“Il bando contestato.Tutto regolare”. Questo era il titolo di ieri del Giornale di Sicilia nella pagina dedicata alla cronaca di Partinico che pubblicava un pezzo con tanto di foto a colori dell’Assessore Caterina Panzavecchia. Una bella foto di quelle che soddisfano un certo narcisismo che alberga in ciascuno di noi quando di noi qualcuno si occupa con pensieri, parole ed opere e che noi gelosamente provvediamo a custodire tra le cose più care perché i posteri di noi possano dire che durante la nostra vita siamo stati utili a qualcuno ( il più delle volte e a seconda dei soggetti) o a qualche cosa o, anche se inutili ( come nel caso specifico dell’attuale Amministrazione comunale) quale dimostrazione che un ruolo pubblico l’abbiamo ricoperto ,uno status conquistato con buona soddisfazione personale ,degli amici , dei parenti e perché no anche del vicinato .
Il contenuto dell’articolo del GdS diceva in buona sostanza che tutta la vicenda dell’affidamento del bene confiscato a Nino Bonura in via Fermi era assolutamente regolare . In una parola non solo le procedure erano al di sopra di qualunque sospetto ma, implicitamente Tele Jato, i comunisti di Rifondazione,l’Osservatorio “La Franca”,tanto per fare qualche citazione di chi pervicacemente ha detto e scritto il contrario , avevano sollevato un vero e proprio inutile polverone . Infatti le procedure NON SONO STATE TRUFFALDINE , il Segretario comunale che presiedeva la Commissione e che assegnò il bene aveva operato in perfetta legalità e che Lo Biundo era giusto che concedesse quell’immobile ANCHE A CANDIDATI CHE SI ERANO PRESENTATI IN LISTE CHE LO AVEVANO SOSTENUTO seppur soci di benemerite Associazioni come quella dei Carabinieri in congedo o Combattenti e Reduci che nulla ,però, avevano a che spertire con le finalità assegnate all'immobile dal Consilio comunale che si riferivano SOLTANTO AD ATTIVITA' GIOVANILI..
Dunque Lo Biundo non si era reso responsabile di un gravissimo reato quale IL VOTO DI SCAMBIO e ,al contrario di come noi abbiamo sempre sostenuto, affidare un bene per trent’anni ad una Associazione TEMPORANEA di Imprese è assolutamente lecito. Allora ce lo spiegano , per favore , il Sindaco , il Segretario generale del Comune o qualche pseudogiurista cortigiano , il significato letterale ed anche giuridico di TEMPORANEITA’?- E aggiungo che sempre secondo costoro era assolutamente cosa giusta come un’ Associazione che aveva presentato UN PRECISO PROGETTO COL QUALE NEL 2007 EBBE ASSEGNATO UN BENE NELLE ADIACENZE DI TORRE ALBACHIARA quel progetto POTEVA ANCHE NON RALIZZARE e ,ancor più giusto ,che proprio in ragione di questo affidamento l’ATI potesse godere di un punteggio in più ( noi l’abbiamo sempre ritenuto UN TRUCCO, UN ESPEDIENTE TRUFFALDINO ) per eliminare dalla concorrenza l'Associazione "Non solo Portella " o l'Osservatorio "La Franca" che al bando avevano partecipato ,consentondo cosi' all'ATI d’avere assegnato anche il bene di Via Fermi.
Ebbene, davanti a tutto quanto sopra scritto e detto ,davanti alle denunce circostanziate e particolareggiate di Pino Manici,davanti ad un esposto dell’Osservatorio e alle feroci critiche espresse da Giuseppe Casarrubea Presidente dell'Associazone “Non solo Portella” sul suo blog ,A PARTINICO ARRIVA LA COMMISSIONE REGIONALE ANTIMAFIA e, a quanto riferito dal GdS con una grande quanto ovvia e legittima soddisfazione dell’Assessore alla legalità,questa appone un sigillo , un sigillo di legalità ad una squallida vicenda. Infatti al GdS Caterina Panzavecchia dichiara:” Non è stata riscontrata nessuna irregolarità o anomalia sull’assegnazione del primo piano del bene confiscato”.
Dice il pezzo giornalistico che il Presidente di questa Commissione regionale antimafia della quale il compagno Francesco Forgione ,quando era deputato regionale e membro della stessa, mi soleva dire che trattavasi sostanzialmente di un organismo svuotato di un potere reale dentro la quale ,molto spesso, non era difficile trovare deputati molto chiacchierati se non addirittura collusi, sarebbe un certo on. Lillo Speziale. Un ex comunista , questo Lillo ,presumo pentito ed ora ,ovviamente, nel PD di Cracolici, Lupo ,Lumia e quant’altri della stessa cordata il quale ,sempre secondo quanto da Forgione riferitomi, di fatto, sarebbe PRESIDENTE SOSTANZIALMENTE del NULLA. Speziale viene a Partinico (di grazia: quando, dove, perché?) e viene a sostenere ,almeno spero inconsapevolmente, come l’illegalità nella nostra Sicilia si possa trasformare in legalità e viene ,forse ,chiamato per compiacere Lo Biundo e la sua corte dei miracoli dentro la quale politicamente( si fa per dire!) trovi di tutto e di più compreso un pezzo del Partito di Speziale . Le ragioni che avrà addotto questo Presidente ,sono certo, avranno fatto rivoltare nella tomba Pio La Torre che tutto pensava ,prima di sacrificare la sua vita per la legge che porta anche il suo nome per mano degli infami PDM come definisce i mafiosi Pino Maniaci , che il suo sacrificio dovesse servire a piccoli manutengoli del potere locale trovando anche sponda sul piano regioale . E’ grave , se tutto ciò risultasse vero, quel che è accaduto a Partinico con l’affare del bene di via Fermi. E’ grave perché cosi' si SANCISCE IL PRINCIPIO CHE I BENI CONFISCATI ALLA MAFIA POSSONO ESSERE USATI QUALE MERCE DI SCAMBIO PER VOTI,FAVORI, CLIENTELE e non certo per finalità seriamente e limpidamente produttive .
