Vorrei fare alcune considerazioni a caldo e quindi, passibili di eventuali critiche e, perché no, di revisione da parte mia laddove ne dovessi ravvisare la necessità.
Dunque, Salvo Lo Biundo é il nuovo Sindaco di Partinico e vince, così come nelle previsione, con ampio margine di vantaggio su Giuseppe Giordano. Un 60 e 40 che ci ricorda la postbellica divisione del prodotto tra "il padrone" ed il "mezzadro". Salvo Lo Biundo vince diventando il Sindaco di una città che, però, vota al 50 per cento dei suoi aventi diritto per un processo di rifiuto dell'esercizio di una importante prerogativa che é quella "del votare" per ragioni che saranno tutte da analizzare con attenzione e calma.
Certo, non bisogna dimenticare che questa lunga campagna elettorale é iniziata almeno nel mese di gennaio/febbraio avendo avuto davanti le elezioni per il rinnovo della Camera, del Senato e dell'Assemblea regionale siciliana e subito dopo le comunali, le provinciali ed il ballottaggio. Stanchezza, allora? Rifiuto di scegliere tra i contendenti? Motivazioni altre? Vedremo.
Giuseppe Giordano, dunque, perde ma a mio avviso gli vanno riconosciute due ben precise qualità. La prima, quella del "politico" capace di convincere il suo Partito, il PdL che lui e non altri (cosa data per impossibile) potevano rimettere dentro il Palazzo comunale un uomo di quel Partito in una città dove queste forze dominano, paradossalmente, in tutte le competizioni elettorali tranne, come si é già visto, che nel riconquistare la guida del nostro Comune.
La seconda: una grande forza di combattimento frutto di caparbietà e determinazione che ne fa un combattente con una straordinaria capacità organizzativa e di aggregazione che tuttavia, non gli ha permesso di vincere. Penso che Lo Biundo dovrà concedere a Giordano "l'onore delle armi". D'altronde entrambi sono uomini dichiaratamente di centro e di centro destra.
Succede, dunque, a Partinico quel che sostanzialmente abbiamo già visto nelle elezioni comunali del 2000 quando le forze del centro sinistra si presentarono divise tra un cartello con DS, Rifondazione, Artigiani, Socialisti e gli amici di Gigia Cannizzo appena, appena sfiduciata e con candidato il professore Giuseppe Casarrubea; il Partito dei Verdi con candidato l'ing. Bonomo e il Partito Popolare che candidò l'ex senatore Elio Chimenti.
Dall'altro lato il Polo delle Libertà compatto, e un cartello di centro che aggregava i "cintoliani", il CDU ed altre formazioni civiche. Andarono, come era prevedibile, al ballottaggio il rappresentante del centro destra, Giordano, e quello di centro, Supporta. Le forze di centro sinistra furono sconfitte e il Polo governò per cinque lunghi anni avendo inglobato, lungo quel percorso, anche quel raggruppamento divenuto UDC e saldamente, allora, nelle mani dell'odierno senatore Cintola.
OGGI, SEPPUR CON UNA MODESTA VARIANTE, E' SUCCESSO LA STESSA COSA
Da un lato il Popolo delle Libertà che, però, questa volta perde e dall'altro un cartello eterogeneo con una fortissima componente centrista (cintoliani, antinoriani, diniani ed altro proveniente dal grande contenitore UDC) che vince avendo assemblato anche modestissimi frammenti di forze provenienti dal centro sinistra, i soliti artigiani e, poi, come elemento non indifferente di sostegno, il suggestivo potere economico-finanziario espresso dalla Policentro che ha usato tutte gli strumenti possibili ed inimmaginabili per noi, per sostenere, senza alcun ritegno, le forze centriste che hanno vinto.
Le forze di centro sinistra, così come accadde nel 2000, e come era assolutamente prevedibile, subiscono una pesantissima sconfitta.
Ultima considerazione per la quale, eventualmente, chiedo subito venia. Non pensate anche voi che la costante, quasi ossessiva presenza a Partinico dell'on. Antinoro, uomo di centro destra, Assessore regionale in un Governo di centro destra si possa e si debba, quantomeno, ritenere ingombrante? Esageriamo?
Toti Costanzo