PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
CIRCOLO “Peppino Impastato” di PARTINICO
PROPOSTE PER LA REVISIONE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE
PREMESSA:
L’occasione per la revisione del Piano Regolatore Generale del nostro Comune potrebbe servire- come appare del tutto evidente da alcuni fatti- a questa Amministrazione comunale e ai suoi satelliti più o meno occulti non per raccogliere seriamente indicazioni e proposte in relazione alla costruzione della “Città futura” anche a misura delle nuove generazioni , ma per approfittarne e trarre eventuali vantaggi attraverso nuove e più consolidate speculazioni collegate alle clientele elettorali nella prossimità delle elezioni comunali del 2013.D’altronde l’impegno del Sindaco ,che è stato il protagonista di un gravissimo processo speculativo sulle aree D2 CHE ERANO DESTINATE ESCLUSIVAMENTE ALLO SVILUPPO DELLE IMPRESE ARTIGIANALI E ALLA LORO PRODUZIONE ,non può che trovare rinnovato vigore nell’occasione della revisione dello strumento urbanistico
Se cosi’ non fosse - ma cosi' invece é - questa Amministrazione avrebbe già dovuto :
-rendersi promotrice di INCONTRI PUBBLICI finalizzati ad ottenere indicazioni e proposte dai più vari soggetti ,anche portatori di interessi particolari,che interagiscono nella nostra città;
-presentare alla città LE RISULTANZE di quanto del PRG è stato realizzato durante gli anni che vanno dall’approvazione dello stesso ad oggi;
-ragionare attorno a QUEL CHE NON SI E’ REALIZZATO indicandone IL PERCHE’;
-manifestare in maniera pubblica quel che SI VUOLE RELIZZARE per il futuro cioè quale idea di sviluppo urbanistico, economico e sociale di città costoro hanno nella loro testa
NIENTE DI TUTTO QUESTO E’ ACCADUTO a dimostrazione non solo che la revisione del Piano dovrà rappresentare per costoro l’occasione per mettere in moto un nuovo processo speculativo sulle aree ma soprattutto agevolare e favorire la speculazione edilizia con la crescita della rendita parassitaria .Né possiamo tacere che la revisione del PRG potrebbe rappresentare anche l’occasione perché ambienti della malavita organizzata e della mafia possano trovare il varco per investimenti speculativi e di riciclaggio .
La nostra città , ad esempio, non ha bisogno di altre aree per l’edificabilità abitativa .Al più il mantenimento di quelle previste dal PRG per l’edilizia economica e popolare seppur appare del tutto evidente come la Regione siciliana non disponga più di piani di rifinanziamento di leggi per tale tipo di attività edilizia .
IL NOSTRO PARTITO RITIENE :
-che non si debba assecondare la linea che tende a privilegiare le nuove costruzioni rispetto al RECUPERO del patrimonio abitativo esistente e diffuso all’interno della città completando l’edificabilità nei cosiddetti “lotti interclusi” e utilizzando quelle aree precedentemente destinate all’edilizia privata e non completate all’interno del PRG ;
- che la città non ha alcuna necessità di ulteriori aree per l’artigianato locale tenuto conto che se questo comparto ne avesse avuto DAVVERO NECESSITA’ non si sarebbe violata la legge per consegnare circa 27 ettari all’uopo destinati ,alla speculazione commerciale sottraendola alle imprese artigiane di produzione e lavoro cui quelle aree aveva destinato il Consiglio comunale nell’anno 1999 .Ad ogni buon conto il Consiglio comunale ha sempre la facoltà di approntare, in caso di reali necessità, varianti al PRG ma soltanto quando il Comune sarà in presenza DI RICHIESTE CONCRETE DI AREE DA PARTE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE INNOCUE che intendono SERIAMENTE edificare nel nostro territorio.Ciò al fine di impedire la “mummificazione “ di aree che verrebbero sottratte alla produzione agricola con gravi danni ai proprietari e diventare oggetto di successiva speculazione cosi’ come è avvenuto per le aree D2;
