Comprendo la effervescente soddisfazione manifestata recentemente ai microfoni di Tele Jato da parte del Presidente del COSAR, Mimmo Provenzano. Disse: ”Maniaci, scrivilo! La Policentro si farà!” parodiando, così e con il massimo del godimento, la frase “Maniaci, scrivilo: la Policentro non si farà mai!” che Pino ha voluto rendere celebre a qualunque costo ma non certo per esaltare il personaggio che la pronunciò semmai per l’esatto contrario: Era successo, infatti qualche giorno prima, che gli organismi convocati presso i locali della Cantina Borbonica (che le malelingue hanno diffuso la voce essere diventata la dimora estiva dell’Assessore Parrino) e cioè la Camera di Commercio, la Provincia di Palermo, il Comune di Partinico ed il rappresentante dell’Assessore regionale alle attività produttive, Ventura, si pronunciassero favorevolmente all’approvazione del progetto per la realizzazione di un Centro commerciale in contrada Margi nella famosa zona D2.
Un progetto una volta appannaggio della sola società Policentro Daunia ed oggi, come è stato spiegato sul blog Libera mente, con dentro tutta una serie di società costituite da soggetti locali, riconducibili al Cosar, alla Confcommercio e a commercianti del settore dei supermercati alimentari . Soggetti che nel tempo si distinsero per avere assunto prima un posizione di opposizione senza se e senza ma al progetto Policentro legandosi addirittura lungo le scale del Comune di Partinico e occupando anche la sala consiliare per poi scegliere la strada della condivisione e della compartecipazione all’affare . Una storia da noi già raccontata e che alla luce di questi nuovi fatti ultimi stiamo rianalizzando come Partito per farla diventare , a breve, patrimonio della pubblica opinione democratica della nostra città . Una storia non sempre chiara , che dura ormai da dieci anni con una iniziale,determinante intrusione della mafia sull’acquisto dei terreni ,cosi’ come ebbe a dichiarare Giusy Vitale e che ha visto una incredibile sequenza di fatti e una serie di personaggi carichi di contraddizioni,debolezze,interessi,sbracamenti,infingimenti,capovolgimenti,”tradimenti”. E per raggiungere questo attuale stato di cose alcuni di questi protagonisti, il COSAR nello specifico, si sono dovuti “fare politica”: prima con Gigia Cannizzo, poi inizialmente contro Giordano ma per brindare subito dopo insieme in occasione dell’inizio dei lavori di urbanizzazione dell’area artigianale a Margi .E dunque con Motisi e poi contro per finire con Lo Biundo mentre di volta in volta cambiavano i referenti-padrini politici: dal PD di Cracolici all’UDC di Antinoro e ora, ritornati a Canossa cioè costretti a rientrare ancora nel PD o meglio in un pezzo di questo cioé quello collegato all’assessore regionale alle attività produttive. Intanto perché non ci siano dubbi sulla loro ricollocazione politica e manifestare pubblica gratitudine si sono dovuti ripresentare di nuovo sotto le insegne del Movimento Democratico per Partinico una formazione nata ai tempi di Motisi per differenziarsi dal PD locale saldamente nelle mani di un vecchio pezzo della DC che notoriamente fagocita gli aderenti o li emargina se non si subordinano all’antico ceppo che fino a poco tempo fa ruotava attorno alla figura di quel dirigente che ebbe a pronunciare la famosa frase: “Maniaci,scrivilo!La Policentro non si farà”.Il Movimento si candidò alle elezioni a sostegno di Lo Biundo facendo eleggere due consiglieri, uno dei quali l’avvocato Scianna transitato di recente nell’UDC mentre l’altro, Giuseppe Speciale dirigente della Confcommercio è rimasto in quel Movimento ritornando ad essere una costola di quel PD diventato un vero e proprio carvanserraglio. E non solo in Sicilia. . Quanto durerà la condivisione ? Questo non è dato sapere anche perché ci hanno abituati alla loro disinvolta trasformazione . Ciò che invece è assai