giovedì 30 ottobre 2008

SALTIMBANCHI DI TUTTO IL MONDO, UNITEVI!

Un virus, un banalissimo virus ha interrotto il mio impegno intellettuale costringendomi, per alcuni giorni, alla forzata inattività.
Qualche compagno, di quelli più marcatamente sospettosi, aveva ipotizzato un attentato al processo della nostra inarrestabile "rivoluzione culturale permanente". Io, inizialmente respinsi quella chiave di lettura ma, poi, meditando, accarezzai l'idea. Vedevo già i grandi titoli su stampa e tivvù: "Attentato alla rivoluzione dell' ottobre partinicese", "Solidarietà ai rivoluzionari di Partinico per il vile attentato","Convocazione del Consiglio comunale straordinario dove l'Assessore Parrino, garante di tutte le libertà democratiche, convincerà il Sindaco che alle interrogazione di Rifondazione bisogna rispondere e consegnerà anche un premio".
Ovviamente mi sono permesso una digressione autoironica (non é che possiamo "sfottere" sempre gli altri!) prima di entrare nel merito del post nel quale intendo affrontare, per quel che posso ovviamente, una questione seria.
In uno dei primi numeri stampati di Sala Rossa ci siamo occupati di "saltimbanchi".
Non quelli che, da ragazzini, ammiravamo quando venivano con il Circo in città e che chiamavamo anche "acrobati", o "giocolieri" i quali, con la loro presenza rappresentavano un vero e proprio evento, l'eccezionalità spettacolare che sconvolgeva il tranquillo scorrere delle nostre giornate, sempre eguali, che caratterizzavano la vita delle comunità quando ancora la tivvù di Stato diffondeva i programmi in bianco e nero e trasmetteva da un solo canale.
L'economia arrancava e si sosteneva grazie alle rimesse dei parenti emigrati che, anche loro, venivano dai paesi che li ospitavano sfruttandoli, disprezzati ed umiliati. Un pò come facciamo oggi noi con comunitari ed extra.
Ed era, il Circo, un mondo fantastico con i suoi animali, i pagliacci, gli atleti che ti meravigliavano ed entusiasmavano per le complesse acrobazie di cui erano capaci, le piroette, la gestione sicura e disinvolta delle corde tese a grande altezza e sospese nel vuoto, il sincronismo con il quale l'atleta, pericolosamente volteggiando, trovava prima di finire sulla pista la salda presa del suo compagno che strappava i nostri prolungati "ohhhhh" di meraviglia per tanta spregiudicata capacità.
No, non mi riferisco a quegli splendidi quanto nobili saltimbanchi ma ai "saltimanchi della politica". E nemmeno a quelli locali che, tra l'altro, non sono pochi e che oscillano pericolosamente nel vuoto di Partiti o gruppi di potere con la stessa disonvinvoltura con la quale cambiano vestito. Mi riferisco ai saltimbanchi di calibro.
Ad esempio Musotto, politico di lungo corso, con un padre prestigioso avvocato e deputato socialista che difese alla Camera insieme La Malfa e ai deputati comunisti, Danilo Dolci per lo "sciopero alla rovescia". Musotto junior, prima socialista e poi i F.I., scopre alla sua non più giovanissima età, la sua vera vocazione "autonomista" e transita da Lombardo dopo avere dichiarato che Forza Italia, a suo dire, non esprimerebbe più seri contenuti di governo dimenticando che quel Partito lo sostenne quando fu trascinato all'Ucciardone, lo elesse per ben tre volte Presidente della Provincia di Palermo, deputato europeo ed infine all'ARS. Ma a Musotto non bastava e dunque il salto dei banchi e la speranza d'avere tanto ancora.
Ma Musotto é uomo di destra. E i saltimbanchi di sinistra?
Come non citare l'ultimo in ordine di tempo. Proveniente da una famiglia di solida tradizione comunista, con un fratello che del glorioso PCI fu senatore e prestigioso dirigente, viene eletto anche con il contributo dei comunisti di Rifondazione e del PdCI, sindaco di una città come Gela dove la mafia é violenta, é prevaricatrice ma dove la mafia viene combattuta dai comunisti che ergono barriere di onestà e dignità a protezione dei suoi uomini. Ma al Sindaco di Gela quel ruolo gli stava stretto, non gli bastava più. Ora va a scadere il secondo mandato e dunque? Dunque si va altrove dove gli possono assicurare uno scranno, un banco possibilmente europeo, in un Partito dove sarà in buona compagnia: con la figlia dell'ex Ministro Cardinale, e soprattutto con quel "barone rosso", ora senatore della Repubblica, dalle "amicizie pericolose" così come risulta da indagini della nostra Polizia.
E' vero, esimio onorevole Silvio Liotta, noi abbiamo sbagliato (e a distanza di anni lo riconosciamo) quando in quel numero di Sala Rossa che abbiamo citato, la definimmo un saltimbanco della politica sol perché Lei aveva cambiato Partito, dopo aver fatto cadere il Governo Prodi. Almeno Lei sarà ricordato nell storia d'Italia per un atto clamoroso ma costoro, che si sono venduti per un piatto di lenticche, saranno ricordati per quel che sono. Saltatori di banchi e niente più.
Toti Costanzo

venerdì 24 ottobre 2008

Cento Piazze contro il carovita - Partinico Piazza Duomo 25 ottobre 2008

dal sito http://www.rifondazionepartinico.it/
Proprio in questi giorni stiamo assistendo, da parte dei vari governi coinvolti nella crisi economica, all'utilizzo di risorse immense.
Sono gli stessi che in questi ultimi 25 anni ci hanno spiegato in tutti i modi che, non essendoci risorse disponibili, bisognava tagliare servizi sociali, ridurre salari, stipendi, pensioni e precaizzare il lavoro.
Oggi migliaia di miliardi di euro, o di dollari, vengono immediatamente resi disponibili per salvare la Borsa, le banche e i padroni: in una parola il sistema capitalista.
Nel nostro Paese, proprio in questi giorni, la caritas ci ha confermato il dato allarmante di oltre 10 milioni di poveri.
3.200.000 persone che negli anni scorsi hanno contratto mutui-casa al tasso variabile, oggi si trovano in difficoltà poichè le rate sono notevolmente aumentate.
Si potrebbero fare molti altri esempi, a partire dal fatto che - in conseguenza dell'aumento del costo della vita e al sostanziale blocco di salari, stipendi e pensioni - non si arriva a fine mese.
Dopo lo straordinario successo della manifestazione nazionale dell' 11 ottobre a Roma della Sinistra e dello sciopero - corteo del 17 scorso, nel pieno di una crescente lotta per bloccare la controriforma della scuola del ministro Gelmini, ci sembra importante che il nostro Partito resti nelle piazze e tra la gente a fare opposizione vera alle politiche antisociali della destra, conservatrice e reazionaria, berlusconiana.
Il circolo "Peppino Impastato" di Partinico aderisce quindi all'iniziativa nazionale di Sabato 25 ottobre 2008, promossa da Rifondazione Comunista/Sinistra Europea, "Contro il Carovita - in Cento Piazze d'Italia", con un Volantinaggio - Banchetto in Piazza Duomo a partire dalle ore 18,o0. Contestualmente si avvierà anche la raccolta delle firme contro il Lodo Alfano.

