stessa storia della città) che manifestano costoro, quelli di ieri “si ponnu iri ‘a mmucciari!” .Quelli di ieri erano dei GIGANTI mentre costoro razzolano quotidianamente alla ricerca disperata solo e soltanto di quanto gliene viene di vantaggio. Anche misero, anche modesto, anche poco, purché sia vantaggio. Ha voglia di scrivere osanna e proclami a nome degli amministratori locali ,il giovane e valente addetto stampa. Carissimo Vito, “ consala comu voi sempre cocuzza è .
Ma perché parliamo di Cimitero? Perché lo scorso sabato ,di fronte al tentativo in parte riuscito di asportare ,danneggiando, le tubature in rame da alcune cappelle ,ovviamente per racimolare qualcosa dalla vendita da parte di ingiustificati ladruncoli  , abbiamo dovuto sorbirci un papellu tantu che riportava una dichiarazione del Lo Biundo-pensiero ( che ovviamente non era farina del suo sacco) sulla vicenda e che  tuonava contro i “sacrileghi”, “i profanatori”, “quelli che non hanno rispetto per i sacri luoghi”.Caspita,abbiamo pensato: ma ’cci nni voli curaggiu pi’ faricci scriviri sti cosi  !Loro che il cimitero lo profanano ogni giorno da ben quattro anni .Ora noi non sappiamo chi abbia tentato un ingiustificato furto non avendo neppure rispetto per quei luoghi .Cosa ,ovviamente, sgradevole .Tuttavia  li o lo potremmo giustificare solo se lo hanno o lo ha fatto pi’ pitittu. Ma costoro che si stracciano ipocritamente le vesti sono gli stessi  che partecipano a cerimoniali di esaltazione di fasulla “legalità” ,nominando “ambasciatori” in erba nati dalla fervida , vulcanica fantasia di Nik“mitraglia” cui va riconosciuto ,però, impegno, voglia ,forza, pazienza, determinazione, creatività con claque e senza al seguito , o accogliere un trombone “Assessore regionale ai corsi della vergogna” facendo sbandierare ai ragazzini della scuola un  tricolore di carta . E al canto di “Fratelli d’Italia”, cosi’ come si faceva ai tempi della “buonanima” ,si battono le mani e si grida “Viva, via l’Assessore “ pronti, subito dopo, a piagnucolare perché come l’imperatore Augusto chiedeva a Varo dove erano finite le sue legioni ora si chiede “perché i ragazzini non si iscrivono più nella” mia” scuola ,con” i miei” insegnanti mortificati…”. La  “mia” scuola? I “miei” insegnanti? Roba da fare arrizzicari ‘i carni e fare resuscitare sdegnati le buonanime di quei tanti Presidi ( Termini, Santoro, Sollena)o irritare la signora Di Verde e Madeddu e i tanti professori che quella scuola radicalmente trasformarono da vecchio Avviamento professionale in scuola che seppe costruire una nuova “ala” ( Pino Lombardo sindaco ), la sopraelevazione  del piano terra , la palestra strappandola ai NO pervicaci di Salvatore Cintola , allora Assessore comunale ,solo perché il docente di educazione fisica e vice preside ,che quella palestra voleva con forza ,era anche consigliere comunale del PCI . Raccogliemmo nel quartiere 2000 firme e Cintola fu costretto a "calarasi" battuto e la palestra si costrui' E poi la totale ricostruzione e trasformazione della Casa del fanciullo in scuola-succursale,la sistemazione dell'area annessa quale campo per le attività motorie , il Teatro con palcoscenico,le scenografie ,le poltroncine  là, dove prima vi era la sala-mensa di bambini poveri che Frate Giuseppe Di Maggio assisteva e curava con amore cristiano  .E poi i corsi di ippoterapia, di archeologia, quelli di ginnastica correttiva, i concerti ,le manifestazioni musicali  che coinvolgevano TUTTO IL QUARTIERE . E poi ..e poi.. e poi.QUELLA SCUOLA ,ALLORA, NON AVEVA BISOGNO DI ALCUNA PROPAGANDA NE' DI ASSEMBLAGGI . A iscriversi alla media “Archimede” di Partinico venivano, addirittura ,da Montelepre e Borgetto. Altri tempi? No , sicuramente, ALTRA SCUOLA.Né "mia" né "tua" , ma NOSTRA
PS: si, della scuola di Partinico ne dobbiamo parlare cosi' come dobbiamo discutere della sanità a Partinico.
Toti Costanzo 

sabato 24 marzo 2012

GIOVANNI FELICE ,LA CONFESERCENTI ,LA CNA,IL CONAD, LA LEGA DELLE COOPERATIVE E QUANT’ALTRO INSIEME PER TRADIRE LA NOSTRA STORIA


