mercoledì 31 luglio 2013

NO, NON FAREMO GLI STESSI ERRORI DEL PCI DI PARTINICO. PERCHE' NIENTE SARA' COME PRIMA



 E’ ormai consegnato alla storia il giudizio per cui se non fosse intervenuta nel 1992 la Magistratura a smantellare il sistema di potere creato dalla DC dalla fine della guerra, quel Partito e in quella forma di governo insieme ai suoi satelliti,  avrebbe continuato governare fino ad oggi e senza soluzione di continuità. Dunque quel sistema cadde non certo per l’azione della “politica” ma della cosiddetta Giustizia. Perché scrivo questo? Perché nella prima repubblica il PCI di Partinico fu, forse  inconsapevolmente responsabile della costruzione e durata nella nostra città di un sistema di potere che ebbe  il suo fulcro nella DC. In sintesi i comunisti di Partinico preferirono SEMPRE  lo scontro politico cioè l’informazione alla città, l’azione di propaganda e denuncia attraverso gli strumenti della comunicazione con lo scopo di convincere ,piuttosto che ricorrere alla magistratura di fronte ai fenomeni diffusi di illegalità e clientelismo che ogni giorno di più ebbero a rafforzare quel sistema .Quel sistema vedeva le classi dirigenti del pentapartito partinicese costruire ogni giorno uno strumento fondato sul controllo ma anche sul consenso e ,soprattutto, sul coinvolgimento consenziente non solo di una chiesa imbelle, anticomunista ed appiattita su quelle classi e dunque consapevole oltre che colpevole(per fortuna oggi non è più cosi’) , ma ebbe il sostegno sostanzialmente organico della mafia. La mafia dei lavori pubblici, del controllo della sofisticazione vinicola, dei traffici delle sigarette e poi della droga, degli investimenti nel settore dell’edilizia , del commercio  e su ogni altra attività produttiva che intendeva iniziare il suo percorso nella nostra città .Avere scelto , da parte dei comunisti, soltanto la “denuncia politica” fu sintomo di incapacità a comprendere come il fenomeno della clientela, che diventava ogni giorno di più “sistema” ,avrebbe non solo spazzato via il tessuto organizzativo del PCI, che nasceva anche a Partinico subito dopo lo sbarco americano in Sicilia e la costituzione della sezione e della Camera del Lavoro, ma soprattutto sottrarre il consenso delle classi lavoratrici ,edili e braccianti in particolare, che furono l’iniziale  nucleo forte del PCI nella nostra città .Intanto con le rimesse degli emigrati si dava fondo al fenomeno devastante dell’abuso edilizio che coinvolgeva proprietari dei suoli, speculatori, tecnici ed amministratori e che per diffondersi e consolidarsi aveva bisogno del silenzio e l tolleranza interessata di costoro  mentre si espandeva una forte categoria commerciale legata agli esponenti dei partiti del governo a conduzione dicci’ in ragione della subordinazione al rilascio delle licenze .Nasceva e si diffondeva , contestualmente ,una  piccola borghesia dedita ai traffici più o meno leciti ,fondata sulla violazione quotidiana delle leggi ,sulla corruzione, sul ricatto e sul condizionamento economico e psicologico. Con quel sistema intere famiglie di tradizione e storia comunista ( eclatante fu il passaggio elettorale di un intero quartiere “rosso” come lo era stato quello della Madonna del Ponte ,nel sistema di potere creato da Salvatore Cintola che dava vita al Partito Repubblicano di Tepedino e Gunnella ammanigliati con tutti i poteri della Regione siciliana e dei suoi enti-carrozzoni. ) si trasferivano nell’alveo di quei Partiti i quali  garantivano o un posto di lavoro nel pubblico impiego che allargava a dismisura i suoi organici ma soprattutto il silenzio e la tolleranza del fenomeno diffusissimo e devastante dell’abuso edilizio.Tutto ciò che era illecito ed illegale diventava FAVORE . INSIEME A QUESTO ,IL TOTALE CONTROLLO DELLA MACCHINA AMMINISTRATIVA E DEI SINGOLI DIPENDENTI CHE VENIVANO USATI PER BUONA PARTE IN DIFFORMITA’ ALLE QUALIFICHE PER CUI ERANO STATI ASSUNTI .Significativa la saldatura tra mafia e politica a protezione della sofisticazione del vino e gli illeciti arricchimenti che sconquassarono il corpo della società partinicese .Dunque il PCI NELLA SUA LUNGA BATTAGLIA CONTRO I GOVERNANTI LOCALI NON INTESE MAI , sbagliando,  RIVOGERSI ALLA MAGISTRATURA quale ausilio a sostegno dei principi della legalità convinto che soltanto “la via politica” doveva rappresentare l’unico strumento  dello scontro Ma c’era anche