Appare evidente, caro Gianluca, che il Sindaco non ti risponderà mai e, soprattutto ma non solo, per alcune semplici ragioni: la diversità sostanziale tra l'idea che noi abbiamo del "potere", del "governo" della città della "politica", dei bisogni della "società". Se così non fosse e se cioé avessero a cuore una "forte linea di rigore" non discuterebbero, e pare in maniera alquanto animata per comprensibili ma non giustificate ragioni, di ricorrere alla nomina di un Direttore Generale di cui il Comune non ha alcun bisogno (e ciò indipendentemente dalle qualità professionali delle persone) avendolo, il nostro Partito, ampiamente dimostrato.
In questo modo, mi chiedo, questi Amministratori non danno la precisa idea che intendono, se così dovessere manifestarsi, reiniziare da dove aveva concluso la gestione Giordano?
Noi pensiamo che debba prevalere il buon senso soprattutto di tanti consiglieri comunali (e forse di qualche Amministratore) per chiudere definitivamente quel capitolo che ha visto il Comune dissanguato da nomine che altro non erano se non il frutto di una selvaggia, volgare, indegna spartizione. Ma soprattutto per avere, da parte del Sindaco, il controllo di TUTTA la macchina amministrativa. Ci chiediamo, se così sarà, a quando la reistituzione delle AREE?
Se si ricomincià così noi sappiamo bene dove si finisce.
D'altronde il nostro Partito queste cose le può sostenere con forza e determinazione tenuto conto che durante i primi mesi della sindacatura Motisi abbiamo dovuto fortemente contrastare con quanti dentro quella maggioranza (e sono abbastanza individuabili) non intendevano eliminare dal Regolamento degli Uffici e dei Servizi, appunto, la voce "DIRETTORE GENERALE" resistendo alcuni mesi per eliminare anche le "aree".
La ragione, da parte nostra, non era e non é di carattere "ideologico" quanto di rispondere con rigore al bisogno di gestire con oculatezza e al meglio le risorse umane e professionali che sono presenti nel Comune e che non sono certamente poche. Ovviamente questa Amministrazione se vuole un Direttore Generale prima dovrà modificare il Regolamento attualmente in vigore reintroducendo quella figura che costava al nostro Comune forse più di 100 mila euro l'anno, e poi prodecere alla sua nomina.
Saranno tutti d'accordo? E lo sarà quell'autorevole forza politica, oggi rappresentata dentro la Giunta Lo Biundo, che insieme a noi condivise la cancellazione di quella figura e quella delle aree?
Noi staremo a vedere, e non certo in silenzio, perché sappiamo che se si comincia col Direttore Generale si continuerà con esperti e consulenti (non ci riferiamo a quelli "a costo zero" per i quali siamo assolutamente d'accordo) seppur comprendiamo che l'unica variante possibile rispetto al passato sarà, per forza di cose, il costo delle prebende.
Ma voi mi insegnate che in tempo di vacche magre ogni autonomo professionista si accontenta di quel che passa il convento.
venerdì 29 agosto 2008
>>> CARO GIANLUCA PUOI STARE CERTO CHE IL SINDACO NON TI RISPONDERA'!
giovedì 28 agosto 2008
>>> SOLDI, SOLDI, SOLDI! CARO SINDACO DIA UNA RISPOSTA…
Più volte abbiamo lanciato la provocazione al sindaco Salvo Lo Biundo. L’ha fatto il nostro candidato sindaco sia durante i confronti televisivi sia in interviste dopo la vittoria della coalizione oggi al governo. Il neo sindaco però quando si parla di soldi sembra non vedere e non sentire. Si fa finta di niente così il conto corrente si rimpingua (di denaro anche nostro) e la gente, che purtroppo negli ultimi anni soffre di una grave forma di memoria a breve termine, in pochi giorni dimentica. Che la politica sia sana, onesta e altruista viene perfino qualche dubbio anche a me.
Gianluca Ricupati
P.S. Spero che sottoscrivano i compagni giovani e non e tutta la cittadinanza di Partinico.
martedì 26 agosto 2008
>>>SPIGOLANDO N. 10: L'ONOREVOLE TONINO, L'ON. ANTONELLO E I RIFORMISTI ORFANI
Ora, bisogna sapere, che i suoi stessi amici di Partito prima quelli del PCI, poi del PCI-PDS, poi ancora PDS, ancora ed ancora DS per abbracciare, infine, con il PD gli ex della Margherita, non avevano digerito che Tonino "savia 'nfilatu" cioé avesse fatto "carriera" solo perché aveva lungamente "portato la borsa ", come si suole dire di coloro che collaborano con i Deputati, di Antonello. Di costui aveva mutuato tutto: gesti, inflessione di voce, movimento delle mani. Tecnica discorsiva, tattiche e strategie diventandone, appendice, orpello, addirittura l'ombra. Tu dici Antonello. Ma Antonello chi? No, non il nostro "ventottomila e rotti" classe 1960, definito da La Repubblica come "il re delle preferenze" nato a Palermo ma con accento vagamente dell'agrigentino (quel malizioso di Cintola sostiene che volle copiare in tutto e per tutto, Totò) ma l'altro Antonello.
