di Luca Sappino
Dopo l’assemblea di “Cambiare si può”, dei professori
Dopo l’assemblea di “Cambiare si può”, dei professori
ex girotondini, di Paul Ginsborg e Marco Revelli, che
ha riempito il teatro Vittoria sabato a Roma, ieri un
altro tassello nel progetto arancione di Luigi de Magistris,
si colloca nel posto giusto. Antonio Di Pietro ha così scritto
sul suo blog: «Noi dell’Italia dei Valori ci facciamo artefici,
senza alcuna mira egemonica, con spirito di servizio n
ei confronti del Paese e del centrosinistra, di un percorso
che porterà alla sintesi di tutte le correnti che si stanno muovendo in questa
grande area».
grande area».
Ed è proprio quello che il sindaco di Napoli, forse più degli organizzatori
di “Cambiare si può”, voleva sentirsi dire. Il post arriva infatti dopo un
incontro riservato tra i due. «Raccogliamo volentieri l’appello lanciato
da Alba e dal cartello “Cambiare si può” - scrive Di Pietro - e guardiamo
con grandissimo interesse all’assemblea del Movimento Arancione, che
si terrà il 12 dicembre ».
di “Cambiare si può”, voleva sentirsi dire. Il post arriva infatti dopo un
incontro riservato tra i due. «Raccogliamo volentieri l’appello lanciato
da Alba e dal cartello “Cambiare si può” - scrive Di Pietro - e guardiamo
con grandissimo interesse all’assemblea del Movimento Arancione, che
si terrà il 12 dicembre ».
Sarà quello infatti l’altro passo, quando de Magistris, sempre a Roma,
dovrebbepresentare le prime candidature, un manifesto e un simbolo,
fosse anche provvisorio. Di Pietro è comunque molto puntuale, e non
lascia spazio a fraintendimenti:
«Sappiamo che ci sono importanti forze sociali che sperano nella nascita
di un progetto politico anti-montiano deciso a governare e cambiare le
cose, non solo a urlare e protestare», scrive avendo in mente Beppe Grillo,
rivolgendosi così ai tanti elettori di sinistra che voterebbero il movimento
5 stelle per rispondere alle esigenze di rinnovamento e di “pulizia ” ma con
assai poca convinzione, vuoi per le contraddizioni “democratiche ”,
vuoi per l’assenza di riferimenti di “sinistra”.
Quindi, scrive sempre il leader dell ’Idv, «nella nostra assemblea del 15
dicembre, noi dell’Italia dei Valori ci mettiamo a disposizione per la
nascita di questo progettopolitico». Anche l’obiettivo è lo stesso espresso
più volte da de Magistris, ininterviste spesso viziate dai titoli: «Chiunque
vinca le primarie di oggi - scrive ad urne ancora aperte - dovrà decidere
se vuole per interlocutore questa area ose preferisce fare patti con i
conservatori »
. Insomma, sempre che riesca veramentea portare lì ciò che resta del partito
, Di Pietro è deciso: «Da questo, più che da mille discorsi, si capirà se il Pd
e Sel vogliono la continuità o la discontinuità con la disastrosa esperienza
del governo Monti».
dovrebbepresentare le prime candidature, un manifesto e un simbolo,
fosse anche provvisorio. Di Pietro è comunque molto puntuale, e non
lascia spazio a fraintendimenti:
«Sappiamo che ci sono importanti forze sociali che sperano nella nascita
di un progetto politico anti-montiano deciso a governare e cambiare le
cose, non solo a urlare e protestare», scrive avendo in mente Beppe Grillo,
rivolgendosi così ai tanti elettori di sinistra che voterebbero il movimento
5 stelle per rispondere alle esigenze di rinnovamento e di “pulizia ” ma con
assai poca convinzione, vuoi per le contraddizioni “democratiche ”,
vuoi per l’assenza di riferimenti di “sinistra”.
Quindi, scrive sempre il leader dell ’Idv, «nella nostra assemblea del 15
dicembre, noi dell’Italia dei Valori ci mettiamo a disposizione per la
nascita di questo progettopolitico». Anche l’obiettivo è lo stesso espresso
più volte da de Magistris, ininterviste spesso viziate dai titoli: «Chiunque
vinca le primarie di oggi - scrive ad urne ancora aperte - dovrà decidere
se vuole per interlocutore questa area ose preferisce fare patti con i
conservatori »
. Insomma, sempre che riesca veramentea portare lì ciò che resta del partito
, Di Pietro è deciso: «Da questo, più che da mille discorsi, si capirà se il Pd
e Sel vogliono la continuità o la discontinuità con la disastrosa esperienza
del governo Monti».
Pubblico - 03.12.12
Nessun commento:
Posta un commento