La seduta del Consiglio comunale di Partinico di Lunedi' 18 aprile fu assai istruttiva . Lo consiglio a tutti:ogni tanto andate ad assistere ai lavori del nostro consesso. Davvero si tratta di una esperienza da non perdere. Dunque ,per un bel pezzo di serata del Lunedi' fu notata l'assenza della maggior parte dei consiglieri della maggioranza anche se i lavori, trattandosi di consiglio “aperto”, ebbero lo stesso inizio alle 19 seppur in mancanza del numero legale. Infatti la seduta fu avviata con la presenza dei sindaci di Borgetto ( ca unna via risettu nel senso che trasia e niscia da stanza du sinnacu) il quale si dileguò ben presto ,e di Trappeto ( che ebbe a resistere quasi fino alla fine dei lavori ) oltre che 11 consiglieri su 30 e con un solo assessore, Mimmo Briganò - Mimmo ebbe a svolgere il ruolo di entraneuse nel senso di intrattenere gli astanti ai quali dedicò quattro battute relative a quel che lui aveva fatto fino a quel punto con lo scopo di dare l'acqua ai coltivatori. Fu subito smentito da uno dei presenti, credo si chiami Di Paola, che intervenendo pose seri interrogativi: “ Ma unné st'acqua?
Ma quando dobbiamo iniziare a piantumare? Ma quale problemi avete risolto se neppure gli operai sono stati assunti e il Consorzio non dispone neanche di un luogo dove svolgere la sua attività? 'U capiti ca ccà finisci a schifiu?” A mettere in difficoltà Briganò anche il consigliere del PDL, Rizzo Puleo che quel Consiglio aveva voluto insieme a i suoi colleghi di Partito ,ribadendo le accuse e denunciando in maniera circostanziata non solo l'incapacità dell'Amministrazione Lo Biundo ma l'inattendibilità dello stesso Consorzio di bonifica. Mentre aveva svolgimento il dibattito ,si presentavano alla chetichella anche altri consiglieri di maggioranza e qualche assessore ( D'Amico, Parrino con carpetta ,Pantaleo con l'elenco dei cantieristi e Giacomino con quello del progetto Perseo) per dileguarsi di li' a poco e sempre in maniera assai discreta per “non dare all'occhio” .Intanto ,tra un colloquio à lassa e pigghia con don Pino Sindaco di Borgetto e con qualche questuante e richiedente di riversu quagghiu ,faceva la sua comparsa lo Biundo che, finalmente, aveva deciso di prendere parte ai lavori chiedendo la parola, subito concessa . Parti' alla don Chisciotte della Mancia .Senza sapere, come si suol dire, “né leggiri né scriviri” trasformò l'aula in un tribunale dove lui si autoassegnò la doppia veste di accusato ed accusatore . Per prima cosa espose tutte le critiche che gli rivolgono gli avversari (le accuse) per poi gridare con forza la sua solitudine( la difesa) :“Sono solo!Nessuno mi collabora! Quando chiedo aiuto tutti mi voltano le spalle compreso il consigliere Renzo Di Trapani che ora mi critica. Dove sono i suoi deputati? Io vado e vengo da Roma dove, per fortuna ,ora c'é il ministro per l'agricoltura che é del mio Partito ed anche mio amico (n.d.r.: sarebbe quel Romano plurinquisito per contiguità con la mafia) e lui mi ha detto che non ci sono fondi per le canalizzazioni .Ho dovuto affrontare la vicenda dei rifiuti .Ho litigato con l'assessore regionale Marino ma ho vinto su tutti i fronti. Infatti ho dovuto pure fare chiudere le scuole mentre gli altri sindaci ,che prima si erano impegnati, se ne sono sbattuti lasciandomi solo.Voi volete sapere cosa abbiamo ottenuto? Abbiamo ottenuto tutto : trovare, intanto e subito, i soldi per pagare l'avvocato Geraci in caso contrario l'ex Prefetto avrebbe commissariato il Comune mentre i debiti della Società servizi comunali integrati non se li accollerà la Regione ma li dovremo pagare noi in 10-15 anni”.Ci fu risata generale mentre a questo punto del discorso si accasciò esanime. Fu guardato dai presenti con una certa compassione mista a pietà che é quella che si deve agli sprovveduti. E cù l'acqua da diga comu finiu? chiese uno dei presenti. Disse che il Consorzio di Bonifica doveva iniziare a giorni il controllo delle perdite della condotta . Ma come, dopo sei mesi devono ancora incominciare? La sala presentava,intanto, una discreta presenza di coltivatori ” storici”- nel senso che non mancano mai quando l'argomento é l'acqua dell'invaso Poma- come Andrea Viola(intervenuto per dire: "Ma chi vinnimu a fari stasira ccà visto e considerato che non avete concluso niente? ), Totò Puleo che fu Presidente della Cooperativa Consorzio irriguo Jato,il già citato Di Paola, Michele Arminio ed altri . Presente e sempre vigilante sopratutto quannu c'é fudda picchi' un si po mai sapiri ,lo zio Crispi mentre il sottoscritto ed Antonio Lo Baido, amministratori della Cooperativa consorzio irriguo Jato,seppur non inviatati né dal Presidente del Consiglio comunale né dal Sindaco,presenziavamo sofferenti . E tutti coloro,invece, che avevano ricevuto tanto d'invito e cioé il Presidente della Regione, l'Assessore all'agricoltura, il Direttore dell'assessorato Barbagallo e il sub commissario del Consorzio di bonifica Palermo2, Palazzolo ? Non si presentò nessuno né fecero pervenire giustificazione alcuna a dimostrazione del livello di considerazione in cui vengono tenuti costoro.Per tale ragione con una proposta originalissima di Renzo Di Trapani si propose di... rifare l'invito. Come fini? A schifiu come tutte le altre volte.