Partito della Rifondazione Comunista - Giovani Comunisti/e circolo "Peppino Impastato" Partinico

SI, NON BASTA PER FARE IL SINDACO, ESSERE "UN BRAVO RAGAZZO"

Salvo Lo Biundo é sicuramente "un ragazzo a modo". Ha un aspetto gradevole, presumo anche un buon carattere. Bastano queste umane doti, però, per farne un buon amministratore, un "uomo politico" con una ampia ed articolata visione della società, dei suoi bisogni e necessità, delle soluzioni? Sicuramente no, nel senso che si può anche essere "persona per bene", come genericamente si dice, ma non avere capacità analitica, strumento necessario in tutte e per tutte le azioni amministrative.
Facevo questa considerazione ascoltando il notiziario di ieri di Tele Jato a proposito del traliccio, posto in violazione della legislazione corrente in materia anche urbanistica, nell'area di rispetto del cimitero.
Maniaci aveva intervistato il prof. Porcasi, che della questione se ne é occupato con determinazione anche se le ragioni per la non collocazione del traliccio non sono soltanto di tutela della salute, cosa assolutamente importante. In questa vicenda insistono ben altre ragioni che abbiamo, come Partito tentato di spiegare attraverso i nostri comunicati stampa ma, a parere mio, non vengono sufficientemente utilizzate per derimere la questione e riportare ordine in un luogo cui é stata fatta una forte "violenza normativa".
Dunque non bastano, ad oggi, le citazioni della legislazione in tale materia corrente, e nella fattispecie il Decreto legislativo n.253 del 2003, il pronunciamento del TAR del Veneto e quello della Sezione IV del Consiglio di Stato che si é pronunciato con I'Ordinanza del 6 aprile 2004 n. 4612 di cui qualunque Amministratore dovrebbe tenere conto, per spingere il Sindaco ad agire, se non altro, in autotutela e disattivare l'impianto. Non bastano neppure le ragioni per cui un Comune PUO' usare il suo Regolamento per eviatare dfinitivamente che la materia sia di assoluta discrezionalità così come, per certi versi, é stato nel nostro Comune, ed individuare aree su cui si può edificare. Invece il Sindaco, durante il notiziario, telefona privatamente a Maniaci e piuttosto che comunicare di volere affrontare con cognizione e rigore la problematica (invero in questa come il altre vicende abbiamo dovuto registrare l'assoluto silenzio ed assenza dell'Assessore all'ambiente) riferisce che se il traliccio verrà disattivato dall'area cimiteriale "dovrà essere collocato in via Tenente Serretta".
Una dichiarazione che che si presta a due interpretazioni: o il Sindaco non ha contezza del suo ruolo e sopratutto del suo "potere" manifestando , in tal maniera una profonda ignoranza , oppure la sua dichiarazione per interposta persona ha tutto il sapore del "ricatto" .Senza contare che fin all'inizio dello "scandalo" denunciato da Porcasi ,é stato tentato di addossare la responsabilità all'ex Commissario Bonura mentre, pare, che la collocazione del traliccio sia avvenuta a luglio e cioé quando Lo Biundo di già governava la città.Una cosa assolutamente inconcepibile e da respingere con forza richiamando Lo Biundo alle sue responsabilità di amministratore che sono tante e tanto serie e anche se lo cose sono andate cosi' quel traliccio va disattivato ed ovviamente non collocato né in via Tenente Serretta né in altro luogo che possa costituire pericolo per la salute dei cittadini. Così, se il Regolamento riapprovato nel 2001 dal Consiglio comunale (e prima ancora nel 1999) non dovesse avere alcuna validità , se ne concretizzi immediatamente un altro e lo si sottoponga con urgenza all'approvazione del Consiglio comunale che, presumo, sensibile a tale problematica anche nella scelta delle aree idonee.
E' vero: più scrivo e più mi convinco che non basta avere la faccia di "bravi ragazzi" per potere e sapere amministrare una città come la nostra.


Toti Costanzo

martedì 21 ottobre 2008

NON CI HANNO MESSO TANTO "PI' FARISI SBINTARI"

Avevo anticipato un intervento su alcune questioni sollevate da Salvo Lo Biundo in una recente, lunga intervista rilasciata a Tele Jato. Lo farò, sicuramente, per quel che riguarda la questione del vincolo sulle zone "B" così come sulle dichiarazioni relativamente alla lotta alla mafia e sulla legalità rese in occasione della cerimonia di premiazione con il "Paolo Borsellino" a Pino Maniaci.
Sul problema del personale, come Partito, abbiamo speso fiumi di parole ma é un pò come parlare ai sordi. Ma quello della macchina burocratica, almeno per noi, rappresenta un fronte di lotta sul quale non abbiamo certamente alcuna intenzione di desistere considerandola "la madre" di tutte le questioni e sul quale problema non daremo tregua a nessuno. Ovviamente l'Assessore Bartolo Parrino ci spiegherà, poi, cosa inteneva dire quanto da lui scritto per il Programma elettorale della Lista "Una città per tutti " proprio sulla questione del personale.
Intanto mi chiedo: perché vi sono funzionari INAMOVIBILI nel senso che da decenni hanno sempre svolto le stesse funzioni, guidato lo stesso settore? Mi si potrà dire che si tratta di funzionari molto bravi ed io potrei ampiamente dimostrare che così non é. La verità é che agli amministratori di turno, quelli che pensano a difendere interessi di gruppo piuttosto che privilegiare quelli generali, servono funzionari "docili", "arrendevoli", "disponibili" a qualunque sollecitazione delle amministrazioni e soprattutto "firmare" qualunque cosa possa agevolare l'azione amministrativa anche quella che sfiora la legalità se non addirittura la viola.
Vi sono, al contrario, funzionari che hanno manifestato capacità, competenza, rigore professionale purtuttavia sono REGOLARMENTE rimossi dal loro ultimo incarico. E, questo, in sequenza, lo hanno fatto Giordano prima, Motisi poi, ed ora anche Lo Biundo. Per quale ragione? Perché questi funzionari non hanno mai inteso RISPONDERE ad alcuno tranne che alla loro coscienza e dignità. Se poi aggungi che hanno qualche simpatia per l'area della Sinistra locale, allora la mascalzonaggine raggiunge livelli altissimi. E qualcuno di questi funzionari "scomodi" potremmo citarlo per nome e cognome.
Dispiace dirlo ma la verità é che l'Amministrazione Lo Biundo non ha nulla da inviadiare, da questo punto di vista per esempio, a quella di centro destra guidata da Giordano. Non esagero se aggiungo che questa Amministrazione, su alcune questioni, é andata addirittura anche oltre.
Per esempio: Giordano non rinnovava più contratti di affitto a privati per locali da utilizzare per servizi comunali e Lo Biundo, pare, che quel contratto l'abbia rinnovato. Giordano aveva invalidato un incarico assegnato dalla prima Giunta Cannizzo ad un architetto che quel lavoro non aveva mai presentato, e Lo Biundo che fà? Gli rinnova l'incarico e per giustificarlo lo amplia di nuove competenze e, presumo, con altri costi per la collettività. Ovviamente si tratta sempre di professionisti non locali.
Giordano nominava un Direttore Generale e Lo Biundo, presto fatto, copia. Giordano nominava nel nucleo di valutazione la moglie dell'onorevole Micciché e Lo Biundo per non essere da meno, fa eleggere come revisore il consigliere provinciale Gennuso appartenente al suo Partito e sponsorizzato da un deputato regionale. Giordano si inventava i PROGETTI OBIETTIVO con lo scopo palese di "oleare" alcuni uffici strategici? E Lo Biundo fà lo stesso distribuendo diecine di migliaia di euro per un lavoro che altro non é se non quello che ciascun funzionario dovrebbe svolgere di routine e per cui oltre lo stipendio percepisce anche una sostanziosa indennità di posizione, quando a questa non si aggiunge anche un quarto della stessa come extra. Non conta che il funzionario,ad esempio, recuperi EFFETTIVAMENTE delle somme. Basta che sia redatto un ruolo di "evasori" e le somme relative iscritte, poi, nel Bilancio di previsione che serve alla Giunta per giustificare ciò che bisogna "spendere".
Mi fermo e dichiaro la mia profonda delusione che probabilmente non commuoverà nessuno.
Però, onestamente, devo ammettere che non hanno perso tempo "pi farisi sbintari".


