Durante i lavori del Consiglio comunale “aperto” di giovedì 28 riconvocato per discutere del Consorzio di Bonifica “Palermo2” e della stagione irrigua e alla presenza del Commissario straordinario dott. Barbagallo e del suo collaboratore Palazzolo, facevo queste banalissime considerazioni. La prima: il sindaco non ha più una maggioranza nel Consiglio comunale. Presenti, infatti, ai lavori pochissimi consiglieri di quelli che gli sono rimasti vicini mentre tutto il resto dei suoi, con l'assenza, manifestava tutto il proprio disinteresse nei confronti di uno dei problemi più rilevanti del nostro territorio. Una maggioranza, quella di Lo Biundo, che nel 2008 raccolse il consenso degli elettori che gli assicurò 18 consiglieri su 30 e che si ritrova ad oggi, dopo varie vicende “saltibanchesche”, tra mugugni e mal di pancia con appena 14 di cui due “titubanti”. Un bel risultato non c'é che dire. Ci chiediamo: cos'é che ha messo insieme costoro e qual'é la ragione che li unisce? E ancora: cosa ci fanno buona parte di questi nel Consiglio comunale di Partinico che, bene o male, aveva avuto una storia politica di tutto rispetto nel senso d'avere ospitato anche i grandi scontri ideologici che caratterizzarono la nostra vita nella seconda metà del secolo scorso?
La seconda: all'opposizione di Lo Biundo vi sono quattro Partiti più o meno organizzati e cioé PD, UDC, MPA, PDL. Ed i Partiti hanno, bene o male, una loro identità, organizzazione, capacità decisionale, un idea di società e degli strumenti per poterla guidare. Mentre il sostegno al Sindaco gli viene soltanto da consiglieri eletti in liste civiche ed il suo nuovo Partito, il PID - che Partito non é nel senso che non dispone a Partinico né di una sede, né di una organizzazione – é composto da consiglieri che vi avevano aderito ma che sono sostanzialmente quasi tutti all'opposizione o, quantomeno, critici con Lo Biundo. E Lo Biundo oggi é nel PID come ieri era nell'UDC o domani nel club della musica essendo solo "coda" dell'on. Antinoro. Ciascuno, ovviamente, si accontenta di quel che passa il convento. Nel dibattito che si é sviluppato giovedì scorso in Consiglio, al netto degli interventi degli “estranei” (l'agricoltore Puleo, il sottoscritto,Totò Inghilleri per la CIA, Totò Bono per la CGIL e l'incisivo Pino Maniaci nella qualità di “cittadino”), dalla cosiddetta maggioranza, venne soltanto l'appassionato intervento, ma a difesa della cooperativa “Consorzio irriguo Jato”, di Andrea Prussiano che sostiene Lo Biundo per ragioni, almeno per me, assolutamente incomprensibili. Per il resto solo consiglieri comunali di opposizione: Rizzo Puleo, Governanti, Pino Giovia, Renzo Di Ttrapani. Sorvolo su quello dell'Assessore Mimmo Briganò il quale sostiene d'avere la delega all'Agricoltura mentre é noto a tutti che quel settore, di fatto, non esiste più nel nostro Comune e per presenza di personale tecnico, locali, mezzi. Una cosa gravissima se pensiamo al ruolo che ancora oggi questo settore ha nella vita di tante famiglie. Noi, questa anomalia, l'abbiamo denunciata (speravamo, in verità, in un'azione decisa di Mimmo) fin dall'insediamento di Lo Biundo al quale le nostre critiche sono scivolate come avviene per l'acqua sul marmo. Ma di questo, prima o dopo, ne dovrà dare conto e ragioni anche agli operatori economici del settore. Perché non basta andare a Roma dal plurinquisito ministro per l'agricoltura al fine di raccattare qualche finanziamento da distribuire, eventualmente, a progettisti “del giro” mentre é necessario ricostruire la struttura operativa capace di guidare i processi di sviluppo e di trasformazione reale delle nostre condizioni economiche legate all'acqua e alla terra. In una parola: costruire “UNA POLITICA”. Ma mi rendo sempre più conto che nella testa di Lo Biundo e dei suoi più stretti collaboratori non ci sia niente se non VECCHIA, DECREPITA, NAUSEABONDA,VOLGARE ESALTAZIONE ED ALIMENTAZIONE DEL CLIENTELISMO. Ovviamente quell'incontro in Consiglio finì come quello di altri precedenti quando al tavolo della Presidenza solevano sedere i Sucato, i Ferrandelli, i Richiusa. E finì con lo slogan: anche quest'anno daremo daremo l'acqua agli agricoltori . Si, alla stessa maniera di come é avvenuto negli anni scorsi! La verità é che l'acqua dell'invaso per il quale lottarono Danilo, i comunisti e la popolazione del partinicese é saldamente nelle mani dell'AMAP che la VENDE a peso d'oro ai Comuni costieri e alla città di Palermo. Acqua anche alla distilleria mentre agli agricoltori solo le briciole.
Un'ultima annotazione per il consigliere del PD, Renzo Di Trapani: prima di un ulteriore intervento (che, per favore sia più chiaro e non come sempre a “ a trasiri e nesciri”) sulla materia "acqua" vada a leggersi l'interrogazione parlamentare presentata l'11 di febbraio del 2009 (cioé quando il PD era all'opposizione di Lombardo) da alcuni deputati come Lupo, Barbagallo, Galvagno e Ammatuna. Scoprirà come questi personaggi del suo nuovo Partito avessero chiare le idee del “che fare” per mettere mano ad una seria riforma di questi carrozzoni che sono i Consorzi di bonifica. Come fini? Appena in maggioranza e cioé non appena entrati nel sistema di potere “cuffarian-lombardiano” se ne ebbero a dimenticare. Gli giriamo la domanda perché lui possa chiedere lumi ai suoi sodali anche se li sappiamo interessati a ben altri affari.
Toti Costanzo
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