E cosi’ “ ‘u mastru” rimase fuori ANCHE dalle presidenze delle commissioni
parlamentari dell’ARS, specie quella al Bilancio alla quale aspirava e di cui
riteneva d’essere un vero e proprio esperto in ragione del conseguimento ‘a taci maci e di riversu qugghiu anche di una laurea, che seppur breve ,sempre
una laurea è : dottore in Economia e Management e in economia aziendale . E chi
meglio di lui si sarebbe potuto occupare dell’azienda Regione siciliana? Trombato
anche qui’ e senza appello con l’aggravante che la presidenza è andata ad un
altro saltatore di banchi come l’onorevole Dina , con radici anche nella nostra
città ed ora ritornato nel clan di Casini
e D’Alia dopo avere servito Raffaele Lombardo .Rimasto fuori dal governo
regionale, persa la presidenza del
gruppo parlamentare del nuovo Partito
Democristiano che ha eletto al suo
posto Gucciardi e la presidenza dell’Assemblea, ‘u mastru è rimasto pure a bocca asciutta perché privato perfino
della presidenza della prestigiosa Commissione al Bilancio. La stessa che fu anche
di Salvatore Cintola quando approdò in quell’UDC di Totò Cuffaro che lo fece
eleggere quale capo della Commissione più potente dell’ARS. Una specie di assessore
ombra ,perché non c’è una sola lire di
spesa della Regione siciliana che non debba passare da li’. U’ mastru, ovverossia l’onorevole duecentottantaquattru voti a Partinico,dunque con questa nuova trombatura ha
subito una ulteriore, cocente umiliazione nel senso che con la vittoria di
Crocetta ,che lui sponsorizzò insieme a Lumia fin dalla prima ora ,sembrava dovesse al contrario prendere definitivamente
il volo, avere spalancate le immense
praterie del Potere dove continuare a pascolare come non mai e che alla fine
del mandato regionale gli avrebbe sicuramente anche spalancato le porte o della
Camera dei Deputati o di occupare quel
posto al Senato lasciato ora forzatamente libero da Costantino Garraffa.
Costantino che come senatore viene soltanto ricordato per avere appellato quale
“bugiardo” l’ex ministro
berlusconiano Scajoala , palermitano anche
lui ed anche lui mai comunista ,al Senato vi approdò per un caso fortuito rimanendovi
, però, zittu tu e zittu eu, per ben tre legislature anche se una risultò a
metà. E Costantino è sempre stato , come si suole, dire, culo e camicia col “mastro”. Insieme a loro inseparabili
agli inizi degli anni ‘90, non solo il professore della CGIL Riolo che di recente voleva conoscere le
ragioni per cui “il compagno Costanzo
aveva avuto l’ardire di scrivere un post su Sala Rossa plaudendo alla candidatura alle regionali di Antonio Bonomo già Sindaco inquisito di
Borgetto ”, ma anche quell’Emilio Arcuri che nel ’68 con Paolo Madonia- questo ultimo sicuramente comunista ieri come oggi ed ora anche
noto quanto sensibile artista sanciusipparu- solevano sfidare il conformismo piccolo borghese passeggiando nei tardi pomeriggi primaverili in via Maqueda con
una gallina appollaiata sulla loro spalla raccogliendo dileggio e sonore pernacchie
dai giovani borghesi dell’epoca .E tutti insieme (tranne Paolo) anche con l’ausilio
dell’avvocato Vincenzo Gervasi e Zanna , scatenarono i più aspri e
ingiustificati scontri prima dentro il Comitato Federale del glorioso PCI e poi
nel PCI-PDS dei primi anni ’90.Tutti insieme,seppur con motivazioni e interessi
politici diversi( ‘u mastru e
Garraffa si è capito successivamente quale scopo reale avessero ), ma con il
solo obiettivo di assoggettare e conquistare
quel Partito e con quello nelle mani gestire tutto il potere possibile ed
immaginabile che significava controllo della CGIL,Confesercenti, Lega delle
cooperative, CNA, ARCI, CIA . Riuscendoci . Arcuri ,prima rinsavito e poi definitivamente imborghesitosi
,prese da loro le distanze divenendo vice di Orlando al Comune di Palermo ed
ora presidente di AMG energia, una partecipata dello stesso, Zanna funzionario
di Legambiente ,Riolo rimasto un comunista e Gervasi esercita la sua professione
di avvocato .Un avvocato di grande professionalità avendo anche al suo attivo
la giusta vittoria sul generale dei Carabinieri, il partincese Giallombardo,
che trascinò in giudizio Giuseppe
Casarrubea che da storico si ebbe ad occupare dell’uccisione del bandito
alcamese Frà Diavolo quando il generale era un capitano dell’Arma e coinvolto
nella uccisione del bandito in circostanze poco chiare .Dunque ‘u mastru ,insieme al Lumia il quale
pare che anche lui abbia preso le distanze , con la vittoria di Crocetta da loro sostenuto
fin della prima ora ,sembrava avere vinto tutto : le elezioni regionali, la
leadership del Partito e dunque immancabile la sua nomina, quantomeno quale
assessore regionale .Gustava la vittoria , centellinava e sorseggiava l’odore
del potere che gli sarebbe arrivato,le riverenze ,i salamelecchi, gli inchini,
le piroette degli immancabili lecca culo razza in progress che non teme crisi
insieme ai voltagabbana e ai giullari,
le ceste ricolme di ogni bene di dio che sarebbero arrivate alla dimora partendo anche da Partinico e in
occasione di queste festività .E lui, schernendosi :” Ma no, non c’era bisogno, non si doveva disturbare .Io lo faccio per spirito di servizio(sic!) ”.
.E con tanti auguri. E invece niente. Niente brindisi con champagne, niente
festeggiamenti in uno dei principeschi palazzi nobiliari di Palermo come fu per il 50° genetliaco ,niente sotto
l’albero di natale. Si è dovuto accontentare di un
posticino nella Commissione bilancio che in ARS non si nega a nessuno nel senso
che tutti e 90 deputati hanno diritto di farne parte.In buona sostanza le
lancette dell’orologio sono inverosimilmente ritornate indietro di circa 12
anni quando entrò per la prima volta all’ARS nel lontano 2001 come Nofriu ‘ncarrozza .E cosi' il nostro onorevole siciliano e riformista é costretto a fare un passo avanti e uno indietro come i gamberi mentre lui, in questi anni ,aveva assunto sempre più le
sembianze dello squalo.Uno squalo che , a detta dei suoi, non ha ancora
però perso gli affilati e pericolosi denti
di perfetto predatore.
Toti Costanzo
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