-che la nostra città non ha alcuna necessità di aree destinate ad eventuali costruzioni di alberghi ( quelli ipotizzate dalla “Policentro”, cosi’ come il centro Congressi, sono soltanto fumoserie ) considerato che a pochi chilometri esiste Città del mare con circa 2000 posti letto ed un Centro Congressi mentre altri complessi alberghieri ,in quell’area ,hanno dovuto chiudere perché investiti da una irreversibile crisi di quel tipo di turismo. Altre imprese infatti ,come è il caso dell'utilizzo di un’area a Trappeto-S. Cataldo dove era ipotizzata la nascita di un complesso alberghiero,hanno rinunciato ad investire per mancanza di un “mercato” della vacanza soprattutto in complessi di quella tipologia e ,dunque ,per una particolare clientela che con la crisi economica si assottiglia sempre di più nella quantità e nella qualità . Quest'anno , ad esempio, soltanto il 25% degli italiani andrà fuori per una vacanza. Il nostro territorio ,però, ha necessità di sviluppare il turismo compatibile con la storia e le sue condizioni e cioè il turismo rurale e l'agriturismo valorizzando bagli ,fattorie,caseggiati cosi' come le case per vacanze (utilizzo della seconda casa) e sopratutto camping nelle aree più prossime al mare e confinanti con i Comuni costieri come Trappeto e Balestrate ;
- la nostra città non ha necessità di altre aree per la realizzazione di impianti sportivi complessi del tipo pomposi “palazzi dello sport” fonte di spreco e speculazione e di inutile uso mentre vanno adeguati e potenziati le palestre scolastiche annesse alle scuole elementari e medie (sport popolari e di massa) e utilizzando sempre più (come accade attualmente ) le palestre esistenti ed annesse all’Istituto per Ragionieri e Gemetri e quella del Liceo scientifico “S.Savarino .Al più si può ricorrere alla possibile trasformazione in “palazzetto dello sport” del pallone tensostatico con la realizzazione ( lungo tutto il lato est) di tribune prefabbricate per il pubblico ( capienza di almeno 400 spettatori) utilizzando, trasformandolo, lo spazio tra l’attuale impianto e quello di pattinaggio . Appare del tutto evidente come sia necessario recuperare con serietà lo stadio comunale “Giuseppe La Franca ” con annessa pista per l’atletica leggera e riprendersi l'area destinata alla piscina intercomunale di via dei Mulini per farne un uso compatibile realmente con le necessità dello sport locale .
INVECE LA NOSTRA CITTA ’ HA BISOGNO di mantenere la tutela ed i vincoli previsti dall’attuale PRG sulle aree non edificate e destinate a :
-verde pubblico e privato, di arredo urbano o stradale;
-aree per attrezzature di intereresse territoriale (aree scuole superiori; attrezzature sanitarie,militari,culturali e musei etc.)
-aree per attrezzature di interesse comune (asili, scuole,attrezzature civiche,attrezzature religiose ,sportive, campo nomadi etc.)
-aree a parcheggi;
-aree con simboli VA,VAP ;
-mantenimento del vincolo del Parco suburbano “Monte Cesarò” e relativa area archeologica;
-aree di interesse storico-artistico ed ambientale-aree di interesse paesistico ed ecologico ai sensi della normativa vigente
COSI’ COME VANNO COMPLETATI ANCHE NEI MINIMI PARTICOLARI i piani di lottizzazione FINO AD OGGI SOLTANTO FONTE DI GRAVISSIME SPECULAZIONI -protagonisti imprenditori spregiudicati - E TOLLERATE QUANDO NON SPONSORIZZATE ;
TRASFORMARE L’AREA DOVE INSISTE LA DISTILLERIA BERTOLINO
recuperando ,con la sua delocalizzazione ,tutta l’area dove insiste attualmente la fabbrica trasformandola in parte in area Dc1(destinazione uso promiscuo residenziale e commerciale) e il resto in Dc2(destinazione uso commerciale,ricreativo e polifunzionale per il tempo libero) .
