“La fascia, dov’è la fascia? Ma lo capisci che sono in ritardo e che se non la trovo subito vi é il rischio che altri prendano il mio posto perché non aspettano che un mio passo falso?“.
La fascia tricolore che si completava con lunghi fili dorati simbolo dell’opulenza collegata al potere, arrivò e il suo viso corrucciato fu attraversato da un’onda di commozione che lo distese appianando le piccole rughe che erano già comparse sintomo di difficoltà, affanno, timore. Sorrise compiaciuto. Sorrise e l’accarezzò, la fascia, come quando la mano a palma aperta sfiora, con un brivido, la pelle vellutata di una donzella compiacente e una onda di piacere si diffonde partendo dal "chicchiriddu" per arrivare alla punta dell’alluce. Una volta quel brivido si chiamava “brivido blu” e rappresentava il mistero del “si vede e non si vede” o meglio, "t'aiu o nun taiu". Lui si trasferì nella già precedentemente citata viriginea stanzetta, luogo di sogni, speranze, illusioni, delusioni, disillusioni, ebbrezza. E lì, davanti l’antico specchio iniziò la vestizione con garbo, con delicatezza, con quel centellinato godimento che si prova soltanto subito dopo una sferzata di acqua calda che ti arriva sul corpo nudo durante una doccia benefica o uno sconquassante orgasmo “a beddu cori”. La indossò con delicata attenzione girandosi e rigirandosi come fanno i pavoni e al posto della ruota sollevò la gamba destra, la piegò fino a quasi 90 gradi portandola all’altezza del bacino. Una contorsione che riesce soltanto a coloro i quali, allenati alle arti circensi, vi si cimentano fin dalla tenera età . “Mamma” – esclamò - perché mi hai fatto così bello?” E si senti Napoleone. Ma che dico? Si sentì Enrico VIII. E si sentì, poi, Carlo Magno e ancora Cesare Augusto ed infine Nerone. Tirò fuori da sotto il lettino una corona d'alloro ed una “lira” sfiorandone le corde con delicata attenzione e quasi venerazione. Uscirono suoni celestiali e iniziò a cantare, imitando il verso del merlo in amore: "chiuchiuchiuchiù, chiuchiuchiuù, chiuchiucchiù”. Si accasciò, infine, prostrato e madido di sudore ma soddisfatto. Uscì dalla dimora, arrivò in tempo. Il corteo stava per prendere il via. A pochi metri dalla prima fila si intravide Nardo che aveva, il giorno prima, cavalcato accanto ad Anita al canto di “Garibaldi, fu ferito...” fino ad arrivare a piazza Monumento ai Caduti dove il trombettiere suonò, per lui (ma anche per gli altri), il “Silenzio”, quello che quanto prima scenderà sulla band di Sal Le Blond. Nardo aveva già tirato la sua fascia e stava per indossarla, prendere il posto davanti la fila, quando con un salto acrobatico, accompagnato da un tuffo carpiato (si tratta di un esercizio da lui sempre eseguito con inimmaginabili risultati) Bart rimbalzò e arrivò per primo davanti a tutti mentre la banda musicale intonava “Il 13 maggio apparve Maria….”. Il corteo religioso partì, attraversò la città. Lui guardava i cittadini e si inchinava e più i cittadini rispondevano al saluto e più lui s’inchinava. E ad un tratto ebbe la visione che capita soltanto agli eletti. Vide un tronco d’albero frondoso apparire davanti ai suoi occhi avvolto da una nuvola. Una musica celestiale, che solo lui poteva sentire, lo avvolse mentre si materializzava la figura eterea di Sant’Antonello ma che aveva, stranamente, il volto assorto e pensieroso. L’occhio si posò sui polsi. Vide le catene, sentì “scrusciu” e gridò: ”Signore perdona loro perché non sanno quel che fanno”. Si inginocchiò, pronunciò parole incomprensibili. Fu, con urgenza, chiamato Totino e il 118. Sotto controllo, come al solito, per almeno cinque giorni di degenza, riposo assoluto, e guardato a vista dal misericordioso amico di sempre.
