sabato 31 maggio 2008
LETTERA APERTA AD UN "Utente di LIBERA MENTE"
venerdì 30 maggio 2008
IL MANIFESTO ETICO, FRANCESCO, GIANLUCA E TELE JATO
Dobbiamo dire con amarezza che Tele Jato, nel tempo anche recente, purtroppo ha avuto collaboratori con altri più interessati e non nobili scopi. Dunque non solo rivendichiamo il diritto di sostenere i valori del Manifesto e troviamo assolutamente coerente la proposizione del Manifesto etico, ma abbiamo l'orgoglio di sapere che, ancora ad oggi, c'é chi si intende spendere per gli altri. Francesco e Gianluca lo lo fanno per UNA INFORMAZIONE LIBERA, tanti cattolici di cui intendiamo citare per tutti il prof. Cartosio, lo fanno con spirito cristiano. E lo fanno attraverso le Associazioni di volontariato (ovviamente quelle serie e non certo quelle truffaldine e clientilari) loro, uomini e donne che nel silenzio e nell'anonimato, operano per gli ultimi. Esattamente come fanno i Comunisti.
Ci piacerebbe sapere, ad esempio, che Giuseppe Viola pur continuando nel suo diritto di critica scegliesse, fin da domani di sostenere, come Francesco e Gianluca la libera informazione e nello specifico non solo la collaborazione con Libera Mente ma sopratutto con Tele Jato che noi in tempi lontani, quando le abbiamo dato vita, l'abbiamo pensato come "L'ALTRA TIVVU' "
mercoledì 28 maggio 2008
MANIFESTO ETICO DEL VOTO LIBERO
martedì 27 maggio 2008
MI VERGOGNO DI ESSERE ITALIANO E CRISTIANO di padre Alex Zanotelli
SCRIVE PADRE ALEX ZANOTELLI:
E' agghiaccianti quel che sta avvenendo sotto i nostri occhi. I campi Rom di Ponticelli (Napoli) in fiamme, un pacchetto di sicurezza del ministro Maroni, il montante razzismo e la pervasiva xenofobia, la caccia al diverso, la fobia della sicurezza, la nascita delle ronde notturne offrono una agghicciante fotografia dell'Italia 2008. "Mi vergono di essere italiano e cristiano" fu la mia reazione rientrato in Italia da Korogocho, all'approvazione della legge Bossi-Fini (2002). Questi sei anni hanno visto un notevole peggioramento del razzismo e xenofobia nella società italiana cavalcata dalla Lega (vera vincitrice delle elezioni 2008) e incarnata oggi nel governo Berlusconi (posso dire questo perché sono stato altrettanto duro con il governo Prodi e con i sindaci di sinistra Cofferati e Dominici). Oggi doppiamente mi vergogno di essere italiano e cristiano. Mi vergogno di appartenere ad una società sempre più razzista verso l'altro, il diverso, la gente di colore, e sopratutto il musulmano che é diventato oggi il nemico per eccellenza.
Mi vergogno di appartenere ad un paese il cui governo ha varato un pacchetto-sicurezza dove essere clandestini é uguale ad essere criminale. Ritengo che non é un crimine emigrare, ma che invece criminale é un sistema economico-finanziario (l'11% della popolazione mondiale consuma l'88% delle risorse) che forza la gente a fuggire dalla propria terra per sopravvivere....
Mi vergogno di appartenere ad un paese che ha assoluto bisogno degli immigrati per funzionare, ma poi li rifiuta, li emargina, li umilia con un linguaggio leghista da fare inorridire. Mi vergogno di appartenere ad un paese che dà la caccia ai Rom come se fossero la feccia della società. Questa é la strada che ci porta diritti all'Olocausto (ricordiamoci che molti dei cremati nei lager nazisti erano Rom!). Noi abbiamo fatto dei Rom il nuovo capro espiatorio.
Mi vergogno di appartenere ad un popolo che non si ricorda che é stato fino ad ieri un popolo di migranti (quando "gli albanesi eravamo noi"): si tratta di oltre 6o milioni di italiani che vivono oggi all'estero. I nostri migranti sono stati trattati male un pò ovunque e hanno dovuto lottare per i loro diritti. Che cosa ci ha fatto perdere la memoria in tempi così brevi? Il benessere? ....
