Francamente, lo ammetto, non finisco mai di sorprendermi . Voi , giustamente, dite : perché? Ed io rispondo subito citando quel che accade in questa nostra città e che non può essere taciuto. Dunque, vediamo. Ci sono i Giovani Comunisti di Partinico del Circolo “Peppino Impastato” che ai primi di ottobre , nell’occasione di una seduta del Consiglio comunale di Partinico , si recano all’interno della sala consiliare e distendono “ uno striscione” con la scritta ”L’inquinamento uccide e il silenzio della politica pure” con lo scopo di far prendere coscienza ai consigliere costringendoli a discutere della “questione Bertolino” ,vicenda iniziata nell’estate del 1984 e mai conclusasi .
Tentativo di sequestro dello striscione da parte del Comandante dei Vigili urbani ,opportuna quanto legittima e decisa resistenza dei giovani compagni che trovano immediata solidarietà nei consiglieri Giovia ed Ezio Lo Iacono, rifiuto da parte del Presidente del Consiglio di leggere un documento dei giovani e rifiuto, soprattutto,che quel documento lo possa leggere perfino il consigliere Pino Giovia che lo aveva fatto proprio .Una violazione del diritto alla discussione,una mancanza di rispetto del ruolo del consigliere comunale .E tutto questo con il silenzio meschino e pusillanime dell’Amministrazione comunale.Alla fine il Presidente ,però, s’impegnava a convocare un Consiglio “aperto” nel senso di dare la possibilità che la discussione sulla questione divenisse pubblica. Ovviamente la promessa, come era assai prevedibile , non veniva onorata per cui i compagni ritornavano a scrivere rilevando come le esalazioni fossero ancora nauseabonde, che il Sindaco continuava nel suo sospetto silenzio sulla questione limitandosi a dire, tra una sfilata al canto dei DikDik nell’Isola di Wight ”…fra divise blu e lunghe giacche di lamé” accompagnate da sgargianti sciarpe di Armani,Ferré,Cavalli ,Fendi e Moschino,la passerella per un premio,una visita guidata nei possedimenti di don Lino e una fascia rappresentativa del niente , che lui aveva convocato “una conferenza di servizi” per delocalizzare la distilleria .Insieme ad altre simili amenità . Ovviamente non si poteva consentire ad alcuni personaggi della politica locale che, solo per caso e per totale sbracamento delle “politica seria” ricoprono ruoli istituzionali ,di pensare che la vicenda si potesse concludere a “tarallucci e vino” cioè nel silenzio ormai sostanziale di tanti .Cioè finire “ a cura di surci” e alla stessa maniera di come pensava finisse un tal ex segretario della estinta DC proprio quando noi combattevamo inieme a Nino Amato ,in quella citata estate del 1984, una strenue battaglia contro la distilleria –mentre lui con la distilleria trescava - quando ebbe a dichiarare alla stampa a proposito del nostro Comitato costituito allora contro l’inquinamento :”Non vi preoccupate che appena finisce l’estate costoro scompariranno dalla circolazione”. Ovviamente si illudeva come si illudono quelli che oggi governano la città che i comunisti e le forze politiche serie e per bene di Partinico possano mancare di caparbietà, resistenza , determinazione ,coraggio civile e costanza . Nasce dalla nostra determinazione , allora, la proposta “che se il Consiglio comunale di Partinico non intende discutere una questione di pubblico interesse sia un “Consiglio cittadino” a farlo . Un organismo , il Consiglio cittadino, democratico dentro cui ci possono stare Partiti come Rifondazione Comunista, Italia dei Valori e Sinistra ecologia e Libertà seppur senza alcun rappresentante nel consesso comunale ,cosi’ come singoli cittadini,consiglieri comunali, Associazioni, rappresentanti di Comuni vicini , Camera del Lavoro di Partinico , sindacalisti ,giovani che hanno interesse collaterali ai nostri e cioé interesse alla salvaguardia del nostro ambiente, della nostra salute, della nostra vita. E cosi’ è stato.
