mercoledì 3 aprile 2013

ENZO BRIGANO'. STANCU SI MA SAZIU MAI !




Devo ammettere che ,ormai , poche sono le  cose che mi fanno ancora arrabbiare  Non sopporto, ad esempio, che un cosiddetto “uomo politico” possa, nell’attribursi la realizzazione di un’opera pubblica , non chiarire e ricordare come quell’opera sia il frutto di tante strati sedimentati di impegno per cui alla fine quella non può essere patrimonio dell’ultimo arrivato , ma di tanti. Sarebbe come dire che il restauro del palazzo dei Carmelitani sia soltanto l’opera del sindaco Gigia Cannizzo ultima in ordine di tempo  dimenticando il percorso già iniziato dall’amministrazione di Gino Geraci e prima ancora da Giuseppe Di Trapani . Eppure accade ancora ad oggi -e non solo con Lo Biundo il quale continua a sostenere che prima del suo arrivo al palazzo ,la città di Partinico viveva in un cono oscuro della storia  senza opere, senza identità, come a dire senza arti né parti  – di ascoltare godibili interviste televisive aventi quali  personaggi protagonisti l’intervistatore Pino Maniaci e l’intervistato Enzo Briganò il quale si é intestato una serie di opere che risultano, però, partorite e poi create soltanto dalla sua fertile fantasia ,   E’ accaduto qualche giorno or sono . Briganò ,personaggio effervescente della politica locale e sul “mercato” da circa un ventennio avendo fatto di tutto ( consigliere comunale, vice sindaco, consigliere provinciale, candidato alle regionali) e che  continua a meravigliarci per la sua indole indomabile di politico periferico che come spesso ho scritto é come 'a zzà Nina :stanca si ma sazia mai ! ,ci comunicava che non avrebbe disdegnato d’essere eletto quale sindaco della città tant’è che aveva già in cantiere la preparazione di due liste a suo sostegno .Cosa assolutamente lecita nel senso che non stà a noi togliere il piacere a chi vuole gustare l’ebbrezza di una nuova esperienza. Poi ,magari, vedendolo interloquire e cercando ,seppur con difficoltà ,di tenere testa alle insidiose e pertinenti domande di Maniaci che quando vuole mettere in difficoltà il suo interlocutore  non gli mancano di certo le argomentazioni, ti chiedi “Ma in un ventennio ,costui ,cosa avrebbe realizzato di cosi’ straordinario al punto da tentare di convincere i nostri concittadini ,eventualmente, a votarlo?”.Tu fai un veloce escursus della sua attività da consigliere provinciale e ti restano poche cose in mente : la sponsorizzazione di qualche pubblicazione esoterica,il finanziamento di qualche progetto di cooperativa o associazione assai vicina, di qualche sagra paesana  del tipo “La sagra del polipo a Terrasini” oppure la fine dello sport nella città e l’abbandono dell’impiantistica sportiva quando fu assessore con Giugio. E niente più. Ma lui ,durante l’intervista , cerca di rappresentarsi come colui che non fu mai .Disse di opere che si potevano assegnare al suo carnet, opere importanti di cui portava vanto .E citava: il  MATTATOIO  INTERPROVINCIALE E L’ELISOCCORSO DI MIRTO mentre gli restava il desiderio di non avere potuto ancora realizzare LA PISTA CICLABILE ATTORNO AL LAGO POMA. Non so per quale recondita ragione , ascoltandolo, mi sovvennero alcuni versi di “ A colui che non è venuto” ,della poetessa Ada Negri :”Cosi’, polvere e cenere divenne cio’ ch’io toccai. Seccarono le polle.Avvizzirono i tralci e le corolle e morte ,in vita, in suo poter mi tenne”.
Dunque nel carnet di Briganò ,al più, opere sognate o iniziate da altri e mai  realizzate sopratutto perché poco ebbe a contare ,politicamente, all’interno delle maggioranze che lui costantemente ha sostenuto : da Musotto ad Avanti senza soluzione di continuità .
