L'intervista ultima rilasciata a Pino Maniaci da Salvo Lo Biundo mi offre l'oppurtunità di riflettere su una delle tante cose che ebbe a dire. Delle altre, ne parlerò sicuramente a breve.
Lo Biundo, nel suo passsaggio dedicato al PERSONALE dichiarò quasi testualmente: "Io ho realizzato con lo stesso personale di Motisi quello che lui non fu capace di fare". Come a dire che la macchina burocratica va bene così perché può benissimo funzionare con poco e dunque non vi é alcuna necessità di un suo cambiamento.
Sembra, quasi, una dichiarazione lapalissiana ma che nasconde, a mio modesto avviso, l'idea "democristiana" (tutto ciò che gestisco deve tradursi in clientela, in voti, in disponibilità) che sempre emerge dai meandri nascosti della nostra società e che ha connotato l'azione di tanti Sindaci della nostra città: non operare cambiamenti, non spostare niente, lascia le cose come stanno tranne quel che serve per il raggiungimento di determinati "scopi". Dunque, qualche aggiustamento, qualche spostamento "scomodo", qualche incentivo in più. E la giostra gira.
Dunque Lo Biundo dice a Maniaci che ha lasciato, sostanzialmente, la stessa "macchina" che ha ereditato da Motisi realizzando, però, molto di più. Con una battuta si potrebbe dire che chiunque avrebbe fatto meglio di Motisi che in una vignetta e con efficace rappresentazione, "Giovanni Guerra" definì come "Il dottor Divago". Vi ricordate? Alle incalzanti richieste di impegno, Motisi soleva rispondere: "Sono d'accordo, infatti fra quindici giorni....".
E mentre il Sindaco non si pone il problema della trasformazione sostanziale della macchina amministrativa adeguandola alla miriade di bisogni, di converso, alcuni suoi Assessori tra cui Pantaleo se ne lamenta (il prof. D'orio, che avrebbe molto da dire in relazione alle particolari deleghe se ne stà in rispettoso silenzio) e manifestano con chiarezza come l'esiguità del personale disponibile nei Settori di loro competenza non consente il raggiungimento di ben altri obiettivi. Appare evidente come quei pochi lavoratori impegnati soprattutto nei settori Manutenzione e Verde, esprimono il massimo delle loro possibilità operative.
Perché, dico, l'idea "democristiana"? Perché vi é in alcuni (lo é stato per il democristiano Motisi, lo fu per il democristiano Giordano e lo é anche per Lo Biundo) il convincimento, in parte ovviamente giustificato, che la macchina burocratica sia un'enorme serbatoio di voti al quale potere attingere nelle evenienze. Si tratta, a mio modesto avviso, di una idea irrrispettosa che si ha del "personale" convinti, alcuni, che i dipendenti "non hanno un'anima politica", che sono "canne al vento o, per meglio dire, pampini di cannitu". In una parola: un mondo senza alcuna coscienza politica.
Io non ho mai condiviso questa interpretazione e reputo che ciascun amministratore abbia l'obbligo di considerare il personale come un'insieme di soggettività, di culture, professionalità, esperienze lavorative al servizio della collettività per costruire, ogni giorno ed insieme, una macchina efficente, efficace, economica e non certo un carrozzone clientilare incapace di dare le giuste risposte ai tanti bisogni della città. Ma se é così per noi comunisti non lo é, appunto, per i "democristiani" che non sono mai scomparsi dalla scena politica essendo la "democristianità" un vizio delle cosidette "classi dominanti" ma, soprattutto, un'idea di società.
D'altronde come si spiega che i Sindaci intendono sempre tenere per sé la DELEGA AL PERSONALE? Lo fece Motisi, e subito abbiamo compreso il perché, anche se fin dall'inizio di quella esperienza amministrativa abbiamo posto QUEL problema politico-amministrativo come problema DI FONDO. Riuscimmo ad ottenere qualche modestissimo risultato come, ad esempio, l'eliminazione delle AREE che Giordano (anche Giordano tenne per sé la delega) aveva costruito avendo in mente UNA SUA PRECISA idea della macchina. Una macchina funzionale ad una SUA VISIONE organizzativa fatta di STRETTISSIMI VERTICI (Direttore Generale, Segretario, tre soli Capi-area) con ampi poteri e che controllavano sostanzialmente tutta la base operativa. Ovviamente con costi aggiuntivi enormi e sproporzionati rispetto alla cosiddetta PRODUTTIVITA'.
