Salvo Lo Biundo é sicuramente "un ragazzo a modo". Ha un aspetto gradevole, presumo anche un buon carattere. Bastano queste umane doti, però, per farne un buon amministratore, un "uomo politico" con una ampia ed articolata visione della società, dei suoi bisogni e necessità, delle soluzioni? Sicuramente no, nel senso che si può anche essere "persona per bene", come genericamente si dice, ma non avere capacità analitica, strumento necessario in tutte e per tutte le azioni amministrative.
Facevo questa considerazione ascoltando il notiziario di ieri di Tele Jato a proposito del traliccio, posto in violazione della legislazione corrente in materia anche urbanistica, nell'area di rispetto del cimitero.
Maniaci aveva intervistato il prof. Porcasi, che della questione se ne é occupato con determinazione anche se le ragioni per la non collocazione del traliccio non sono soltanto di tutela della salute, cosa assolutamente importante. In questa vicenda insistono ben altre ragioni che abbiamo, come Partito tentato di spiegare attraverso i nostri comunicati stampa ma, a parere mio, non vengono sufficientemente utilizzate per derimere la questione e riportare ordine in un luogo cui é stata fatta una forte "violenza normativa".
Dunque non bastano, ad oggi, le citazioni della legislazione in tale materia corrente, e nella fattispecie il Decreto legislativo n.253 del 2003, il pronunciamento del TAR del Veneto e quello della Sezione IV del Consiglio di Stato che si é pronunciato con I'Ordinanza del 6 aprile 2004 n. 4612 di cui qualunque Amministratore dovrebbe tenere conto, per spingere il Sindaco ad agire, se non altro, in autotutela e disattivare l'impianto. Non bastano neppure le ragioni per cui un Comune PUO' usare il suo Regolamento per eviatare dfinitivamente che la materia sia di assoluta discrezionalità così come, per certi versi, é stato nel nostro Comune, ed individuare aree su cui si può edificare. Invece il Sindaco, durante il notiziario, telefona privatamente a Maniaci e piuttosto che comunicare di volere affrontare con cognizione e rigore la problematica (invero in questa come il altre vicende abbiamo dovuto registrare l'assoluto silenzio ed assenza dell'Assessore all'ambiente) riferisce che se il traliccio verrà disattivato dall'area cimiteriale "dovrà essere collocato in via Tenente Serretta".
Una dichiarazione che che si presta a due interpretazioni: o il Sindaco non ha contezza del suo ruolo e sopratutto del suo "potere" manifestando , in tal maniera una profonda ignoranza , oppure la sua dichiarazione per interposta persona ha tutto il sapore del "ricatto" .Senza contare che fin all'inizio dello "scandalo" denunciato da Porcasi ,é stato tentato di addossare la responsabilità all'ex Commissario Bonura mentre, pare, che la collocazione del traliccio sia avvenuta a luglio e cioé quando Lo Biundo di già governava la città.Una cosa assolutamente inconcepibile e da respingere con forza richiamando Lo Biundo alle sue responsabilità di amministratore che sono tante e tanto serie e anche se lo cose sono andate cosi' quel traliccio va disattivato ed ovviamente non collocato né in via Tenente Serretta né in altro luogo che possa costituire pericolo per la salute dei cittadini. Così, se il Regolamento riapprovato nel 2001 dal Consiglio comunale (e prima ancora nel 1999) non dovesse avere alcuna validità , se ne concretizzi immediatamente un altro e lo si sottoponga con urgenza all'approvazione del Consiglio comunale che, presumo, sensibile a tale problematica anche nella scelta delle aree idonee.
E' vero: più scrivo e più mi convinco che non basta avere la faccia di "bravi ragazzi" per potere e sapere amministrare una città come la nostra.
Toti Costanzo
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