giovedì 5 giugno 2008

RITORNARE NEI QUARTIERI, INCONTRARE LA GENTE

Ritornare nei quartieri, parlare con la gente "in carne ed ossa" ascoltare quel che dice, le proteste, le disillusioni, i bisogni. E scoprire che sì, é proprio vero, il tempo non é passato da quel lontano 1970 quando scelsi di diventare comunista e militare nel PCI di Gramsci e di Enrico Berlinguer. E non é cambiato nulla perché le famiglie penano, allora come oggi, per l'acqua che non arriva, per i manovratori allora come ora che, su indicazioni del potentuciolo di turno, l'acqua la fanno arrivare dove e quando vogliono loro e perché la sporcizia é sempre lì a testimoniare che, mutatis mutandis, la storia é esempre quella: servizi comunali tali e quali, l'ATO rifiuti con i costi sempre più alti anche per accontentare qualche trombone trombato al servizio del potente di turno cioé quelli che hanno le mani sulle città, sulla Provincia, sulla Regione e decidono come Giufà che guidava i rivoli della pipì con l'imperativo "tu vai di ccà e tu pigghi di dda!". Il vantaggio dell'ATO rispetto al servizio comunale? Qualche padre di famiglia che, dopo tortuose vicende, inchini, salamalecchi e mortificazioni si può appropriare di una scopa ed eliminare le immondizie fisiche della città non certo quelle morali. E la gente ti dice che ha bisogno di lavoro, che ha bisogno d'essere aiutata e solo quel medico lì "mi può fare avere la pensione" o quell'altro "l'accompagnamento" o quel pseudo sindacalista a cui devi dare tutte le somme che ti spettano quali "arretrati" e che devi pure ringraziare perché "caro professore, lei al posto mio cosa farebbe?". Gli danno le spettanze ed anche i voti. E' proprio vero: cosa farei al posto loro? Il lavoro non c'é e, dunque, si perde anche la dignità dietro una schiera di traffichini, di mezze calzette, di azzeccacarbugli. E i sindacati, i gloriosi luoghi della lotta di una volta? Si sono trasformati soltanto in "bancareddi" elettorali cioé luoghi in cui é possibile, se si vuole, circuire i deboli appropriandosi della loro anima, togliendo loro, paradossalmente, la speranza col fare credere che la speranza invece c'é. E tu incontri l'ex alunno divenuto presto padre di famiglia, disperato come altri, la madre anziana che sostieni i suoi figli "se non ci fosse la sua pensione sarei alla disperazione totale" e medita di andare via, lontano esattamente come fanno quei poveracci del terzo mondo che pensano, andando via, di liberarsi dal bisogno, dall'umiliazione, dalle guerre, dalla disperazione. Loro come noi e noi come loro. E incontri l'anziano malato che voterà per "il dottore" il quale, calpestando e violando le leggi anche morali, li raduna e li imbecca, attraverso un servizievole quanto squallido personaggio che si presta, a farli votare. E non importa a quale Partito quel medico appartiniene: tranne dovute ed esistenti eccezioni di dignità, i più preferiscono raccogliere voti per se ed anche per altri piuttosto che leggere le riviste mediche per aggiornarsi e fare fronte ai bisogni di un uomo che con la salute ha perso quasi tutto. Si, il tempo non é passato, il qualunquismo dilaga allora come ora, la sfiducia nelle istituzioni e nelle forze politiche pure. Sale, però , rispetto al passato, una preoccupante mediocrità, si esalta il trasformismo, il saltibanchismo, si pontifica sulla fine dei Partiti e del loro ruolo "educativo e formativo". Si pontifica sul trasversalismo, sul TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE, oppure il "non ci unisce niente tranne che il desiderio d'esserci e dell'avere". Avere cosa? Avere un pezzo di quel che resta di questa nostra sempre più povera e traballante democrazia.
Toti Costanzo

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro segretario, la memoria fa brutti scherzi:nel 1970 il segretario del PCI era Natta e non Berlinguer! Tanto per capirci il PCI restava nell'obbedienza totale all'Unione Sovietica!

Anonimo ha detto...

Caro amico la memoria, certamente, potrebbe fare dei brutti scherzi .Questo é vero. E dunque debbo correggerti perché il Segretario generale del PCI nel '70 non era Natta bensi' il glorioso comandante delle brigate garibaldine in Spagna,Luigi Longo.Il compagno Natta fu eletto segretario del PCI dopo la morte di Enrico Berlinguer . Io, comunque, ho inteso dire nell'articolo che sono entrato nel PCI di Gramsci per quel che rappresentava e rappresenta nella storia e nella cultura del nostro Paese ed anche per il fascino che Enrico Berlinguer già esercitava sopratutto sulle nuove generazioni .Debbo aggiungere che il PCI proprio con Berlinguer assunse definitivamente la linea politica che dichiarava conclusa la "spinta propulsiva della Rivoluzione d'Ottobre".Ovviamente, come ben sai I PROCESSI STORICI hanno inizio molto prima che questi avvengano .Ciò significa che già il PCI aveva meditato, e da tempo, sulla funzione storica on certamente positiva del cosidetto "socialismo reale"
Toti Costanzo
7 giugno 2008