Toti Costanzo

sabato 18 ottobre 2008

SCUPETTI 'A NA BOTTA

E' la terza volta che mi ritrovo a difendere il dott. Giacomo Grillo Comandante della Polizia Municipale di Partinico. E questa volta reputo di farlo anche in ragione del fatto che ALTRI avrebbero dovuto e non l'hanno fatto.
Qualcuno potrebbe pensare, maliziosamente, che questa difesa nasconda reconditi fini. Quello politico? Non penso visto e considerato (e lo abbiamo già spiegato in altra occasione) che recentemente il dott. Grillo é stato candidato al Consiglio comunale di Alcamo, sua città di residenza, in un Partito lontano mille miglia dal mio: Alleanza Nazionale.
E, perché, allora? Sicuramente gli sarà stato chiesto di cancellare qualche contravvenzione. Potrei esibire le ricevute delle pagate e di quelle che dovrò ancora pagare.
E dunque? Il fatto é che Giacomo Grillo continua ad essere oggetto di una campagna denigratoria, ingiustificata, e non di facile comprensione anche se una mia personale idea me la sono fatta. Ci troviamo davanti ad un galantuomo che ha alto, a mio avviso, il senso del dovere, del ruolo che ricopre e CHE NON SI PRESTA AD ALCUN COMPROMESSO. Se c'é da multare anche il Sindaco, cioé il "suo datore di lavoro" non si tira certamente indietro né, per lui, esistono "amici e parenti" e soprattutto "amici degli amici".A Partinico una tale "cosa" é contestualmente scandalo ed anomalia
La vicenda dell'abbattimento delle stalle di Valguarnera, che con la sua denuncia nei confronti del Comune, costrinse Motisi ad abbattere le prime stalle costruite su demanio comunale e su cui siamo intervenuti come Partito, cosi' come le ripetute denunce della titolare della distilleria Bertolino ,sono due chiari esempi.
Ma se avessi avuto dubbi sulla integrità morale del dott. Grillo, illuminante fu un episodo che racconto anche se questo, devo confessarlo, non é che mi fà tanto onore.
L'ex Sindaco Motisi, nel momento in cui nominò la seconda Giunta, quale primo atto che gli fu chiesto di riesautorare Grillo dal suo ruolo di Comandante. Cose miserevoli!
Grillo, Comandante della Polizia Municipale e funzionario D5 (il massimo esistente nella gerarchia comunale), fu relegato in via Mario nella cosidetta "stanza della legalità" che altro non é se non un piccolo ambiente umido, lontano da qualunque altro ufficio comunale. In una parola fu posto in isolamento.
Chiese quale doveva essere il suo compito e gli fu detto: "Ricerchi tra la legislazione regionale, nazionale ed europea se vi sono possibili finanziamenti per il nostro Comune". Probabilmente quel funzionario riteneva, ne sono certo, che di fronte a questo generico compito il dott. Grillo avrebbe pensato ,avendone giustificazione che, viste le condizioni in cui era stato messo, leggere il giornale sarebbe già stato un qualificato impegno.
Lo trovai un giorno (eravamo in piena estate 2007) davanti il suo computer e mi accolse con la solità bonomia. Mi disse: "Ho fatto delle ricerche ed ho trovato come il Comune di Partinico, con una integrazione del 10%, potrebbe ottenere un contributo di 330 mila euro che sono destinati per la sicurezza. Ho pensato che il contributo può spettare al Comune in relazione alla sistemazione per locali da assegnare alla Polizia Municipale e che sono stati confiscati alla famiglia Vitale in via Turati" .
Devo confessare che mi irritai non poco e gli dissi testualmente: "Ma come é possibile che tu, dopo quello che hai ingiustamente subito, continui a collaborare con costoro"?
Mi aspettavo un assenso, lo spegnimento del computer ma, al contrario, ottenni una risposta abbastanza significativa: "Per le sovercherie che ricevo vi é la magistratura civile alla quale certamente mi rivolgerò, ma io SONO UN FUNZIONARIO DEL COMUNE e pertanto devo fare fino in fondo il mio dovere".
Non credo che ci sia molto da commentare. Per la cronaca, la Giunta Motisi richiese il finanziamento così come indicato dal dott. Grillo, la Regione inserì il contributo per Partinico nel Bilancio 2007 ed oggi, se Lo Biundo può dichiarare in una intervista a Tela Jato che la Regione ha concesso un contributo di 250 mila euro (oltre 53 mila già assegnati) al nostro Comune per intervenire in via Turati, questo lo si deve al dott. Grillo e, sicuramente anche agli indispensabili, soliti buoni uffici dell'on. Antinoro, noto nuovo patron della nostra città.
Ma ritorniamo alle ultime denigrazioni. Si diffonde questo messaggio: il dott. Grillo istiga i suoi Vigili Urbani a multare senza soluzione di continuità (qualche consigliere comunale in una sua interpellanza al Sindaco sottolinea l'aspetto "punitivo" e non "educativo " della multa) PERCHE' ALLA FINE DELL'ANNO DEVE RAGGIUNGERE UN BUDGET CHE GLI CONSENTA DI AVERE UNA SPECIE DI PREMIO PERSONALE .
Si tratta,ovviamente, di un vergognoso, inqualificabile FALSO.
Il fatto é sostanzialmente diverso. Alla Polizia Municipale, in fase di Bilancio di previsione, viene assegnato un "obiettivo" da raggiungere in termini economici. Se l'obiettivo é, ad esempio, 100 mila euro, il Corpo di Vigili Urbani per POTERE UTILIZZARE TALE SOMMA PER L'ACQUISTO DI TUTTO QUEL CHE NECESSITA IN RELAZIONE AI COMPITI DI ISTITUTO, DEVE RISCUOTERE LA SOMMA DOPPIA CHE VIENE ISCRITTA IN BILANCIO DI PREVISIONE. Cioé :per spendere 100 devi incassarne 200 e non vi é alcun compenso aggiuntivo (ammesso che si possa raggiungere quel budget) per il Comandante il quale così come tutti gli altri Capi Settore riceve una idennità (la retribuzione di posizione), oltre lo stipendio, che l'Amministrazione VERSA A TUTTI I CAPI SETTORI ANCHE SE TALE RETRIBUZIONE POTREBBE ESSERE DIFFERENZIATA IN RELAZIONE AL CARICO DI LAVORO E DI RESPONSABILITA' . Cioé ,i capi settori con 3 dipendenti che non hanno specifiche responsabilità né una forte ed incisiva produttività, ricevono la stessa indennità di chi ne gestisce 53 come é il caso della Polizia Municipale . Le ragioni ,come appare evidente ,sono SOLTANTO di natura clientilare .
Io penso che basti con la speranza di non essere costetto alla quarta difesa del dott. Grillo il quale, in verità, di questa mia spontanea presa di posizione sono sicuro ne potrebbe pure fare a meno visto che é nella condizione, essendo anche Avvocato iscritto all'Albo , di potersi difendere da sé. Ma no lo fà perché lui E' UN FUNZIONARIO LIGIO AL COMANDO DEI SUPERIORI, CHE GLI VIETANO DI POTERSI DIFENDERE ma nel contempo NON APRONO BOCCA essendo, come si suoleva dire una volta, dei pavidi oltre che incapaci.
In un parola : "scupetti 'a na botta"


