Il primo atto ,dopo
l'insediamento dei nuovi consiglieri ,sarà che questi
eleggeranno il Presidente del Consiglio comunale . Una figura rappresentativa
dell'insieme dei cittadini che hanno votato ed eletto i nuovi 30
consiglieri. Quello del Presidente ,dunque, non é un incarico onorario ma squisitamente politico. E
tra i compiti dello stesso, il riavvicinamento della città
all'Istituzione .E il rapporto tra l'Istituzione Comune ed i
cittadini avviene tramite il rispetto dei contenuti sostanziali dello
Statuto comunale che vuole tra i suoi principi fondamentali LA
PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLE VICENDE E ALLA VITA POLITICA ED AMMINISTRATIVA
DELLA CITTA' e di cui anche il Presidente ne é custode .Per cui si può affermare che un Sindaco ,che rappresenta soltanto una parte del
Consiglio e dunque una parte dei cittadini ,potrebbe anche non
ottemperare al principio della partecipazione ma non lo può il
Presidente dell'organismo rappresentativo . Ora accade che nel 2008
viene eletto sindaco ,Salvo Lo Biundo. E' un giovane, avrebbe dovuto
rappresentare la novità nel senso non certo dell'essere fuori dal
contesto dei Partiti politici (ed in questo altrettanto “vecchio” come tutti
gli altri a prescindere, dunque, dall'età anagrafica ),ma la
“freschezza” cioé l'apertura verso la vita articolata dei ceti ,
l'appropriarsi ed esaltare lo strumento rivoluzionario della cultura che
trasforma , imprime delle accelerazioni ai processi di rinnovamento ,
scopre nuovi orizzonti, apre spazi all'attivismo giovanile, alla
esaltazione delle singole personalità , all'aggregazione
dell'intellettualità quella che si esprime attraverso le arti ,al
rafforzamento degli sport quali motori fondamentali della vita. E invece
accade che niente di tutto questo avviene. Lo Biundo, e forse non
poteva essere diversamente non solo per la sua storia personal ma per i soggetti che lo circondano e sostengono, si muove nel misero mare dei piccoli
interessi, agevola e propugna le piccole illegalità, sostiene gli
affari piccoli o grandi del suo cerchio magico ed anche degli altri
.E gli altri sono sempre quelli, quelli che hanno i soldi, che sono
capaci di far cambiare opinione anche a preti e vescovi ,che
vogliono, pretendono che gli interessi generali soggiacciano ai loro
. CIOE' LO BIUNDO IN CINQUE ANNI RIPRISTINA QUEL CHE DA DECENNI AVEVAMO GIA' VISTO E
IN PARTE SCONFITTO ,ALIMENTANDO LE STESSE FONTI, RIPRISTINANDO IL
VECCHI0 ,FRADICIO MODO DI FAR POLITICA NELLA NOSTRA CITTA'. LO BIUNDO ,IN UNA PAROLA ,HA RIPORTATO INDIETRO DI DECENNI LE LANCETTE
DELL'OROLOGIO DELLA STORIA LOCALE.LA SUA SCONFITTA POLITICA ,SEPPUR NELLA VITTORIA, CONFERMA INEQUIVOCABILMENTE TUTTO CIO'.E in questo lavoro di restaurazione non é certo
stato solo .A tempo debito ne faremo anche l'elenco dettagliato E cosi' é stato per cinque anni creando una corte
infinita di questuanti,alimentando aspettative, costruito piccoli e
grandi privilegi,esaltato arroganze e prepotenze, dato vita a
pericolose ambiguità come quella della lotta alle illegalità e alla
mafia, assoggettato perfino i rappresentanti di organizzazioni
sindacali ai suoi interessi , rendendo complici pseudo sindacalisti
che si sono calati le braghe derogando al principio fondamentale che
é quello della rappresentanza, della difesa degli interessi generali
o delle categorie e non certo soltanto di parti di esse .Ho provato sconforto, ad esempio, nell'ascoltare in una tivvù locale una recente dichiarazione di ringraziamento di un neo
consigliere comunale eletto in una lista a sostegno di Lo Biundo.
Costui ringraziava una organizzazione sindacale del luogo che lo aveva
sostenuto in questa sua rielezione ( era stato consigliere comunale
con il Sindaco anche se per scorrimento di graduatoria) ,a
dimostrazione di quanto sia POCO attuale il pensiero di Gesù “Nessuno
può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro,
o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non
potete servire Dio e Mammona”. E
dire che quel sindacato, trasformatosi in galoppino elettorale, ha anche la spudoratezza di rifarsi ai
principi sociali della Chiesa quando invece riesce tranquillamente a servire contemporaneamente Dio e Mammona!
Dunque
, ritornando, al primario ragionamento si può affermare che il
Sindaco può essere un uomo di parte ma il Presidente del Consiglio
no. E invece é accaduto a Partinico nel 2008 che non appena
insediatosi il Presidente Gioacchino Albiolo sicuramente persona a modo ,e dopo un fugace tentativo d'esser
al di sopra delle parti ( invitò ad un incontro una delegazione di
Rifondazione Comunista che non elesse alcun rappresentante dichiarando che avrebbe avuto attenzione per quel che il Partito
avrebbe proposto),venne fortemente bacchettato e riportato all'ordine :" tu non
sei al di sopra delle parti ma parte integrante di un sistema di
potere che risponde soltanto a chi ha nelle mani il governo della
città". E cosi' fu . Per cinque anni Albiolo fu il Presidente non più di tutti ma di un
pezzo , seppur maggioritario, del Consiglio comunale di Partinico
guardandosi bene dall'inserire nel contesto della PARTECIPAZIONE
quanti ,singoli cittadini, associazioni o Partiti non rappresentati
in Consiglio, avessero qualcosa da dire, da suggerire, da proporre.
Furono decine le interrogazione e le interpellanze presentate dal
nostro Partito e su problemi seri ma rimaste incivilmente senza alcuna risposta. Noi non sappiamo chi sarà il
nuovo Presidente del Consiglio comunale di Partinico. Una cosa ,
però, sappiamo con certezza : CHE NULLA SARA' COME IN QUESTI CINQUE
ANNI .I Consiglieri eletti in CAMBIAMO PARTINICO ( e noi
presupponiamo anche gli altri della Lista “Servire e non servirsi
-Cambiamo Partinico” ,cosi' come quelli delle “LE ALI”) dovranno restituire dignità agli organismi di rappresentanza democratica ,sentendosi rappresentanti di TUTTI ma sopratutto di quanti in questa città non hanno voce, subiscono soprusi,violenze, prepotenze . SI , SIAMO CERTI CHE NELLA NOSTRA CITTA' NULLA SARA' COME IN QUESTI CINQUE
ANNI PASSATI
Toti
Costanzo
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