Incominciamo dalla PISTA CICLABILE  .Buona idea ma ben poca cosa rispetto a quella originaria di Toti Costanzo ed Enzo Bonomo e progettata nel 1999 dall’architetto Ascone Modica Emanuele che è quella di valorizzazione dell’invaso Poma ,ora oasi protetta dalla Regione siciliana, e presentata dal Partito della Rifondazione Comunista in una conferenza stampa insieme al già deputato regionale Francesco Forgione, proprio alla provincia di Palermo: pista ciclabile, campo di canottaggio, osservatorio ornitologico, recupero e riutilizzo della Case di Fellamonica, recupero della necropoli bizantina ,Museo “Dolci”  a Torre Azzalora, parco per i pic-nic, riutilizzo dei capannoni ex CORIN per foresteria atleti e vasche di allenamento. Ovviamente il campo di canottaggio richiesto da tempo dalla Federazione nazionale per lo svernamento e allenamento degli atleti in ragione della mitezza del nostro clima . Un vero e proprio contributo  per lo sviluppo turistico del nostro territorio   
Il progetto ,va detto per onor del vero, era stato condiviso dal consigliere Briganò che, tuttavia,  NON E’ STATO MAI NELLA CONDIZIONE DI FARLO FINANZIARE PROPRIO QUANDO LA PROVINCIA FINANZIAVA, ADDIRITTURA, PALAZZETTI DELLO SPORT O PISCINE OLIMPIONICHE IN QUEL DI CEFALU’ E DINTORNI ,ZONE D’INTERESSE DEL PRESIDENTE MUSOTTO CUI BRIGANO’ RESSE IL MOCCOLO COSI’ COME E’ STATO CON AVANTI
ELISOCCORSO DI MIRTO. Anche i bambini che hanno frequentato la scuola di Mirto, ora diventati adulti, sono a conoscenza che l’amministrazione di Gino Geraci (vice sindaco Costanzo)  aveva individuato e già fatto spianare dall’assessore ai LL.PP. Bongiorno e nei pressi dell’anfiteatro costruito da Danilo ,uno spazio per la realizzazione dell’elisoccorso. Quella Giunta aveva scelto proprio quell’area perché collegata con l’ospedale attraverso la via che incrocia la SP per S. Giuseppe Jato, perché di proprietà del Comune e perché  gli elicotteri provenienti dal campo di Boccadifalco nel loro percorso sarebbero “entrati” a Mirto percorrendo lo spazio aereo alle spalle della Collina Cesarò e dunque in assenza di ostacoli quali fili di alta tensione o telefonici. .Quella Giunta ,per vicende assai note, non poté definire quell’opera di cui nessuno si occupò più fino a quando non lo fecero, per pressioni della direzione e dei medici dell’ospedale , i consiglieri provinciali di Partinico Motisi, Di Marco,Provenzano ed anche Briganò. Costoro, però, piuttosto che  riprendere l’opera iniziata pensarono di farla realizzare alle pendici della Collina Cesarò e proprio di fronte l’Ospedale con due grosse ,negative condizioni: l’opera doveva realizzarsi su area di privati che andava espropriata e pagata  e che gli elicotteri avrebbero dovuto attraversare il cielo della città ,passando davanti la Collina, con tutti i gravi ,possibili altri inconvenienti come gli alti palazzi e  le linee elettriche e telefoniche. . Rifondazione Comunista con Ottavio Puleo e con Franca Tranchina nella Giunta Motisi poi, spinsero per la ripresa dell’antico progetto. E cosi’ fu. Il resto è cronaca di oggi  : UN MARE DI SOLDI PUBBLICI BUTTATI AL VENTO, UN'OPERA NON FUNZIONANTE ,UNA SCENEGGIATA CHE HA VISTO L'EX PRESIDENTE AVANTI SCENDERE DALL'ELICOTTERO MENTRE IL CONSIGLIERE BRIGANO' ED UNA SCIA DI CORTIGIANI IMPENITENTI ,TRA CUI LO BIUNDO ,OSANNARE ED INCHINARSI .  Resta da dire del Mattatoio interprovinciale 
 MA SUL MATTATOIO NON SCRIVO . SE NE AVETE VOGLIA UN INVITO A LEGGERE UN POST DI SALA ROSSA DI GIOVEDI’ 8 OTTOBRE 2009 AL QUALE NON C'E' ALCUNCHE' DA TOGLIERE O AGGIUNGERE  
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giovedì 8 ottobre 2009