Toti Costanzo

mercoledì 15 ottobre 2008

" I CAZZETTI "OVVERO QUELLI CHE CREDONO DI SAPERNE SEMPRE PIU' DEGLI ALTRI

No, non vogliamo creare scandalo, credeteci, né abbiamo perso la testa al punto di volere mancare di rispetto ai nostri lettori e soprattutto alle nostre lettrici usando parole sconvenienti che possono turbare la serenità di tanti e, soprattutto, di tante. No, assolutamente no e lo diciamo con profondo convincimento che "cazzetto", come potrebbe apparire a primo acchito, non é per noi il "coso" in formato ridotto, quanto un modo di dire, di definire, di "pittari" con efficacia, rapidità, sintetiticità soggetti che rispondono alle caratteristihe che diremo.
Orbene, dovete sapere che all'inizio degli anni '60 crollava un altro, ultimo, mito del fascismo che aveva fondato la sua immagine anche su di una concezione pseudoculturale dell'uomo. Una idea di società che voleva la donna quale "madre di famiglia e dedita alla casa" mentre l'uomo doveva essere forza, decisione, energia, determinazione, viriltà distribuita a piene mani e che sprigionava da ogni possibile poro.
All'inizio degli anni '60, dunque, cadeva l'ultimo mito che aveva costruito, appunto, "virilità" e che fece versare qualche lacrima furtiva al nostro amatissimo don Mimì Cannizzo, professore emerito di educazione fisica, oltre che nostro maestro di vita. Don Mimì si era formato professionalmente, lui insieme a tanti altri, nell'unica, pretigiosa scuola di educazione fisica esistente in Italia: la mitica Accademia della Farnesina che altro non era se non una fucina di uomini "che non chiedevano mai" anticipando, di qualche decennio, quel fortunato spot pubblicitario che ci inondò qualche anno or sono.
E a quella scuola si accedeva soltanto, così come a noi raccontava con orgoglio il "maestro", se eri capace di manifestare doti superiori tipo il salto di sei cavalli disposti uno accanto all'altro come a costruire una vera e propria barriera che portavano il giovane "cadetto", lanciato a forte velocità, volteggiare sui cavalli con capriola (tecnicamente quel salto non si definiva così come, giustamente, potrebbe obiettare l'ottimo prof. Nardo D'Orio e dunque chiediamo a lui venia) per atterrare sano e salvo al di là della barriera, cadere all'impiedi con meraviglia degli stessi animali che manifestavano il loro consenso con prolungati nitriti e scalpitio di zoccoli.
Dunque moriva il mito della Farnesina e nascevano in ogni città importante d'Italia (in Sicilia, allora solo a Palermo) gli ISEF, ovvero gli Istituti Superiori di Educazione Fisica ai quali ebbero accesso, previo concorso spesso trucato, anche alcune "schiappe" locali o, come si suole dire più correttamente, alcuni "papanzichi" che, al più, avrebbero potuto superare, saltando, qualche "sceccu sardignolu" cioé quella razza di piccoli asini, ormai scomparsi almeno nelle nostre contrade, che venivano utilizzati o dagli ambulanti o da trasportatori di piccolo cabotaggio del tipo di Totò Gallico lavoro solo e senza compagno.
Un altro mondo. E a Partinico quelli che si intrufolarono, quasi abusivamente, rappresentavano l'espressione più evidente del tipo "attinchiato e abbuttatu" che ebbe necessità dei buoni uffici di Lima e Gioia (anche don Vincenzino Di Trapani ne protesse qualcuno) i quali, da subito, misero le mani su quell' Istituto che fu anche fonte di potere e di clientela così come avevano, insieme a Ciancimino, messo le mani sulla città..
Dunque cadeva il mito. Mimì Cannizzo si ebbe ad adeguare al travolgente nuovo e iniziava una diversa stagione che portò all'ISEF di Palermo giovani provenienti da diverse province siciliane. Alcuni di questi studenti erano molto somiglianti tra di loro soprattutto nell'aspetto fisico. Si trattava, in genere, di brachitipi che si ritrovarono con facilità accomunati anche da una presunzione, una tale presunzione per cui risultavano antipatici a tutti.
Loro si autodefinivano "i migliori", loro non sbagliavano mai, semmai sbagliavano gli altri, loro erano capaci di tutto e tutto erano nella condizione del fare. Bravi nel "corpo libero", insuperabili nei "volteggi", eccellenti alle "parallele " e alla "sbarra". Per non dire del saltare, lanciare, correre, nuotare, giocare. In una parola: "Unni 'i mittivi mittivi, sunavanu". E stavano sempre insieme tra di loro.
Però, voi sapete meglio di noi, come i giovani, quelli né bravi né asini, quelli che hanno il senso della misura, che conoscono i propri limiti, i difetti, e che si sentono, però "persone assolutamente normali", non sono disposti a "sucarisi l'ovu" per cui tutte le volte che all'orizzonte appariva qualcuno di "quelli" 'a na vuci 'a na vuci sentivi ripetere: "Picciotti, stamu attenti ca' stanno arrivannu 'i cazzetti".
No, no per carità, cosa c'entrano alcuni dei "nostri"?


Sala Rossa

lunedì 13 ottobre 2008

"IL GOVERNARE E' MEGLIO DEL FOTTERE"