Quello che fin da piccolo volle fare il comunista ma che si rese subito conto che per "salire" sempre più in alto il comunismo non poteva mai servire e, dunque, doveva battere altre strade.
Per cui, si adoperò, insieme a tanti altri, per liquidare prima il PCI, poi il PCI-PDS, poi ancora il PDS, ancora e poi ancora i DS per abbracciare anche lui, infine, gli ex della DC ed iniziare un percorso nel PD all'insegna del suo ultimo, suggestivo slogan elettorale "SERENI voltiamo pagina".
Lo slogan campeggiava a Palermo e nei Comuni della Provincia qualche mese prima che fossero state composte le Liste elettorali del nuovo Partito (come aveva saputo che sarebbe stato candidato all'ARS, resta un mistero per tutti) su di una serie di luminosi, fantasmagorici, costosi ma accattivanti alessiani 6x6 che fecero rivoltare nella tomba i braccianti, i sindacalisti, gli operai comunisti uccisi dalla mafia o dal piombo della Polizia, e soprattutto i diffusori dell'Unità, i distributori di volantini a ciclostile se non addirittura scritti a mano.
Ma ritorniamo a "Tonino" giovane dalla scorza dura seppur dal fisico "pesante" con un passato nella FGCI (non la Federazione del calcio ma quella dei Giovani comunisti del PCI) ma sempre con ruolo di gregario seppur appartenente ad una famiglia di lunga tradizione comunista. Il nonno fu uno dei fondatori del PCI a Monreale e dirigente delle Camera del Lavoro.
Tonino, però, a diffrenza del suo Antonello che iniziò da consigliere di Circoscrizione divenendo poi consigliere comunale a Palermo, Assessore di Orlando ed infine approdato all'ARS, non poté mai essere eletto anche se si presentò per il Consiglio di Monreale e per quello provinciale. Tonino registrò una serie di sonore trombature. Dunque il neo Deputato é un giovane dalla scorza dura e di lunga gavetta e fu anche per questo che Antonello lo fece nominare in sua vece, prima Segretario regionale dei DS e poi Vice nel PD, cariche che gli consentirono di agguantare quel sospirato settimo posto (come a dire: 'a limitu e muru") che lo ha portato a Roma.
Dunque, Tonino finalmente si é piazzato con la gioia di tanti .
Ci chiediamo: ma, ora, l'onorevole onorerà con la sua presenza la nostra città? Ritornerà a Partinico non più nottetempo ma alla luce del sole? Verrà ancora, come ebbe a fare prima delle elezioni d'Aprile senza essere più snobbato? Tenterà ancora di inaugurare altri Circoli del PD insieme a Beppe? Riuscirà a convincere al "rientro" quei recalcitanti rappresentanti del riformismo locale che dopo le comunali sono rimasti raminghi e continuano a singhiozzare a ritmo sostenuto e ripetere:"Ah, dura terra, perché non t'apristi?"
sabato 23 agosto 2008
>>> Cio che è vivo e ciò che è morto del comunismo
- il comunismo ha dato luogo a numerosi e sanguinosi regimi totalitari, primo tra tutti quello sovietico di Stalin;
- il comunismo è, più che laico, anticlericale se non addirittura ateo;
- il comunismo, dopo il 1989, ha dimostrato di essere incapace di realizzare una vera alternativa al capitalismo e, quindi, di essergli inferiore.
Cominciamo dal primo punto. Moltissimi sono coloro che, per sostanziare e motivare la loro avversione nei confronti del comunismo, sfoderano l'argomento inoppugnabile che storicamente la maggior parte dei regimi comunisti è stata di natura oppressiva e violenta. Ora, nessuno che abbia un minimo di onestà intellettuale e culturale può negare l'evidenza storica, politica e morale dei regimi comunisti che, a partire da quello sovietico, si sono spesso (non sempre) caretterizzati per gli aspetti totalitari e oppressivi che hanno adottato. Tuttavia vorrei far notare che
- il cosiddetto "comunismo reale" poco o nulla ha a che fare con la lettera e con lo spirito deli'idea/utopia del comunismo esposta negli scritti marxiani; tanto è vero che nell'U.R.S.S. si è dovuti coniare il termine "lieninismo" o "marxismo-lieninismo", tante e tali erano le difformità del pensiero lieninista (e poi di quello stalinista) rispetto all'originale testo di Marx.