Dunque lo fece Giordano, lo fece Motisi, come pare, lo vuole fare Lo Biundo il quale fino ad ora non ci dice chi sia L'ASSESSORE CON QUELLA DELEGA. Ovviamente Salvo Lo Biundo non lo ha ancora comunicato e probabilmente non lo comunicherà a meno che Pino Maniaci non glielo chiederà esplicitamente nella prossima intervista.
Intanto, fino ad oggi, un nostro ben preciso interrogativo: "Dove sono i 45 operai della manutenzione e i 25 del verde pubblico?", non ha ottenuto alcuna risposta. Forse perché il Sindaco ritiene di DOVERE rispondere soltanto ai Consiglieri comunali oppure di non rispondere affatto? Non sappiamo, ma fino ad oggi é così.
Dunque personale uguale voti e voti da dare a coloro che, politicamente parlando, hanno messo il cappello sulla nostra città. E sono in buon sostanza uomini dell'UDC. Infatti il prossimo anno si può avere la prima verifica tenuto conto che avranno svolgimento le elezioni europee. Elezioni di grande importanza per l'UDC che é oggi, a detta dei sondaggi, al limite dello sbarramento al 5% posto dal PdL.
Intanto a Partinico, per pura causalità, si é data splendida e visibile sostanza al pirandelliano UNO, NESSUNO, CENTOMILA. E mi spiego. UNO (l'UDC di Partinico), NESSUNO (dice Lo Biundo: noi non apparteniamo a NESSUN Partito sapendo, però, di non dire il vero), CENTOMILA (la miriade di liste e singoli soggetti abbagliati, convertiti, convinti dal famoso detto: "Il governare é meglio del fottere").
Dunque il contenitore dell'UCD a Partinico si é "allargato" al punto che già qualcuno accarezza l'idea di togliere la leadeship elettorale ai berlusconiani locali dopo avergli sottratto con Salvo Lo Biundo, insperabilmente, anche quella politica.
Sembra, quasi, una dichiarazione lapalissiana ma che nasconde, a mio modesto avviso, l'idea "democristiana" (tutto ciò che gestisco deve tradursi in clientela, in voti, in disponibilità) che sempre emerge dai meandri nascosti della nostra società e che ha connotato l'azione di tanti Sindaci della nostra città: non operare cambiamenti, non spostare niente, lascia le cose come stanno tranne quel che serve per il raggiungimento di determinati "scopi". Dunque, qualche aggiustamento, qualche spostamento "scomodo", qualche incentivo in più. E la giostra gira.
Dunque Lo Biundo dice a Maniaci che ha lasciato, sostanzialmente, la stessa "macchina" che ha ereditato da Motisi realizzando, però, molto di più. Con una battuta si potrebbe dire che chiunque avrebbe fatto meglio di Motisi che in una vignetta e con efficace rappresentazione, "Giovanni Guerra" definì come "Il dottor Divago". Vi ricordate? Alle incalzanti richieste di impegno, Motisi soleva rispondere: "Sono d'accordo, infatti fra quindici giorni....".
E mentre il Sindaco non si pone il problema della trasformazione sostanziale della macchina amministrativa adeguandola alla miriade di bisogni, di converso, alcuni suoi Assessori tra cui Pantaleo se ne lamenta (il prof. D'orio, che avrebbe molto da dire in relazione alle particolari deleghe se ne stà in rispettoso silenzio) e manifestano con chiarezza come l'esiguità del personale disponibile nei Settori di loro competenza non consente il raggiungimento di ben altri obiettivi. Appare evidente come quei pochi lavoratori impegnati soprattutto nei settori Manutenzione e Verde, esprimono il massimo delle loro possibilità operative.
