Questa mattina abbiamo inviato un
comunicato stampa alle emittenti locali
che sintetizzeremo nel corso del post .
In quel comunicato esordivamo
sottolineando come alle porte della
campagna elettorale per l’elezione di un nuovo Sindaco e di un nuovo Consiglio, l’attuale amministrazione
ricorreva alle già note sceneggiate ad uso e consumo dei cittadini allocchi. E' accaduto per le buche nelle strade ,lo stesso accadrà per i rifiuti che scompariranno dall'oggi al domani , probabilmente si rimetteranno in moto alcune pale
nell’area di contrada Margi per fare un po’ di movimento terra ,la signora
Bertolino farà pervenire il progetto relativo alla sua delocalizzazione e ci verranno spiegati i vantaggi che la città ne potrà avere se a Bosco Falconeria realizzerà un impianto
multiplo con particolare attenzione alla lavorazione delle biomasse(sic!)
,mentre ci sarà la corsa per chiedere licenze a tinchité per l’apertura di nuovi pubblici
esercizi cercando , come si suole dire, di “tentare
la sorte” aprendo nuove attività commerciali con la speranza
che possa resistere alla grave crisi che
coinvolge la intera categoria . Basta mettersi in lista o dare i voti Per le licenze commerciali , allora, sarà riesumato l’antico sistema già sperimentato
dalla buonanima di Salvatore Cintola quando fu anche Assessore all’Annona del
nostro Comune (all’epoca l’assessorato aveva questa dicitura) e cioè di
rilasciare le licenze commerciali in cambio di voti? Avremo modo di verificare
anche perché su questo problema ci ritorneremo alla fine di questo post mentre
ora ci occupiamo di strade comunali e
del loro restauro . Di che si tratta? Le
strade del nostro Comune, lasciate da questa amministrazione in stato di totale
abbandono per circa 5 anni, sono ridotte ad un colabrodo. Buche di dimensioni diverse mai
riempite ed aggiustate al punto che i danni subiti dai mezzi dei cittadini sono
molto spesso abbastanza gravi. Alcuni di
questi hanno citato in giudizio l’amministrazione comunale che ,ovviamente, non solo ha dovuto
risarcire ma ha anche pagare le parcelle
agli avvocati difensori chiamati a sostenere le ragioni di una causa persa in
partenza. Dunque inizia la campagna elettorale ed essendo coscienti che i
cittadini avrebbero grosse difficoltà a rivotare Lo Biundo sindaco ,cercano
disperatamente di accreditarsi nella pubblica opinione per quel che non sono
mai stati nel passato e non potranno mai più essere in queste poche settimane che
restano a loro disposizione.Per cui si arriva al punto che si assegnano ad una
impresa i lavori di restauro della viabilità con un ribasso di quasi il 28%.
Cioè un ribasso che qualunque amministrazione con un minimo di dignità avrebbe
dovuto respingere. Coloro che hanno un pur minima cognizione sanno che con
quella somma nessuna impresa potrebbe realizzare i lavori a regola d’arte traendone anche un profitto . A meno che… A
meno che non succede quel che capitò
durante la consiliatura tra il 1970 ed il 1975 quando un giorno e di buon mattino su imput di Cola
,anche lui consigliere comunale, ci recammo nei pressi della piazzetta S.
