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Travaglio difende Battiato:
"Crocetta parruccone
"Crocetta parruccone
"
Giovedì 28 Marzo 2013 - 11:19 di Carlo Passarello
Il vicedirettore del Fatto commenta la scelta del presidente
Crocetta:“E' ridotto alla stregua dell'ultimo parruccone politically correct,
che mettealla porta il fiore all'occhiello della sua giunta.
Battiato? Osa chiamare troie le troie”.
Il vicedirettore del Fatto commenta la scelta del presidente
Crocetta:“E' ridotto alla stregua dell'ultimo parruccone politically correct, che mettealla porta il fiore all'occhiello della sua giunta.
Battiato? Osa chiamare troie le troie”.
PALERMO – Da Grasso a Crocetta.
Il vicedirettoredel Fatto Quotidiano
entra di petto nella polemica
sulle dichiarazioni fatte da Franco Battiato, che hanno
portato al siluramento dell'assessore della giunta Crocetta.
E Marco Travaglio difende a spada tratta l'artista catanese,
cui ieri il governatore ha revocato l'incarico.
“Fiumi di parole e inchiostro contro il cantautore che osa
chiamare troie le troie”, scrive Travaglio. Per il giornalista
però la decisione di Crocetta è stata una “mossa
conformista”, nonostante lo stesso presidente in passato
sia stato “spiritoso e controcorrente specie sulle questioni
di sesso”, ma è “ora ridotto alla stregua dell'ultimo
parruccone politically correct, che mette alla porta il fiore
all'occhiello della sua giunta, financo equiparandolo a
uno Zichichi qualunque”. Parole dure per Crocetta e Zichichi,
ed al miele per Battiato, che pure si becca una
reprimenda dalla penna del vicedirettore del Fatto.
“Il linguaggio usato da Battiato -
scrive Travaglio nel suo editoriale odierno - è da pugno nello
stomaco, tipicodell'intellettuale indignato che vuole "èpater"
un Paese cloroformizzato”.
Un lessico usato di proposito per “sbalordire”, secondo
Travaglio,che comunque precisa: “E' facile dire che ci si
poteva esprimere in termini meno generici, o aggiungere
subito e non dopo che la denuncia riguarda anche le
troie-maschio, pronte a vendersi
al miglior offerente. Ma andiamo al sodo: è vero o non è
vero che il Parlamento, anche
questo, è pieno di comprati, venduti, ricomprati e
rivenduti?”.
Il vicedirettoredel Fatto Quotidiano
entra di petto nella polemica
sulle dichiarazioni fatte da Franco Battiato, che hanno
portato al siluramento dell'assessore della giunta Crocetta.
E Marco Travaglio difende a spada tratta l'artista catanese,
cui ieri il governatore ha revocato l'incarico.
“Fiumi di parole e inchiostro contro il cantautore che osa
chiamare troie le troie”, scrive Travaglio. Per il giornalista
però la decisione di Crocetta è stata una “mossa
conformista”, nonostante lo stesso presidente in passato
sia stato “spiritoso e controcorrente specie sulle questioni
di sesso”, ma è “ora ridotto alla stregua dell'ultimo
parruccone politically correct, che mette alla porta il fiore
all'occhiello della sua giunta, financo equiparandolo a
uno Zichichi qualunque”. Parole dure per Crocetta e Zichichi,
ed al miele per Battiato, che pure si becca una
reprimenda dalla penna del vicedirettore del Fatto.
“Il linguaggio usato da Battiato -
scrive Travaglio nel suo editoriale odierno - è da pugno nello
stomaco, tipicodell'intellettuale indignato che vuole "èpater"
un Paese cloroformizzato”.
Un lessico usato di proposito per “sbalordire”, secondo
Travaglio,che comunque precisa: “E' facile dire che ci si
poteva esprimere in termini meno generici, o aggiungere
subito e non dopo che la denuncia riguarda anche le
troie-maschio, pronte a vendersi
al miglior offerente. Ma andiamo al sodo: è vero o non è
vero che il Parlamento, anche
questo, è pieno di comprati, venduti, ricomprati e
rivenduti?”.
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