martedì 23 aprile 2013

E DONNANTONINA BERTOLINO SI PRESENTO' COL CAPO COSPARSO DI CENERE


QUESTA NOTTE IL CONSIGLIO COMUNALE DI PARTINICO HA APPROVATO IL PROGETTO DI MASSIMA DELLA DELOCALIZZAZIONE DELLA DISTILLERIA. . MA FATECI CASO: é la terza volta ,e sempre alla fine di una consiliatura che si porta  all'approvazione del Consiglio un importante progetto che interessa un potente . La prima con Giordano e col  progetto della Policentro. La storia del progetto Policentro si ebbe poi a ripetere, prima della sfiducia a  Motisi  . Lo sponsor ,questa seconda volta fu l'attuale sindaco .Oggi Lo Biundo ha ripetuto il copione con altra interessata e potente protagonista .  Avremo modo e tempo di spiegare  
OVVIAMENTE DELLA QUESTIONE  CONTINUEREMO AD OCCUPARCENE . 
In questo post consentiteci facoltà di digressione!




Come è possibile  fidarsi della Bertolino? Non ci si fida e basta.. Il perché non ha bisogno di alcuna spiegazione.Lo sanno anche i bambini che frequentano le elementari quando sentono la puzza e chiedono  :”Mamma ,ma cos’è?” La risposta non ha bisogno di tante parole e di tante spiegazioni  perché si ripete dal 1984 e, dunque, da almeno due generazioni .Ed è sempre la stessa . “E’ la Bertolino, figlio mio!”.
Dunque con le lacrime agli occhi e la voce tremula sono comparsi in tivvù per dirci che , finalmente , quel che non era riuscito agli altri è stato possibile a loro . E “loro” sono Lo Biundo, D’Amico, Provenzano 1 e 2 accompagnati da una discreta corte di affettuosi sostenitori che si fidano della “signora”   ad occhi chiusi. Di fronte a queste fideistiche dichiarazioni a noi che abbiamo memoria lunga e lunghissima esperienza sulle capacità contorsioniste della industriale ,ci cadono le braccia , storciamo la bocca e arricciamo il naso ,pensando ad alta voce : “O sono stupidi, o  servi, o diversamente interessati” Ci scusino, ma non c’è altro di che pensare .
Dunque, per sue strette ragioni, la signora un bel giorno si converte ,ritiene che ha fatto danno a mai finire a tante generazioni di partinicesi ,alle loro narici, polmoni ed epidermide, chiede perdono a granchi ,“urgiuna” ed anguille  che una volta vivevano e nuotavano allegri dentro il torrente Puddastri e poi nelle “nache” del fiume Nocella travolti da un mare di merda , s’inchina alle residue colonie di saraghi e ricci che per miracolo sono sopravvissuti alle porcherie sdivacate nel mare di S. Cataldo e si presenta al Sindaco :”Chiedo umilmente  perdono alla città di Partinico –disse- al male che le ho fatto, ai fastidi che le ho dato, ai danni che ho provocato, Mi pento, mi pento con tutto il cuore e sono pronta a sloggiare da viale dei Palatani dove illegalmente e servilmente i  dicci’,pissi’,pirri,piesdi’ mi fecero costruire di tutto e di più alla faccia della legalità, della salute e della dignità collettiva .Si, voglio finalmente sloggiare  ” .
Lo Biundo si commosse fino alle lacrime  ,con gesto cavalleresco l’aiutò a sollevarsi facendola  accomodare su di uno dei divani della Sala degli Specchi restaurati da Gigia che ha sempre coltivato il gusto del bello avendo anche cura della conservazione degli arredi .Chiamo’Vituzzu ,Mimmuzzu ,Jhonny,Gianlivio, il segretario suo segretario di Pioppo e altri astanti e disse loro :” E’ venuta col capo cosparso di cenere ,accogliamola come si fa con una figliuol prodiga “ e rivolto ai commessi disse.” Chiamate ‘u stigghiularu di corte , scannati ‘u porcu più grasso che abbiamo, chiamate a raccolta gli sbafatori aggratis , perché la vostra e nostra sorella è ritornata a casa”..
Donnantonina si alzò commossa per l’accoglienza ,ringraziò e col capo chino disse: “ Non voglio in cambio niente. Niente di niente perché mi trasferisco, a mie spese, in una terra a mezza strada tra Partinico ed Alcamo , dove costruirò una nuova oasi che produce lavoro,elimina fecce e vinacce , scarica  acqua distillata ,emana odori alla zagara zuma e se mi aiutate vi eliminerò perfino i rifiuti . Vi chiedo soltanto ed umilmente una  grazia. La’ dove ho le mie antiche radici che risalgono agli anni ’30 ,dove conservo i miei ricordi più belli ,dove fin dalla nascita ho visto la produzione dei fumi più fumi degli altri che col vento di mare arrivavano fin su la collina inebriando partinicoti,burgitana,iardiniddara e muncilibbrisi  , dove la mattina ci alzavamo e aspirando a pieni polmoni l’odore acre del vino distillato ,dove fiumi dal color del  vino comparivano e scomparivano nel sottosuolo come un fiume carsico ,consentitemi di veder sorgere li’ case e palazzi, verde privato,strade e parcheggi,illuminazione e piscine.Perché voi lo sapete che io sono amante del bello .E cosa c’è di più bello di finirla con questa città con profonde radici contadine ,con questa sua identità architettonica che inizia con i Cistercensi e di cui parla perfino l’atlante Zanichelli del 1957 “quale esempio tipico di città compatta e con case senza cortili”  ? Basta con questa storia della conservazione, basta con  i palazzi borghesi ,le vie acciottolate, i prospetti conservati .Queste cose lasciamoli a Gigia e a quei  quattro gatti che non si vogliono convertire al nuovo che è fatto da una bella sdivacata di ferro e cemento.E e non se ne parli più !”.
Non aveva neppure concluso il suo appassionato dire che appena pronunciato “ ferro e cemento” partirono ad abbracciarla. Vituzzu arrivato per primo e  inginocchiatosi disse “Mamma!”.Lo Biundo ebbe una specie di mancamento per cui il segretario suo segretario di Pioppo si precipitò al grido “Benina, i sali, i sali”dimenticando che Benina  era già andata in pensione e ,comunque, conoscendola si sarebbe rifiutata .  Il duo Prov si abbracciò e iniziò  a ballari senza sonu .Gli altri battevano le mani gridando "Evviva, c'é ossa pi tutti  "  Fu a questo punto che lei , alzandosi e vedendoli accovacciati ai suoi piedi , scrollandosi della cenere cosparsa sul capo , provando disgusto e per la prima volta in vita sua vergogna ,disse con la solita voce stentorea : “Signori, per favore, un poco di contegno!”
Il resto lo lasciamo alla vostra immaginazione.
Toti Costanzo

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