 

La notizia è del 20 corrente mese.L’ho trovata per caso su di un giornale on line,anche perché  per quel che mi risulta ,le televisioni sia locali che regionali  non ne hanno parlato. Giovanni Felice ,che è stato vice segretario nazionale della Confesercenti, segretario regionale siciliano ed anche della provincia di Palermo di questa organizzazione di commercianti e che aveva collegamenti anche con quella di Partinico ,è stato sostanzialmente cacciato  perché  “il commissario inviato dai vertici nazionali( della Confesercenti n.d.r.) ha riscontrato una situazione debitoria superiore agli 800 mila euro”. In parole povere , Giovanni Felice ,sarebbe il responsabile del notevole ammanco del quale dovrebbe dare giustificazione . Perché ne parlo, e ne parlo anche con rabbia ? Perché Giovanni Felice e la organizzazione che da anni guidava, la Confesercenti, ha anche rappresentato non solo un pezzo della mia storia e di altri compagni di Partinico  ma ,soprattutto , un pezzo della storia più pulita del PCI  diventata però ,nelle mani di alcuni lestofanti ,il fallimento di un progetto di cui quel Partito fu indiscusso protagonista oltre che rappresentare il tradimento nei confronti di quanti quella organizzazione ( cosi’ come altre analoghe) con grandi sacrifici , nel 1971, vollero costruire con lo scopo di trasformare il PCI da Partito degli operai , dei contadini e degli intellettuali anche in quello dei ceti medi produttivi . E i ceti medi erano anche le piccole e medie imprese artigianali e commerciali , i cosidetti “padroncini” ( fu in quello stesso periodo con Vito Tonnino che era un compagno “camionista” tentammo di organizzare sindacalmente a Partinico gli autotrasportatori autonomi ) come allora solevamo definire chi lavorava per conto proprio ed aveva alle sue dipendenze anche qualche lavoratore subordinato .E fu negli anni successivi che si aggregavano anche i piccoli imprenditori dell’edilizia dando vita alla organizzazione che oggi viene conosciuta come Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA) .Fu quella degli anni ’70 una stagione esaltante che vedrà ,nel 1976, il PCI vincere nazionalmente le elezioni amministrative conquistando tutte le grandi città italiane e creando il panico all’interno della borghesia economica e politica  italiana oltre che ,ovviamente ,nella DC ed i Partiti satelliti.E fu nel 1972, in una sera di dicembre, che bandizzai insieme al maestro Nino Cinquemani un’assemblea di piccoli commercianti per costituire a Partinico una sezione di quella che ancora oggi mantiene lo stesso nome ma non é più la stessa cosa di allora . L’incontro ebbe luogo nei locali dell’UNLA ,allora in Corso dei Mille nel palazzo Bonura a piano terra, che fu uno straordinario centro di iniziative culturali, di cultura ed informazione alternativa,  e soprattutto di partecipazione di cui responsabile era ,appunto, Nino Cinquemani..Presente all’incontro il compagno deputato regionale Giovanni Orlando che aveva avuto l’incarico dal Partito di costruire la Confeserecnti in Sicilia .Io e Nino girammo a tarda sera ( i commercianti solevano chiudere le saracinesche non prima delle 20 ) in lungo e in largo la città sotto un vero e proprio diluvio per invitare i piccoli esercenti a partecipare all’incontro .E quella sera se ne presentarono una decina . Un successo insperato perché quella categoria era sempre stata saldamente nelle mani degli Assessori all’Annona di turno cioè quelli che rilasciavano le licenze per il commercio a loro discrezione . All’epoca , se non ricordo male l’ assessorato era nelle mani di Salvatore Cintola, Assessore in una Giunta  con la DC ed ,ovviamente,con i socialisti. Il PCI sul piano nazionale aveva colto l’occasione dell’introduzione dell’IVA , una imposta assai temuta dai piccoli commercianti ,per cui in Italia ed anche nella nostra città non fu difficile dare vita ad una nuova organizzazione sindacale a difesa degli interessi della categoria. .A Partinico l’affidammo a Pino Lo Medico per una duplice ragione : aveva manifestato disponibilità e soprattutto perché genero di Cola Geraci .
