L’inumano, ritmato grido
proveniva dal residence ove abita l’onorevole. Un gruppo di vicini si precipitò
convinti si trattasse di un attentato con morti e feriti anche se alcuni che lo
conoscevano assai bene intimamente scartarono, a priori, tale ipotesi . Non era
possibile.Infatti ,mai le cronache cittadine durante la sua lunga carriera
politica ,una specie di lunga marcia alla Mao prima della conquista del potere in Cina (nella FGCI, nel PCI,nel PCI-PDS,nel
PDS,nei DS e infine nel PD) di lui si occuparono rappresentandolo quale
ostacolo nei confronti di una variopinta
umanità fatta dai
tanti quarumara che popolano i quartieri palermitani . Costoro mai avrebbero potuto costituire per lui un
eventuale pericolo anche per ragioni di carattere antropologico .Loro suolevano girare il quartiere annacandosi dalla mattina
alla sera ( nel senso di
condurre in giro le prominenti panze frutto di decennali bagordi a base di pani e panelli, muffiuletti cà meusa, cazzilli e rascatura, sasizza,
maccarruna e purpu! ) con le
tasche piene di pacchi di Malboro di contrabbando e un’ampia borsa con dentro i
biglietti di una lotteria casereccia che si risolveva nell’arco della
mattinata.Un biglietto da un euro (prima costava mille lire) che veniva venduto alle famiglie le quali
tentavano la fortuna con l’arriffo e con un monte premi a volte anche sostanzioso . La famiglia vincente per un po’ di giorni,
come si suole dire, mittia ‘a
pignata mentre gli
arriffatori ,tolta la parte
dovuta al boss locale che proteggeva dall’alto della sua autorità ,si dividevano
il resto. E per qualche giorno ‘a spisa era fatta e dumani pensa Diu. E tutto questo sotto avveniva sotto gli occhi benevoli e tolleranti delle varie autorità L’onorevole era cresciuto in quel quartiere e
sempre visto benevolmente
,anche durante tutte le campagne elettorali in cui era sempre stato candidato . E sempre candidato a qualche cosa :a capitano della squadretta di calcio del rione , a capoclasse nella terza “C” della locale scuola media, a capo dei giovani comunisti che comunisti non lo furono mai (vedasi la confessione spontanea di Elio Sanfilippo in“
Quando eravamo comunisti “) a
segretario della Sezione, a capogruppo nel Consiglio di quartiere,ad assessore
con il Professore, a capo dell’ala del dissenso della Federazione di Corso
Calatafimi , e poi ,finalmente, approdato all’ARS e
premiato con la nomina , ovviamente, di capo del gruppo dei deputati compresi
quelli ( almeno sei) rubati alla sinistra dopo un accordo segreto con Totò
Regina Coeli con sbafata finale di cannoli . Lui, Entony (Entony è nome di fantasia da noi scelto
con licenza
poetica per mascherarne l’effettiva identità ) sempre
capo di qualcosa . Mai sutta ,neppure quando si celebrava il
rituale du’ tocco dà birra .in qualche taverna dopo le lunghe
serate a costruire accordi, strategie,sgambetti,tragedie.In una parola ‘a fari ‘ i scarpi a qualcuno sempre rigorosamente “compagno”. Perché dagli uomini
della dicci’ ( i Gioia, i Lima,i Ciancimino )bisognava guardarsi. Quelli non
erano ri mussu ruci con
coloro che si mettevano di traverso .E Entony si guardò sempre bene dal farlo.Dunque guerra e sempre in “famiglia” . E quella guerra gli risultava quasi
sempre assai fruttuosa al punto che per questa sua “arte” ha potuto raggiungere le più alte
vette . Addirittura da qualcuno ,per queste sue virtù( si fa per dire) viene pure definito “uomo politico intelligente”.Un
vero e proprio maestro ,però, lo é . E lo é nell’arte della mediazione al
ribasso , del trasformismo elevata ad arte sempre con lo scopo di assicurare e proteggere carriere . Ovviamente la sua . Certo alle porte delle recenti regionali-lui ovviamente sempre
candidato poi vincente - veniva sparso attak nel buco della serratura che chiude la sua
segreteria personale allo Zen al punto che piovvero copiosi attestati di
solidarietà . “Evidentemente
la sua attività sul territorio a qualcuno dà molto fastidio (dichiarazione senza
rossore di tal Enzo Di Girolamo segretario, finci ,del PD
provinciale) . Oppure : “Chi
conosce….. sa che le intimidazioni non possono sortire alcun effetto. Siamo
impegnati in un cammino serio e difficile in Sicilia. Sappiamo che dobbiamo
fare i conti anche con questi
metodi mafiosi (don Peppe antimafia -sic!).
