martedì 27 maggio 2008

MI VERGOGNO DI ESSERE ITALIANO E CRISTIANO di padre Alex Zanotelli

Riportiamo una sintesi di un articolo di padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, pubblicato sul nostro quotidiano Liberazione, Domenica 25 maggio 2008. Padre Alex Zanotelli ha vissuto per dodici anni in Kenia nelle baraccopoli di Korogocho aiutando gli ultimi e battendosi, perché come lui sostiene "smettiamola di dire di non potere fare nulla per cambiare le cose". Consigliamo sopratutto ai giovani di leggere di padre Alex anotelli "I POVERI NON CI LASCERANNO DORMIRE"

SCRIVE PADRE ALEX ZANOTELLI:
E' agghiaccianti quel che sta avvenendo sotto i nostri occhi. I campi Rom di Ponticelli (Napoli) in fiamme, un pacchetto di sicurezza del ministro Maroni, il montante razzismo e la pervasiva xenofobia, la caccia al diverso, la fobia della sicurezza, la nascita delle ronde notturne offrono una agghicciante fotografia dell'Italia 2008. "Mi vergono di essere italiano e cristiano" fu la mia reazione rientrato in Italia da Korogocho, all'approvazione della legge Bossi-Fini (2002). Questi sei anni hanno visto un notevole peggioramento del razzismo e xenofobia nella società italiana cavalcata dalla Lega (vera vincitrice delle elezioni 2008) e incarnata oggi nel governo Berlusconi (posso dire questo perché sono stato altrettanto duro con il governo Prodi e con i sindaci di sinistra Cofferati e Dominici). Oggi doppiamente mi vergogno di essere italiano e cristiano. Mi vergogno di appartenere ad una società sempre più razzista verso l'altro, il diverso, la gente di colore, e sopratutto il musulmano che é diventato oggi il nemico per eccellenza.
Mi vergogno di appartenere ad un paese il cui governo ha varato un pacchetto-sicurezza dove essere clandestini é uguale ad essere criminale. Ritengo che non é un crimine emigrare, ma che invece criminale é un sistema economico-finanziario (l'11% della popolazione mondiale consuma l'88% delle risorse) che forza la gente a fuggire dalla propria terra per sopravvivere....
Mi vergogno di appartenere ad un paese che ha assoluto bisogno degli immigrati per funzionare, ma poi li rifiuta, li emargina, li umilia con un linguaggio leghista da fare inorridire. Mi vergogno di appartenere ad un paese che dà la caccia ai Rom come se fossero la feccia della società. Questa é la strada che ci porta diritti all'Olocausto (ricordiamoci che molti dei cremati nei lager nazisti erano Rom!). Noi abbiamo fatto dei Rom il nuovo capro espiatorio.
Mi vergogno di appartenere ad un popolo che non si ricorda che é stato fino ad ieri un popolo di migranti (quando "gli albanesi eravamo noi"): si tratta di oltre 6o milioni di italiani che vivono oggi all'estero. I nostri migranti sono stati trattati male un pò ovunque e hanno dovuto lottare per i loro diritti. Che cosa ci ha fatto perdere la memoria in tempi così brevi? Il benessere? ....
Mi vergogno di appartenere ad un paese che si dice cristiano ma che di cristiano ha ben poco. I cristiani sono i seguaci di quel povero Gesù di Nazareth crocifisso fuori le mura e che si é identificato con gli affamati, carcerati, stranieri.....
Vorrei ricordare le parole del pastore Martin Niemoeller della chiesa confessante sotto Hitler: "Quando le SS sono venuti ad arrestare i sindacalisti non ho protestato perché non ero un sindacalista. Quando sono venuti ad arrestare i Rom non ho protetstao perché non ero un Rom. Quando sono venuti ad arrestare gli ebrei non ho protestato perché non ero ebreo. Quando alla fine sono venuti ad arrestare me non c'era più nessuno a protestare".
NON POSSIAMO STARE ZITTI, DOBBIAMO PARLARE, GRIDARE, URLARE. E' in ballo il futuro del nostro paese, ma sopratutto é in ballo il futuro dell'umanità anzi della vita stessa .
DIAMOCI DA FARE PERCHE' VINCA LA VITA.
"

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi vanterei di essere indiano