lunedì 27 aprile 2009

IL 27 APRILE DEL 1937 IL FASCISMO UCCIDEVA ANTONIO GRAMSCI



Il 27 aprile del 1937, dopo anni di gravi sofferenze, il Fascismo uccideva il Capo del Partito Comunista Italiano,Antonio Gramsci. Chi vuole oggi veramente esaltare e rispettare la lotta di liberazione del nostro Paese dal dominio fascista e nazista ,e della quale Liberazione abbiamo celebrato l'anniversario appena l'altro ieri e che ebbe quali protagonisti sopratutto i partigiani sia comunisti che appartenenti ad altre culture e formazioni politiche , non può non onorare tutti coloro che il fascismo trucidò soltanto perché strenui difensori delle libertà democratiche. I crimini del fascismo non possono essere dimenticati né si possono assolvere, seppur a distanza di tanti decenni ,coloro i quali di quella ideologia si sentono ancora eredi. Il Comunismo italiano ed i suoi dirigenti più autorevoli e prestigiosi ,e Gramsci certamente lo fu, volevano un paese libero dove le classi dirigenti fossero al servizio della Democrazia che troverà poi sostanza nella nostra Costituzione . Coloro i quali ogni giorno intendono demolire pezzi di questa non sono nostri avversari politici ma nemici delle libertà del nostro popolo .Ricordare il sacrificio di Antonio Gramsci, dunque, significa perpetuare una memoria condivisa da milioni di uomini e donne del nostro Paese, esaltare la loro storia personale ed anche collettiva ,il loro impegno, le loro speranze ,i loro enormi sacrifici .

I Comunisti di Partinico ricordano Antonio Gramsci la cui vita fu interamente dedicata alla emancipazione e liberazioni delle classi subalterne e lo indicano come esempio di vita alle nuove generazioni .

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