Mi vergogno di appartenere ad un paese che si dice cristiano ma che di cristiano ha ben poco. I cristiani sono i seguaci di quel povero Gesù di Nazareth crocifisso fuori le mura e che si é identificato con gli affamati, carcerati, stranieri.....
Vorrei ricordare le parole del pastore Martin Niemoeller della chiesa confessante sotto Hitler: "Quando le SS sono venuti ad arrestare i sindacalisti non ho protestato perché non ero un sindacalista. Quando sono venuti ad arrestare i Rom non ho protetstao perché non ero un Rom. Quando sono venuti ad arrestare gli ebrei non ho protestato perché non ero ebreo. Quando alla fine sono venuti ad arrestare me non c'era più nessuno a protestare".
NON POSSIAMO STARE ZITTI, DOBBIAMO PARLARE, GRIDARE, URLARE. E' in ballo il futuro del nostro paese, ma sopratutto é in ballo il futuro dell'umanità anzi della vita stessa .
DIAMOCI DA FARE PERCHE' VINCA LA VITA."
lunedì 26 maggio 2008
IL PROGRAMMA ELETTORALE DELLA COMPAGNA FRANCA TRANCHINA CANDIDATA ALLA PRONCIA REGIONALE DI PALERMO
domenica 25 maggio 2008
I PRIMI 100 GIORNI DEL SINDACO MIMMO NERI
2)riduzione dei Settori comunali a n. 7 (circa 70 mila euro di risparmio in un anno)
sabato 24 maggio 2008
IL NOSTRO PROGRAMMA ELETTORALE
- LOTTA alla mafia, alle illegalità, alle clientele, al nepotismo, agli sprechi della Pubblica Amministrazione.
- TUTELA della salute dei cittadini e dell'ambiente: lotta all'inquinamento dell'aria, dell'acqua, del mare; recupero e bonifica delle periferie urbane;
- svilippo delle energie alternative: eolico e solare;
- cura rigorosa del verde pubblico;
- monitoraggio costante dell'aria, dei corsi d'acqua superficiali e sotterranei
- ripristino del servizio di trasporto urbano
- Parco dello Jato- Parco della Collina Cesarò
- Revisione del ruolo del Comune nell'Ato Rifiuti
- costruzione dell'elisoccorso
- DIFESA delle risorse idriche- sostegno alla Cooperativa "Consorzio irriguo Jato
- mantenimento al Comune del servizio idrico e quindi "NO ALL'ATO IDRICO"
- pagare in rapporto al consumo con collocazione dei contatori
-revisione dei canoni idrici 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2007
- revisione del Regolamento di gestione del servizio idrico
- RIDUZIONE DEL 50% DELL'INDENNITA' DI CARICA DEL SINDACO E DELLA GIUNTA
-ORGANIZZAZIONE dell'Ufficio tecnico comunale per l'agricoltura
- funzionalità della Commissione per l'agricoltura
- Mercato del contadino
-ristrutturazione e recupero del mercato ortofrutticolo
- sviluppo e sostegno alla serricultura, vitivinicultura, frutticultura
- POLITICHE SOCIALI : potenziamento delle strutture pubbliche di solidarietà
- sostegno all'associazionismo e al volontariato
- realizzazzione della ISTITUZIONE per la gestione della Casa di riposo "Canonico Cataldo", asili nido, impianti sportivi e del tempo libero, beni confiscati alla mafia ed usati per servizio sociali di prima necessità, cimitero
- realizzazione di un CAMPO NOMADI e istituzione della Consulta per i migranti
-REVISIONE DEL PRG : individuazione di aree per allogi popolari
- insediamenti turistici, sviluppo dell'impresa artigiana
- RECUPERO e valorizzazione del centro storico
- istituzione di una Commissione permanente di studio
- interventi a sostegno del recupero dei prospetti delle abitazioni del centro storico
-proseguimento nella politica del "basolato" nel centro storico
- potenziamento del commercio cittadino
-EDILIZIA SCOLASTICA : interventi sulla scuola di Mirto