L'intervista ultima rilasciata a Pino Maniaci da Salvo Lo Biundo mi offre l'oppurtunità di riflettere su una delle tante cose che ebbe a dire. Delle altre, ne parlerò sicuramente a breve.
Lo Biundo, nel suo passsaggio dedicato al PERSONALE dichiarò quasi testualmente: "Io ho realizzato con lo stesso personale di Motisi quello che lui non fu capace di fare". Come a dire che la macchina burocratica va bene così perché può benissimo funzionare con poco e dunque non vi é alcuna necessità di un suo cambiamento.
Sembra, quasi, una dichiarazione lapalissiana ma che nasconde, a mio modesto avviso, l'idea "democristiana" (tutto ciò che gestisco deve tradursi in clientela, in voti, in disponibilità) che sempre emerge dai meandri nascosti della nostra società e che ha connotato l'azione di tanti Sindaci della nostra città: non operare cambiamenti, non spostare niente, lascia le cose come stanno tranne quel che serve per il raggiungimento di determinati "scopi". Dunque, qualche aggiustamento, qualche spostamento "scomodo", qualche incentivo in più. E la giostra gira.
Dunque Lo Biundo dice a Maniaci che ha lasciato, sostanzialmente, la stessa "macchina" che ha ereditato da Motisi realizzando, però, molto di più. Con una battuta si potrebbe dire che chiunque avrebbe fatto meglio di Motisi che in una vignetta e con efficace rappresentazione, "Giovanni Guerra" definì come "Il dottor Divago". Vi ricordate? Alle incalzanti richieste di impegno, Motisi soleva rispondere: "Sono d'accordo, infatti fra quindici giorni....".
E mentre il Sindaco non si pone il problema della trasformazione sostanziale della macchina amministrativa adeguandola alla miriade di bisogni, di converso, alcuni suoi Assessori tra cui Pantaleo se ne lamenta (il prof. D'orio, che avrebbe molto da dire in relazione alle particolari deleghe se ne stà in rispettoso silenzio) e manifestano con chiarezza come l'esiguità del personale disponibile nei Settori di loro competenza non consente il raggiungimento di ben altri obiettivi. Appare evidente come quei pochi lavoratori impegnati soprattutto nei settori Manutenzione e Verde, esprimono il massimo delle loro possibilità operative.
Perché, dico, l'idea "democristiana"? Perché vi é in alcuni (lo é stato per il democristiano Motisi, lo fu per il democristiano Giordano e lo é anche per Lo Biundo) il convincimento, in parte ovviamente giustificato, che la macchina burocratica sia un'enorme serbatoio di voti al quale potere attingere nelle evenienze. Si tratta, a mio modesto avviso, di una idea irrrispettosa che si ha del "personale" convinti, alcuni, che i dipendenti "non hanno un'anima politica", che sono "canne al vento o, per meglio dire, pampini di cannitu". In una parola: un mondo senza alcuna coscienza politica.
Io non ho mai condiviso questa interpretazione e reputo che ciascun amministratore abbia l'obbligo di considerare il personale come un'insieme di soggettività, di culture, professionalità, esperienze lavorative al servizio della collettività per costruire, ogni giorno ed insieme, una macchina efficente, efficace, economica e non certo un carrozzone clientilare incapace di dare le giuste risposte ai tanti bisogni della città. Ma se é così per noi comunisti non lo é, appunto, per i "democristiani" che non sono mai scomparsi dalla scena politica essendo la "democristianità" un vizio delle cosidette "classi dominanti" ma, soprattutto, un'idea di società.
D'altronde come si spiega che i Sindaci intendono sempre tenere per sé la DELEGA AL PERSONALE? Lo fece Motisi, e subito abbiamo compreso il perché, anche se fin dall'inizio di quella esperienza amministrativa abbiamo posto QUEL problema politico-amministrativo come problema DI FONDO. Riuscimmo ad ottenere qualche modestissimo risultato come, ad esempio, l'eliminazione delle AREE che Giordano (anche Giordano tenne per sé la delega) aveva costruito avendo in mente UNA SUA PRECISA idea della macchina. Una macchina funzionale ad una SUA VISIONE organizzativa fatta di STRETTISSIMI VERTICI (Direttore Generale, Segretario, tre soli Capi-area) con ampi poteri e che controllavano sostanzialmente tutta la base operativa. Ovviamente con costi aggiuntivi enormi e sproporzionati rispetto alla cosiddetta PRODUTTIVITA'.
Dunque lo fece Giordano, lo fece Motisi, come pare, lo vuole fare Lo Biundo il quale fino ad ora non ci dice chi sia L'ASSESSORE CON QUELLA DELEGA. Ovviamente Salvo Lo Biundo non lo ha ancora comunicato e probabilmente non lo comunicherà a meno che Pino Maniaci non glielo chiederà esplicitamente nella prossima intervista.
Intanto, fino ad oggi, un nostro ben preciso interrogativo: "Dove sono i 45 operai della manutenzione e i 25 del verde pubblico?", non ha ottenuto alcuna risposta. Forse perché il Sindaco ritiene di DOVERE rispondere soltanto ai Consiglieri comunali oppure di non rispondere affatto? Non sappiamo, ma fino ad oggi é così.
Dunque personale uguale voti e voti da dare a coloro che, politicamente parlando, hanno messo il cappello sulla nostra città. E sono in buon sostanza uomini dell'UDC. Infatti il prossimo anno si può avere la prima verifica tenuto conto che avranno svolgimento le elezioni europee. Elezioni di grande importanza per l'UDC che é oggi, a detta dei sondaggi, al limite dello sbarramento al 5% posto dal PdL.
Intanto a Partinico, per pura causalità, si é data splendida e visibile sostanza al pirandelliano UNO, NESSUNO, CENTOMILA. E mi spiego. UNO (l'UDC di Partinico), NESSUNO (dice Lo Biundo: noi non apparteniamo a NESSUN Partito sapendo, però, di non dire il vero), CENTOMILA (la miriade di liste e singoli soggetti abbagliati, convertiti, convinti dal famoso detto: "Il governare é meglio del fottere").
Dunque il contenitore dell'UCD a Partinico si é "allargato" al punto che già qualcuno accarezza l'idea di togliere la leadeship elettorale ai berlusconiani locali dopo avergli sottratto con Salvo Lo Biundo, insperabilmente, anche quella politica.

Toti Costanzo

venerdì 10 ottobre 2008

E DOMANI A COMISO CI SARANNO ANCHE CRACOLICI E VELTRONI PER ONORARE PIO LA TORRE, COMBATTENTE E COMPAGNO COMUNISTA

Devo ammettere d'essere molto indignato. Indignato perché il sindaco fascista di Comiso reputa un suo diritto cancellare il nome di Pio La Torre, comunista, eliminandolo da quello che da strumento di guerra e distruzione divenne, per le lotte del nostro prestigioso compagno, il simbolo della pace e della convivenza civile. Quel sindaco intende reintitolarlo ad un generale di regime che si distinse per avere massacrato poveracci neri nella dissenanta guerra coloniale in Etiopia in quel lontano 1936.
E come me sono indignati in tanti che percepiscono quest'atto come l'inizio di un processo di cancellazione della "memoria". Anche di una memoria "comunista".
Pio La Torre fu comunista più di tanti. Soprattutto più di Veltroni che domani sarà a Comiso ma che, per sua stessa ammissione, COMUNISTA NON FU MAI. E insieme a lui, domani, in "passerella" ci saranno tanti ex che, oggi, si sono collocati in un Partito, il PD. Sono gli stessi che con lucida, fredda determinazione hanno voluto la sconfitta della sinistra alternativa che, per loro, rappresentava in Assemblea regionale, ogni giorno, la coscienza critica, la loro cattiva coscienza.
Vi ricordate l'intesa tra Cuffaro e Cracolici che vollero una legge regionale con lo sbarramento al 5% e che ebbe, come primo effetto nelle elezioni del 2006, di impedire alla Lista di Rita Borsellino, che quella percentuale sfiorò, di non essere rappresentata all'ARS? E non fu lo stesso alle elezioni anticipate del 2008 con la sinistra unita che fu cancellata pur avendo anch'essa sfiorato quella percentuale? Un disegno orchestrato per cancellare delle rappresentanze scomode che avrebbero denunciato, come sempre avevano fatto, affarismi, clientele, inciuci e compromessi.
E domani anche Cracolici sarà a Comiso per esaltare "un comunista" che se non fosse stato assassinato dalla mafia, ne sono certo, non sarebbe mai entrato in un Partito che per ammissione e dichiarazione di alcuni suoi suoi attuali dirigenti "ex" nutrono nei confronti dei comunisti risentimenti, spirito di rivalsa, rancori.
Storie personale e politiche, quelle di Pio La Torre e di costoro lontane mille miglia.
Pio La Torre fu comunista sempre e mai pentito, dirigente delle lotte contadine, arrestato per questo suo impegno. E la MAFIA la lottava SERIAMENTE, e che PER LA PACE LOTTAVA SERIAMENTE, e soprattutto perché era SERIAMENTE UN COMUNISTA. E non bisogna dimenticare che Pio veniva ucciso in un momento in cui il PCI palermitano, anche per gravi responsabilità di alcuni attuali diirigenti del PD che occupano ruoli di responsabilità nei parlamenti ed anche al senato, era dilaniato da lotte interne (per questo il Partito mandò a Palermo Pio) che ne indebolivano la capacità di resistenza e soprattutto d'azione nei confronti della mafia dei corleonesi. E la mafia colpisce i suoi nemici quando comprende che questi sono rimasti SOLI. E Pio La Torre fu lasciato solo bersaglio facile di una mafia che lo considerva IL SOLO SUO NEMICO MORTALE.
E mentre domani si manifesta a Comiso (anche per ricordare il sacrificio del compagno Di Salvo) e perché il nome di Pio resti a testimoniare il suo impegno pacifista e dunque quale "simbolo" da non cancellare, in tante sezioni o circoli del PD il nome di Pio viene cancellato, annullato, eliminato. Così come cancellato, annullato, eliminato é stato a Partinico.
Domani a Comiso ci saranno a manifestare tanti comunisti così come a Roma manifesteranno migliaia di compagni contro la politica eonomica del Governo, la difesa della scuola e della salute, i diritti, il lavoro, la "diversità". E a Roma ci sarà anche una delegazione dei Giovani Comunisti/e di Partinico guidata da Gianluca Ricupati.
Ai nostri compagni a Comiso come quelli che saranno a Roma voglio dire: anche se non saremo fisicamente con voi vi siamo vicini come può esserlo un "padre" che guarda con amore e con tanto orgoglio i propri "figli".

