mercoledì 13 marzo 2013

E DISSE VITUZZU CHE " I MAESTRI HANNU 'A CURA LONGA "


 

Come ogni giorno avevo seguito i tiggi' locali . I servizi e le interviste riguardavano anche il nuovo movimento politico  "IN MOVIMENTO" che si era presentato il sabato scorso nei locali del Palazzo dei Carmelitani .Poi mi appisolai e alla fine di quel breve sonno mi sono svegliato di soprassalto.Terrorizzato e immerso in un bagno di sudore. L’ultima immagine che mi aveva sconvolta durante quel breve quanto terribile sonnellino  pomeridiano era sta quella di S. Giuseppe che dall’interno di una antica cornice  ,una di quelle immagini classiche che non mancano  in nessuna delle nostre famiglie ,mi guardava e con voce stentorea e terrificante a me si rivolgeva  . Ma quel san Giuseppe non aveva il volto del venerando da noi  conosciuto, né il bambino un bambino in effetti era anche se veniva tenuto dal santo nella classica posizione della sinistra che lo sorreggeva e la destra che lo avvicinava a sé .Ma  dalla bocca di quel che mi appariva come il santo ,non uscivano parole di conforto , di considerazione, di paterno amore. Erano parole dure .di rimprovero, veementi .”  Non ci bastavi tu!. Adesso istighi anche la tua prole,la alleni,gli trasferisci quella tua specie di  sapere accumulato in anni di scontri e di lotte contro quelli che ,avendo conquistato il potere, avevano il diritto di immergere le loro mani nelle casse dei dobloni cosi’ come usavano i pirati del mar dei Carabi quando davano l’assalto ai galeoni ed asportavano le casse  traboccanti di monete d’oro e di preziosi .Ma tu ha sempre tentato d’impedirlo ,con presunzione ,con un continuo ,savanarolesco  argomentare. Tu ti opponevi dicendo che non era morale, che mettersi al servizio degli altri significa francescanamente  spogliarsi di tutto , anteporre ,impegnarsi a costo anche della propria vita .Significa coerenza quale  valore universale e caratteristica del VERO uomo d’onore .Tu, che alla tua veneranda età continui ancora imperterrito a scandalizzarti sol perché un gruppo di amici si è messo insieme e approfittando delle debolezze degli altri ,ha messo la mani ‘in pasta”  traendone  un giusto profitto,arraffando  quel che capita, in ragione del fatto che  quel treno passa una sola volta . Tu, sempri ‘nto menzu comu ciciriddu, sempre il bastian contrario mentre noi dobbiamo impegnarci fino allo spasimo , sacrificandoci  quotidianamente a tessere manovre, creare tele e reti , avere l’occhio vigile ed attento a quel che si muove, costruire compromessi , accondiscendenze .Tu,che non hai mai voluto comprendere come coloro che mettono le mani sul “Potere”  hanno il diritto di abbuffarsi,inebriarsi, ubriacarsi ,immergersi per andare dentro le più recondite profondità  dove alla fine trovui il tesoro che hai sempre agognato  .Tu che nei decenni hai avuto sempre la presunzione di pensare che la città non dovesse sprofondare per colpa dei governanti di turno e non ti sei mai voluto sottomettere alle logiche degli inciuci, delle laute spartizioni. Tu,tu,tu. “ Lo pseudo San Giuseppe era un vulcano che eruttava parole violente  e più parlava e più il volto soave e coperto dalla folta barba bianca si trasformava.Lo stesso processo avvenuto nella trasformazione del dottor Jekyll in mister Hayde . Un lungo solco attraversava la fronte, la barba scompariva  come d‘incanto, i capelli non più canuti ma bianchi e folti  . La voce, quella voce mi diventava sempre più familiare. Il bimbo sorretto dalla sue braccia , come d’incanto, diventava repentinamente adulto. I biondi capelli si trasformavano anch’essi. Perdevano il color del grano e diventavano lisci e candidi mentre il volto ,seppur trasformato ,manteneva lineamenti regolari oltre che giovanili e gradevoli. Tentai una difesa balbettando giustificazioni. Addussi le ragioni della morale ,dissi che non sempre il fine da raggiungere debba  giustificare i mezzi da usare , che la società andava governata con equilibrio, giustizia, lealtà . Dissi anche che mai ebbi a condizionare la mia prole che fu lasciata fin da sempre libera di decidere senza condizionamenti e in piena libertà . Non l’avessi mai detto!Lo pseudo San Giuseppe ,che aveva ormai già subito la definitiva metamorfosi e ripristinato la sua vera identità,gridò con più forza che la prole aveva avuto un buon maestro . Ed aggiunse  “u maestru cu' 'a cura longa” . Come a dire carico di esperienza al punto da provocare un  naturale, ovvio  condizionamento .In una parola i figli , a suo dire, sono sempre degli imbecilli perché i padri sono sempre li' a condizionare  i loro pensieri, le azioni, la loro vita .Figli come sacchi vuoti da riempire e non certo uomini con il loro sentire, comprendere, analizzare, discernere  Cosi’ mentre lo pseudo aumentava il crescendo di improperi ,di uso dei congiuntivi al posto dei condizionali e viceversa (definizione mutuata da un amico consigliere , fine osservatore ed umorista a sua insaputa) ,incominciai a sentire  un forte formicolio nella parte posteriore , nascere dietro di me qualcosa di cui sconoscevo la natura anche se i ricordi precipitarono dentro il passato lontano quando giocando al  Largo Casa Santa si diceva di quel ragazzo capace di sollevare un sacco di lona con cento chili di uva “perché era nato con la coda”. Un mostro .Un mostro di cui noi ragazzini avevamo sacro timore La coda, allora, era sintomo di forza ,di potere ,capacità di condizionare e ,dunque, di convincimento ?Ma si trattava di cosa mostruosa !Dunque , a suo dire, sarei sempre stato un mostro e non lo sapevo .No, non potevo  accettare questa innaturale trasformazione voluta dallo pseudo che appunto perché pseudo, santo non era. Reagii ,gridando con tutte le mie forze,che mi trovavo di fronte ad un processo mistificatorio. Che lo pseudo,altro non era se non un parolaio che tentava di fari trasiri ‘u sceccu pà cura,che voleva far credere d’essere quel che non era, di volermi far credere d‘essere quel che non sono mai stato e mai sarò.E mentre gridavo con tutte le mie forze “ Vade retro Satana” e il formicolio scompariva , le figure dello pseudo e del bambino ,come d’incanto, uscivano dalla cornice e apparivano nella loro reale sostanza: lo pseudo San Giuseppe aveva già assunto il volto e la voce di Vituzzu e il bambino altro non era se non Mimmuzzu. Entrambi Poli. Mi svegliai certamente terrorizzato ma ringraziai il Signore per averla scampata bella convinto, però, di quanto avevo sempre pensato .Che  Vituzzu era una cosa e Mimmuzzu ,buon per lui ed onestamente anche per noi ,  un’altra .Il che ci lascia ben sperare ,almeno per l'immediato  futuro ,quantomeno sull'uso dei condizionali e dei congiuntivi.
Toti Costanzo 
Toti Costanzo   

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