martedì 2 febbraio 2010

PER NON DIMENTICARE DANILO, TURIDDU, IGNAZIO, CICCIO E TANTI COMPAGNI



Sono trascorsi 54 anni da quando quel 2 febbraio del 1956 diecine di lavoratori disoccupati con alla testa Danilo Dolci, Turiddu Termini Segretario della Camera del Lavoro di Partinico e dirigenti politici del PCI come Ignazio Speciale e Ciccio Abbate ,si recavano a lavorare alla trazzera vecchia a dimostrazione che di lavoro c'era necessità ma che la Regione e lo Stato restavano sordi ai bisogni di una massa enorme di disoccupati . Nella nostra città, proprio quell'anno ,i senza lavoro erano più di 6ooo, la miseria era diffusa, le condizioni di vita delle classi emarginate ai limiti della sopportazione.Fu una protesta, quella dello sciopero alla rovescia, eclatante e per certi versi nuova nel nostro territorio.Una protesta però pacifica ,silenziosa, non violenta. La Polizia ,in quell'occasione, ebbe il compito di scrivere una pagina nera nella storia delle forze dell'ordine perché caricò con violenza i lavoratori inermi ,trascinando Danilo e trasferendo tanti compagni nelle carceri dell'Ucciardone di Palermo. Il processo a Danilo , ai nostri compagni e ai lavoratori fu eclatante . A difenderli Piero Calamendrei che scrisse una pagina emozionante a difesa dell'articolo 4 della nostra Costituzione che recita :" La repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivivo questo diritto."
Danilo insieme ai nostri compagni fu condannato, anche se scarcerato, potendo cosi' ritornare a svolgere quello straordinario ruolo di rivoluzionario gandiano che lasciò una impronta indelebile nella storia del nostro Paese e del nostro territorio. Oggi ,come in quel freddo febbraio ,la disocupazione nella nostra città é ancora una volta ai limiti della sopportazione ,i giovani con il diploma e la laurea sono costretti all'emigrazione. Ora come allora e come se il tempo dalle nostre parti si sia fermato, seppur in un contesto sociale, culturale,politico ed anche economico assai diverso.
Noi vogliamo ricordare Danilo, Turiddu, Ignazio, Ciccio e tutti quei compagni non solo per ringraziarli di quel che hanno fatto ma perché la loro memoria non venga sepolta nel silenzio dell'assuefazione e della disperazione
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
SEZIONE "Peppino Impastato" -Partinico 2 febbraio 2010
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4 commenti:

patrocini ha detto...

Giusto e sacrosanto riconoscere i meriti di persone che hanno operato per migliorare le condizioni di una comunita'.D'altra parte questi "personaggi" fanno parte della storia del nostro paese.Non solo loro per la verita'.Devo pero'esplicitare un' amarezza che mi prende ogni qualvolta viene commemorato Danilo ,Termini o qualche manifestazione storica da loro promossa.Come Lei dice,anche adesso siamo in condizioni di disagio ,misere dico io,, e addirittura peggiori( rapportanti al tempo in cui viviamo).Dobbiamo sperare che venga un altro "messia", a scuoterci ? o piuttosto sperare che Partinico dia i natali a "qualcuno" che riesca a trascinare un popolo?.Spero e opto per la seconda, ma sarei contento anche della prima .Saluti

Antonino Partinico ha detto...