Toti Costanzo

mercoledì 8 ottobre 2008

IL CONSIGLIERE VINCENZINO "SONO QUA' SONO LA'" E LA SAGRA DEL POLPO A TERRASINI

Cos'é un polpo? Dicono gli studiosi degli esseri viventi del mare che si tratta di un crostaceo cefalopode (con più piedi) dal nome scientifico OCTOPUS VULGARIS che é molto inteligente nel senso "che il rapporto tra il peso del cervello e il peso corporeo é tra i più alti fra le creature marine". Il polpo, che vive indifferentemente nella sabbia e tra gli anfratti, emette come la seppia in casi di pericolo il liquido nero a sua difesa e per confondere i nemici. Purtroppo, per lui, non sempre vi riesce.
Ora avviene che nella vicina Terrasini, ridente città turistica costiera abitata da cittadini che, notoriamente, "sono amanti di' strani" cioé fanno, come si suole dire, lafia (é lo scodinzolare della coda del cane) sempre e comunque a quelli che non sono del luogo, ha avuto di recente svolgimento la "Sagra del polpo".
Questa sagra che non ha alcun riferimento con la cultura e tradizione terrasinara altro non é, insieme a quella dello sfincione, panelle, cazzilli e rascatura, maccheroni e sfince, pani ca' meusa e così via, se non un sistema di iniziative scientificamente, lucidamente, cinicamente orchestrato dal "Potere" per fottere i contribuenti, fottendosene della crisi economica, e con lo scopo, in ultima analisi, di fottere anche i poveracci.
Per cui, quando nel passato ormai lontano, si profilava una dura crisi economica e a Partinico, al più, si organizzava la "Sagra dell'uva" con lo scopo di promuovere il buon vino di una volta, don Peppino Corso inappuntabile esteta che si dichiarava comunista ma altro non era se non un "varvariano" cioé un tifoso dell'on. avvocato partinicese Nené Varvaro, per cercare di vendere le sue rinomate scarpe "vaf" ben esposte nel negozio di Corso dei Mille soleva dire al suo occasionale interlocutore: "Mio caro, che ci vuoi fare 'a lira acchiana e 'u marcu scinni".
Si trattava, ovviamente, di una concezione dell'economia appresa dai "mastru varveri" o al più "dai mastri scarpara".
Ed infatti mentre oggi la crisi economica aumenta e questa volta il dollaro e l'euro scendono ed il marco non sale, la Provincia di Palermo, enorme caravan serraglio che parte da Pollina, arriva a Balestrate incuneandosi nel Corleonese, piuttosto che costruire necessarie opere pubbliche finanzia con centinaia e centinaia di migliaia di euro (i 45 mila di Antonello sono solo palicu) compresa, ovviamente, la sagra del polpo di Terrasini.
Per cui se al tempo di Franceschiello le feste, come é noto, servivano per acquietare il popolo plebeo, oggi i suoi seguaci (i Musotto, i Puccio, gli Avanti, i Cuffaro, i Lombardo, gli Antinoro e via dicendo) attraverso le centinaia di Sagre estive sparse per tutta la Provincia danno da mangiar gratis et amore dei alle nuove plebi perché, almeno durante l'estate se ne stiano buone e non avranno di che rompere le scatole nel senso che non protesteranno se aumentano la benzina, le tasse, i nuovi balzelli. Dunque, mentre la Regione munci e spenni, la Povincia munci e spenni, il Comune munci e fa lo stesso "la cosca politica dei palermitani" s'ingrassa di voti e di potere come una volta la cosca dei "corleonesi".
Perché, ci chiediamo, voi non siete convinti che ad una cosca se ne sia sostituita un'altra che non usa il kalascinov né la P.38 ma "le esattorie" che ti prignorano, se non paghi, puru l'occhi?
E allora in estate si mangia, si canta e si balla con Toti e Totino, Sasà, Gianni, e il nostro amico Dario avendo sul palco come "spalla" i Sindaci, gli Assessori al ramo, i Presidenti, i Vicari e perfino quelli della Pro-loco, organizzazioni a conduzione familiare che consentono, di "arrotondare". Alla fine possiamo ben dire che non é un caso che le cosidette "lotte dei lavoratori" in estate vanno a farsi benedire e si spostano in autunno quando le giornate sono sempre più corte, la temperatura sempre più fresca e però, paradossalmente, quelle lotte si definiscono "calde".
Ma ritorniamo al polpo e alla Sagra terrasinara.
Ora, noi che conosciamo bene quei mari, possiamo affermare con certezza che lì puoi trovare sardi, scurmi, urgiuni e anciddi, trigghi di scogghiu e pettini, anciovi e sarachi ma polpo poco, molto poco. E allora ci siamo chiesti: ma perché Vincenzino un pò qua' e un pò là nella qualità di Vicario alla Provincia piuttosto che organizzare, chessò, la Sagra della cucuzza a cucurummau o quella della milinciana fritta e dare ossigeno al nostro Assessore al ramo che fece in estate 'u ddiu da' fiura ma che ora é rimasto al verde per cui la nostra piazza, in estate luminosa e scintillante é ritornata 'o scuru, si é, invece, imbarcato in quella del polpo a Terrasini? Presto detto. Perché il polpo non costa molto soprattutto se viene pescato e congelato nell'Atlantico e perché Vincenzino é traslocato a Terrasini dove intendere mettere radici in quanto circa un migliaio di elettori lo hanno votato alle provinciali al punto che investì di responsabilità alcuni suoi collaboratori che lo aiutarono a spartii 'u purpu agli avventori e tra questi il più noto e prestigioso. Quel personaggio noto quale onhestaufen e con il cognome identico a quello del cugino traditore di Turiddu Giuliano ,il quale ha una grande capacità e cioé quella di inventarsi ogni anno una nuova Associazione che, tramite Vincenzino, trova i soldi della Provincia e con quelli, tra le altre cose, dà vita ad una notevole mole di publicazioni tra cui eccelgono: "La vita di Santa Genoveffa" e quella di San Virticchio apostolo".
Ma non solo. A Terrasini Vincenzino ha trovato accoglienza presso lo storico, vecchio nucleo socialista craxiano che é transitato interamente nell'MPA (Movimento Pagnottisti Associati) e perché il polpo sarà anche vulgaris, avrà una garnde intelligenza, userà pure il nero per difendersi ma dispone di ben otto "granfie" attraverso le quali mettere le mani (si fà per dire!) un pò quà e un pò là cioé OVUNQUE. Una piovra? Non proprio, ma quasi.
Sala Rossa