Ma quando dobbiamo iniziare a piantumare? Ma quale problemi avete risolto se neppure gli operai sono stati assunti e il Consorzio non dispone neanche di un luogo dove svolgere la sua attività? 'U capiti ca ccà finisci a schifiu?” A mettere in difficoltà Briganò anche il consigliere del PDL, Rizzo Puleo che quel Consiglio aveva voluto insieme a i suoi colleghi di Partito ,ribadendo le accuse e denunciando in maniera circostanziata non solo l'incapacità dell'Amministrazione Lo Biundo ma l'inattendibilità dello stesso Consorzio di bonifica. Mentre aveva svolgimento il dibattito ,si presentavano alla chetichella anche altri consiglieri di maggioranza e qualche assessore ( D'Amico, Parrino con carpetta ,Pantaleo con l'elenco dei cantieristi e Giacomino con quello del progetto Perseo) per dileguarsi di li' a poco e sempre in maniera assai discreta per “non dare all'occhio” .Intanto ,tra un colloquio à lassa e pigghia con don Pino Sindaco di Borgetto e con qualche questuante e richiedente di riversu quagghiu ,faceva la sua comparsa lo Biundo che, finalmente, aveva deciso di prendere parte ai lavori chiedendo la parola, subito concessa . Parti' alla don Chisciotte della Mancia .Senza sapere, come si suol dire, “né leggiri né scriviri” trasformò l'aula in un tribunale dove lui si autoassegnò la doppia veste di accusato ed accusatore . Per prima cosa espose tutte le critiche che gli rivolgono gli avversari (le accuse) per poi gridare con forza la sua solitudine( la difesa) :“Sono solo!Nessuno mi collabora! Quando chiedo aiuto tutti mi voltano le spalle compreso il consigliere Renzo Di Trapani che ora mi critica. Dove sono i suoi deputati? Io vado e vengo da Roma dove, per fortuna ,ora c'é il ministro per l'agricoltura che é del mio Partito ed anche mio amico (n.d.r.: sarebbe quel Romano plurinquisito per contiguità con la mafia) e lui mi ha detto che non ci sono fondi per le canalizzazioni .Ho dovuto affrontare la vicenda dei rifiuti .Ho litigato con l'assessore regionale Marino ma ho vinto su tutti i fronti. Infatti ho dovuto pure fare chiudere le scuole mentre gli altri sindaci ,che prima si erano impegnati, se ne sono sbattuti lasciandomi solo.Voi volete sapere cosa abbiamo ottenuto? Abbiamo ottenuto tutto : trovare, intanto e subito, i soldi per pagare l'avvocato Geraci in caso contrario l'ex Prefetto avrebbe commissariato il Comune mentre i debiti della Società servizi comunali integrati non se li accollerà la Regione ma li dovremo pagare noi in 10-15 anni”.Ci fu risata generale mentre a questo punto del discorso si accasciò esanime. Fu guardato dai presenti con una certa compassione mista a pietà che é quella che si deve agli sprovveduti. E cù l'acqua da diga comu finiu? chiese uno dei presenti. Disse che il Consorzio di Bonifica doveva iniziare a giorni il controllo delle perdite della condotta . Ma come, dopo sei mesi devono ancora incominciare? La sala presentava,intanto, una discreta presenza di coltivatori ” storici”- nel senso che non mancano mai quando l'argomento é l'acqua dell'invaso Poma- come Andrea Viola(intervenuto per dire: "Ma chi vinnimu a fari stasira ccà visto e considerato che non avete concluso niente? ), Totò Puleo che fu Presidente della Cooperativa Consorzio irriguo Jato,il già citato Di Paola, Michele Arminio ed altri . Presente e sempre vigilante sopratutto quannu c'é fudda picchi' un si po mai sapiri ,lo zio Crispi mentre il sottoscritto ed Antonio Lo Baido, amministratori della Cooperativa consorzio irriguo Jato,seppur non inviatati né dal Presidente del Consiglio comunale né dal Sindaco,presenziavamo sofferenti . E tutti coloro,invece, che avevano ricevuto tanto d'invito e cioé il Presidente della Regione, l'Assessore all'agricoltura, il Direttore dell'assessorato Barbagallo e il sub commissario del Consorzio di bonifica Palermo2, Palazzolo ? Non si presentò nessuno né fecero pervenire giustificazione alcuna a dimostrazione del livello di considerazione in cui vengono tenuti costoro.Per tale ragione con una proposta originalissima di Renzo Di Trapani si propose di... rifare l'invito. Come fini? A schifiu come tutte le altre volte.
Toti Costanzo
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