Devo ammettere con franchezza che questo fine anno mi ha lasciato politicamente abbastanza perplesso. E non certo per quel che avviene alla Regione siciliana (nulla di nuovo sotto il sole di don Arraffaele) per la sceneggiata dell’ultimo giorno che vede una massa di disperati lavoratori precari nelle mani di faccendieri ai quali ogni anno confezionano – sia di destra che di manca come direbbe Gianlivio Provenzano- una legge che viene rigorosamente impugnata dal Commissario di Governo che ne dichiara sempre la incostituzionalità. Che furbi, però, costoro .Dicono ai lavoratori : noi il favore ve lo abbiamo fatto ,adesso prendetevela col Commissario !E, dunque, “a iddu, a iddu ca’ è cani arraggiatu. Costoro che guadagnano un futtio di soldi al mese alle nostre spalle piangono, però, miseria e si sentono degli incompresi . Ma lo sapete , ad esempio, che il ragioniere palermitano Costantino Garraffa ( di Cracolici non ne voglio palare per rispetto di Gianlivio che mi rimprovererebbe d'essere ripetitivo) dopo avere vissuto al servizio del PCI e della Confesercenti è in Senato da tre legislature? E che il consulente d’impresa Lumia ,tra Camera e Senato ,si è fatto fino ad oggi ben cinque legislature? E il ragioniere Papania che tra Regione e Senato di legislature ne ha fatto, pur esso ,cinque e intende continuare almeno per altri dieci anni quale Sindaco di Alcamo ,e dunque vivendo sempre alle spalle dei contribuenti, gestendo potere e irradiandolo ai suoi seguaci e allievi tra cui il fidatissimo quanto furbissimo , a mio modesto parere, Giacomino Scala ? Ma costoro hanno capito il trucco cioè hanno capito il meccanismo per cui si entra in uno di questi Partiti (o pseudo tali) e da li’ collocarsi dentro le istituzioni dalle quali non si intende più uscire per ovvie ragioni e cioé che fuori da queste non conterebbero nulla. Però sanno che per sopravvivere politicamente hanno bisogno di usare la cattiveria ,il cinismo, la spregiudicatezza brigando ,dicendo sempre "signorsi' " ai Bersani, ai Casini , ai Berlusconi , ai Fini,ai Lombardo ,costruirsi un potere elettorale personale distribuendo mance e illusioni , e dalle quali istituzioni escono soltanto se “posati dai questi padroni di Partito” che decidono chi, come, dove e quando eleggerli ( a proposito: lo sapete che in Sicilia nelle ultime elezioni nazionali tra i dodici deputati nel PD eletti nelle due Circoscrizioni , sei di costoro non erano siciliani ma in Sicilia “collocati” perché se presentati in altri collegi non sarebbero stati eletti ? ) o perché trasferiti nelle patrie galere o per raggiunti limiti’ di età che in genere toccano la soglia degli ottanta anni o giù di li’. Facevo queste irriverenti considerazioni ,ieri, in via Iannello mentre aveva svolgimento l’annuale ricordo di Danilo Dolci che non volle onori, non chiese mai di diventare deputato o senatore( gli avrebbero fatto , allora, ponti d’oro se avesse accolto le cicliche proposte che gli venivano fatte soprattutto dal PSI e dal PCI) che visse modesto, povero ed anche umile . E facevo tali considerazioni riflettendo sul fatto che Danilo, il suo pensiero, i suoi progetti continuano a vivere anche col nostro modestissimo contributo di comunisti che , con coerenza come direbbe Pino Maniaci che comunista non é , lo hanno sostenuto sempre fin dal 1956 alla trazzera vecchia . Lui che comunista poteva soltanto esserlo nel senso più cristiano della definizione in quanto cresciuto a Nomadelfia in una comunità cattolica guidata da un sacerdote , don Zeno,tant'é che ieri in via Iannello anche per questo lo ha voluto ricordare monsignore Salvia che ,diversamente dai suoi locali confratelli - quelli ovviamente del lontano passato - di Danilo ne ha apprezzato l’opera sottolineandolo anche con un atto assai nobile e cioé di lasciare dietro la porta di quella dimora un mazzo di fiori.