lunedì 6 ottobre 2008

'A FESTA DI' COMUNISTI DI PARTINICO: UNA GIORNATA PARTICOLARE

Ieri é stato un bel giorno per il nostro Partito. Uscito sconfitto dalla competizione elettorale comunale nel senso di non avere ottenuto alcun seggio in Consiglio, tuttavia manifesta una fortissima vitalità politica che deriva dall'avere un nucleo importante e qualificato di Giovani Comunisti/e ed una presenza "anziana" anch'essa determinate nel mantenere in vita un strumento politico come il nostro. Un Partito che, però, rappresenta ancora per tanti partinicesi "un'anomalia" nel senso che sono in tanti a pensare che non contano più IMPORTANTI VALORI quali giustizia sociale, solidarietà, accoglienza, tolleranza, pace tra i popoli, diritti per tanti emarginati di cui noi comunisti ci facciamo carico, mentre viene esaltato l'esasperato individualismo, l'egoismo anche di intere classi dirigenti, la soppressione dei deboli, in un crescendo di xenofobia e razzismo che non ha eguali nella storia del nostro Paese, tranne che nella fase della tragica parentesi della dittatura fascista.
Ieri é stato un giorno di FESTA (qualcuno diceva " 'a festa dì comunisti"), la festa del giornale "LIBERAZIONE", del nostro giornale ma anche di tanti uomini di sinistra che lottano per un mondo migliore. Un giorno all'insegna della riflessione per mezzo delle MOSTRE sulle condizioni del verde della nostra città, la Resistenza ed i massacri di intere popolazioni durante il fascismo, le VIGNETTE DI GIOVANNI GUERRA (solo una minima aparte) a noi concesse da un AMICO che ringraziamo pubblicamente e che ti fanno SORRIDERE ma anche RIFLETTERE sul potere locale, sui suoi vizi, le sue debolezze, le contradizioni.
Dunque una Festa che ha messo attorno ad un tavolo il sindacalista-politico Piero Caleca segretario della UIL, il rappresentante del Circolo locale di Italia dei Valori Francesco Alotta, Gianluca Ricupati coordinatore dei GC di Partinico e il segretario della nostra sezione Mimmo Neri a discutere dei 100 giorni della Giunta Lo Biundo, della natura di questa coalizione che governa la città, delle prospettive economiche, cultural e sociali di Partinico.
E poi il cous-cous del prof. Ennio Giacopelli con l'indispensabile collaborazione di Roberto Simonte alla griglia, e Nanni Noto e i giovani compagni (come non citare l'eclettico factotum Giacomo Minore?) a preparare panini con salsiccia accompagnati da un bicchiere di vino. E a conclusione la musica giovanile di gruppi locali che manifestano le straordinarie doti artistiche di una miriade di giovani che studiano, suonano e si divertono e con le immancabili "canzoni politiche" cantate dal nostro compagno di Castellammare del Golfo Joe Margagliotti: Contessa, Bandiera Rossa, Aushwitz insieme a pezzi di Rosa Balistreri e Pino Veneziano .
Una bella, diversa giornata che mette insieme l'impegno di tanti comunisti, con i quali hanno solidarizzato amici, sostenitori ed alcuni commercianti della nostra città, che ringraziamo, e che ci hanno consentito di potere dare vita a questa "giornata particolare".
A conclusione vorrei rivolgere un invito a quanti manifestano nei nostri confronti gravi e seri pregiudizi che resistono, purtroppo nel tempo. E parecchi di questi sono giovani .
A costoro vorremmo soltanto dire: perché non fate uno sforzo di onestà intellettuale per conoscere meglio la nostra storia, la nostra vita, i nostri progetti, il nostro impegno?


Toti Costanzo

sabato 4 ottobre 2008

IL 39% DEI CITTADINI HA DETTO A LO BIUNDO: SINDACO, AMMINISTRI MALE!

LIBERA MENTE, il blog di Angelo Vitale e Walter Molino, ha chiesto ai suoi visitatori di esprimere un giudizio sull'attuale Amministrazione comunale. Ad oggi hanno votato in circa 700 cioé un buon numero di soggetti i quali, sostanzialmente, si sono espressi col bocciare l'azione amministrativa della Giunta. Infatti attualmente il 39% esprime chiaramente un giudizio negativo, altro 26% dichiara che questa azione é "cosi' cosi'" mentre soltanto il 18% manifesta apprezzamento. Il 16%, poi, non si sente ancora di manifestare un chiaro e definitivo giudizio. In definitiva si può affermare, ad oggi, che l'indice di gradimento dei cittadini nei confronti della Giunta Lo Biundo, e a 100 giorni dal suo insediamento, risulta quantomeno non soddisfacente.
Alcune di queste ragioni, a parere nostro, risiedono soprattutto nell'avere questa Amministrazione, fin da subito, manifestato chiaro e tondo di volere praticare in maniera sfacciata la solita, vecchia, decrepita politica delle clientele, delle spartizioni. E a proposito di spartizioni ho la vaga impressione che l'Assessore D'Amico intervenendo sul Giornale di Sicilia di oggi a difesa di quel che é avvenuto per le nomine della Commissione edilizia, abbia voluto come si suole dire dalle nostre parti abbuccari 'u cantaru sostenendo che quanto da noi denunciato CON GIORNI DI ANTICIPO e alla conoscenza di tanti, sia frutto di speculazione politica. Contento lui.... Noi lasciamo ai lettori ampia facoltà di giudizio.
Ma non solo, dicevo, le spartizioni di quel che c'é - e molto spesso si tratta di piccole, modeste briciole di "potere politico" periferico come appunto la Commissione edilizia - hanno pesato negativamente sulla bilancia così come la subordinazione, fino al limite del servilismo, da parte di alcuni e nei confronti di referenti "palermitani" (vedasi vicenda della nomina dei revisori dei conti), insieme al silenzio sospetto che copre ogni azione amministrativa. Per cui se vai sul sito del Comune di Partinico non trovi se non pochissime, insignificanti, quasi inutili notizie ma se, ad esempio, ti colleghi con un Comune similare al nostro per tante cose tranne che per la popolazione come Cava dei Tirreni, (50 mila abitanti) trovi ogni possibile, necessaria, utile informazione. Dall'Agenda del Sindaco (dove va, cosa fa, a cosa partecipa e quando) fino ad arrivare alla pubblicazioni integrali delle delibere della Giunta e, addirittura, alle determinazioni dei dirigenti o capi settore. Quei capi settore o dirigenti che nel nostro Comune non si sono ridotti di numero, al contrario, con conseguente aumento dei costi per la nostra collettività mentre si trasferisce personale professionalmente di "valore" senza spiegazione alcuna perché, forse, in "odore di comunismo" (che vergogna ancora ad oggi!) e senza la volontà, la capacità di recuperare tutta la notevole quantità di personale assunto per i servizi esterni ma che svolge altre mansioni.
E così al Verde pubblico sono rimasti in quattro-cinque e qualcuno in più in dotazione alla manutenzione con l'obbligo, però, di sobbarcarsi a fare di tutto e di più. Poi con un rigraziamento, all'occasione, e qualche misera ora di straordinario li abbiamo ripagati. E siccome non si é nella capacità di riportare al settore tutti quelli assunti per il Verde publico o la manutenzione, allora che si fà? Gli aumentiamo le ore a 36 così restano sempre quattro-cinque, guadagnano di più, ciascuno lavora per 2 e così, se la matematica non ci inganna, da quattro-cinque dipendenti diventano almeno otto-diceci con buona pace di tutti tranne che per le tasche dei contribuenti.
E agli altri? No, non quelli che OGGETTIVAMENTE E SERIAMENTE hanno veri problemi di salute e dunque sono stati trasferiti a compiti più consoni ma gli altri, cioé, quelli che possono e devono lavorare all'esterno? Gli altri, cioé i dipendenti, oggi, trasformati in INTERNI che saranno anche utili ma che non era questa la ragione per cui furono tolti dalle liste permanenti della disoccupazione o trasferiti dalle cooperative al Comune.
A quando l'Assessore al Personale (ma chi sarebbe?) presenterà alla città, dopo averlo presentato al Consiglio, l'elenco con nomi e cognomi dei dipendenti, la qualifica, la mansione, il ruolo, il compito, la funzione, il settore d'appartenza, l'ufficio in cui é collocato? In una parola QUEL CHE REALMENTE FANNO e che dovrebbero o potrebbero fare i dipendenti in ragione delle necessità della nostra città?
Mi fermo qui seppur non mi sfugge l'impegno ed anche qualche tentativo generoso di taluni Assessori di rispondere come si può alle sempre crescenti ed urgenti necessità di Partinico.
Lo diciamo chiaro: non siamo mai stati animati, né lo siamo oggi, da alcun pregiudizio nei confronti di questa Amministrazione che, tuttavia, consideriamo politicamente debole e raccogliticcia anche se a noi non sfugge l'esistenza di soggetti attenti, volenterosi, seri, dignitosamente impegnati nel loro ruolo.
Tuttavia questa é una Amministrazione priva di POLITICA cioé priva di una LINEA, ed ancor prima, di una IDENTITA' e soprattutto priva di quella necessaria autolimitazione indispensabile nel momento in cui si decide di APPARTENERE.
E, dunque, non la costruzione contestuale di una politica da un lato inibitoria e dunque limitativa quanto di quella liberatoria, che consente una forte crescita umana e culturale, il dispiegamento di tutte le capacità e sopratutto "il saper dialogare" .
Per questo abbiamo ringraziato il Presidente del Consiglio, Gioacchino Albiolo, che giovedì scorso ha voluto incontrare una delegazione del nostro Partito il quale, é noto, non ha alcuna rappresentanza nel Consiglio ma sicuramente E' UN PARTITO cioé una organzzazione di uomini e di donne che opera quotidianamente, per quel che può, con l'obiettivo di contribuire alla crescita sociale, culturale ed economica della città. E questo non é cosa da poco almeno per quanti si sentono di essere "democratici".
Ad ogni buon conto, almeno fino ad oggi, non possiamo che condividere il giudizio espresso da quel pesante 39% sul blog Libera Mente, da cittadini che come noi pensano che questa Giunta amministri MALE la città che gli é stata affidata dagli elettori partinicesi.