Veramente abbiamo bisogno che in questa nostra città che nasca un eroe? Abbiamo forse bisogno di un eroe?
Dallo sciopero alla rovescio ad oggi cosa è cambiato? poco o nulla. nel 56 c'erano oltre 6.000 disoccupati e mentre scriviamo quel numero è di gran lunga superiore.
Allora, chi riusciva a produrre 15/20 botti di vino (ogni botte è 416 litri) era considerato un (burgisotto) e poteva comprare un appezzamento di terreno ogni anno, ora chi ne produce 20 mila o 30 mila litri è nella miseria più nera. chi produceva pomodoro, ortaggi, olio e quant'altro poteva condurre una vita agiata, ora può morire di fame. E cosa potrebbe fare un nuovo eroe? Se quando si fanno le battaglie per il prezzo dell'uva i contadini se ne stanno rintanati nelle loro case. Se non si possono irrigare le campagne cosa si potrà produrre senz'acqua? Se è vero come è vero che ci sono, tra Partinico e dintorni, oltre 10 mila famiglie che vivono di agricoltura, perchè non partecipano alle lotte e preferiscono fare i conigli? Forse aspettano l'eroe di turno? Non me ne voglia il Prof. Costanzo ma io la penso così. Debbo dissentire dall'amico Patrocini, ma questo paese è condannato, non potrà mai esserci un "messia".
Se vogliamo seguire gli insegnamenti di Danilo, di Ignazio Speciale (veramente molto speciale, una persona favolosa), o di Turi Termini e delle altre 13 persone che sono state tratte in arresto dai CC. possiamo incominciare a farlo.
Ci sono molte aree periferiche degradate che si potrebbero recuperare, potremmo finire di costruire la stazione degli autobus di Viale della Regione e dare un tetto ai pendolari specialmente d'inverno, portando così a termine uno dei tanti progetti di "GIGIA" che non hanno avuto la fortuna di tante altre opere "finite".
Si potrebbe allungare la copertura del torrente Sardo, così come siptrebbe ( sfidando tutto e tutti mettere mano alla piscina comunale di Via Mulini).
L'elenco potrebbe essere molto lungo ma mi fermo quì per non annoiare chi legge.
Povera Partinico come ti sei ridotta, ti rappresentano persone inette e incapaci, purtroppo ci possiamo solo rassegnare.

patrocini ha detto...

Sulle pessime condizioni di oggi a Partinico nulla da dire :la situazione e' sotto gli occhi di tutti.Se nonostante questo,i cittadini(non solo i contadini)non partecipano piu' alle manifestazioni e' perche' non credono a chi li propone e sono disillusi da essi.Per questo parlo di "messia",perche' la cosa piu' difficile da fare e' coinvolgere nuovamente la gente,ed essere credibili.Fin quando la politica non capira' questo ..nisba...A proposito: con " sole " 5 botti si campava una famiglia e si facevano studiare i figli... Ci si puo' anche rassegnare(e' umano e nelle condizioni odierne ragionevole e sensato)ma sognare che un giorno....
io preferisco il sogno alla realta? Elencare le cose che si potrebbero fare e' la cosa piu' facile,l'elenco sarebbe lungo e infinito,finire quelle di Gigia impossibile:non si puo' finire una cosa che non e' mai cominciata.
Saluti

Antonino Partinico ha detto...

Caro Patrocini, il sogno, come tutti i sogni, svanisce all'alba, non mi risulta che di giorno si possa sognare ad occhi aperti, sarebbe pura fantasia.
Per quanto riguarda l'apatia della gente, la non partecipazione alle lotte è (anche ) il frutto di una politica clientelare, becera, fatta da interminabili promesse a quei soggetti disoccupati in cerca di una occupazione e di questo non si possono certamente accusare le sinistre.
Con ciò non voglio dire che i dirigenti politici e sindacali di sinistra non abbiano avuto responsabilità circa la l'organizzazione del mondo operaio e contadino, dovrebbero fare un pò di mea culpa.
Siccome indietro non si può tornare bisogna vedere cosa fare nel futuro, le mie proposte sono quelle di non abbandonare il campo e cercare di essere un pizzico ottimista perciò "meglio accendere una candelina che dare spazio all'oscurità).
Siamo abituati a dare sempre la colpa agli altri, la colpa non à mai nostra, ma quanti di noi si sono prodigati per cercare di migliorare la società in cui viviamo? E' bello parlare e bellissimo criticare ma rimanendo saldamente appostati dietro "u pitruni".