giovedì 26 giugno 2008

IO MI FACCIO ELEGGERE NEL "MIO" PARTITO MA FACCIO VOTARE IL CANDIDATO AVVERSO? DOVE SUCCEDE? A PARTINICO!

Chi ha vissuto all'interno di un Partito in quanto frutto di libera scelta, e in questo ha trascorso la sua vita politica, conosce bene quali sono gli elementi essenziali che lo condizionano nel senso che ne limitano l'autonomia. L'accettazione di regole, riconoscimento della gerarchia e condivisione degli obiettivi. Sono questi, in sintesi, gli elementi essenziali "dell'appartenza".
Dunque "l'uomo di Partito" si differenzia dal "libero pensatore" perché mette a disposizione di questo le sue risorse intellettuali e il suo agire e ciò fino a quando, di questo, é soggetto organico .
E' ovvio che LA NON CONDIVISIONE IMPLICA IL RECUPERO DELLA PROPRIA AUTONOMIA e quindi la fuoriuscita dal Partito. Il processo può essere spontaneo e concordato o, come accadeva sopratutto nei Partiti marxisti, attraverso L'ESPULSIONE DEL "COMPAGNO". Nel PCI, ad esempio, i casi erano molto frequenti e citiamo, per tutti, l'espulsione dal Partito durante la clandestinità, di Ignazio Silone grande intellettuale italiano o, storicamente più di recente, l'espulsione dei compagni che diedero vita al Manifesto, quotidiano che, per fortuna, a prescindere "dalla scomunica" continua a distanza di quasi quarant'anni a svolgere il suo ruolo di "giornale comunista".
Funzionava così nella cosidetta "prima repubblica" anche se nei Partiti definiti borghesi, l'organizzazione in "correnti" consentiva il trasferimento da un gruppo ad un altro, gruppi che non erano soltanto "di opinione" ma molto più spesso esclusivamente "di potere".
Tuttavia NESSUNO restava dentro un Partito se non ne CONDIVIDEVA LE SCELTE DI FONDO, giuste o sbagliate che fossero, MA CHE RAPPRESENTAVANO LA VOLONTA' DI UNA MAGGIORANZA DEMOCRATICAMENTE ELETTA nei luoghi abilitati e cioé i Congressi. Noi non possiamo nascondere dietro il dito quel che é SEMPRE avvenuto dentro i Partiti, TUTTI, dove albergano le tensioni, le contrapposizioni, le opinioni diverse. Tuttavia, questo, non può mettere MAI in discussione IL RUOLO DEL PARTITO NELLA SOCIETA' E IL PRINCIPIO DELL'ACCETTAZIONE DEL RUOLO DELLE "maggioranze".
Ora si dà il caso che in tanti Partiti, quelli ancora che si definiscono così, siano saltate le regole di fondo che giustificano l'appartenenza. Per cui non solo il rifiuto delle regole, il non rispetto del ruolo e delle gerarchie ha avuto il sopravvento ma si é accentuato fortemente il cosidetto "leaderismo" cioé il riconoscimento DELLA PERSONA POTENTE E NON DEL PARTITO cui riferirsi, per cui il soggetto decisionale é SOLO LUI che diventa garante e che, però, fa diventare i Partiti dei vuoti i cotenitori utili soltanto a gestire "potere", avvantaggiarsi di una leglislazione ad essi favorevoli anche dal punto di vista economico.
Per cui avviene a Borgetto così come a Partinico o Terrasini o altrove che un gruppo di aderenti ad un Partito apre la campagna elettorale con l'on. tizio, altro con l'on. caio, altri ancora con furano e con martino e non certo perché "l'uno vale l'altro" e tutti rappresentano il PARTITO ma perché "l'uno é diverso dell'altro" nel senso di garantire ciò che altri, si pensa, non possano più garantire.
Oppure un gruppo di aderenti si organizza all'interno del cosidetto "Partito ufficiale" ed altri alzano la stessa bandiera, in altro luogo, avendo ricevuto il "crisma della legittimità" da uno che pensa d'averne diritto degli stessi "dirigenti" e che pensa più a se stesso, alla sua carriera, piuttosto che quantomeno alla "immagine" del suo Partito. Un vero e proprio turbillon dentro il quale si perde il senso delle cose se non proprio della "serietà" e sicuramente si perde l'obiettivo principale che é quello di guidare ai processi di una complessa Società.
E succede anche di più, ed é cosa conseguenziale e per non certo nobilissime ragioni, che lo stesso gruppo nel giro di niente "posa" il suo referente tizio e scegli caio in una girandola che ha dell'incredibile.
Quel che avviene, però, dentro il Partito di Berlusconi a Partinico (e, perché no, anche nel "nuovo" MPA) ha dell'esilarante: candidati di Partinico vengono eletti nelle liste di quei Partiti. L''eletto MPA, da un lato, ed il fratello autorevole dirigente di un altro eletto nel PdL e che ha ricoperto importanti incarichi istituzionali, si fanno intervistare per dire che non faranno votare per i candidati Sindaco dei loro Partiti ma quello dell'altro schieramento.
Avranno avuto, sicuramente, le loro giuste ragioni, ma perché, allora, restano ancora li? Perché non rassegnano le dimissioni?
Tu dici, adesso cacciano via l'uno e l'altro! Ma quando mai! Il segretario locale di un Partito (l'altro, dell'altro Partito, resta in silenzio !) dichiarava così: "Se quel dirigente non vuole votare il nostro candidato Sindaco, perché non si dimette?" Giusto ma perché, poi dovrebbe dimettersi visto e considerato che dentro quel Partito ciascuno può dire e fare quel si vuole e non succede alcunché? Ma, davvero, pensiamo che la POLITICA si sia ridotta a questo e non può essere, NON DEVE essere più una cosa seria?
Toti Costanzo

3 commenti:

Anonimo ha detto...

partinico un paese di pipituna!!!!!!!!!!!!
domenica e lunedì forse è meglio andare a mare oppure scrivere nelle schede Mimmo Neri l'unico candidato dignitoso che poteva fare il sindaco di questa difficile città.

Anonimo ha detto...

Noi non siamo d'accordo. Abbiamo sempre avuto il convincimento che gli elettori debbano utilizzare lo strumento del voto che é il solo capace, in un sistema democratico, di far valere la volontà dei singoli e, dunque, tentare di cambiare i processi politici che poi sono quelli che determinano LA VITA ,quella sociale, economica, culturale, dei cittadini e delle cittadine. Bisogna andare a votare e segliere ciò che più si ritiene opportuno e necessario in questa fase della vita politica della nostra città. Noi andremo ,se non altro per onorare quanti, e non sono stati pochi, hanno dato la vita perché questo fondamentale DIRITTO lo potessero esercitare milioni di uomini e di donne del nostro Paese .
SALA ROSSA

Anonimo ha detto...

Good for people to know.