- valorizzazione dell'area circostante Mirto con la realizzazione del GIARDINO MEDITERRANEO
- interventi di manutenzione degli edifici scolastici
- abbattimento delle barriere architettoniche nelle scuole e nei locali comunali
-REVISIONE DELLA MACCHINA AMMINISTRATIVA : riduzione dei Settori a 7
- utilizzo di TUTTO il personale assunto per servizi esterni e potenziamento dei Settori manutenzione e verde pubblico
-IMPIANTI SPORTIVI : risistemazione della pista di atletica leggera e ricostruzione del manto erboso dello stadio comunale "G. La Franca"
-realizzazione della gradinate nell'impianto sportivo chiamato "pallone tensostatico"
- costruzione della palestra nella scuola media "Ninni Cassarà" già finanziata dalla Regione
- realizazione di palestre prefabbricate presso le scuole "Casa del fanciullo" e "Mirto"
- recupero dell'impianto sportivo comunale di Villaggio Luna
-ARCHIVI E MUSEI: realizzazione nei locali di Palazzo Ram del: Museo della civiltà contadina e di Danilo Dolci
- risistemazione dell'Archivio storico comunale, dell'Archivio Urbanistico e dei Lavori Pubblici
-CONSULTA PERMANENTE per la valorizzazione dello Sport, degli artisti locali E PROMOZIONE di inziative culturali : MUSICA, ARTI FIGURATIVE, TEATRO, CINEMA, PROSA, POESIA, TELEVISIONE
- FIERA PERMANENTE: risistemazione dei locali del cosidetto maxi parcheggio (accanto stadio comunale) PER LA ESPOSIZIONE PERMAENTE dei prodotti del nostro territorio (AGRICOLI, ARTIGIANALI, INDUSTRIALI )
- RECUPERO DI BORGO DI DIO : istituzione della FONDAZIONE "Danilo Dolci"-rilancio del turismo culturale a Borgo
-CANTINA BORBONICA : ISTITUZIONE dell'Archivio dei Vini siciliani- BORSA del Vino-
LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA VIENE AFFIDATA AL SINDACO E AGLI ASSESSORI INDICATI NELLA GIUNTA DAL PROF. MIMMO NERI
TOTI COSTANZO
GIUSUPPE NOBILE
venerdì 23 maggio 2008
L'orgoglio di essere comunisti
giovedì 22 maggio 2008
Partinico elezioni comunali 2008: lista del PRC
2 - Bonomo Giuseppe
3 - Buzzotta Francesco Renato detto Franco
4 - Cavani Paola
5 - Chirivino Costanza
6 - Costanzo Fabrizio
7 - Cracolici Maria Vanessa
8 - Fogazza Beatrice
9 - Fontana Filippa detta Fina
10 - Gambino Alessandro
11 - Giordano Marco
12 - Greco Mario andrea
13 - Grillo Filippo
14 - Impastato Baldassare
15 - La Perna Marco
16 - Leto Salvatore
17 - Lo Iacono Giuseppe
18 - Mansella Salvatore
19 - Minore Nunzio
20 - Mollisi Stefana detta Stefania
21 - Musso Giuseppe
22 - Neri Antonio
23 - Nobile Giuseppe detto Peppe
24 - Noto Leonardo detto Nanni
25 - Ricupati Gianluca
26 - Rinaudo Siro
27 - Ruffino Maria Teresa
28 - Scaparra Giuseppe
29 - Simonte Roberto
30 - Tulipano Lucio Vincenzo detto Luciano
martedì 13 maggio 2008
DALLA FINE DI MOTISI ALLA FRANTUMAZIONE DELLA POLITICA LOCALE
Era, dunque, prevedibile che alcuni esponenti della vita politica della passata consiliatura (sopratutto dell'ex centro destra) e che da tempo mordevano il freno, avrebbero percorso a livello locale una via autonoma dai Partiti d'appartenenza con lo scopo dichiarato di "sentirsi" e diventare punto di riferimento di pezzi di elettorato e tentare la gestione di tutto o di parte del potere locale. E con la frantumazione delle forze politiche, la proliferazione di tanti "piccoli" leader locali ciascuno dei quali con un interesse ben preciso: "esserci" e nel caso di un ballattaggio tra altri contendenti, contrattare ruoli, funzioni, poteri.
