avevo già scritto questo pezzo che, tuttavia pubblico così come lo avevo congegnato, quando ho scoperto in un sito un elenco di tutti i Consiglieri comunali, il Sindaco e gli Assessori di Partinico i cui nomi si accompagnano ad un Partito o Lista di appartenenza. Io non so chi abbia fornito queste informazioni ai redattori del sito perché dico che questa si può ritenere quale informazione non attendibile. E per spiegare quanto scritto faccio un esempio: accanto al nome del consigliere prof. Scaparra Caronna si scrive che apparterrebbe a “Rifondazione Comunista” che è come dire che l’asino vola o suona la chitarra col quinto piede. Nel senso che sì, anche il consigliere si è trasferito in occasioni diverse e in elezioni diverse da un luogo politico all’altro ma tuttavia, per amore del vero, non è mai approdato nel nostro Partito. Il massimo dello spostamento a sinistra il professore lo fece, credo, nel 2000 candidandosi nei DS i quali, a causa di questo continuo turnover (un vecchio diccì direbbe "salire e scendere dal tram") sprofondarono prematuramente ed ingloriosamente nel magma del rimasuglio di palude democristiana locale. Alla fine di questo post chiunque potrà, se lo vuole, consultare l'elenco di cui sopra sul sito COMUNI-ITALIANI.IT, tanto per farsi un'idea.
Posizionatevi! E’ l’imperativo categorico che stanno per seguire una serie di nuovi personaggi della politica locale i quali nascono, apparentemente, come indipendenti facendosi eleggere nelle liste civiche che proprio perché mettono insieme di tutto e di più, non hanno alcuna apparente connotazione politico-ideologica e dunque consentono ai singoli di trasferirsi se lo vogliono e quando lo vogliono, con assoluta disinvoltura, in uno dei tanti Partiti od aggregati che sono rimasti in piedi e rappresentano la cosiddetta seconda Repubblica. Il gioco è facile ed anche furbesco. Si sceglie una lista qualsiasi in occasione di elezioni comunali in cui scompaiono sempre più i Partiti tradizionali ed organizzati e proliferano sempre più le liste civiche, ci si candida e se adeguatamente sostenuti, si viene anche eletti. Dopodiché si mantiene quella indefinita identità fino a quando non accade un evento che si lega ad una particolare, importante occasione che è sempre una ELEZIONE (per il Parlamento nazionale, regionale o europeo) e, in ragione della eventuale “offerta”, si transita e ci si mette alla cerca dei voti favorendo il candidato che, si presume, abbia tanto potere da essere eletto o se dovesse andare male considerato che il candidato, in genere, ha di già anche un incarico istituzionale, "Parigi val bene una messa". Come leggere, infatti, il recente posizionamento di alcuni “civici” consiglieri comunali di Partinico (di altri sapremo a breve) se non alla luce di questa logica? E come non leggere sempre in questa logica, ad esempio, che la comunicazione del transito dell’avvocato Nino Scianna, eletto nella Lista degli Artigiani, non l’abbia fatto IL PARTITO al quale il consigliere aderisce, l'UDC, ma IL CANDIDATO ALLE EUROPEE ON. SAVERIO ROMANO cioè il "singolo" e non il "tutto"? Certo si può sempre dire che Romano é il segretario regionale dell'UDC e quindi ne ha l'autorità. Ma l'onorevole Romano, vedi caso, é anche candidato alle europee. Dunque una comunicazione di transito sarebbe, a mio modesto avviso, competenza del segretario provinciale sempre che anche questo non sia candidato. In caso contrario resta il sospetto che il trasito sia per sostenere il candidato e non certo per adesione ad un Partito. Tuttavia, va detto, che tali operazioni di transito o trasloco, che in genere si accompagnano quasi sempre ad un favore ricevuto o ad una promessa, per una sua nobilitazione non può non essere mascherata da una dichiarazione nella quale il civico comunica e pubblicizza con una intervista o anche attraverso un documento, le ragioni ideali di questo suo trasferimento, le motivazioni che scaturiscono dal profondo dei suoi sentimenti, dalla storia personale ed anche familiare. Si scopre, così, che il genitore, il fratello, lo zio, il suocero o altro parente è stato, nel passato, più o meno recente militante attivo di quel Partito, che per quello ci si é spesi in tante campagne elettorali per cui è assolutamente naturale il transito dal limbo politico alla forte caratterizzazione. Dico questo non solo perché di già i traslochi sono avvenuti per alcuni e che sono in atto altri trasferimenti di singoli, ma perché intere Associazioni (alcune di quelle già esistenti ed operanti ed altre nate da poco) si sono messe “a disposizione” e in movimento. E sono Associazioni di varia umanità, senza apparente identitarietà politica, che organizzano con la presenza del candidato convegni, pseudo convegni, matiné, mangiate e così via. Per cui, alla fine della tornata di Giugno quel che resterà saranno, appunto, traslochi, posizionamenti, promesse, impegni, favori, delusioni, rabbia per chi ha perso e, fors'anche, qualche speranza. Tuttavia il trasferimento al Partito anche se non sancisce un “accomodamento” definitivo (a Partinico gli esempi di noti, continui,i mperterriti, incalliti traslocatori, posizionatori, si perdono di conto!) tuttavia resta un fatto certo: che almeno per qualche tempo tanti di questi “civici” saranno costretti a dichiarare a tutti la loro appartenenza partitica cioé a scoprire le carte. Un’appartenenza forse provvisoria, dunque non definitiva, ma che comunque sempre appartenenza é. Perché meravigliarsi? Perché definire questi traslochi come espressione del peggiore trasformismo in salsa siciliana? Voi dite che si tratta di indecenza? Ma se lo hanno fatto, ad esempio, la Borsellino e Crocetta perché non dovrebbero farlo dei modestissimi consiglieri comunali? Aggiornatevi, voi epigoni della coerenza, perché anche questa é la "democrazia", bellezza!
N.B.: ho da poco appreso da Tele Jato che il Sindaco Lo Biundo, che nascondeva la sua appartenenza all'UDC nel senso che "ammucciava 'u suli cu' crivu" (ovviamente per convincere gli allocchi che lui era al di sopra dei Partiti), ha dichiarato (era ora!) la sua partitica appartenza. Come a dire: siccome devo fare la campagna elettorale all'onorevole Antinoro, anch'egli candidato alle europee, é meglio che "mi svelo". Un pò come facevano una volta quanti si "vestivano in maschera" e si accompagnavano al "bastoniere" il quale alla fine del ballo e ad alta voce diceva: "Giù la maschera". La maschera cadeva e il personaggio veniva da tutti riconosciuto tra gli applausi degli astanti. Appunto, allora come ora, si trattava di una vera e propria "carnevalata"!
Toti Costanzo
1 commento:
Che tristezza dover constatare che Toti ha perfettamente ragione quando assimila la politica partinicese ad un ballo in maschera, ad un carnevale perpetuo!
Purtroppo, così è se vi pare!
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