chiaro- e per questo assai diverso da quanto sostiene Mimmo Provenzano quando dichiara che il si nella conferenza dei servizi dimostra in maniera inequivocabile della legalità e legittimità delle procedure di approvazione del progetto del centro commerciale – è che quel si non cancella una verità incontestabile e da noi sempre denunciata che è quella che al Consorzio degli Artigiani Partinicesi che aveva presentato un progetto e chiesto una parte dell’area di contrada Margi NON SI E’ MAI VOLUTO RISPONDERE E DUNQUE PECCANDO DI OMISSIONE . E NON SI E’ VOLUTO RISPONDERE NEPPURE QUANDO L’EX SEGRETARIO LUCIO GUARINO CUI CI ERAVAMO RIVOLTI UFFICIALMENTE CON DUE DOCUMENTI ,CHIEDE SPIEGAZIONI AGLI UFFICI URBANISTICI DEL COMUNE PER ESSERE RELAZIONATO. Neppure lui ebbe risposta , cosa assai grave, per cui il Consorzio degli Artigiani non ottenne l’area richiesta E DI CUI AVEVA ASSOLUTO,LEGITTIMO DIRITTO . E la ragione è che se fosse stata data l’area a quel Consorzio la Policentro poteva dimenticarsi di realizzare il centro commerciale che fa oggi comprensibilmente esultare collaboratori di Iemi ,Cosar, Confcommercio, commercianti a vario titolo infilati nelle società costruite appositamente per gestire tutto “l’affaire” milionario . Ciò che è assai grave è l’approvazione del progetto da parte di un ,forse, inconsapevole Consiglio comunale le cui responsabilità, nell’approvare ,sono identiche a quella del Sindaco e degli uffici.
Un progetto una volta appannaggio della sola società Policentro Daunia ed oggi, come è stato spiegato sul blog Libera mente, con dentro tutta una serie di società costituite da soggetti locali, riconducibili al Cosar, alla Confcommercio e a commercianti del settore dei supermercati alimentari . Soggetti che nel tempo si distinsero per avere assunto prima un posizione di opposizione senza se e senza ma al progetto Policentro legandosi addirittura lungo le scale del Comune di Partinico e occupando anche la sala consiliare per poi scegliere la strada della condivisione e della compartecipazione all’affare . Una storia da noi già raccontata e che alla luce di questi nuovi fatti ultimi stiamo rianalizzando come Partito per farla diventare , a breve, patrimonio della pubblica opinione democratica della nostra città . Una storia non sempre chiara , che dura ormai da dieci anni con una iniziale,determinante intrusione della mafia sull’acquisto dei terreni ,cosi’ come ebbe a dichiarare Giusy Vitale e che ha visto una incredibile sequenza di fatti e una serie di personaggi carichi di contraddizioni,debolezze,interessi,sbracamenti,infingimenti,capovolgimenti,”tradimenti”. E per raggiungere questo attuale stato di cose alcuni di questi protagonisti, il COSAR nello specifico, si sono dovuti “fare politica”: prima con Gigia Cannizzo, poi inizialmente contro Giordano ma per brindare subito dopo insieme in occasione dell’inizio dei lavori di urbanizzazione dell’area artigianale a Margi .E dunque con Motisi e poi contro per finire con Lo Biundo mentre di volta in volta cambiavano i referenti-padrini politici: dal PD di Cracolici all’UDC di Antinoro e ora, ritornati a Canossa cioè costretti a rientrare ancora nel PD o meglio in un pezzo di questo cioé quello collegato all’assessore regionale alle attività produttive. Intanto perché non ci siano dubbi sulla loro ricollocazione politica e manifestare pubblica gratitudine si sono dovuti ripresentare di nuovo sotto le insegne del Movimento Democratico per Partinico una formazione nata ai tempi di Motisi per differenziarsi dal PD locale saldamente nelle mani di un vecchio pezzo della DC che notoriamente fagocita gli aderenti o li emargina se non si subordinano all’antico ceppo che fino a poco tempo fa ruotava attorno alla figura di quel dirigente che ebbe a pronunciare la famosa frase: “Maniaci,scrivilo!
Toti Costanzo
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