- Ciò che è accaduto all'idea comunista è accaduto nella storia a tante altre ideologie e/o fedi anche religiose. Pensiamo, per esempio, a tutte le guerre di religione (non religiose!) che sono state combattute sotto l'insegna del cristianesimo; pensiamo a cosa hanno fatto i colonizzatori christiani nel nuovo mondo e in tutti gli altri continenti: milioni di indigeni morti per violenze gratuite e per sfruttamento schiavistico. Si tratta del più immane genocidio perpetrato da un gruppo dominante (cattolico) nei confronti di una popolazione inerme, rea soltanto di non essere cristiana. Insomma, non esiste solo "Il libro nero del comunismo", ne esistono tanti altri e ciascuno intestato a diverse altra ideologie: da quella liberale a quella fascista a quella capitalistica.
- Non si può dimenticare che il termine utilizzato dalla storiografia per indicare un regime totalitario non è quello "comunismo", bensì quello di "fascismo" che, notoriamente, indica un'ideologia di destra, e che ha assunto col nazismo la sua forma storica più grave e pericolosa tanto da dare origine ad un conflitto mondiale di proporzioni immani. Detto ciò, non voglio assolutamente sminuire la gravità dei fatti storici accaduti in U.R.S.S., ma non si può certo dire che il comunismo sia stata l'unica idologia che ha dato luogo a regimi statalisti e illiberali. Anzi, secondo quanto afferma Hobsbwam ne Il secolo breve, negli anni tra le due guerre l'attacco maggiore ai governi liberali è stato sferrato proprio dai regimi totalitari di destra.
- Da quanto detto sopra, si può concludere che è errato rifiutare o condannare un'ideologia sulla base di come essa è stata interpretata. Se così fosse, tante altre "fedi" politiche e religiose dovrebbero subire la stessa sorte, a cominciare, come ho dimostrato sopra, dallo stesso cristianesimo cattolico dal quale spesso provengono gli attacchi piu duri al comunismo. Un'ideologia, invece, va giudica per quello che ha voluto comunicare in modo genuino, cogliendone il messaggio universale di fondo.
Passiamo al secondo punto. Marx, è vero, ha scritto che la "religione è l'oppio dei popoli". Ma sarebbe ingiusto, oltre che culturalmente scorretto, travisare questa affermazione, cosa che è avvenuta troppo spesso sia nelle fila di chi al marxismo si è ispirato, sia in quelle di chi lo ha avversato. Quello che Marx voleva denunciare col suo giudizio era l'uso politico, che sempre si è fatto nella storia, dello strumento religioso. Il potere della classe sacerdotale nelle antiche civiltà, quello della chiesa nel medioevo, per arrivare all'alleanza trono-altare durante la Restaurazione non lo ha certo inventato Marx né si può attribuire alla storiografia di sinistra la colpa di aver alterato i fatti della storia. La religione, di fatto, cioé storicamente, è stata (ed ancora è) instrumentum regni . Volerlo negare significa agire in malafede. Ora, è proprio da questo punto di vista che la religione (non la religiosità, che è un fatto privato interno alla coscienza di ogni uomo) è stata considerata (giustamente, dico io) un modo per controllare e guidare le masse, Basti pensare, per fare un esempio più vicino a noi, a quanto ha inciso il ruolo della Chiesa nell'ascesa politica della Democrazia Cristiana nel secondo dopoguerra. Per non parlare delle attuali ingerenze del Vaticano sulle scelte legislative dei nostri governi su temi come i diritti delle coppie di fatto, la fecondazione assistita, i sostegni alle scuole private (leggasi "cattoliche"), etc.. Terzo punto. Dopo il crollo del muro di Berlino il mondo è cambiato. In bene o in peggio? E' importante rispondere onestamente a questa domanda , se si vuole dare un sereno giudizio sul ruolo del comunismo nella storia.Chiedomoci inoltre: la caduta dei regimi comusti ha veramente significato anche il fallimento dell'ideologia comunista? Sì, perché come ho cercato di spiegare sopra, una cosa sono le "intepretazioni" del comunismo, un'altra cosa è il valore universale e di fondo del comunismo. Da quest'ottica risulta chiaro che bisogna rifomulare alcuni giudizi frettolosi che hanno plaudito alla vittoria del capitalismo. Forse, coloro cho lo hanno fatto sono stati in buona fede, perchè hanno creduto che capitalismo fosse uguale a liberalismo e a democrazia. In realta, oggi come ieri il capitalismo fa paio con individualismo cinico e sfrenato. Nessuno