Mi chiedo se tutto questo rappresenta la definitiva fine di un'epoca che aveva visto SOPRATUTTO i Partiti organizzati avere un ruolo, definire una politica attraverso un programma, liste sostanzialmente connotate, un'esecutivo, un candidato Sindaco. In una parola: UNA POLITICA. E mi chiedo e lo chiedo ad altri, se tutto questo processo rappresenta la fine della POLITICA, la fine DEI PARTITI o la fine di ENTRAMBI. Sarebbe interessante aprire una discussione su questo per comprendere, poi, dove va o andrà nell'immediato futuro l'economia, la cultura della città, la sua vita sociale, i suoi bisogni. In una parola dove va o andranno i Partiti, i Gruppi, la Società partinicese.
Io sono convinto che NON siamo di fronte ad un processo POSITIVO, seppur dico che bisogna guardare con attenzione a quel che accade o a quel che potrebbe accadere da qui' a giorni. Cioé sono convinto, OGGI, che questi gruppi o liste civiche, espressione sopratutto del centro destra, non siano spinti dalla necessità di costruire un processo politico "liberatorio", cioé di presa di coscienza della fine di una SUBORDINAZIONE che restituisce ai gruppi locali autonomia rispetto a linee politiche determinate in altre sedi, provinciali o regionali e non sempre condivise. E lo dico dispiaciuto perché, purtroppo, se così fosse non avremmo visto gli ispiratori di queste liste (almeno quelli che si sono appalesati) sopratutto del cosidetto centro destra, impegnati nella ricerca spasmodica di voti a uomini politici espressione dei Partiti organizzati cui loro, si presume, facciano ancora riferimento con lo scopo di "misurarsi" con altri presunti leader locali. Dunque voti a Musotto, a Mineo, a Rao, a Mattarella, a Cracolici, a Campagna e così di seguito. Cioé NON voti PRIMA AL PARTITO e POI AL CANDIDATO, ma l'esatto contrario.
Dunque dobbiamo constatare LA MANCANZA DI AUTONOMIA dei gruppi locali? Che tanti di questi leader locali oggi si muovano soltanto con lo scopo di costruire CONTENITORI ELETTORALI che potrebbero finire come i fuochi d'estate? Che dentro questi contenitori non c'é "l'anima politica", "l'idea" di Società", la "strategia" delle alleanze possibili e quanto più politicamente o MORALMENTE omogenee? Tali interrogativi dovrebbero intanto aprire una discussione OGGI, seppur necessita che la discussione DOMANI possa e debba proseguire. Noi vorremmo dare il nostro modesto contributo di Comunisti.
giovedì 8 maggio 2008
LE "FAZZOLATE" DI BERSANI, PEPPINO IMPASTATO E PINO MANIACI
mercoledì 7 maggio 2008
30° Anniversario dell'omicidio di Peppino Impastato
>>> Appello manifestazione nazionale contro la mafia
>>> Programma iniziative Forum 2008
>>> Chi era Peppino
>>> Relazione che la Commissione parlamentare Antimafia ha approvato nella seduta del 6 dicembre 2000 sul "Caso Impastato"
>>> Cronologia e sentenza del processo Impastato
L'attualità di Peppino Impastato e la sua antimafia sociale
Brecht diceva: «Non è detto che ciò che non è mai stato non possa essere». Sono trascorsi, infatti, ormai trenta anni dal tremendo omicidio politico mafioso di Peppino Impastato e, alla fine, dopo anni di sofferenza, di lotta e di isolamento, la verità è stata fissata dalla magistratura e dalla relazione della Commissione antimafia che ho avuto l'onore di redigere: nel caso di Peppino Impastato lo Stato ha compiuto un vero e proprio depistaggio perché non si scoprisse, come era possibile, dal primo momento che si trattava di un delitto di mafia. Dobbiamo la verità all'impegno difficile e quotidiano di mamma Felicia, di Giovanni Impastato, dei compagni di Peppino, di Umberto Santino e di Anna Puglisi. Ho due immagini, fra le tante, nella mente. La prima così è descritta da Giovanni Impastato: «Sfilammo nel '79, per le troppo silenziose strade di Cinisi, facendo tesoro delle scelte e del percorso di Peppino, considerato ancora allora dallo Stato un suicida o un terrorista saltato sulla bomba che stava innescando, nella prima manifestazione nazionale contro la mafia, organizzata da Radio Aut. Dal