Ma quel che più commosse Entony -che pare abbia
mandato un fascio di rose alla signora dello scribacchino leccalecca- fu quanto scritto sul sito del Comune
di Termini Imeresi.Ascoltate:”: Il
grave atto intimidatorio subito nei giorni scorsi dall’onorevole ….. del nuovo Partito Democristiano, dopo che sabato ignoti hanno cosparso la serratura della
sua segreteria politica con colla Attack, ha sconvolto l’opinione pubblica."Capite? Ad Antony cospargono il buco della serratura con la colla e l’opinione pubblica (
ma quale?) della città di Termini viene sconvolta” .Sconvolta .non dalla chiusura della Fiat e delle migliaia di lavoratori
licenziati o in cassa integrazione ma per l’attak all’onorevole . Sconvolta come si fosse trattato dell’uragano Sandy .Intanto, durante la campagna
elettorale, Entony . partecipava ad iniziative benefiche, a
premi con rilascio di
pergamena ,a concorsi di poesia e
di bellezza con accompagnamento di relativi attestati di benemerenza ,a
cerimonie per quinquennali, decennali, centenari . E quando gli capitava faceva anche assumere lavoratori utilizzando le carte frutto di sacrifici degli altri
spacciando il tutto come farina del suo sacco . Un classico: tu lotti, ti fai in
due per difendere un diritto mentre arriva l’onorevole e,olé, vi mette il
cappello ed il gioco é fatto Dunque i vicini accorsero trafelati e preoccupati .Lo trovarono posizionato ‘a picuruni che lanciava sputi e grida ad intermittenza
-come quelle lucine che scorrono in questi giorni lungo un cavo trasparente per onorare anche cosi' il Natale- e contro una foto stracciata in quattro parti e sciaminata per terra . Ad ogni sputo seguiva l’inumano grido: “E chistu picchi’ non mi nominasti
assissuri ; e chistu picchi’
nun fui mancu Prisirenti di l’assemblea ;e chistu picchi mancu Vici della
stessa fui; e chistu picchi’ mi facisti livari puru ‘u titulu di Prisirenti dei
deputati ; chistu è picchi’ mi pigghiasti pi’ fissa e mi lassasti nuru e
cruru”. E sputava in
continuazione e in continuazione gridava rivolto a quella immagine devastata da
cui emergeva ,però, con chiarezza il sorriso sornione di una piccola Croce. Una Croce piccola come quella che fu posta anche sulle spalle di Barabba che ogni giorno di più é diventata talmente pesante al punto da sprofondarlo negli abissi senza ritorno .Almeno per i prossimi cinque anni E non é certamente fatica da poco,anzi, trattasi di vera umiliazione.Intanto era ,per caso,arrivato anche Gianli Si era giustamente precipitato per portargli i
ringraziamenti della comunità locale in ragione dell' interessamento di Antony a far arrivare nelle scuole di Partinicole stufe in uso ai terremotati o variamente disastrati. Esattamente la calamità che da oltre quattro anni ha colpito la nostra città finita nelle mani di Sal e Jhonny e che dovrebbero alleviare il gelo presente nelle classi .Ma il gelo che é calato sulla Sal
and seven brothers, chi lo farà calare ?.
Sala Rossa
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