Toti Costanzo

giovedì 2 ottobre 2008

LA PISCINA DI VIA MULINI: EMBLEMA DELLA MALA POLITICA E DELLA TRUFFA PERPETRATA NEI CONFRONTI DEI CITTADINI

Io non sò se il prof. D'Orio, oggi Assessore allo sport del nostro Comune, sia a conoscenza del problema che ieri abbiamo presentato in una Conferenza stampa insieme al compagno Antonio Marotta consigliere provinciale del nostro Partito e cioé il tema "La piscina di via Mulini: una storia da raccontare".
Se é a conoscenza, cioé, di tutta una vicenda relativa all'area di via Mulini di proprietà del nostro Comune che, per conoscenza dell'Assessore ed anche dei nostri lettori, vogliamo sintetizzare e che rappresenta, in maniera emblematica, una "storia" che ha quale protagonsta una, fra le tante, opere cosidette "incompiute" che nei decenni si sono assommate, monumenti agli sprechi, alla mala politica, alla truffa perpetrata nei confronti dei cittadini. Ma, soprattutto, disprezzo per le risorse pubbbliche che sono frutto di sacrifici economici pagati dalla collettività nonché privazione di importanti opere per la crescita culturale, sociale ed anche econonima della città e dei suoi cittadini.
In quell'area estesa 13.656,5 mq. a due passi dalla Pretura e di proprietà del nostro Comune, ma trasferita il 7 agosto del 2000 con delibera del Consiglio comunale alla Provincia perché potesse realizzare una piscina "olimpionica" (che é cosa diversa dal tipo di piscine costruite nel nostro territorio e cioé quella coperta a Borgo Parrini e quella scoperta di Terrasini che possono continuare a svolgere il ruolo egregio che attualmente hanno), sono già state realizzate opere costate alcune centinaia di milioni alla collettività che negli anni hanno subito un grave degrado e che già era stata inserita dalla Provincia nel suo Piano trinnale per un costo di 7.260.000 .000 delle vecchie lire.
Infestata dai rifiuti, sottoposta a roghi continui, in stato di abbandono ed usata in maniera incredibile dal Comune come una vera e propria discarica SENZA CHE NESSUNA AUTORITA' SANITARIA SIA INTERVENUTA NEMMENO IN PRESENZA DI NOSTRE PRECISE DENUNCE NON SOLO VERBALI in quell'area, dicevo, oltre le opere insiste un progetto esecutivo che il Comune di Partinico ha dovuto pagare per decisione della magistratura cui la progettista si era rivolta.
225.000 euro é quel che abbiamo dovuto pagare mentre era in carica l'ultima Giunta Motisi che, pur a conoscenza del provvedimento ingiuntivo, INCREDIBILMENTE, faceva due cose.
La prima discutibile: si accordava con la Provincia perché in quell'area, piuttosto che la piscina, si realizzassero impianti GENERICAMENTE legati alla pratica sportiva per un costo di oltre 2 milioni di euro ed inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche.
La seconda GRAVISSIMA: L'ULTIMO GIORNO DELLA SUA VITA POLITICA deliberava di trasferire in concessione per 5 anni l'area all'ATO RIFIUTI perché quest'ente la utilizzasse come una vera e propria ISOLA ECOLOGICA in violazione della destinazione urbanistica dell'area, dei costi delle opere realizzate, del progetto pagato.
Ora la Giunta Motisi non c'é più. La nuova Amministrazione non sappiamo se ha avuto il tempo di affrontare, in questi suoi 100 giorni di vita, la "questione" e cioé LO STATO DELL'IMPIANTISTICA SPORTIVA a Partinico. Se lo ha fatto per la piscina, per TUTTI gli impianti, oppure per alcuni o per nessuno. Noi non sappiamo anche perché una delle caratteristiche di questa Amministrazione é il sostanziale silenzio con il quale copre tutta la sua attività.
Ad ogni buon conto il nostro Partito, erede del PCI che per quell'area e per tutti gli altri impianti sportivi di Partinico, comprese le palestre scolastiche si é battuto e continua a battersi, ha presentato durante la Conferenza stampa, una raccolta di documenti significativi che pubblicheremo sul sito del Partito, per dire due precise cose:
1) il territorio di questa zona ovest della Provincia ha necessità di UNA PISCINA OLIMPIONICA (così come l'ha avuto il territorio est) perché insieme alle strutture esistenti e a quelle che bisognerà realizzare, e delle quali a breve parleremo, consenta alla nostra città di diventare CITTA' DELLO SPORT E DEL TURISMO SPORTIVO nel senso di voler costruire, attraverso, l'impiantistica "UNA POLITICA ORGANICA DELLA PRATICA SPORTIVA" che la nostra città non ha mai avuto e per ragioni diverse che spiegheremo in altre occasioni;
2) che a quanti obiettano di una costosa gestione della piscina impossibile per un Comune come il nostro, rispondiamo che LA GESTIONE DEVE ESSERE COMPRENSORIALE (dunque una piscina intercomunale) nel senso di creare UN CONSORZIO VOLONTARIO con i Comuni viciniori e con la presenza della Provincia al fine della sopportabilità dei costi.
Ad ogni buon conto forniremo e l'Amministrazione comunale e il Consiglio dei documenti presentati durante la Conferenza perché, se si vuole, di PISCINA se ne possa finalmente e seriamente ridiscutere.
Toti Costanzo