Perché, dico, l'idea "democristiana"? Perché vi é in alcuni (lo é stato per il democristiano Motisi, lo fu per il democristiano Giordano e lo é anche per Lo Biundo) il convincimento, in parte ovviamente giustificato, che la macchina burocratica sia un'enorme serbatoio di voti al quale potere attingere nelle evenienze. Si tratta, a mio modesto avviso, di una idea irrrispettosa che si ha del "personale" convinti, alcuni, che i dipendenti "non hanno un'anima politica", che sono "canne al vento o, per meglio dire, pampini di cannitu". In una parola: un mondo senza alcuna coscienza politica.
Io non ho mai condiviso questa interpretazione e reputo che ciascun amministratore abbia l'obbligo di considerare il personale come un'insieme di soggettività, di culture, professionalità, esperienze lavorative al servizio della collettività per costruire, ogni giorno ed insieme, una macchina efficente, efficace, economica e non certo un carrozzone clientilare incapace di dare le giuste risposte ai tanti bisogni della città. Ma se é così per noi comunisti non lo é, appunto, per i "democristiani" che non sono mai scomparsi dalla scena politica essendo la "democristianità" un vizio delle cosidette "classi dominanti" ma, soprattutto, un'idea di società.
D'altronde come si spiega che i Sindaci intendono sempre tenere per sé la DELEGA AL PERSONALE? Lo fece Motisi, e subito abbiamo compreso il perché, anche se fin dall'inizio di quella esperienza amministrativa abbiamo posto QUEL problema politico-amministrativo come problema DI FONDO. Riuscimmo ad ottenere qualche modestissimo risultato come, ad esempio, l'eliminazione delle AREE che Giordano (anche Giordano tenne per sé la delega) aveva costruito avendo in mente UNA SUA PRECISA idea della macchina. Una macchina funzionale ad una SUA VISIONE organizzativa fatta di STRETTISSIMI VERTICI (Direttore Generale, Segretario, tre soli Capi-area) con ampi poteri e che controllavano sostanzialmente tutta la base operativa. Ovviamente con costi aggiuntivi enormi e sproporzionati rispetto alla cosiddetta PRODUTTIVITA'.
Dunque lo fece Giordano, lo fece Motisi, come pare, lo vuole fare Lo Biundo il quale fino ad ora non ci dice chi sia L'ASSESSORE CON QUELLA DELEGA. Ovviamente Salvo Lo Biundo non lo ha ancora comunicato e probabilmente non lo comunicherà a meno che Pino Maniaci non glielo chiederà esplicitamente nella prossima intervista.
Intanto, fino ad oggi, un nostro ben preciso interrogativo: "Dove sono i 45 operai della manutenzione e i 25 del verde pubblico?", non ha ottenuto alcuna risposta. Forse perché il Sindaco ritiene di DOVERE rispondere soltanto ai Consiglieri comunali oppure di non rispondere affatto? Non sappiamo, ma fino ad oggi é così.
Dunque personale uguale voti e voti da dare a coloro che, politicamente parlando, hanno messo il cappello sulla nostra città. E sono in buon sostanza uomini dell'UDC. Infatti il prossimo anno si può avere la prima verifica tenuto conto che avranno svolgimento le elezioni europee. Elezioni di grande importanza per l'UDC che é oggi, a detta dei sondaggi, al limite dello sbarramento al 5% posto dal PdL.
Intanto a Partinico, per pura causalità, si é data splendida e visibile sostanza al pirandelliano UNO, NESSUNO, CENTOMILA. E mi spiego. UNO (l'UDC di Partinico), NESSUNO (dice Lo Biundo: noi non apparteniamo a NESSUN Partito sapendo, però, di non dire il vero), CENTOMILA (la miriade di liste e singoli soggetti abbagliati, convertiti, convinti dal famoso detto: "Il governare é meglio del fottere").
Dunque il contenitore dell'UCD a Partinico si é "allargato" al punto che già qualcuno accarezza l'idea di togliere la leadeship elettorale ai berlusconiani locali dopo avergli sottratto con Salvo Lo Biundo, insperabilmente, anche quella politica.
Toti Costanzo
Nessun commento:
Posta un commento