venerdì 17 maggio 2013

PER SOSPENDERE L'EX SINDACO DI ALCAMO ,SCALA ,DA PRESIDENTE DELL'ANCI SICILIA





              
  

 
DUE CITTADINI SCRIVONO ALLE ISTITUZIONI !
                                             -    Assessorato
regionale delle autonomie  
locali e della funzione
 pubblica       Via Trinacria, 
34/36 – 90100  Palermo-       

 Al Segretario Generale dell’ANCI SICILIA
                                                                                  
  dr.  Mario Emanuele    Alvano
Villa Niscemi – 
Piazza dei Quartieri, 2  

90146  Palermo
Fax: 091.7404852   – e-mail: 
ancisicilia@libero.it

Alla PROCURA DELLA REPUBBLICA
Fax: 091 - 32 13 55         presso il Tribunale di Palermo
Piazza Vittorio Emanuele Orlando-  
90138  PALERMO

ALL’AUTORITA’ NAZIONALE ANTICORRUZIONE
accc@palazzochigi.it >     Ministero della
Funzione Pubblica
                                    Fax  06 6834039              Piazza S. Apollonia, 14  00153 –ROMA

AL SIG. SINDACO DEL COMUNE   DI
Fax Sindaco 0921547054                
90020 – SCLAFANI BAGNI (PA)

OGGETTO : Giacomo SCALA, presidente ANCI Sicilia, 
condannato a  un anno e due mesi di reclusione per abuso
 d’ufficio e falso ( cfr. allegata sentenza Tribunale TP del
11.03.2013).
Sospensione d’ufficio dall’incarico di Presidente ANCI in
applicazione del D.P.R. n. 39 dell’8 aprile 2013, artt. 1 punto 2.
 lettera l) e art. 3 punto 1 lettera d).
      Nell’adempimento del proprio dovere di collaboratore
civico di codeste Istituzioni, si segnala la posizione del
nominato in oggetto, il quale – a parere dello scrivente –
con l’entrata in vigore del Decreto legislativo 8
aprile 2013, n. 39,"Disposizioni in materia
di inconferibilità e incompatibilità di incarichi
presso le pubbliche amministrazioni e presso
gli enti privati in controllo pubblico, a norma
dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6
novembre 2012, n. 190",ha perduto i requisiti per
 poter continuare a mantenere l’incarico quale presidente
 dell’ANCI Sicilia, essendo uno degli «incarichi di
amministratore di enti pubblici e di enti privati
in controllo pubblico», che il D.P.R. 39/2013
considera oggetto d’inconferibilità, nonché di
amministratore (cfr. art. 3 punto  1  lettera d)
presso il Comune di Sclafani Bagni (PA).                               

9 commenti:

Giovanni P. ha detto...

Credo che finalmente ci sarà pure un "giudice a Berlino" per Giacomo Scala!

Beda S. ha detto...

No problem. Al Comune di Alcamo è consentito ciò che in tutta Italia è vietato. Il Sindaco ancora non intende applicare l'art. 3 punti 1) e 6) del D.P.R. 39/2013 che lo obbliga a sospendere il segretario comunale dall'incarico - senza assegni - in quanto già condannato ad un anno di reclusione per abuso d'ufficio e falso !

Massimino V. ha detto...

CASO RICUPATI : IL SINDACO DI ALCAMO HA MENTITO !

Non vorrei trovarmi nei panni del Sindaco che da quasi 2 mesi va dicendo che ha chiesto un parere all'Avv. Polizzotto di Palermo per sapere se licenziare o meno il segretario comunale condannato ad un anno di reclusione per abuso d'ufficio e falso, quando proprio oggi ho scoperto che ha detto una bugia continuata e che solo in data 6 maggio 2013 ha firmato la relativa determina d'incarico ( la n. 57) e relativo impegno di spesa di € 3.146,00 con l'autorizzazione dell'Avv. Giovannella Mistretta, titolare del Cap. 112630 "Prestazioni professionali ed acquisizione di servizi per l'Ufficio Legale".

A mio parere il sindaco - chiedendo un parere a pagamento ad un avvocato esterno sull'applicabilità del DPR 39/2013 al Segretario comunale - ha già violato lo stesso Decreto legislativo in quanto all'art. 16, punto 3 è chiaramente previsto che "3. L'Autorita' nazionale anticorruzione esprime pareri, su richiesta delle amministrazioni e degli enti interessati, sulla interpretazione delle disposizioni del presente decreto e sulla loro applicazione alle diverse fattispecie di inconferibilita' e incompatibilita' degli incarichi."