Da quel giorno tanta acqua è passata sotto i ponti. La Confeserecenti ( ma cosi’ è per la CNA, la Lega delle cooperative,le coop.25 Aprile della distribuzione  alimentare, il CONAD e cosi’ via ) sono diventati , con le dovute eccezioni, altra cosa  : strumenti economici nelle mani di gruppi che se ne sono appropriati VITA NATURAL DURANTE (tanti di costoro hanno cosi’ trovato IL LORO POSTO FISSO nel senso che da decenni sono li'  e diventati inamovibili !) , che non costruiscono più “politica”  a sostegno delle lotte e degli interessi dei lavoratori ma gestiscono affari e lucrano e politicamente ,al più, sono divenuti cinghia di trasmissione per clientele collegate a deputati ,senatori  o anche piccoli manutengoli locali soprattutto del PD .Un Partito, questo,  che si è appropriato non solo della guida ma, per certi versi, anche del relativo controllo “politico”di queste organizzazioni. Ma della "storia" sicuramente no perché quella é storia dei Comunisti .  Cosi' si é arrivati al fallimento, appunto, di un grande progetto che soltanto un Partito come il PCI poteva congegnare e gestire con moralità ed anche rigore. Oggi in queste organizzazioni di potere è anche possibile che si rubi, che ci si appropri. Caduto il muro di Berlino sono anche caduti i vincoli MORALI che tenevano fermi i soggetti chiamati a rappresentare quelle organizzazioni i quali ricevevano l'incarico per decisione del Partito che ,nello scegliere, usava grande rigore  . Oggi è possibile che alla Confesercenti di Palermo ci sia un ammanco di 800 mila euro cosi’ come è possibile che a Partinico la CONAD operi con la stessa logica padronale, che le Coop della distribuzione alimentare( la Coop 25 aprile ,ad esempio,  che per farla nascere pagammo una quota di adesione che non abbiamo più rivisto!)  vengano vendute ai privati e i dipendenti abbandonati e senza lavoro, che la CNA sponsorizzi la Policentro e che Giovanni Felice piuttosto che difendere i piccoli commercianti , quelli che ogni giorno sono costretti a calare definitivamente le saracinesche ,possa essere transitato da  Partinico per sponsorizzare più o meno velatamente , pure lui, la costruzione del grande centro commerciale in contrada Margi, alla faccia dei piccoli esercenti da questi organizzati .Non mi vergogno nell’ammettere  che ogni tanto penso con certa nostalgia ma anche con disappunto e rabbia a quella sera di dicembre del 1972 , a me e a Nino che bandizzavamo usando  la nostra autovettura , la nostra benzina ,la nostra voce e la nostra passione politica e per di più coperti dalla pioggia torrenziale. E penso  ai sacrifici di Giovanni Orlando ,comunista mite e galantuomo . E penso  a Enrico Berlinguer morto col desiderio che nel Partito la QUESTIONE MORALE  potesse diventare un altro punto di lotta - cosi’ come la Questione Meridionale- dei Comunisti Italiani ed anche partinicesi.La morte é sempre cosa tragica e triste. Ma, per sua fortuna Enrico non ebbe a vedere cosa sarebbe diventato "il suo" PCI e ciò che quel Partito aveva saputo costruire con incalcolabili sacrifici anche umani , attorno a se.Finito nelle mani dei tanti Felice di turno..  
Toti Costanzo 