LO SVILUPPO VERSO IL MARE
Con la definitiva eliminazione dell’industria che ha sempre fatto da “tappo” perché lo sviluppo urbanistico della città andasse verso il mare, e la realizzazione di un sottopassaggio per superare lo sbarramento sulla via ferrata potrebbe dare , nel tempo, alla città una identità che non ha mai avuto. Perché Partinico fino ad oggi non è né città di mare né di collina. Ma una città che sta “nel mezzo” e che si è sviluppata in maniera innaturale fin sulle falde della Collina Cesarò (compromettendo perfino le falde acquifere) e lungo gli assi Partinico-Montelepre e Partinico-Alcamo .Come a dire :né carni né pisci. Lo sviluppo verso il mare dovrebbe accompagnarsi anche ad una concreta modificazione dei confini con Tappeto ed avere, finalmente, l’acceso al mare che sembrava cosa definita nel 1985 quando le tre amministrazioni,Partinico-Trappeto-Balestate si incontrano nei locali del Colonia di Balestrate(oggi sede della scuola alberghiera) firmando un protocollo d'intesa ( si dispone ancora delle mappe con i nuovi confini). La pusillanimità dell’allora Sindaco di Trappeto ,che non ebbe il coraggio di mantenere gli impegni contratti ’mando in fumo l’importantissima iniziativa. Bisogna riprendere questo percorso
REALIZZARE IL PARCO SUL LAGO POMA
cioé il parco suburbano dello Jato con recupero del progetto preliminare presentato alla Provincia regionale di Palermo nel 1999 dall’amministrazione Cannizzo per la realizzazione del PARCO SUL LAGO POMA (impianto di canottaggio ,osservatorio per uccelli migratori, pista ciclabile , spazi per pic-nic etc) ;
ELIMINARE I VINCOLI delle
aree “ archeologiche” di Raccuglia e Piano del Re in quanto fortemente e definitivamente compromesse dal diffuso abusivismo edilizio e mantenimento del vincolo nell’area di Sirignano (vedere Tavola del Territorio) di Villa Addotta la dove é stato ritrovata la testa del Serenianus ed anche in ragione della presenza nella zona delle “Grotte del Re Cucco”
VIABILITA’ essenziale (utilizzo e razionalizzazione della viabilità esistente) :
-viabilità di raccordo tra via Madonna del Ponte con S.S113 e il mercato ortofrutticolo attraverso :a)sistemazione ed allargamento stradella ESA ;b) sistemazione ed allargamento della via che conduce al mercato ortofrutticolo su cui s'innesta la stradella ESA ;c)raddoppio del sottopassaggio e allargamento della relativa bretella che collega il mercato alla S.S113 ;
-realizzazione di una via di circonvallazione che collega: via dei Platani ,via della via beata Pina Suriano -(raddoppio) ,via dei Mulini , 3° zona PEEP , via Montelepre ;
-impegno a ricercare le condizioni in un rapporto di collaborazione con i Comuni di Terrasini,Trappeto, Balestrate, Castellammare del Golfo ed Alcamo perché LA METROPOLITANA DI SUPERFICE ARRIVI FINO AD ALCAMO DIRAMAZIONE cosi’ come previsto da un progetto approvato dalla Regione siciliana e dal Ministero dei Trasporti ;
PER CONCLUDERE : è necessario, infine, che si ponga attenzione sul piano della sua eventuale utilizzazione e valorizzazione su tutto l'ampio territorio di Partinico che oltrepassando lo Jato arriva fin ai confini di Alcamo e Balestrate .Questo territorio non è stato mai concretamente analizzato con lo scopo di ricercarne le potenzialità di sviluppo che questo può offrire. E’ un problema che resta nella considerazione e nel dibattito della città. Ovviamente non nutriamo alcuna fiducia nei confronti delle forze che oggi governano Partinico tutte tese a favorire il saccheggio e la speculazione anche quell spicciola .D’altronde , ad onor del vero, neppure le precedenti amministrazioni ,quelle che si sono succedute dal dopoguerra ad oggi, hanno mai avuto attenzione ed interesse cosi’ come capita ai territori che si reputano “marginali” . E’ il caso di S. Cataldo territorio periferico di Terrasini (stato di abbandono e di degrado) e di quello contiguo alla foce del Nocella periferico a Trappeto pur esso nelle stesse identiche condizioni . Ad ogni buon conto le nuove amministrazioni del nostro territorio ,nel caso in cui dovesse avere concreto seguito la costruzione della
che ha già iniziato il suo percorso con alcune amministrazioni e partendo dalle questioni dell’acqua pubblica, dovrebbe assumere anche l’impegno di rivedere i confini e riequilibrarli alla luce di un uso più razionale delle risorse esistenti (ambientali, naturali, monumentali, storiche) e delle prospettive di sviluppo di un ampio territorio con una popolazione di circa 200 mila abitanti.
Toti Costanzo
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