La violazione - per ora forse di natura amministrativa - diventerà di possibile natura penale quando sarà emessa determinazione dirigenziale di liquidazione della fattura dell'avvocato Polizzotto, realizzandosi un evidente danno ingiusto per le casse comunali.

Per non parlare dell'obbligo giuridico per il nostro sindaco - sin dal 4 maggio 2013 - di sospendere l'incarico di vertice in essere in capo al segretario comunale privo dei requisiti per poterne avere conferito uno e che non potrà giustificare il suo comportamento omissivo con il fatto di aver chiesto un parere pro veritate cui il DPR 39/2013 e la legge penale non attribuiscono alcuna rilevanza giuridica nel valutare il comportamento contra leges del nostro "bastian contrario"!

Toti ha detto...

Perché amareggiarsi? I sindaci attualmente in carica sono talmente arroganti che pensano di potere far quel che vogliono in quanto convinti di non dovere pagare dazio. D'altronde non vediamo come i rappresentanti dello Stato a tutela della legalità sono ciechi, sordi e muti? Toti

Giustino M. ha detto...

UN SECONDO "CASO RICUPATI" : QUANTI ANCORA ?

Oggi alla Procura di Trapani si è svolto un confronto tra denunciante e denunciato, indagato per rifiuto in atti d'ufficio, su alcune circostanze per accertare la sussistenza o meno di dolo nel comportamento del pubblico dirigente che - sebbene diffidato formalmente - non ha fornito una risposta alla richiesta di un cittadino che necessitava per motivi di giustizia di una attestazione circa l'inesistenza o meno di atti presso l'archivio storico del Comune.

Trattasi del nostro Segretario comunale, già condannato in data 11 marzo per concorso in abuso d'ufficio (323 c.p) e falso 479 c.p.) e che in atto è anche indagato per il reato previsto e punito per l'art. 328 del codice penale.
Il denunciante era assistito dall'avvocato alcamese Giuseppe Benenati, mentre la difesa era rappresentata dall'avv. Vito Galluffo che assisteva il funzionario ministeriale con incarico di vertice presso il Comune di Alcamo.

Il PM dr. Andrea Norzi - che ha curato e diretto il confronto - dovrà adesso decidere se chiedere o meno al GUP dr. Emanuele Cersòsimo il rinvio a giudizio dell'indagato

Toti ha detto...

C'é un detto siciliano che dice: "Curri quantu voi ca ccà t'aspettu!
La Giustizia é lenta ma poi arriva sempre. Toti

Carlo L. ha detto...

- Assessorato regionale delle autonomie
Fax 091.7074346 Locali e della Funzione pubblica
Via Trinacria, 34/36 – 90100 Palermo
- Al Sig. PREFETTO DELLA PROVINCIA DI TRAPANI

- Alla PROCURA DELLA REPUBBLICA DI TRAPANI

- All’AUTORITA’ NAZIONALE ANTICORRUZIONE
< accc@palazzochigi.it > Ministero della Funzione Pubblica
Fax 06 6834039 Piazza S. Apollonia, 14 00153 – ROMA

- Al Sig. SINDACO DEL COMUNE DI ALCAMO (TP)
-
- Al Dr. Sebastiano LUPPINO – Responsabile anticorruzione
presso il Comune di ALCAMO (TP)



OGGETTO : Giacomo SCALA, presidente Patto Territoriale Golfo di Castellammare, tra i Comuni di Balestrate; Borgetto; Cinisi; Giardinello; Montelepre; Partinico; Terrasini; Trappeto (Provincia di Palermo); Alcamo; Calatafimi; Castellammare; S. Vito Lo Capo ( Provincia di Trapani).
Decadenza d’ufficio dall’incarico di Presidente in applicazione del D.P.R. n. 39 dell’8 aprile 2013, artt. 1 punto 2. lettera l) e art. 3 punto 1 lettera d)in quanto condannato a un anno e due mesi di reclusione per abuso d’ufficio e falso ( cfr. allegata sentenza Tribunale TP del 11.03.2013).
Nell’adempimento del proprio dovere di collaboratore civico di codeste Istituzioni, si segnala la posizione del nominato in oggetto, il quale – a parere dello scrivente – con l’entrata in vigore del Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39,"Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190", ha perduto i requisiti per poter continuare a mantenere l’incarico di rappresentanza del Comune di Alcamo in seno al Patto Territoriale del Golfo con sede legale in Alcamo, presso cui svolge le funzioni di presidente , essendo uno degli «incarichi di amministratore di enti pubblici e di enti privati in controllo pubblico», che il D.P.R. 39/2013 considera oggetto d’inconferibilità e che fa obbligo a chiunque spetti di osservare e fare osservare la normativa in vigore dal 4 maggio c.a..
SI ALLEGA COPIA DEL DISPOSITIVO DELLA SENTENZA n. 340/2013 TRIBUNALE TRAPANI
ALCAMO, 4 giugno 2013

QUIRINO V. ha detto...