Noi ,fino ad oggi ,abbiamo atteso in quanto pensavamo dell’esistenza di un Giudice anche a Partinico. Registriamo che cosi’ non è . E allora faremo tutto quello che è necessario perché questa vergogna non diventi, sul piano nazionale, l’esempio da imitare per cui i beni costruiti col sangue di tanti innocenti spolpati dalle vessazioni e dalle ruberie illecite della mafia e ritornati alla collettività ,diventino oggetto di mascalzonesco baratto.Sarebbe come arrendersi e rinunciare al ruolo che tanti onesti cittadini ci hanno affidato e sopratutto tradire la memoria ed il sarificio del compagno Pio La Torre .
Toti Costanzo
4 commenti:
L'Associazione Temporanea d'Imprese è prevista per gli appalti di opere pubbliche o di servizi e le imprese hanno tutte lo scopo di lucro.
L'Associazione Temporanea d'Imprese dura per tutto il tempo dell'espletamento del servizio o della realizzazione dell'opera appaltata.
L'ATI ha lo scopo di garantire all'Amministrazione appaltante che
le imprese costituenti l'ATI hanno i requisiti di uomini, mezzi e risorse finanziarie per portare a termine quanto oggetto dell'appalto.
Quindi, è fuori luogo parlare di A.T.I. quando non c'è alcuna opera o servizio da appaltare, ma solo un bene da assegnare gratuitamente e quando i soggetti richiedenti non hanno la qualità di "IMPRESA", nè lo scopo di lucro, nè intendono utilizzare in comune il bene assegnato, fondendosi in un unico soggetto associativo.
Non ha alcun senso - quindi - dire o dichiarare di costituire un ATI quando manca il requisito oggettivo (appalto) e soggettivo dei richiedenti (impresa con scopo di lucro).
Tale ATI è pertanto impropriamente detta, senza alcuna rilevanza giuridica nei rapporti interni tra le due "Associazioni" che se hanno lo scopo di utilizzo comune del bene da assegnare, questa circostanza non può influire più di tanto sulla decisione dell'Ente pubblico che si priva immotivatamente di utilizzare quel bene per fini istituzionali e intende arrecare un ingiusto vantaggio ad un soggetto richiedente per motivi intuibili e incoffessabili!
Vorrei esprimere il mio pensiero al riguardo.
Scusate, ma se la normativa sugli appalti prevede l'ATI, che c'azzeccano le Associazioni?
Il Segretario Comunale ha dato un titolo di preferenza non ad un ATI, bensì ad una A.T.A. ( Associazione Temporanea di Associazioni!).
Ma - a parte l'impossibilità a due Associazioni di "associarsi temporaneamente" - tale "titolo" favorevolmente valutato - non era stato previsto dal Bando con cui era stato dato Avviso pubblico con invito alle Associazioni NO PROFIT di fare richiesta di assegnazione.
Era previsto - se ben ricordo - una preferenza per l'Associazione già beneficiaria di precedente assegnazione, ma non una valutazione "discrezionale" del Segretario Comunale a beneficio di un'Associazione che utilizzi "temporaneamente" per trent'anni ( è questa la durata del provvedimento concessorio?) il nome - E SOLO QUESTO - di un'altra Associazione, ma poi utilizzi da sola ed esclusivamente il bene confiscato per gli scopi particolari associativi diversi da quelli che intende conseguire quell'altra Associazione ( che avrebbe avuto - secondo il Bando - titolo preferenziale ) che effettivamente non fruisce del bene!
A questo punto un rimedio tento di suggerirlo: a seguito di controllo amministrativo sull'utilizzo del bene assegnato, constatata l'assenza di utilizzo del bene da parte dell'Associazione "titolata" che ha favorito l'assegnazione all'altra, effettivamente utilizzatrice finale, potrà essere dichiarata la REVOCA dell'assegnazione del bene di Via Fermi e la riedizione del Bando ( prevedendone l'esclusione delle due Associazioni "temporaneamente associate" per evidenti motivi di correttezza e trasparenza )!
Invito SalaRossa ad esprimere un Suo parere al riguardo.
Grazie dell'ospitalità.
(Lucilla)
A mio avviso, Lucilla ha perfettamente ragione, ha sviscerato il problema e mi trova perfettamente d’accordo.
Bisogna indire una nuova gara.
Lucilla e Ermelinda ci hanno indicato la via della legalità da far seguire al Comune (Sindaco & Segretario Comunale).
Sta a tutti - cittadini e consiglieri , Assessori e Associazioni - chiedere e ottenere che si ripristini la legalità violata "in tutti i modi e in tutti i laghi"!
Posta un commento