Tentativo di sequestro dello striscione da parte del Comandante dei Vigili urbani ,opportuna quanto legittima e decisa resistenza dei giovani compagni che trovano immediata solidarietà nei consiglieri Giovia ed Ezio Lo Iacono, rifiuto da parte del Presidente del Consiglio di leggere un documento dei giovani e rifiuto, soprattutto,che quel documento lo possa leggere perfino il consigliere Pino Giovia che lo aveva fatto proprio .Una violazione del diritto alla discussione,una mancanza di rispetto del ruolo del consigliere comunale .E tutto questo con il silenzio meschino e pusillanime dell’Amministrazione comunale.Alla fine il Presidente ,però, s’impegnava a convocare un Consiglio “aperto” nel senso di dare la possibilità che la discussione sulla questione divenisse pubblica. Ovviamente la promessa, come era assai prevedibile , non veniva onorata per cui i compagni ritornavano a scrivere rilevando come le esalazioni fossero ancora nauseabonde, che il Sindaco continuava nel suo sospetto silenzio sulla questione limitandosi a dire, tra una sfilata al canto dei DikDik nell’Isola di Wight ”…fra divise blu e lunghe giacche di lamé” accompagnate da sgargianti sciarpe di Armani,Ferré,Cavalli ,Fendi e Moschino,la passerella per un premio,una visita guidata nei possedimenti di don Lino e una fascia rappresentativa del niente , che lui aveva convocato “una conferenza di servizi” per delocalizzare la distilleria .Insieme ad altre simili amenità . Ovviamente non si poteva consentire ad alcuni personaggi della politica locale che, solo per caso e per totale sbracamento delle “politica seria” ricoprono ruoli istituzionali ,di pensare che la vicenda si potesse concludere a “tarallucci e vino” cioè nel silenzio ormai sostanziale di tanti .Cioè finire “ a cura di surci” e alla stessa maniera di come pensava finisse un tal ex segretario della estinta DC proprio quando noi combattevamo inieme a Nino Amato ,in quella citata estate del 1984, una strenue battaglia contro la distilleria –mentre lui con la distilleria trescava - quando ebbe a dichiarare alla stampa a proposito del nostro Comitato costituito allora contro l’inquinamento :”Non vi preoccupate che appena finisce l’estate costoro scompariranno dalla circolazione”. Ovviamente si illudeva come si illudono quelli che oggi governano la città che i comunisti e le forze politiche serie e per bene di Partinico possano mancare di caparbietà, resistenza , determinazione ,coraggio civile e costanza . Nasce dalla nostra determinazione , allora, la proposta “che se il Consiglio comunale di Partinico non intende discutere una questione di pubblico interesse sia un “Consiglio cittadino” a farlo . Un organismo , il Consiglio cittadino, democratico dentro cui ci possono stare Partiti come Rifondazione Comunista, Italia dei Valori e Sinistra ecologia e Libertà seppur senza alcun rappresentante nel consesso comunale ,cosi’ come singoli cittadini,consiglieri comunali, Associazioni, rappresentanti di Comuni vicini , Camera del Lavoro di Partinico , sindacalisti ,giovani che hanno interesse collaterali ai nostri e cioé interesse alla salvaguardia del nostro ambiente, della nostra salute, della nostra vita. E cosi’ è stato.
Ieri, domenica 18 dicembre in piazza Municipio ha avuto luogo il primo Consiglio cittadino che ha dibattuto della problematica “Bertolino” dando la parola a chi l’ha richiesta e concludendo i suoi lavori con un documento finale di proposte che si potranno leggere sul nostro sito. Come a dire : non illudetevi che la “politica” partinicese si possa sviluppare SOLTANTO dentro il Consiglio demandandola , e nella discussione e nelle decisioni , ai soli Consiglieri comunali (quando questi sono stati nella condizione di dibattere e deliberare) ,a Partiti e Liste di cui costoro sono rappresentanti e con loro l’Amministrazione comunale. DA OGGI NON SARA’ PIU’ COSI’ .
