mercoledì 18 giugno 2008

L'ANTICOMUNISMO,QUELLO VOLGARE E QUELLO RAGIONATO

L'anticomunismo, quello volgare proveniente dalle visceri e quello ragionato, seppur sottile, superficiale e comunque sempre astioso, é duro a morire nella nostra città.
E, mentre a Partinico aumentavano i processi di scolarizzazione e dunque la diffusione della cultura, presupposto per liberare coscienze ed abbattere gli steccati ideologici, aumentava proporzionalmente e paradossalmente anche l'anticomunismo. Cioé l'irrazionalità. Eppure, all'inizio degli anni '60 i comunisti avevano lottato per "una scuola di massa ed obbligatoria per tutti" e poi negli anni '70 per estendere il diritto allo studio a milioni di ragazzi italiani che concludevano il ciclo della scuola dell'obbligo ed avevano interesse e necessità a continuare nella loro formazione. Pensavamo, come comunisti, che vi era bisogno di realizzare anche a Partinico nuovi istituti superiori, immettervi dentro migliaia di figli del popolo, togliendo al gentiliano Liceo "G. Garibaldi" il ruolo di solo "formatore" delle classi dirigenti. Un liceo che perpetuava un sapere funzionale alla costruzione di tali classi che sostenevano ed imponevano un modello di società che girava attorno a Patria, Famiglia, Chiesa. Ovviamente una Chiesa che niente aveva a che fare con quella di Cristo, una famiglia intrisa di ipocrisia, una Patria utile per alimentare nazionalismi e mascherare i limiti di una concezione democratica dello Stato. Tantissimi ex studenti del Garibaldi, interessati alla "politica" finivano, ovviamente, dentro la DC o in quei Partiti definibili "governativi", pochissimi quelli che sfuggiavano a tali meccanismi per scegliere in maniera diversa complice, a volte, qualche insegnante di Storia fuori dal "coro" e che non si fermava, come di norma ancora ad oggi avviene in tante scuole, agli avvenimenti della prima guerra mondiale ma ci spiegavano la "questione meridionale" le ragioni della lotta tra le classi, la guerra quale mezzo di conquista di Paesi e delle loro risorse da parte dell'imperialismo mondiale, braccio armato del capitalismo.
Dunque la scuola, pensavamo, avamposto per l'abbattimento dell'anticomunismo quello viscerale e quello opportunisticamente ragionato.
Ed allora bisognava estendere a tutti il diritto allo studio, la possibilità dell'accesso all'Università , costruire nuovi istituti ed immettervi sempre più "figli del popolo". E dunque su questo principio Danilo costruiva Mirto e noi comunisti (ero già stato eletto consigliere comunale) insieme al Movimento degli studenti (Dino Speciale, Tuccio Amato, Angelo Ficano) ed il centro dui cultura popolare UNLA con Nino Cinquemani, occupavamo per tre giorni la sala consiliare per dire NO alla mercificazione della scuola che si era insediata a Partinico come Istituto magistrale, per completare la struttura del Liceo classico, per costruire nuove scuole come l'IPSIA, per insedire nuovi corsi scolastici come la scuola agraria, lo scientifico, il ragioneria e l'istituto per geometri.
Pensammo, allora, ad una vera e propria RIVOLUZIONE. E per fare la Rivoluzione avevamo scelto la POLITICA quale nuova RELIGIONE e gli interessi GENERALI DA ANTEPORRE A QUELLI PERSONALI . Il nostro perrcoso umano e politico era, dunque, radicalmente opposto a quanti tutelavano gli interessi dei gruppi di potere, "delle caste", gli interessi STRETTAMENTE PERSONALI. Esattamente all'opposto di quanti ancora ad oggi sono lì fermamente, vergognosamente, squallidamente anticomunisti, CHE HANNO FATTO TANTI E TANTI PROSELITI e dai quali ci separa UNA VITA INTERA, UNA VITA DIVERSA. C'é qualche grillo parlante che pensa ad un comunista come AD UN UOMO QUALUNQUE cioè ad un uomo come tutti gli altri. Chi é comunista é rivoluzionario, dunque ha una fede, coltiva una religione. E la politica é fede e religione nello stesso tempo. E i valori di cui questa religione laica é portatrice, SONO VALORI UNIVERSALI e dunque SENZA TEMPO E SENZA ETA'. Ed i comunisti, dunque, NON HANNO NE' ETA' NE' TEMPO.
Va anche chiarito che la nostra "Religione" non si fa Stato né concepiamo lo Stato come una Religione perché riteniamo che lo Stato abbia bisogno di una legislazione che si evolve, che interpreta i tempi in cui si vive, abbia bisogno di regole, di interventi, adeguati e dunque modificabili ed adattabili.
Ed allora appare evidente che Mimmo Neri, che la Storia la insegna quotidianamente e non si é fermato alla prima guerra mandiale, che ha scelto d'essere comunista pur provenendo da quello stesso "contenitore gentiliniano", di impegnarsi in una battaglia di civiltà, raccogliendo l'invito dei suoi compagni fa TESTIMONIANZA quotidiana di sè, delle sue idee , del suo Partito. E questa testimonianza viene ripagata dai cittadini che lo hanno votato. E lo hanno votato per tante ragioni non ultima quella d'essere UN COMUNISTA. E questa testimonianza coinvolge i compagni di Mimmo quelli di ieri e quelli di oggi, in un processo che amalgama storie personali, culture e provenienze, esperienze e li impegna a continuare .
Ed é la TESTIMONIANZA QUOTIDIANA DI UN PARTITO VERSO IL QUALE L'ANTICOMUNISMO VISCERALE SI E' SEMPRE INFRANTO COSI' COME VI SI INFRANGE QUELLO PIU' SOTTILE MA NON MENO IMPUDICO che emerge quotidianamente in una città verso la quale NOI non abbiamo perduto la speranza CHE CAMBIARLA SI PUO'.
Toti Costanzo

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