L’analisi e le proposte di Rifondazione Comunista per lo sviluppo economico di Partinico
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La conferenza dei servizi tenutasi la scorsa settimana ha dato il via libera all’attuazione del progetto di un centro commerciale, meglio conosciuto come POLICENTRO, decretando di fatto la condanna a MORTE DEL COMMERCIO PARTINICESE e della possibilità di uno sviluppo economico reale e duraturo per il nostro paese.
Il Partito della Rifondazione Comunista da anni continua a opporsi alla Policentro, non per discutibili motivi ideologici, ma perché ritiene che:
1. lo sviluppo economico del nostro territorio non si costruisce con la realizzazione di un nuovo e più ampio centro commerciale che succhia ulteriori risorse economiche locali investendoli altrove attraverso società finanziarie di comodo;
2. tutta l’area D2 di c/da Margi vada utilizzata per lo sviluppo delle imprese artigiane e la commercializzazione dei loro prodotti.
Né vanno sottovalutati i retroscena “dell’Affaire Policentro”.
Il DOSSIER che Rifondazione Comunista ha redatto e che è messo a disposizione di tutti coloro che abbiano la curiosità di informarsi sulla storia della Policentro, chiarisce in modo INEQUIVOCABILE QUALE SIANO GLI INTRECCI, LE COLLUSIONI E GLI INTERESSI che legano una parte della politica locale, la mafia (presente nell’acquisto dei terreni, come ha dichiarato ai magistrati Giusy Vitale) e i titolari del progetto Policentro.
Noi diciamo NO ALLA POLICENTRO perché:- i posti di lavoro che si creeranno saranno precari in quanto le modalità di assunzione avverranno verosimilmente con “modalità contrattuali” ben note a buona parte di coloro che lavorano dentro gli attuali centri commerciali;
- come dichiaravano il COSAR e la Confcommercio, quando si opponevano anni fa alla realizzazione della Policentro, la costruzione del nuovo centro commerciale farà morire più di 500 posti nel commercio locale, vanificando il ruolo del centro commerciale naturale svuotato di presenze e di clientela;
- distoglierà energie e capitali dal nostro paese;
- non permetterà la realizzazione di altri progetti di sviluppo strutturali e più duraturi incentrati sulla valorizzazione delle risorse locali;
- riempirà le tasche di un tanto sparuto quanto spregiudicato gruppo imprenditoriale locale a danno della più vasta comunità imprenditoriale individuata nel parco commerciale naturale;
- grazie alla prassi del “voto di scambio”, indebolirà la già pregiudicata vita democratica della politica locale a favore del gruppo di potere che gestisce la POLICENTRO.
Per questi e tanti altri pericoli rappresentati dall’AFFAIRE POLICENTRO, invitiamo tutti i cittadini e soprattutto le categorie più direttamente colpite, come quelle dei commercianti partinicesi, ad opporsi a tale progetto che può solo essere definito di INGESSATURA POLITICO-ECONOMICA DI PARTINICO.
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