si illuda che la vittoria dell'economia capitalistica possa rappresentare l'inizio di un'epoca migliore caratterizzata politicamente dalla libertà e dalla democrazia ed economicamente dall'aumento del benessere mondiale. La doccia gelata a queste aspettative viene dall'attuale processo di globalizzazione, gestito dai grandi gruppi di potere economico, che continuano a sfruttare cinicamente l'80% della popolazione mondiale, mantenendola a livelli economici di pura sussistenza. I fenomeni migratori, ormai diventati di portata biblica, costituiscono il naturale effetto di un'evidente ed immorale sperequazione nella distribuzione delle ricchezze mondiali. Tra le vittime del capitalismo sfrenato, ai proletari ottocenteschi si sono aggiunti nel corso dello scorso secolo le enormi masse di diseredati che in tutto il mondo muoiono di malattie, di fame e di sete, mentro l'occidente capitalista e industrializzato spreca ogni istante ingenti risorse.Ma veniamo al comunismo, a che cosa esso ha rappresentato e rappresenta ancora oggi dal punto di vista della weltanschauung sociale, morale ed economica che esso propone in alternativa a quella capitalistica. Innanzitutto ricordiamo che il comunismo è un'ideologia politica di sinistra, che significa, per chi lo avesse dimenticato, progressista e , se occorre, rivoluzionaria. Per questo il comunismo è stato e sempre sarà dalla parte dei più deboli, di quelli che subiscono lo sfruttamento a la strumentalizzazione da parte di un gruppo di potere. Solo chi subisce un'ingiustizia sta dalla parte del cambiamento, del progresso e del miglioramento della realtà. Essere di sinistra prima di tutto significa riconoscersi in un ruolo socio-economico e prendere atto di appartenere alla classe dei più deboli. Da questo caratteristica nasce la peculiare ansia di giustizia sociale e non solo politica che è strutturale al pensiero politico comunista.La destra, al contrario, raccoglie coloro che occupano posizioni di potere economico e politico di preminenza e che, di conseguenza, non hanno alcun motivo di voler cambiare lo statu quo; non a caso sono definiti conservatori. Per questo parlare di una destra progressista è contraddittorio, un ossimoro politicoOggi, come e più di ieri, non nonostante, ma proprio a causa della fine dell'era del comunismo reale, occorre affermare le ragioni del comunismo, quello ideale, che si è sempre opposto al capitalismo dilagante. Il pericolo che oggi corriamo è quello di trovarci in un mondo "ad una dimensione", senza più dialettica, nel quale non esistono più antidoti politici capaci di contrastare la piovra economica della globalizzazione capiltalistica. Il pericolo è per tutti, non solo per le sinistre ma anche per i governi liberal-democratici che, favorendo l'affermarsi di poteri transnazionali e transcontinentali, hanno dato vita ad un moloch di cui hanno perso il controllo. Per questo è grave registrare, non solo nel nostro Paese, l'arretramento di partiti di sinistra che non sono mai scesi a compromessi con le forze antagoniste, anche a rischio di sembrare anacronistici. Spero che questo mio intervento non venga letto solo dai compagni, ma anche da coloro che non la pensano come noi di R.C; non servirà a far loro cambiare idea politica, ma servirà almeno a dimostrare che le nostre scelte politiche non sono dettate né dalla convenienza né dall'opportunismo, bensì da una profonda e meditata scelta etico-politica. In tempi come i nostri non mi pare poco.
>>> ALLA COOPERATIVA "Le Garderie" L'AFFIDAMENTO PER TRE ANNI DELLA GESTIONE DEGLI ASILI NIDO
Su alcuni "atti" ho già avuto modo di esplicitare qualche considerazione in precedenti post. Ad esempio: i "ringraziamenti" agli uomini di potere, sintomo di una concezione di subalternità (per non volere usare altre espressioni) non certo di carattere ideologico quanto di "opportunismo" (i 45 mila euro dell'Assessore Antinoro); il "non riconoscimento" del ruolo delle azioni amministrative di altre Giunte (la realizzazione dei pozzi di Collina Cesarò); la spicciola quanto sfacciata clientela nei confronti di organismi collegati all'Amministrazione (iniziative per l'Estate) con una palese violazione di un Regolamento esistente ed approvato dal un precedente Consiglio comunale. Un Regolamento che é Legge per gli Amministratori. Lì vengono dettate le norme e le procedure. E potrei continuare.