CASO RICUPATI : IL SINDACO REVOCA L'IMPEGNO DI SPESA PER IL PARERE!

Udite, udite ! Apprendo oggi dal TG di VIDEO SICILIA che il Prefetto - accogliendo un esposto presentato da un cittadino ex Funzionario di Polizia - ha bloccato la determinazione sindacale n. 57 del 6 maggio con cui il sindaco Bonventre aveva chiesto all'Avv. Polizzotto di Palermo un parere pro veritate sull'opportunità di tenere ancora in servizio il segretario comunale Ricupati - condannato 80 giorni fa ad un anno di reclusione per abuso d'ufficio e falso - dopo l'entrata in vigore del DPR 39/2013 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 19 aprile.

Il sindaco - a cui piace fare le cose per bene - ha quindi revocato l'impegno di spesa di € 3.146,00 che teneva pronti per darli all'Avv. Polizzotto che, per fortuna del sindaco, ancora tardava ad elaborare il parere che avrebbe dovuto riconoscere la prudenza del sindaco a non applicare la novella legislativa sull'inconferibilità ed incompatibilità degli incarichi pubblici per i condannati per reati contro la pubblica amministrazione, anche se in primo grado.

Il Sindaco - su consiglio del Prefetto Marilisa Magno - ha richiesto il parere all'Autorità Nazionale Anticorruzione, così come previsto dal punto 3 dell'art. 6 del citato Decreto.

Purtroppo, a mio parere - a carico del sindaco e dell'avvocato comunale che aveva autorizzato il prelievo della somma dalle casse comunali - resta la responsabilità ( penale ? !) di avere firmato un atto (la determinazione n. 57) idoneo e non equivoco a causare all'Ente un danno economico ingiusto ed un ingiusto vantaggio al Segretario Comunale che dal momento di entrata in vigore della legge (4 maggio) avrebbe dovuto essere cautelativamente sospeso ; se il danno non si è verificato è solo grazie alla Signora Marilisa Magno, Prefetto di Trapani e non per ravvedimento operoso spontaneo del nostro primo cittadino.

Resta ancora l'ingiusto vantaggio che il sindaco sta ancora arrecando al segretario comunale lasciandolo al suo posto di combattimento, adducendo la giustificazione della richiesta - tardiva ! - di parere all'Autorità Nazionale Anticorruzione sull'applicabilità del DPR 39 pubblicato il 19 aprile, che obbligava il sindaco a deliberare in giunta la sospensione cautelare del segretario comunale a decorrere dal 4 maggio e fino alla definitività della sentenza o almeno fino all'acquisizione del parere legale; a mio parere il sindaco ha omesso un atto dovuto per legge.

Norberto V. ha detto...

QUI GATTA CI COVA !

Il sindaco ha chiesto un parere sull'obbligo di sospendere o meno l'incarico al segretario comunale fino alla definitività della sentenza, così come chiaramente previsto dall'art. 3 comma 1 e 6 del DPR 39/2013.

Mi appare abbastanza strano che l'Autorità Nazionale Anticorruzione si sia pronunciata entro 24 ore dalla richiesta -fatta giovedì, 6 giugno - non rispondendo al parere chiesto dal sindaco, ma "ottenendo come risposta la sospensiva della pena " (!?) che il condannato aveva già ottenuto dal Tribunale in data 11 marzo 2013, lasciando alla discrezionalità ( cfr."possibilità di far rimanere in servizio") del nostro beneamato primo cittadino di tenerselo "fino alla definitività della sentenza"!

Delle due l'una. O la redazione del quotidiano on-line "www.alqamaH.it" ha scritto una bufala campana (con mozzarella avvelenata del casertano ) oppure a Palazzo di Città non sanno interpretare la risposta dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, fornendo una interpretazione "ad usum delphini".

Ma c'è anche spazio per una terza ipotesi. Che la risposta non sia ancora arrivata !