Ammettimolo! Quando ci si trova davanti una persona patetica cioè che tende, con gesti e con parole, a strappare una lacrima, impietosire, affliggere e lamentarsi si prova, una grande tenerezza. Quasi quasi ci commuoviamo e dimentichiamo ciò che realmente rappresenta il soggetto che, ad esempio, davanti ad una telecamera, cerca di impietosire l’uditorio. Disse oggi a Tele Jato: “io mi assumo le mie responsabilità … quello che paga è sempre il Sindaco … non c’è stato un solo Sindaco dei Comuni che fanno parte dell’ATO che ha avuto per me una parola di solidarietà …. io mi assumo le responsabilità e mi prendo gli avvisi di garanzia … io attivo l’art.191 e quindi autorizzo la funzionalità del trituratore e vagliatore della discarica...”.
E continuava, il tapino, con tanta di quella mestizia che addirittura sbottammo in un pianto purificatore a dirotto quando ebbe a dire che “ io firmo le ordinanze perchè i rifiuti vengano rimossi e devo dire che da quando c’è questo nuovo Consiglio di amministrazione dell’ATO rifiuti le cose sono cambiate: la città è pulita, e tutto funziona al meglio…”. Non si fermava davanti al microfono e come un fiume in piena aggiungeva che lui non c’entrava niente con gli eventuali disservizi perché la "colpa è della Regione che non fa il suo dovere”. E pensavamo come ieri, recandoci ad Alcamo, così come il giorno prima a Trappeto o a Terrasini, i rifiuti lungo i principali assi viari erano sdicavati ovunque a tinchitè a testimoniare come volere impietosire è comprensibile ma non raccontare la verità è, come soleva dire il nostro amico Gasparino che purtroppo non c’è più, “affarisimu” cioè tentare di coprire eventuali interessi con la pietistica mistificazione. Dunque oggi Lo Biundo si “piatusava” davanti ai microfoni di Tele Jato intenerendo i nostri vecchi cuori di vecchi comunisti che per un momento gli perdonarono quasi tutto: le bugie, le distrazioni, i disservizi, i favoritismi, l’abbandono dei beni comuni, il provincialismo politico-amministrativo, i traccheggi per “impostare” i suoi, cioè gli zuini, nei posti di privilegio a scapito anche della qualità. Né si poteva, però, dimenticare che mentre ipocritamente lui con la collborazione straordinaria dell'Assessore Bart(zel)Letta facevano scivolare dal balcone del Palazzo un grande striscione a scopo di solidarietà pelosa con l’immagine dell’iraniana Sakineh condannata alla lapidazione, i due compari come il gatto e la volpe, CONTESTUALMENTE, procedevano alla “lapidazione politica” dell’Assessore Lo Porto non certo per nobili ragioni, com’è a tutti noto, ma perché così aveva deciso uno dei tanti “capetti” della cosidetta nuova politica locale verso cui Lo Biundo è obbligato visto che ha inteso diventare il Sindaco della città con il sostegno soprattutto di tanti di costoro. Moralmente non c’è alcuna differenza tra l’eventuale fisica uccisione di Sakineh e quella morale e politica della Lo Porto. Nei paesi fondamentalisti si lanciano le pietre per uccidere una donna, in quelli a forte tradizione cattolica lo si fa, soprattutto contro le donne, con sottili quanto squallide operazioni che rispondono alle logiche, appunto del capetto di turno, che così aveva deciso da tempo. Allora è chiaro che Lo Biundo non solo è responsabile dei disservizi nella nostra città per quel che attiene la raccolta dei rifiuti (lui, insieme ad altri Sindaci, ha voluto questo nuovo Consiglio di amministrazione) così come lo è per i disservizi relativi alle erogazione delle risorse idriche (è lui che, di corsa, ha consegnato gli impianti comunali all’APS) , così come per l’abbandono dei beni comunali, e sopratutto per l'ambiente (è lui che ha nominato prima D’Orio ed ora Barbici), così come per tutte le altre palesi disfunzioni di cui sono testimoni quotidiani i nostri concittadini. Un’ultima annotazione. Lo Biundo a Tele Jato dichiarava, immerso in un mare di mestizia, che lui fa le ordinanze che lo mettono a rischio di eventuali denunce per danni ambientali. Ma anche un cretino di fronte a quanto dichiarato gli potrebbe obiettare: “Ma come? Tu hai il potere di “ordinare” che la discarica possa anche funzionare in difformità alle leggi e ai regolamenti e, allora, perché non ordini la chiusura della distilleria,visto che è nel tuo potere chiuderla, quando questa con le sue esalazioni impuzza la città ed il territorio circostante?"
