Su due questioni , fin dall’inizio della campagna elettorale, non avevo mai manifestato alcun dubbio . La prima : la costruzione di due liste a sostegno di Fava
prima e della Marano poi (quella della Federazione della Sinistra, SEL e Verdi
e quella dell’Italia dei Valori) , rappresentava un errore politico nel
senso della certezza che non avremmo superato , singolarmente, lo sbarramento
del 5% (oltre 100 mila voti in Sicilia) e
cosi’ bruciare i voti delle liste oltre che perdere l’opportunità di consentire l’elezione
di alcuni deputati all’ARS. La seconda (di cui mi occuperò più diffusamente nel
prossimo post ) : nessuno dei candidati di Partinico –meno che mai quelli del
PDL e cioè Vincenzo Di Trapani e Governanti o Enzo Briganò e Nuccio Genova dell’UDC , la Di Trapani e
l’avvocato Rosy Guida nel PID di Romano –avrebbe avuto la possibilità d’essere eletti.
.Per quel che riguarda la prima questione mi ero ancor più rafforzato nel convincimento soprattutto
dopo la mancata candidatura di Claudio Fava .La
mancata candidatura di Fava aggravava la
situazione politica e di converso anche elettorale della nostra coalizione e annullava
qualunque possibilità di superare lo sbarramento.
Dunque almeno 5 deputati , circa 130
mila voti , più del 6 per cento ( 67.738
voti IDV e 58.753 la Lista
nostra) di siciliani onesti che volevano e vogliono pulizia morale, politiche
sociali a sostegno dei lavoratori cioè UNA VERA POLITICA DI SINISTRA ,vengono buttati ancora una volta al vento . Ed
ancora una volta,dopo le regionali del 2008 , nessun deputato DI SINISTRA potrà rappresentare gli interessi diffusi di
tanti siciliani all’interno del nostro Parlamento .E questa responsabilità politica ,ovviamente,
appartiene soltanto a questi nostri Partiti ed avrà gravi ripercussioni sulla vita
dei siciliani .Perché ancora una volta il
governo dell’isola resta nelle mani di chi ha sostenuto il sistema di potere dell’on.
Lombardo prosecuzione palese del cuffarismo , in primis il PD di Cracolici ,Lupo e Lumia e con loro i “famelici” alleati dell’UDC di Casini da
tempo lontani dalla gestione diretta del potere clientelare che ha sempre messo le mani sulla Regione siciliana, i quali saranno
“costretti” a continuare in quella linea con Crocetta
intrecciando rapporti di collaborazione più o meno sotterranea col “lombardismo” e col “miccicheismo” . Perché noi abbiamo sbagliato ?Almeno per tre ragioni non avendo ,in più, compreso come la nostra Isola sia diventata davvero
un “laboratorio” ma non nel senso in
cui l’intendono gli interessati analisti di PD ed UDC per giustificare una
eventuale alleanza di questi due Partiti sul piano nazionale ma per altri
motivi .Il primo :la sottovalutazione della riemersione del “ribellismo” sempre presente
nella storia della Sicilia Ma non il ribellismo organizzato politicamente dai
Fasci siciliani ma neppure quello del 1894 quando si assaltava il Municipio e a guidare
la rivolta era Rosa intesa sgangacannitu
che abitava dalle parti di via dei Mulini e che per questo ebbe una condanna a
dieci anni di carcere.Né il ribellismo del 1944 quando si dava l’assalto e si
metteva a fuoco l’Esattoria o che si canalizzava nel Separatismo di Finocchiaro
Aprile divenuto col tempo strumento di eversione e alimento per il banditismo . Dico del ribellismo nelle forme di oggi che ha preso
corpo in maniera palese con le proteste dei “Forconi”
(quasi 24 mila voti e l’1,25%) che mette insieme, seppur attraverso fino ad oggi la forma
dell’organizzazione elettorale ,l’insofferenza soprattutto delle categoria che vivono di
piccola impresa artigiana o agricola nei confronti dell’inefficienza dei governi
regionali. Il secondo: per non aver saputo tenere il voto che invece é stato dato al “grillismo” cioè il voto diffuso della “protesta” ideologicamente indifferenziata ma che proviene soprattutto
dagli elettori di sinistra confluiti in questo Movimento. Un sondaggio li calcola in almeno il 40% .Si tratta di elettori sconcertati per gli sprechi della politica ,anche
se di “certa politica “,del disastro della nostra economia, delle tasse e dei balzelli divenuti insopportabili ,dell’immoralità
ed ingordigia di tanti deputati, senatori, consiglieri regionali, di tanti
sindaci che devono per forza operare in difformità allee leggi dello Stato per
mantenere una costosissima macchina la quale per alimentare "potere" deve
compromettersi con altri poteri ,anche con quello criminale e mafioso.Ovviamente nulla abbiamo a che fare con queste categorie ma la protesta ingenerosamente ci assimila a costoro perché definisce anche noi "ceto politico" Ma non
solo
Forconi e Grillismo fanno il paio
con “l’Astensionismo “ cioè col terzo elemento di analisi che, come
abbiamo visto, ha raggiunto preoccupanti livelli per la vita democratica del
nostro Paese e che toglie importanti risorse ai processi necessari per la trasformazione della
società.E l'astensionismo, in parte di ex votanti di sinistra, si lega alla probabile nostra incapacità di raccordarci con tale dissenso forse perché non convinti della costruzione di nuovi soggetti sindacali che rompano con la tradizionale appartenenza alle strutture del sindacato confederale, in particolare la CGIL, divenuta una vera ruota di scorta del PD oltre che immobile ed attendista .Un sindacato dinamico, dunque , da costruire con urgenza e sopratutto collegato con il mondo della disoccupazione ,specie giovanile, col precariato, con la scuola, con i pensionati. .
