E' stato, prima, per la questione realtiva all politica dei rifiuti in Sicilia che vede protagonista negativo, almeno per noi, la longa manus dell'on. Cuffaro cioé quell'ingegnere Felice Crosta amico dell'ex Assessore Bongiorno il quale é stato uno dei più longevi, politicamente parlando, uomini della politica partinicese. Se non erro Bongiorno fu Assessore negli anni '60 e da lì fino ad arrivare alla distastrosa esperienza con Motisi che lo ha travolto insieme ad una fallimentare politica. Ma, Pino Bongiorno, fu sicuramente Assessore tra la fine degli anni '60 e l'inzio dei '70 quando, inspiegabilmente, eliminò 12 platani dal viale che porta alla stazione ferroviaria.
La reazione del gruppo di giovani d'allora tra cui il sottoscritto, il maestro Nino Cinquemani e tanti altri, che animavamo il Centro di cultura popolare UNLA, fu immediata: volantino di denuncia, tazebao davanti l'extrabar, un articolo sul ciclostilato "Impegno" , primo strumento di informazione alternativa a Partinico, nel quale per la prima volta veniva affrontata la "questione del verde" nella nostra città. Una città che si contraddistingueva per una feroce politica di speculazione sui suoli, perpetrata dai democristiani e dai loro subalterni politici, che aveva massacrato financo tutta l'area di rispetto di quello che allora chiamavamo "il Lago".
E il "Lago" altro non era se non un naturale contenitore che raccoglieva l'acqua del "sovrappiù" che fuoriusciva dalla sorgente, allora protetta, dalla "cupola" dalla quale l'acqua sgorgava fin dai tempi dei monaci Cistercensi.
Quel massacro condannò la sorgente a sprofondare, per cui l'acqua é precipitata nel sottosuolo, si é perso il sovrappiù, e per ripulire l'attuale laghetto ad esempio, bisogna ricorrere ad interventi di emergenza quali quelli di mutuare l'acqua dell'invaso Poma dal Consorzio di bonifica Palermo 2 o alimentarlo con la rete.
Dunque, dicevo dello scontro con l'allora Assessore Bongiorno per il taglio dei platani.
Nel ciclostile "Impegno" analizzammo la situazione del verde a Partinico e si arrivò alla conclusione, abbastanza semplice in verità e cioé che per ogni abitante della città si aveva una dotazione di verde dello 0,3% cioé appena un terzo di metro quadro per abitante che altro non era se non il dato prodotto da un semplice calcolo: abbiamo diviso l'ettaro di verde pubblico di Villa Margherita (all'epoca l'unica area di verde) per il numero degli abitanti. E il dato risultò quello.
Ovviamente sul ciclostilato citammo il rapporto tra verde e cittadino delle città amministrate dai Comunisti nel centro Italia (in alcune di queste all'epoca il dato era del 10mq/abitante) ed iniziammo una forte azione di lotta che nel tempo, ha trovato altri protagonisti come i nuovi ambientalisti soprattutto giovani e giovanissimi, altre sensibilità, la scuola ed anche leggi che tutelano, per quanto questo sia possibile, anche il territorio dalle continue speculazioni e devastazioni edilizie.
Ma qual'é, oggi, la situazione del verde nella città?
Da quell'episodio tanta acqua é passata sotto i ponti. Oggi la nostra città dispone di un patrimonio che si può definire "dignitoso" : disponiamo di circa 11 ettari di verde pubblico e altri tre circa di verde privato mentre ad esempio la città di Napoli ha un rapporto dell'1,8 % e meno ancora la città di Catania. Una dotazione, quella nostra, di oltre il 4% per abitante. Cioé il verde pro-capite, in questi quarant'anni, si é più che decuplicato.
E come viene gestito?
Non é certo per compiacimento o piaggeria che dico come il massimo della efficenza gestionale del verde a Partinico é stato durante l'ultima Giunta del Sindaco Cannizzo.
E cito i dati: 11 LSU, 9 ex operai Bertolino, 3 ex articolo 23, 2 di organico per un totale di 25 operatori forniti di attrezzature idonee e funzionali che assicuravano con la loro presenza, QUOTIDIANAMENTE, la custodia, la manutenzione e la gestione di TUTTO il verde cittadino, comprese le aiuole pubbliche e quelle delle scuole.
DI QUANTO SCRITTO SIAMO NELLA CONDIZIONE DI FORNIRE OLTRE CHE IL NOME E COGNOME DEI DIPENDENTI, AMPIA ED ORIGINALE DOCUMENTAZIONE. Così come non può non essere ricordato l'importante ruolo che allora ebbe l'ex geometra comunale Matteo Monti cui era stato affidato l'Ufficio.
E qual'é la situazione oggi?
Appare evidente a tutti che IL VERDE PUBBLICO E' IN TOTALE STATO DI ABBANDONO E DI DISFACIMENTO.
Le ragioni vanno ricercate nell'avere voluto smantellare quella "politica" cioé dell'utilizzo RIGOROSO di tutto il personale che, a diverso titolo, era ed é dentro la macchina del Comune e che é assolutamente indispensabile per mantenere in vita quel patrimonio.
Noi abbiamo detto che non giudicheremo questa Amministrazione se non dopo che siano trascorsi i cosidetti cento giorni utili perché una Amministrazione abbia chiaro davanti a sé questo come altri problemi.
Cento giorni non sono tanti ma bastano per comprendere dove si vuole andare anche se bisogna dire che, come nel passato politico più ignominioso della nostra città, sul personale si sono SEMPRE appuntati gli appetiti clientilari di quegli amministratori che pensano d'essere non al servizio dei cittadini ma dei boss politici cui, molto spesso, si fa servile riferimento.
Si vuole andare in questa direzione? Noi speriamo di no. Ma lo vedremo molto presto.
Toti Costanzo
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