domenica 18 marzo 2012

IL SINDACO LO BIUNDO E' UN ARBITRO “ VENDUTO”

 
I recenti comunicati stampa del Sindaco Lo Biundo costruiti con un buon italiano ma con  propagandistiche argomentazioni come si conviene ad una amministrazione che deve far apparire  “comu ’u suli spunta ri Trapani”, hanno ormai una certa periodicità confermando due cose. La prima. Che Lo Biundo ha “assunto” un giovane giornalista quale suo addetto stampa  che gli scrive i comunicati perché in questi pochi mesi che gli restano (nel senso della gestione del governo della città) possa tentare, proprio con questi comunicati, di recuperare  quella cedibilità sostanzialmente persa nei meandri della incapacità e del disastro amministrativo, complici una pletora di Assessori scadenti (con qualche rarissima, dovuta eccezione) ed una maggioranza di consiglieri della quale, suole dire Pino Maniaci - ovviamente esagerando - “hanno bisogno della Legge 104” cioè quella che sostiene concretamente gli incapaci per ragioni fisiche o psichiche.

giovedì 15 marzo 2012

IL" CASO VIRGA" E L'ILLEGALITA' DIFFUSA E TOLLERATA

Il “caso Virga”, la vicenda cioè del consigliere comunale di Partinico più votato nelle ultime elezioni (580 preferenze raccolte DA SOLO che rappresentano il 150% dei voti della lista di Rifondazione e il 70% di quella del PD alle ultime elezioni comunali) e recentemente arrestato, si presta a qualche considerazione. La prima: il silenzio sul “caso Virga” del Sindaco ci dice chiaramente come Lo Biundo non tema il ridicolo quando parla della sua amministrazione quale esempio di “legalità”. E’ a tutti noto, infatti, come questo“valore” risulti sconosciuto a buona parte degli atti della sua Giunta e ,dunque ,non è parte integrante del loro bagaglio culturale ed etico . E quando parlano di legalità è soltanto per autoconvincersi che ha ragione quel motto siciliano il quale dice “parlane male ma parlane spesso”. Loro,ovviamente, della legalità non ne parlano male perché hanno avuto l'accortezza di modificare il detto adattandolo alle loro necessità : “Parliamone bene, parliamone spesso anche se non ci crediamo”. D’altronde – pensano - se ne parliamo spesso, forse qualcuno alla fine ci casca , per cui è loro convincimento che attraverso l'esaltazione e ripetizione di questo "valore" si possono - tanto per fare un banale esempio - affidare i beni confiscati alla mafia ad amici, clienti e galoppini, si possono imbrogliare i cittadini e far credere loro che un bene da usare SOLTANTO per attività giovanili si può  anche assegnare, attraverso un prestanome, a due associazioni benemerite anche se un  po’ vecchiotte.

sabato 10 marzo 2012

LASCIAMO ALL'ASSESSORE D'AMICO FACOLTA' DI SCELTA

Gigia Cannizzo l’aveva dichiarato nello scorso ottobre in una intervista a Tele Jato sostenendo  sostanzialmente questo :”perché l’Amministrazione Lo Biundo non ha dato la giusta pubblicizzazione al procedimento di revisione del Piano Regolatore Generale del nostro Comune  con lo scopo  di coinvolgere in un processo alla luce del sole  quanti più cittadini interessati ?" E Gigia aggiungeva che diverso era stato il metodo quando ,lei Sindaco, si lavorò per la redazione del Piano Regolatore con incontri pubblici assai partecipati perché fortemente pubblicizzati e ai quali davano il loro contributo conoscitivo non solo i cittadini ma anche  i tecnici del Piano che alla fine lo prepararono  e, successivamente, definitivamente approvato.

mercoledì 7 marzo 2012

QUANDO L'ALCAMESE ONOREVOLE FRANCESCA MESSANA ERA COMUNISTA

Chiunque abbia vissuto per scelta ideale e non per altre più banali ragioni, o peggio per opportunità, di stare nel Partito Comunista Italiano con convinzione, dedizione ed impegno, avrebbe pensato esattamente quel che ho pensato alla conclusione di un servizio giornalistico delle tivvù locali, comprese ovviamente quelle di Alcamo, che avevano presentato una iniziativa che in quel Comune ebbe a svolgersi l’altro ieri.
 Si è trattato di un incontro pubblico per la presentazione di un libro della scrittrice Giovanna Fiume  dal significativo titolo “Eravamo comuniste”. Quel libro, cosi’ come dichiarava alla stampa la scrittrice, si è occupato della storia politica di tre donne che negli anni ’70 furono deputate del PCI all’ARS  e tra queste - ecco perché l’incontro ad Alcamo - dell’alcamese Francesca Messana. Insieme alla professoressa Messana che fu deputata all’Assemblea regionale siciliana essendo stata eletta ad appena 22 anni (cosa eccezionale in quel Partito) per poi abbandonare la militanza, la storia del medico Marina Marconi e della professoressa Teresa Gentile nipote del grande filosofo siciliano che fu Ministro della P.I. in un governo di  Mussolini ed autore della riforma della scuola che porta ancora il suo nome. Delle tre soltanto la Messana proveniva da una famiglia con una storia comunista anche se oggi nessuna delle tre ex deputate, comunista non  lo è più.