Ma quel che più preoccupa sono alcune questioni di "sostanza".
E faccio qualche esempio. Il rinnovo del contratto e dunque una proroga, piuttosto che una nuova pubblica gara, per l'assegnazione del servizio triennale di gestione degli asili nido (settembre 2008-ottobre 2010). Ancora una volta si continua ad affidare direttamente alla cooperativa "La Garderie", e per tre anni, la gestione degli asili con un compenso di 927.571.68 euro nel triennio. Le ragioni , a mio avviso, sono abbastanze note: é, questa, una cooperativa che da anni ha intrecciato uno scambio di interessi con Partinico (con Giordano prima e soprattutto con Motisi poi) e con quel vasto mondo che ruota attorno alle cooperative ed Associazioni palesemente controllate da "pezzi " della politica locale.
L'uso di una ditta privata, come risulta da un articolo di Michele Giuliano sul Giornale di Sicilia di ieri, per lo spurgo delle caditoie e dei tombini a fronte di un notevole quantità di personale presente negli organici del Comune e assunto, nel tempo, per le manutenzioni che conferma quanto da sempre saputo: non s'intende (almeno fino ad ora) ricostruire una macchina comunale, soprattutto per quel che riguarda i "servizi esterni" con lo scopo di risparmiare le risorse pubbliche con l'utilizzo delle professionalità interne. Basta verificare lo stato di degrado e di abbandono degli spazi pubblici, di TUTTO il verde costruito negli anni e che ha dotato il nostro Comune di uno standard elevatissimo di verde rispetto alle percentuali dei Comuni siciliani.
Per non fare riferimento all'impiantistica sportiva, alle condizioni degli spazi scolastici, a quelli che sono in dotazione all'edilizia economica e popolare.
Ed infine vorrei citare "la trasparenza amministrativa" dichiarata da Lo Biundo in una intervista, avvertendoci che TUTTI GLI ATTI (delibere, ordinanze, determinazioni sindacali e dei capi-settore) sarebbero stati "caricati" nel sito del Comune. Abbiamo verificato e la delusione é stata tanta: pochi atti, qualche Avviso pubblico e di quelle poche delibere della Giunta soltanto la "camicia" (dunque mancante del sostanziale contenuto "interno"). Ovviamente niente determinazioni sindacali o dei Capi-Settore.
E' ancora presto per giudicare? E' probabile: però, i saggi ci dicono che il "bel tempo si vede dal mattino".
Toti Costanzo
giovedì 21 agosto 2008
>>> IN UN TRAGICO INCIDENTE PERDE LA VITA IL FRATELLO DEL COMPAGNO SALVO RUVOLO
martedì 19 agosto 2008
>>> DEVE ESSERE CHIARO: L'AREA DI VIA MULINI NON SI TOCCA!
domenica 17 agosto 2008
>>> SPIGOLANDO,SPIGOLANDO N. 9: COME NON ESSERE D'ACCORDO CON L'ASSESSORA PANZAVECCHIA?
venerdì 15 agosto 2008
>>>LETTERA APERTA, PIUTTOSTO LUNGA A BALDO,LORENZO, CHIARA MENTE OVVEROSSIA CASSIANO E AD ERCOLANO
martedì 12 agosto 2008
>>> DAL PROGRAMMA DEL SINDACO: "PARTINICO UNA FINESTRA SULL'AFRICA E VERSO L'INDIA E LA CINA"
Toti Costanzo
lunedì 11 agosto 2008
>>> HA RAGIONE IL CONSIGLIERE RIZZO PULEO
sabato 9 agosto 2008
>>>SPIGOLANDO,SPIGOLANDO N.8: "CONSIGLIO COMUNALE DI PARTINICO :TU SEI MINORANZA MA DIVENTI MAGGIORANZA E NOI SIAMO MAGGIORANZA E DIVENIAMO MINORANZA"
Non potevamo crederci. Ma come? Dopo essere stato eletto Senatore, Deputato regionale, Assessore ai Bibbi', Cuccu' e Pii ora diventa anche Assessore alla Provincia Regionale di Palermo? Certo, cosa trovate di strano che "Antonello ventottomila e rotti" inteso ora, anche il SUPERMAN DELLA POLITICA, possa contemporanemente "dari 'mmastu a tutti"?
Antonello é come quelle belle donne che si concedono a tutti senza remore perché per loro vale il detto: "Sazi sempri ma surisfatti mai!".
Una proposta a Salvo: ma perché non lo nomini Assessore, in contemporanea, anche nel nostro Comune?
A proposito di Assessori Provinciali: Auguri a Vito Di Marco. Questo lo scriviamo seriamente e sinceramente.