Ma cos’è che non ha finito , ancora una volta, di sorprendermi come scrivevo all’inizio ? E’ la difesa disperata e ad oltranza che l’assessore D’Amico -una specie di ultimo kamikaze giapponese a difesa del fronte di Guadalcanal che ha tolto il posto di "pigliaboffe" ad altro noto assessore - ha voluto fare, recandosi oggi negli studi di Tele Jato, per giustificare ed esaltare nel contempo quel che sarebbe l’operato dell’amministrazione Lo Biundo relativamente alla vicenda "distilleria" . Dice D’Amico che l’amministrazione Lo Biundo ha fatto quello che non hanno mai fatto le altre amministrazioni. Ci domandiamo: e cosa sarebbe, di grazia, questo "fare" ? Udite, udite: far pagare alla Bertolino quattro soldi di canone per l’uso del suolo pubblico ,cioé l'uso di una pubblica via che l'industriale utilizza,dopo la sciagurata decisione di Motisi, per interrare la condotta che sversa i suoi reflui dentro il torrente Puddastri e cioé “lontano dagli occhi e lontano dal cuore” e ,dunque, lontano dalla vista e dal controllo popolare cosi’ come avveniva quando sversava “ n’to cunnuttu di malutempu” . Ma questo, afferma ancora Vito il kamikaze ,è niente rispetto a quel che vogliamo fare . E ci dica Assessore, per favore, cosa vuole ancora fare questa amministrazione comunale ? E qui' Vito manifesta il meglio di sé ,cioé il meglio del suo ruolo di urbanista . Ascoltate e meditate: "Noi dobbiamo risanare l'area attualmente destinata all'insediamento di industrie insalubri di prima classe, tipo la distilleria, e SCEGLIERE UN'ALTRA AREA DOVE INSEDIARE LA BERTOLINO." Non lo crederete ma ha detto esattamente questo e cioé : noi abbiamo un'area destinata dal PRG per la Bertolino . Ma noi questa area non la vogliamo utilizzare per l'industria perché intendiamo risanarla e quindi farne altro uso (quale?) .Per delocalizzare la Bertolino,però, ne sceglieremo in occasione della revisione del PRG, un'altra. Ora io mi sarei aspettato da Pino Maniaci che di norma é assai attento ed anche penetrante, una domanda del tipo: "Assessore ma se il PRG in vigore già dal 1997 dispone di un'ampia area destinata a industrie insalubri di prima classe e ,dunque, visto che la legge impedisce alle distillerie d'essere all'interno della città , perché non l'avete mai delocalizzata in questi quasi quattro anni di vostra amministrazione ?" E per meglio chiarire avrebbe potuto anche aggiungere " Ma che senso ha risanare quest'area ( nostra domanda indiscreta : PER QUALE RAGIONE O ,MEGLIO, PER FARE IL FAVORE A CHI?) e poi sceglierne un'altra per la Bertolino ?" Le domand e ,con nostro rammarico, non ci furono . Ma da Maniaci ne fu fatta un'altra:" Assessore, ma il Consiglio cittadino ha invitato l'amministrazione ? " Risposta di Vito :" Non mi risulta e nemmeno io sono stato invitato ". Capite? Il Presidente Albiolo non convoca il Consiglio sebbene avesse assunto,solenne,pubblico impegno. L'Amministrazione Lo Biundo ,tra una passerella e una sfilata , si é guardata bene in questi anni di amministrazione dal provocare una pubblica iniziativa invitando i cittadini a discutere della vicenda Bertolino e IL CONSIGLIO CITTADINO AVREBBE DOVUTO AVERE L'OBBLIGO DI INVITARE COSTORO PER DISCUTERE . Se c'é qualcuno che mi spiega il "PERCHE'?" ,GIURO CHE MI RITIRO A VITA PRIVATA E NON SE NE PARLA PROPRIO PIU'!
P.S.: capite ,allora, le ragioni per cui sia Gigia Cannizzo che noi denunciavamo in polemica con D'Amico come sulla revisione del Piano Regolatore Generale si stiano concentrando silenziosi quanto concreti interessi per cui l'Amministrazione Lo Biundo si guarda bene dal fare diventare questa questione oggetto di pubblica discussione?
P.S.: capite ,allora, le ragioni per cui sia Gigia Cannizzo che noi denunciavamo in polemica con D'Amico come sulla revisione del Piano Regolatore Generale si stiano concentrando silenziosi quanto concreti interessi per cui l'Amministrazione Lo Biundo si guarda bene dal fare diventare questa questione oggetto di pubblica discussione?
Toti Costanzo
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