Centro di documentazione di Palermo, assieme ai compagni di Democrazia proletaria, di cui Peppino era stato eletto consigliere comunale e a quella parte di movimento che era rimasta profondamente colpita dall'ufficisione di Peppino. Eravamo in due mila». La seconda immagine che ritengo il movimento più bello della mia vicenda politica, è quella di mamma Felicia che, quando, nella casetta di Cinisi, nel 2000, le consegnammo la relazione della Commissione antimafia, che sanciva il depistaggio di Stato e chiedeva scusa in nome del Parlamento italiano (caso tuttora inedito) soffiò, in un orecchio la frase: «Oggi mi avete resuscitato Peppino». Si chiudeva una vicenda iniziata tragicamente nel '78. E' importante parlarne oggi anche perché Peppino va sottratto al destino di una icona strumentalizzata: è bello che sia considerato, da tanti giovani, da tante ragazze, un Che Guevara contemporaneo, ma è più importante viverlo nel suo contesto, affinché il ricordo sia stimolo per continuare la sua lotta. Peppino fu uomo del '68, non va dimenticato. Fu un compagno dell'antimafia sociale, quella difficile, non quella ufficiale, spesso ipocrita, banale e trasformista. Peppino era un militante che organizzava mobilitazione sociale; era profondamente impegnato politicamente; era precursore, nella sua capacità di utilizzare la metafora, l'irrisione, il sarcasmo come strumento di lotta politica e di desacralizzazione dei capi mafiosi, di una intensa criticità moderna. Le trasmissioni di Radio Aut sono un esempio straordinario di controinchiesta e di controiformazione. Il trentennale è l'occasione per riflettere sul suo pensiero e sulla sua iniziativa anche, quindi, per evitare di farne un mito astratto. Peppino è stato un militante della "Nuova sinistra" come ci ricorda Umberto Santino, da Lotta Continua alla candidatura con Democrazia proletaria, in polemica aspra con il partito comunista del compromesso storico, che vedeva la mafia solo come fenomeno dell'arretratezza dello sviluppo. Peppino pensava, invece, che il neoliberismo fa bene alla mafia. Lottò con i contadini, con gli edili, unendo lotte sociali e impegno culturale. La sua antimafia correva nel solco della lotta di classe, di massa, dei braccianti, delle lotte contadine non del conformismo, della legalità formale e del sistema di relazioni politiciste. La sua analisi delle mafie, partendo dalle elaborazioni di Mario Mineo, figura di straordinario rilievo teorico, seppe guardare ad esse non come fenomeno terroristico legato a nicchie di arretratezza, ma come parte integrante dei processi accumulazione del capitale, capace di adattarsi ai mutamenti dei contesti strutturali e di contrattare, di volta in volta, il potere con le rappresentanze politiche. E' anche in questa percezione critica il motivo dell'attualità di Peppino. Anche ora, infatti, la maggioranza delle forze politiche tende ad illustrare, come fa ad esempio la relazione dell'antimafia del 2001, la mafia come gangsterismo, per celarne la sua internità alla politica, all'amministrazione, alla finanza, ai processi internazionali della globalizzazione liberista. Parlano di una mafia virtuale che non esiste per puntare l'attenzione investigativa solo sulle campagne sicuritarie contro i migranti. L'antimafia sociale è, allora, costruzione di presidi democratici, connessione fra lotta democratica e sociale; è antimafia in movimento, dentro l'organizzazione della conflittualità sociale, come ci insegnò Pio La Torre. Le mafie si sconfiggono attaccandone beni, ricchezze, profitti, individuando un nuovo spazio pubblico. E' indispensabile rilanciare i meccanismi, su cui l'associazione "Libera" tanto lavora, di sequestro e confisca di beni mafiosi; facendo lavorare le terre confiscate alle mafie attraverso una destinazione d'uso sociale cooperative di giovani e ragazze che, insieme, lottano le mafie ed agiscono una occupazione di qualità. Peppino fu precursore del movimento altermondialista: lottava «per un altro mondo possibile». Giovanni Russo Spena