un’altra ragione : OGNI POSTO DI LAVORO ,ANCHE SE FRUTTO DI CLIENTELA E VOTO DI SCAMBIO,OGNI OPERA EDILE ANCHE ILLEGALE ,OGNI INIZIATIVA ECONOMICA anche attraverso la violazione delle leggi significava  anche per il PCI “GARANTIRE LAVORO E SVILUPPO “ ad un uomo, ad una famiglia , ad un insieme di categorie .E il problema del lavoro era il punto centrale dell'azione politica dei comunisti . Un gravissimo errore strategico,però,  frutto anche di una concezione moralistica della politica che il PCI pagò rimanendo per decenni un forte Partito, autorevole e prestigioso, ma soltanto minoranza nella città che consolidava ,cosi’,un’ampia base di moderatismo e conservatorismo sociale  che hanno fatto di Partinico una città difficile da cambiare .Difficile ma non certo impossibile perché ,per fortuna, rimangono “ liberi” tanti cittadini che hanno costruito il loro futuro soltanto con le proprie forze, sacrifici,impegno,intelligenza .E lo si é ancora visto nella recente competizione elettorale Dunque nella prima repubblica accadeva quel che ESATTAMENTE E’ ACCADUTO IN QUESTI CINQUE ANNI DI AMMINISTRAZIONE LO BIUNDO  .Gli stessi processi, le stesse  dinamiche e logiche  ancor più efficaci perché inserite in un contesto in cui il bisogno oggi ha raggiunto i massimi livelli. La Policentro  nei suoi processi ha seguito itinerari  e procedure non legali? Si, ma dà lavoro. La Bertolino facendo finta di delocalizzarsi , realizzerà a Bosco Falconeria un’altra industria dai contorni ambigui e preoccupanti? Si, ma anche lei creerà lavoro. Si costruisce su tutto il territorio di Partinico o abusivamente o con licenze edilizie fasulle perché si conviene che non bisogna controllare ? Si, ma lavorano gli edili e i “mastri” ,e la ruota gira . Ci sono servizi che potrebbero essere gestiti dal Comune e invece si consegnano ai privati perché ,cosi’, assicurano il lavoro a qualche decina di giovani anche se il Comune perde enormi risorse economiche ? E le case famiglia? E quelle di riposo?Il Comune ne controlla la qualità e la gestione?Il notevole esercito di dipendenti comunali ,a diverso titolo, viene utilizzato con criterio e razionalità per costruire e gestire vecchi e nuovi servizi? E i  “nemici” poveracci, quelli che hanno avuto l’ardire di comparire sul palco dell’avvocato Bonni’ cosa ne facciamo? Lli mandiamo ai servizi cimiteriali  mentre “gli amici” che hanno organizzato un incontro in villa di campagna con operai precari e alla presenza dell’amico ricandidato Lo Biundo,gli aggiustiamo il contratto che da precario si trasforma a  tempo indeterminato mentre “gli amici più amici” che hanno ottenuto favori o li dovranno ottenere SI SONO DOVUTI CANDIDARE NELLE LISTE DI LOBIUNDO .A richiesta possiamo fornire nomi , voti conseguiti ,posizione in lista oltre che fare riferimento ai loro specifici interessi. . SI POTREBBE IPOTIZZARE COME  “VOTO DI SCAMBIO ?” Vedremo     
DUNQUE, IN QUESTI CINQUE ANNI DI GOVERNO QUALUNQUISTICO DEL SINDACO LO BIUNDO QUEL PROCESSO GIA’ VISTO DURANTE LA PRIMA REPUBBLICA SI E’ RIPROPOSTO,SEPPUR RINNOVATO ED ADEGUATO AI NUOVI TEMPI . Ma è sempre quello che si fonda sul bisogno e sul suo condizionamento, sull’arricchimento facile e sui vantaggi nel sostenere una parte politica priva di freni e convinta di non dovere pagare alcun prezzo .E’ IL ” MODELLO” DELLA CORRUZIONE E DELLA CLIENTELA CON NUOVI PROTAGONISTI, NUOVI VOLTI  E NUOVE STORIE   (pezzi di politica locale e pezzi dei suoi politicanti) avendo, però ,al centro gli stessi interessi ovviamente in relazione alle nuove forme di sviluppo economico e nuove esigenze individuali e collettive . Questo processo va fermato .E lo diciamo subito :NOI NON FAREMO GLI STESSI ERRORI CHE FECE IL VECCHIO PCI. Attiveremo tutti i meccanismi , coinvolgeremo TUTTI  i poteri dello Stato PERCHE’ SU PARTINICO SI ACCENDANO I RIFLETTORI DELLA LEGALITA’. . Non certo quella declamata a parole ,quella dei beni confiscati e assegnati NON SOLO AI CLIENTI ma anche per iniziative meritevoli e nobili  ( associazione antiraket,consulta della legalità) e divenute, loro malgrado, come le fogli di fico per coprire ogni vergogna .MA LA LEGALITA’ CHE VUOLE COERENZA, RIGORE MORALE, CORRETTEZZA,SVILUPPO MA ALL’INTERNO DELLE REGOLE. .NO NON FAREMO GLI STESSI ERRORI DEL PCI , PERCHE’ ,lo avevamo preannunciato: NIENTE SARA’ COME PRIMA

Toti Costanzo 

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