Dunque pensavo a questo , ero contento ma tuttavia restavo sempre perplesso .Ma per altre ragioni . Presente in quella via nella quale Danilo visse e digiunò per la costruzione dell’invaso, anche il Sindaco della nostra città (lo era stato in altra occasione) che , finalmente, dopo quattro anni e dopo ripetute nostre provocazioni ( abbiamo collocato le nostre targhe intitolando le vie a Danilo e a Peppino Impastato e lo stavamo facendo lo scorso anno anche con Cola Geraci ) ufficializza l’esistenza di queste vie con una pubblica cerimonia. Lo abbiamo apprezzato cosi’ come abbiamo apprezzato l’impegno, seppur verbale, non solo di volere vincolare l’abitazione di via Iannello quale bene storico e tentarne l'acquisto al fine di realizzare li’ un Museo di testimonianza viva dell’opera e dell’azione di Danilo ma anche per la disponibilità ad ospitare l’archivio della cooperativa “Consorzio irriguo Jato” in un locale di proprietà del Comune perché una delle tante intuizioni e creature di Danilo ,oltre che patrimonio del movimento dei contadini di Partinico, possa continuare ad esistere non solo quale testimone di democrazia e partecipazione “dal basso” ma perché ancora utile allo sviluppo del nostro territorio e della sua economia agricola . Ma restavo perplesso lo stesso. E lo ero per una ragione ben precisa. Mi chiedevo: perché questo Sindaco seppur giovane ma tuttavia già padrone dei meccanismi del potere locale che lo utilizza in maniera spregiudicata e clientelare come lo poteva soltanto un vecchio dicci’ o un socialista craxiano ( i cui eredi del craxismo ,a detta di Giorgio Bocca, sono quelli dell’attuale PD) , partecipa a queste manifestazioni di impegno civile e culturale organizzate dal nostro Partito? Perché reputa il pensiero di Danilo come una necessaria risorsa cui fare riferimento nell'azione politico-amministrativa? Perché onora la memoria di comunisti come Cola Geraci, Turiddu Termine o Peppino Impastato che nulla hanno a che spartire con la sua cultura e storia di sostenitore di Giordano ,Romano, Cuffaro o Antinoro, che invita il mio Partito in prossimità di ricorrenze come il 25 Aprile, il 4 novembre o intitolazioni di vie oltre che per altre analoghe occasioni ? Ma perché , di converso, NON HA MAI INTESO CONFRONTARSI con esso nel senso delle nostre idee e proposte ( in quattro anni non ha mai risposto a nessuna delle nostre critiche ma propositive interrogazioni e interpellanze cosi’ come a nessuna delle nostre sollecitazioni su problemi concreti come quello recente sulla distilleria) e ora ritiene DI DOVERLO FARE ? C'é qualcosa , dicevo a me stesso, che non mi quadra .Io,però, una mia personale idea me la sono fatta e l’ho già formulata tra me e me .Ma col vostro permesso, ancora spero di affettuosi lettori, ne vorrei parlare all’anno nuovo .Intanto, gli auguri perché anche nella nostra città possa costruirsi un movimento di resistenza per difendere la democrazia e gli interessi dei lavoratori ,dei giovani, di quanti hanno ancora bisogno del nostro pensiero e della nostra azione.
NB : il nostro giovane Lo Biundo, ieri, si portò appresso manu manuzza alé sia in via Iannello che per la intitolazione della via a Danilo ,il baby Sindaco della città anche lui con fascia tricolore e che si manifestò deciso, determinato, sveglio .Ci siamo permessi ,allora,di dargli riservatamente un consiglio affettuoso quanto interessato : “figghiuzzu meu - ci rissi- sta’ attentu cu' ccu ti unci “.Buon anno a tutti
Toti Costanzo
Nessun commento:
Posta un commento