E continuava, il tapino, con tanta di quella mestizia che addirittura sbottammo in un pianto purificatore a dirotto quando ebbe a dire che “ io firmo le ordinanze perchè i rifiuti vengano rimossi e devo dire che da quando c’è questo nuovo Consiglio di amministrazione dell’ATO rifiuti le cose sono cambiate: la città è pulita, e tutto funziona al meglio…”. Non si fermava davanti al microfono e come un fiume in piena aggiungeva che lui non c’entrava niente con gli eventuali disservizi perché la "colpa è della Regione che non fa il suo dovere”. E pensavamo come ieri, recandoci ad Alcamo, così come il giorno prima a Trappeto o a Terrasini, i rifiuti lungo i principali assi viari erano sdicavati ovunque a tinchitè a testimoniare come volere impietosire è comprensibile ma non raccontare la verità è, come soleva dire il nostro amico Gasparino che purtroppo non c’è più, “affarisimu” cioè tentare di coprire eventuali interessi con la pietistica mistificazione. Dunque oggi Lo Biundo si “piatusava” davanti ai microfoni di Tele Jato intenerendo i nostri vecchi cuori di vecchi comunisti che per un momento gli perdonarono quasi tutto: le bugie, le distrazioni, i disservizi, i favoritismi, l’abbandono dei beni comuni, il provincialismo politico-amministrativo, i traccheggi per “impostare” i suoi, cioè gli zuini, nei posti di privilegio a scapito anche della qualità. Né si poteva, però, dimenticare che mentre ipocritamente lui con la collborazione straordinaria dell'Assessore Bart(zel)Letta facevano scivolare dal balcone del Palazzo un grande striscione a scopo di solidarietà pelosa con l’immagine dell’iraniana Sakineh condannata alla lapidazione, i due compari come il gatto e la volpe, CONTESTUALMENTE, procedevano alla “lapidazione politica” dell’Assessore Lo Porto non certo per nobili ragioni, com’è a tutti noto, ma perché così aveva deciso uno dei tanti “capetti” della cosidetta nuova politica locale verso cui Lo Biundo è obbligato visto che ha inteso diventare il Sindaco della città con il sostegno soprattutto di tanti di costoro. Moralmente non c’è alcuna differenza tra l’eventuale fisica uccisione di Sakineh e quella morale e politica della Lo Porto. Nei paesi fondamentalisti si lanciano le pietre per uccidere una donna, in quelli a forte tradizione cattolica lo si fa, soprattutto contro le donne, con sottili quanto squallide operazioni che rispondono alle logiche, appunto del capetto di turno, che così aveva deciso da tempo. Allora è chiaro che Lo Biundo non solo è responsabile dei disservizi nella nostra città per quel che attiene la raccolta dei rifiuti (lui, insieme ad altri Sindaci, ha voluto questo nuovo Consiglio di amministrazione) così come lo è per i disservizi relativi alle erogazione delle risorse idriche (è lui che, di corsa, ha consegnato gli impianti comunali all’APS) , così come per l’abbandono dei beni comunali, e sopratutto per l'ambiente (è lui che ha nominato prima D’Orio ed ora Barbici), così come per tutte le altre palesi disfunzioni di cui sono testimoni quotidiani i nostri concittadini. Un’ultima annotazione. Lo Biundo a Tele Jato dichiarava, immerso in un mare di mestizia, che lui fa le ordinanze che lo mettono a rischio di eventuali denunce per danni ambientali. Ma anche un cretino di fronte a quanto dichiarato gli potrebbe obiettare: “Ma come? Tu hai il potere di “ordinare” che la discarica possa anche funzionare in difformità alle leggi e ai regolamenti e, allora, perché non ordini la chiusura della distilleria,visto che è nel tuo potere chiuderla, quando questa con le sue esalazioni impuzza la città ed il territorio circostante?"
La verità è che Lo Biundo usa le leggi quando queste non toccano precisi interessi. Ma quando queste toccano gli affari dei potentati politici o economici, non da risposte, tergiversa, si arrampica ugli specchi, gira la testa dalla parte opposta o la cala sotto la sabbia come fanno gli struzzi. Così è stato, ad esempio, anche per la collocazione abusiva dell’impianto di trasmissione per la telefonia dentro il parcheggio annesso al Cimitero, così quando non ha voluto difendere con determinazione come deve fare un Sindaco la Cooperativa “Consorzio irriguo Jato” espropriata con violenza ed abuso del diritto di gestire l’acqua dell’invaso da coloro i quali usano il Consorzio di Bonifica Palermo 2 come strumento clientelare, così e ancor più grave per la vicenda del Consorzio “Artigiani Partinicesi” perché andava a vanificare tutto quello che attorno alla Policentro si é costruito in questi anni . Allora appare chiaro che davanti le grandi questioni dove si dimostra, come dice Pino Maniaci, se gli attributi ci sono oppure no, si preferisce belare davanti ai microfoni della televisione più bella del mondo convinti che, alla fine, i cittadini dimenticheranno i loro guai e penseranno alla notte bianca, ai venerdì dei commercianti e al circuito del mito che "lancia la città in Europa, attrae turisti (sic!) trasformandola in un grande palcoscenico". Si, proprio. Un grande palcoscenico per "sceneggiate napulitane" e niente più.
Toti Costanzo
5 commenti:
una Domanda...? chi era il Vostro amico Gasparino, che purtroppo non c'è più...?
Trattasi di personaggio assai noto negli ambienti di chiazza. Gasparino era un contadino sui generis che partecipava, a modo suo ed attivamente alla vita politica e del Consiglio comuale della prima repubblica.Su di lui si potrebbero racontare una serie di gustosi aneddoti. Forse qualche giorno lo faremo in suo onore. Sala Rossa
Gasparino o come lo chiamavamo tutti Aspaneddu, aveva un vocabolario tutto particolare come: affarisimu - cumunisimu – buttanisimo – ed era profondamente innamorato (nel senso buono) di Turi Termini.
Caro Antonio,Aspaneddu o Asparino é lo stesso che abbiamo conosciuto!
Sala Rossa
certo che è lo stesso ed era anche il papà di Agata M.
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