mercoledì 6 aprile 2011

GIUSTIZIA CHE SI' CARA VO' CERCANDO. LETTERA A PINO MANIACI

Caro Pino, 
questa recente condanna scaturita , a quanto pare, anche dalla superficialità di chi ti avrebbe dovuto difendere e non lo ha fatto ,pone due questioni .
La prima : troviamo assolutamente inconcepibile che un giornalista possa essere condannato per ragioni che attengono all'espletamento della sua attività di informatore disinteressato della pubblica opinione. E qualunque possa essere stato il tuo giudizio nei confronti dell'industriale una cosa resta sicuramente certa: la Bertolino in un processo é stata condannata con sentenza definitiva per inquinamento ambientale e di conseguenza a pagare il danno arrecato.
E l'inquinamento dell'ambiente non é forse una forma di colpo mortale assestato all'ambiente nel quale l'uomo vive? E se si inquina , ad esempio, il mare di San Cataldo non si arreca un danno mortale anche all'ambiente dove vivono esseri viventi? Poteva il Tribunale nel momento in cui andava a decidere ,e decidere di condannare, piuttosto che analizzare una frase non tenere conto del contesto ,della storia del nostro territorio, delle sue vicende,delle stesse sentenze nei confronti dell'industriale per cui l'assoluzione nei tuoi confronti altro non sarebbe stato se non una specie di ulteriore conferma di quanto accaduto e stigmatizzato da altri giudici e, dunque, un risarcimento morale nei confronti della nostra popolazione ?L'assoluzione con formula piena per te avrebbe significato la giustezza ulteriore delle tue e delle nostre lotte che comunque erano e sono sempre giuste .Ed era il minimo che i giudici potessero fare e non hanno fatto 
La seconda : lungi da me l'idea , ad esempio, che il Presidente del Consiglio sia un perseguitato dalla Magistratura la quale svolge il mestiere che lo Stato le ha assegnato .Dico anche che é nel diritto del Presidente ricercare tutte quelle protezioni che lo possano sottrarre ad un giudizio negativo .Tuttavia non va disconosciuto che Magistratura e Presidente del Consiglio nel contrastarsi usano i poteri di cui dispongono e in ragione del loro ruolo . E quella partita , converrai, si gioca sostanzialmente ad armi pari nel senso che la Magistratura ha un forte potere di cui dispone,cosi' come quello del Presidente del Consiglio. Ma la tua partita nei confronti di una delle industriali più potenti economicamente del nostro Paese si gioca ad armi pari? Certamente no. Dunque tu ,in ragione della miriade di processi intentati sopratutto contro di te dalla industriale, puoi davvero rappresentare l'emblema del perseguitato dai poteri economici e dunque avere il diritto ad una forma di salvaguardia in considerazione del ruolo che tu svolgi in maniera disinteressata rispetto ad altri tuoi colleghi che spesso usano il potere di cui dispongono per fini inconfessabili. Noi riteniamo ingiusta questa condanna e siamo dispiaciuti ,caro Pino,che il nostro Partito non disponnga di parlamentari per cui risulta a noi impossibile presentare proposte di iniziativa per neutralizzare il ruolo del potere economico o anche politico nei confronti dei giornalisti che hanno soltanto il loro coraggio e la giustezza delle loro azioni, Per questo motivo non possiamo che essere ancora una volta con te solidali manifestandoti anche la solidarietà oltre che del nostro Circolo anche quello della Federazione di Palermo.
Sempre con stima ed affetto
Toti Costanzo per Rifondazione comunista di Partinico
 e a nome della Federazione  di Palermo 

1 commento:

Gaetano ha detto...

Riforma o vendetta?
http://orahovistotutto.blogspot.com