C'é, tuttavia, un quarto elemento , anche se di questo non siamo responsabili , che va analizzato ed è “il Clientelismo” in tutte e sue forme ed articolazioni.. Si tratta di quella forte percentuale di voti che viene controllata in maniera
scientifica e rigorosa attraverso i
collettori e gestita da quanti esercitano un potere e attraverso questo il
potere perpetuano . Lo strumento del clientelismo é l'arma principale che usano TUTTI GLI ATTUALI PARTITI DEL CENTRO, DEL CENTRO DESTRA E DEL PD per esercitare ,utilizzando grandi sacche del bisogno ,il voto di scambio. Ba sta vedere quanti voti hanno rastrellato a Partinico i soliti candidati conosciuti quali gestori del potere e delle promesse Tanto per citare Cracolici, Cordaro, Dina, Campagna e cosi' via Bisogna diventare assolutamente INTRANSIGENTI nei confronti di questo fenomeno non certamente nuovo ma efficace per il controllo del voto e l'assuefazione e corruzione delle coscienze
Resta ,infine ,una parte di elettori che votano con determinazione, convinzione e scelta ideale e che rappresentano o potrebbero rappresentare “la base” dei Partiti della sinistra che se divisa e frammentata diventa una percentuale assolutamente risibile (come è stato in queste elezioni) incapace, dunque, di incidere e modificare .Ma se unificata in un unico PROGETTO POLITICO attraverso la organizzazione e la scelta degli obiettivi diventa realmente “rivoluzionaria”. Dunque è necessaria l’unità delle forze sconvolgendo e rimescolando l’esistente in forme nuove e diverse che possano anche ,attraverso leader più credibili, più capaci d’incidere sui convincimenti, quelli errati, della pubblica opinione e ,soprattutto, padroni delle nuove forme della comunicazione divenute essenziali per stabilire un rapporto diretto ed immediato con l'elettorato .In definitiva come scrive Fausto Bertinotti c’è bisogno di un Big-Bang per costruire
Resta ,infine ,una parte di elettori che votano con determinazione, convinzione e scelta ideale e che rappresentano o potrebbero rappresentare “la base” dei Partiti della sinistra che se divisa e frammentata diventa una percentuale assolutamente risibile (come è stato in queste elezioni) incapace, dunque, di incidere e modificare .Ma se unificata in un unico PROGETTO POLITICO attraverso la organizzazione e la scelta degli obiettivi diventa realmente “rivoluzionaria”. Dunque è necessaria l’unità delle forze sconvolgendo e rimescolando l’esistente in forme nuove e diverse che possano anche ,attraverso leader più credibili, più capaci d’incidere sui convincimenti, quelli errati, della pubblica opinione e ,soprattutto, padroni delle nuove forme della comunicazione divenute essenziali per stabilire un rapporto diretto ed immediato con l'elettorato .In definitiva come scrive Fausto Bertinotti c’è bisogno di un Big-Bang per costruire
Una forza politica di sinistra può costruirsi in Italia, ce
ne sono tutte le condizioni nelle soggettività critiche diffuse che alimentano
le lotte. Ora è venuto il momento di porre la questione all’ordine del giorno,
sia per necessità storica (l’alternativa irrinviabile all’Europa oligarchica
dei mercati e del massacro sociale), sia per le opportunità maturate nel
conflitto e nella società.
Ovviamente non sarà una facile cosa ma è la strada necessaria
per assorbire e trasformare in lotta politica non solo il ribellismo ed il grillismo
ma soprattutto recuperare all’esercizio della Democrazia masse enormi di
lavoratori che si rifugiano nell’astensionismo
. Solo cosi’ sarà possibile isolare e sconfiggere il clientelismo
e quelle forze o soggetti che continuano ad esercitarlo cosi’ come è stato
anche in queste ultime elezioni.
Toti Costanzo
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