Sala Rossa
3 commenti:
m...a risati Professù...ancora riru e nun pozzu scriviri..lei ni fa moriri a mia e a me mugghieri...mi misi li lenti e ci liggivi la so littra.Appena ma ripigghiu ci ricu la mea...A propositu u 'ntisi soccu va dicennu sant'antonellu? attacchini,mutuati di lu mericu amico sou...si sta arrampicannu na li specchi..ah ah.E Vituzzu l'assessuri?oggi na televisioni di Pinuzzu diggei rissi ca la Distilleria fu assorta picchì era 'nregola e allura pò continuari si avi tutti cosi a postu.Vastasu...comu rici Antoniu Arbanisi..vonnu ammucciari u suli cu crivu e Pinuzzu ...cazzu veru...quannu era assittatu ( dopu lu serviziu televisivu) nun dissi nenti 'ncapu li fissarii chi 'ntisimu tutti.Sulu quannu parra Nardu 'Oriu cia arrispunni?
A salutu Professù
Bartolì,Bartolè...non c'è nessuno come te...
con Gugliottè sei nato te e con Cannizzè sei cresciuto te...
Bartolì,Bartolè...non c'è nessuno come te...
con la politica di Orlandè ti sei formato te e nella Rete sei sempre stato te
Bartolì,Bartolè...non c'è nessuno come te...
Orlandè hai lasciato te e nella Margherita sei approdato te
Bartolì,Bartolè...non c'è nessuno come te...
assessore da Peppone volevi essere nominato te e no è stato detto a te
Bartolì,Bartolè...non c'è nessuno come te...
della Margherita volevi essere eletto Presidente e trombato sei stato te...
Bartolì,Bartolè...non c'è nessuno come te
con Le Blond dell’UdC sei passato te e assessore sei stato nominato te
Bartolì,Bartolè…non c’è nessuno come te
di Antinorè sei ora amico te e per lui fai votare te
Bartolì,Bartolè…non c’è nessuno come te
Mandrake sei diventato te e il frac e il cilindro manca a te
Bartolì,Bartolè …non c’è nessuno come te…
Mago maghello sei te e magie ci aspettiamo da te
Bartolì,Bartolè…non c’è nessuno come te
L'amico col nakename "FORZAbart" ci ha inviato il testo di una canzone . Ovviamente manca la musica per cui, come sempre capita, il testo rimane monco. Dunque, necessita un musicista. A chi potremmo rivolgerci? E allora alla nostra Redazione é venuta l'idea di lanciare UN CONCORSO TRA MUSICISTI LOCALI ED ANCHE DI BORGETTO E GRISI' con lo scopo di ,utilizzando il testo letterale, costruire UNA CANZONE, UN INNO che potremmo titolare :"INNO A BART".La canzone cosi' completata potremmo farla diventare non solo l'inno di apertura e chiusura dell'anno scolastico di una antichissima scuola media locale piuttosto che continuare ancora a ricorrere al vecchio, logoro , seppur sempre suggestivo, Inno di Mameli.A tal proposito si racconta che ,recentissimamente ,il fu candidato al Senato Gino Chavel che organizzò allo stadio comunale l'eccellente "3 GENERAZIONI A CONFRONTO " di calcio , inondò buon parte del campo da gioco del S.Salvatore perché commosso dalle note "Fratelli d'Italia, l'Italia s'é desta..." suonata dalla fanfara ad inizio del primo incontro sportivo.Ma ritorniamo al Concorso. Noi assumiamo l'impegno di raccomandare ,testo e musica, all'onorevole Antonello ,al quale la canzone potrebbe anche essere dedicata ,per tirarlo moralmente sù in questo triste frangente ( politicamente parlando )e di inserirla nel Primo Festival di Sant'Antonello ( in competizione con quello di S.Remo)che avrà luogo in estate nell'atrio dell'UCCIA..durante l'ora d'aria riservata agli ospiti permanenti e d'eccezione.La canzone vincitrice verrebbe diffusa urbi et orbi e sostenuta da una forte campagna promozionale della quale si occuperebbe con meticolosa attenzione l'Assessore Bart .Dunque lanciamo il Concorso per la migliore musica da adattare al testo "Bartoli',Bartolé" ed assegnamo tempo fino al 30 giugno di quest'anno. I plichi, rigorosamente sigillati, devono pervenire al seguente indirizzo :CONCORSO MUSICALE "BART'ART 2009" sede della Fondazione Sal le Blond and seven brothers ,Piazza del potere locale -Banan Repubblic -Partinico
SALA ROSSA
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