VITO , ENZUCCIO ED IL MATTATOIO INTERCOMUNALE





Sono fermamente convinto che chissà a quanti è capitato, alla fine di un servizio televisivo e dopo avere anche ascoltato alcune interviste che normalmente il giornalista fa a personaggi che prendono parte all’evento , di concludere con un :"Picciò sugnu cchiù cunfusu ca pirsuasu!”Non è per mancanza di riguardo nei confronti di due personaggi della politica partinicese, Vito Di Marco ed Enzo Briganò,intervistati dalle tivvù locali nell’occasione della ripresentazione della ripresa dei lavori del progetto del mattatoio intercomunale alla Cantina, ma il fatto è che VERAMENTE non sono riuscito a dare una benché minima risposta ad un interrogativo che girava e rigirava in testa e che sostanzialmente diceva: “ Ma chi vosiru riri!”. Dice, per primo Vituzzu, che lui era contento, che finalmente si riprendevano i lavori, che era soddisfatto perché il mattatoio significa lavoro,sviluppo e poi ,a conclusione , infila nel suo ragionamento un concetto espresso in tante altre occasioni e cioè che è importante,per lui, dare inizio ad un’opera perché alla fine si arriva sempre a conclusione . Ma Vitù, com’è mi chiedo,che s’arriva sempre a conclusione ? Ma ti rendi conto che il mattatoio nasce nel 1988 ( avete capito bene e cioè oltre vent’anni or sono!) e che nasce non solo perché ,ALLORA, aveva un senso realizzarlo in ragione della presenza nel territorio di centinaia e centinaia di allevamenti e nasce dalla volontà del Consiglio di Amministrazione del Consorzio per il disinquinamento e riqualificazione dell’area del Partinicese (, Mimmo Briganò, , Totuccio Macaluso ,Salvatore Ferrara , Toti Costanzo, Salvatore Giuliano ed altri ) che lo propose alla Provincia di Palermo ( Assessore all’epoca ai lavori pubblici era Pino Lombardo) che accolse la proposta e lo finanziò per 40 miliardi delle vecchie lire? .Che i lavori hanno inizio alla fine degli ’90 con l’Assessore provinciale Coppolino? Ti rendi conto che per il mattatoio,dopo oltre vent’anni, siamo ancora come tu hai detto “alla posa della prima pietra “-ammesso che abbia oggi un senso definirlo nelle stesse dimensioni perché non siamo alla prima pietra ma - io dico-“semu appena appena all’arba. ”? Vituzzu, inguaribile ottimista! Bisogna rendersi conto che la logica ,allora come ora ,è sempre la stessa quella della dicci’di prima e dell’ uddicci ,emmepia,pidielle di oggi,per cui le cose hanno un inizio ma mai una fine. Tu dici come sia importante che le opere inizino perché,poi si concluderanno? E come fini’ con la piscina intercomunale? Inizio anno domini 1982 .E con la stazione degli autobus in via Montelepre?Inizio anno domini 1983. E con le opere di civiltà del quartiere Garofalo? E con i collettori fognari ed idrici di Borgo Parrini? No, caro Vito, con voi le opere iniziano( quando iniziano ) ma è certo che non finiscono mai. Sono dovuti trascorrere quarant’anni( qua-rant’-anni!) perché con Masetto ed altri amici potessimo vedere la Cantina recuperata, restituita a dignità , bella, lucida, splendente liberata dalla merda delle vacche e delle pecore .E c’é voluta una rottura nel vostro sistema di potere che si chiamò sindacatura Cannizzo .Ora, se Vito Di Marco buon per lui ,è un ottimista a tutti i costi, Enzo Briganò quando parla, mi fa sempre “moriri” . Dice Enzuccio ad un giornalista televisivo e rivolgendosi a Vito, che per il mattatoio non si trattava di porre la prima bensi’ la seconda pietra . E chi gli può dare torto? Però,poi, Enzuccio , da esperto in economia politica ed aziendale, disquisisce esaltando l’opera( come d’altronde aveva fatto , vi ricordate,per il progetto Policentro ) definendola un volano di sviluppo, un’occasione importante ed irripetibile, per concludere alla fine che avendo incontrato un “carnezziere” di Partinico costui gli diceva che nella nostra città le carnezzerie da venti sono passate appena a otto. Ma come,mi viene da chiedergli, i carnezzieri scompaiono e quindi scompaiono anche gli allevatori e tu esulti per un mattatoio che quando si concluderanno i lavori( se si concluderanno) la carne la venderanno , come avviene già oggi, soltanto i supermercati che si aprono a Partinico "a ccu nni voli nnavi" e che l’importano dall’estero o dalla Padania ?
Mi cadono le braccia a sentire i due amici ,che rivestono incarichi sul piano provinciale, avere una conoscenza dei problemi del nostro territorio cosi’ superficiale che, spesso, si accompagna all’improvvisazione. Qualunque amministratore di buon senso avrebbe chiesto , prima di rimettere la seconda pietra in quel luogo , una revisione del progetto modellandolo alla situazione strutturale ed economica degli allevamenti di OGGI e non a quelli di vent’anni or sono.E avrebbe anche posto con forza al Presidente della Provincia che invece di feste e sprechi pensi a sostenere gli allevamenti e gli allevatori che sono ancora rimasti . Il fatto è che per alcuni qualunque cosa si faccia è sempre cosa buona mentre non si rendono conto che spesso si tratta di sprechi e che a gioire é sempre la mafia degli appalti ,cui interessa fornire il cemento, manodopera e chiedere anche il pizzo.E, dunque, la mafia, anche ieri ha sentitamente ringraziato.
Toti Costanzo

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