E’ Natale ,dovrei essere sereno e per certi versi lo sono come tantissimi altri che hanno vissuto “in famiglia” questi giorni di “festa” insieme ai propri cari. Sono sereno ma contestualmente provo una incontenibile rabbia dopo avere letto le recentissime notizie relative alle vicende politiche della nostra Isola. E devo dire che la mia rabbia ha una precisa origine :sono rimasto profondamente colpito dall’intervista rilasciata dall’ex Presidente della Regione ,Salvatore Cuffaro, al giornalista Salvo Lo Verso del settimanale “S” e pubblicata da un giornale on-line assai interessante, Live Sicilia, che consiglio di leggere .Lo ascolto e trovo una persona profondamente cambiata, diversa da come l’avevamo e l’avevano conosciuto folle osannanti .Una persona diversa anche fisicamente ,sofferente, remissiva, umile. Smagrito e forse anche smarrito .Tuttavia non posso non pensare, appunto contemporaneamente e con rabbia , al Cuffaro della famosa trasmissione del 1991 , “Samarcanda”,al Teatro Biondo di Palermo quando dal pubblico chiese la parola e fece una strenue quanto arrogante difesa del senatore Mannino e contro il giudice Falcone , il Cuffaro potente e quasi borioso , quello osannato e votato da centinaia di migliaia di siciliani ,all’assessore all’agricoltura che riempi’ gli organici della Regione di migliaia di clienti soprattutto nel settore della forestale ,al Cuffaro assessore regionale per tanti anni ,e indifferentemente ,con governi di centro destra e di centro sinistra . E penso alla sua elezione a Presidente della Regione sconfiggendo nel 2001 prima Leoluca Orlando e poi ,nel 2006, una personalità come l’on. Borsellino che abbiamo conosciuto e sostenuta quale “speranza “ della Sicilia ed ora ridotta ad appendice di un Partito ,il PD ,nelle mani di una manata di veri e propri lestofanti politici .Lo rivedo con rabbia quando decise di mettersi al servizio della distilleria Bertolino solo perché nelle mani di potenti economicamente ,politicamente ed elettoralmente a cui non poteva dire di no. E penso a quando costrinse , nella stagione irrigua del 2003, il Consorzio irriguo Jato che gestiva l’acqua dell’invaso Poma, a dare parti notevoli di queste risorse destinate all’agricoltura, alla distilleria la quale per potere operare la lavorazione avrebbe ,invece, dovuto disporre per legge di risorse idriche proprie. E lo ricordo non solo quando fece perseguitare il dott. Ino Genchi un integerrimo funzionario dell’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente che si era opposto ,avendo ragione, ai suoi deliberati relativi alla distilleria , ma quando insieme al senatore trapanese D’Ali’ fece approvare una legge che sconvolgeva quanto stabilito dal precedente decreto dell’ex ministro dei Verdi, Ronchi, e cioè che le vinacce erano rifiuti speciali che non potevano essere utilizzate dalla distilleria come combustibili perché altamente inquinanti . E infine al Cuffaro dei cannoli, della vicenda di Villa Teresa dell’imprenditore coinvolto con la mafia Aiello di Bagheria , e la fine della sua carriera politica con le dimissioni prima da Presidente della Regione e poi della definitiva condanna , al suo arresto e detenzione al “Rebibbia” di Roma. Ma poi mi soffermo a pensare al Cuffaro organico ai sentimenti e debolezze del nostro popolo e quindi interprete dei suoi bisogni ,delle sue necessità e dunque sempre disponibile con tutti ;ai suoi risolutivi interventi nel 1998 per consentire al nostro Consorzio irriguo Jato di potere continuare la sua attività; al convincimento come questo strumento fosse utile al punto da doversi mantenere e potenziare perché organismo straordinario di gestione democratica efficiente, efficace ed anche economica .E poi il presidente della Regione interessato ai progetti del "Distretto culturale del Sole" presentati nel 2004 in un convegno ,proprio al Palazzo dei Normanni , dall’Osservatorio “Giuseppe La Franca ” , quello dei primi anni della sua attività , convinto che i processi di sviluppo presuppongono non solo idee realizzabili ma intelligenze e risorse umane e culturali di cui tutto il nostro territorio che va da Cinisi a S. Vito lo Capo passando per Monreale , S.Giuseppe Jato , Montelepre ed Alcamo , dispone. Due diverse personalità che convivevano nello stesso corpo .Una specie di dott Jekyll e Mister Hyde nostrano .E penso,però, anche al Cuffaro assessore all'agricoltura con i governi dell'ex comunista pentito Capodicasa .Un Cuffaro cercato,osannato, blandito, venerato da tanti di questi attuali dirigenti del PD -all'epoca DS o Margherita- che caduto in disgrazia furono i primi a chiederne la testa gridando col pollice in giù che si eliminasse la mafia dal Palazzo Reale . Dunque provo rabbia nei confronti di costoro ma nello stesso tempo pietà cristiana , considerazione per le debolezze di un uomo che fu potente ma ora cosi’ pesantemente punito perché pensava, cosi’ come lo pensano ancora in tanti ai diversi livelli dei governi sia locali che regionali ,che si può fare di tutto e anche di più. Qualunque porcheria, qualunque nefandezza tanto “ ‘u lupu un veni pi’’ mmia”. E mi chiedo in che cosa consista la differenza tra Cuffaro che ha anche agevolato la mafia e l’onorevole Lombardo che dei mafiosi si fece votare.E ai tanti altri nei tanti Comuni siciliani e nelle tante Provincie che con la mafia continuano a convivere e fare affari e voti . E mi chiedo ,ad esempio, se traccheggiare con la mafia sia ,come é , un delitto e non sia invece la stessa cosa utilizzare il potere di cui chi governa dispone per fare discriminazioni, clientele, sopercherie, assumere amici e parenti, dare incarichi a seconda della quantità di voti che procuri , fare favori in maniera sempre più smaccata e volgare .E mi chiedo la differenza che passa tra un Cuffaro e un Presidente di Provincia che utilizza le risorse pubbliche SOLO PER FINANZIARE PROGETTI DI SOSTENITORI ELETTORALI . E mi chiedo , ancora, perché costoro non debbano pagare alcun prezzo . E penso quale possa essere la differenza , ad esempio, tra Cuffaro, Lombardo ed Antinoro che scambiavano i voti restituendo favori in ragione del loro potere e questi amministratori comunali di Partinico che i voti li hanno INDISCUTIBILMENTE barattati restituendo favori a chi li ha palesemente sostenuti nella loro campagna elettorale. Perché allora, mi chiedo, in questa nostra società paga per la mala politica , anche se giustamente, soltanto il fu onorevole Salvatore Cuffaro?
Toti Costanzo
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