Caterina quasi davanti dove oggi vi è il bar Bono e con degli attrezzi adeguati
provocammo sull’asfalto da poco collocato un buco ampio e profondo . La ragione stava nel volere
verificare se sotto l’asfalto erano stati collocati gli stati di materiali sia
nella quantità e sia nella qualità previsti dal progetto. Appare evidente quel
che allora – come sicuramente ancora ad oggi- capitava. La imprese ( nell'occasione era quella di Filippo Nania che aveva vinto l’appalto per asfaltare tutta via Maggiore Guida) che si aggiudicavano i lavori con un forte ribasso ,nell’eseguire l’opera e in mancanza
di controlli ,“sparagnava” sulle
quantità ed anche sulle qualità dei materiali. Un semplice giochetto
,ovviamente possibile per l’accondiscendenza non solo degli amministratori
ammanigliati ma soprattutto per il silenzio dei tecnici comunali,
che consentivano a questa di realizzare
ampi guadagni . Da quel lavoro e con quel sistema di realizzazione , dunque,
si traeva il massimo del profitto. Non
vi dico quel che allora ebbe a succedere. Avvertito il fratello minore dell’impresario,
costui si precipitò chiedendo conto e ragione di quel che stavamo facendo. La
presenza di una piccola folla che ,richiamata dalle voci si era assembrata e
che immediatamente solidarizzò con Cola che tutti conoscevano ed amavano, ma
soprattutto per il nostro ruolo di Consiglieri comunali che avevamo tutto il
diritto di verificare., lo riportò a più miti consigli . Ovviamente l’impresa -
anche per altre ragioni -si guardò bene dal proseguire i lavori del resto della via senza rispettare
quanto stabilito dal progettista.
Dunque a distanza di alcuni decenni Lo Biundo
e Pantaleo affidano ad una impresa i lavori di restauro delle buche .L’impresa
se lo aggiudica con un fortissimo ribasso . Domanda: chi controllerà la corrispondenza
delle opere eseguite nella quantità e nella qualità ,come si suole dire, a regola d’arte e
secondo progetto? Ci saranno anche dei consiglieri comunali di opposizione che
vorranno verificare come facemmo allora noi comunisti? Si attendono eventuali
risposte
Ma ritorniamo al rilascio delle
licenze per il commercio nella nostra città
Si presentano al microfono sia Lo Biundo che l’assessore D’Amico i quali
ci spiegano come la Giunta
abbia proceduto alla LIBERALIZZAZIONE
DEL COMMERCIO IN CITTA’. Nel senso che chiunque potrà ottenere una licenza di vendita Il tutto presentato quale una conquista dell’amministrazione
nascondendo, come al solito, una
semplice verità: che una legislazione prima inesistente consente ai Comuni di poterlo ora fare. Dunque niente
di straordinario Ora, però, in economia
ci sono delle regole assai rigorose . Se si è in una fase di espansione economica (più lavoro, più risorse ai
pensionati e alle famiglie ,meno tasse ) allora l’apertura di nuovi esercizi avrebbe una sua giustificazione perché significherebbe
creazione di nuovi posti di lavoro ed anche giusti profitti per le imprese in
quanto aumenta la domanda in ragione della messa in circolo di nuove e più
risorse .E allora la liberalizzazione del commercio recherebbe un reale
vantaggio alle imprese e ai consumatori. MA SE NON C’E’ PIU’ UNA SOLA LIRA NEL
CIRCOLO , SE C’E’ UNA SATURAZIONE DEL MERCATO PER LA PRESENZA DI UNA MOLE
ENORME DI ESERCIZI E DI CONVERSO NON ESISTE UNA FORTE DOMANDA, CHE SENSO HA
ENFATIZZARE LA LIBERALIZZAZIONE ? E
soprattutto che senso ha sostenere ,come una conquista ,la eventuale nuova nascita di
esercizi commerciali quando ogni giorno in Italia ne chiudono 167 e parte di
questi anche nella nostra città? Basta girare per il centro e le periferie .
Infine vorremmo aggiungere ,diversamente da quel che é avvenuto da noi , cosa ha proposto l’amministrazione comunale di Alcamo al fine di aiutare
le imprese commerciali di quella città e cercare di creare sviluppo.Quell’amministrazione ha
fatto alcune cose chiare : PEREQUAZIONE DELLE IMPOSTE, ABBASSAMENTO DELL’IMU
PER I PUBBLICI LOCALI , L’ABBASSAMENTO DGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE,LA RIDUZIONE DELLE
IMPOSTE SUI SUOLI PUBBLICI al fine di incrementare l’edilizia privata . Cose chiare ed efficaci., concrete e non certo fumo .
Per concludere: anche se l’ex
sindaco della città di Alcamo ed il suo segretario comunale sono stati condannati per
abuso di ufficio e falso, quella città resta sempre un esempio da imitare. Non
,certamente, in tutte le cose ma ,sicuramente ,per la sua politica economica
Toti Costanzo .
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