Pubblichiamo ancora un articolo tratto dal giornale on-line LinkSicilia che condividiamo. Ce lo chiediamo anche noi: chi aveva interesse ad interrompere il tumultuoso cammino elettorale di Claudio Fava? Chi si potrebbe avvantaggiare ,ora, della sua rinuncia ?Anche i bambini comprendono che l'arresto di Claudio non avvantaggia ,certamente ,Musumeci o Micchiché ma Crocetta. Fuori Fava che volava nei sondaggi tutto diventa per il PD più facile? NON SI ILLUDANO PERCHE',OVVIAMENTE,NOI CONTINUEREMO insieme alla COMPAGNA MARANO PRESIDENTE E CLAUDIO FAVA SUO VICE LA BATTAGLIA PER COSTRUIRE IN SICILIA UNA NUOVA STAGIONE DELLA SINISTRA .ANTIMAFIOSA, DELLA PULIZIA MORALE ED AMMINISTRATIVA ,DEL LAVORO, DELLO SVILUPPO, DEI DIRITTI ..
Sono tante. E investono anche i partiti della coalizione, le anomalie
del caso Fava. Ma, la prima, la più grossa, la più vistosa è quella che vede un ministro degli Interni della Repubblica italiana, del governo Monti per precisione, ovvero Anna Maria Cancellieri, entrare a gamba tesa sul campo delle elezioni siciliane, spifferadno a mezzo stampa che il candidato della Sinistra siciliana, Claudio Fava, appunto, non è candidabile.
Che la cosa sia strana non è sfuggito a Fava che oggi, il giorno dopo il terremoto di ieri, che lo ha costretto a ritirare la sua candidatura a Palazzo d’Orléans, non ha esitato a dichiarare ufficialmente: “E’ irrituale che un ministro esprima un giudizio ostativo senza essere informato. Chiedo alla Cancellieri da chi e’ stato informata? E chiedo se sia lecito che un ministro a mezzo stampa possa annunciare queste cose”.
E ce lo chiediamo pure noi. Non tanto per Fava, quanto perché ci interessa capire in che tipo di regime viviamo.
Per i Verdi, in realtà non ci sono dubbi: “E’ singolare che il ministro dell’Interno del governo Monti, che non ha voce in capitolo sulle elezioni regionali in Sicilia, dichiari l’incandidabilita’ di Claudio Fava, che e’ l’unico tra i candidati alla carica di governatori anti-Monti” dice Maximo Ghioldi.
Tutta la documentazione relativa alla candidatura di Fava, che ha firmato solo due sere fa la dichiarazione di accettazione, era nelle mani di Erasmo Palazzotto, segretario regionale di Sel che non aveva consegnato nulla.
Come faceva la ministra a sapere che ci potevano essere problemi? E’ forse una Pizia, una indovina? Forse, qualcuno, è andato a rovistare tra le carte di Fava e ha riferito alla ministra? E chi?
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