SPIGOLANDO UNO
"Non si può consentire a chicchessia di imbrattare indiscriminatamente le vie della nostra città dando vita ad uno spettacolo indecoroso".
E', questo, uno spezzone di dichiarazione della intervista rilasciata dall'Assessora alla Polizia Municipale, Panzavecchia, al Giornale di Sicilia di alcuni giorni or sono. E questa dichiarazione seguiva l'azione - FINALMENTE! - della nostra Polizia Municipale (indiscutibilmente per impegno e determinazione del dott. Giacomo Grillo) che ha elevato multe nei confronti di quelle diecine e diecine di candidati di tutti i Partiti e Liste civiche (TRANNE QUELLI DI RIFONDAZIONE COMUNISTA) durante la campagna elettorale ultima. Abbiamo detto: "Bene, molto bene Assessora!".
E poi la dichiarazione continuava: "Comunque, tengo a precisare, che.....non deve essere vista come un'azione repressiva bensì IN CHIAVE DI EDUCAZIONE NEI CONFRONTI DI QUEI POLITICI CHE PER PRIMA DOVREBBERO DARE IL SEGNALE DI...." E quì, dai nostri petti, parte un forte e convinto: "Brava, bene bis!"
Ora noi ci chiediamo: ma come si fà a non essere d'accordo con la Panzavecchia, la quale ha il pieno diritto di rilasciare una siffatta dichiarazione in quanto, e a noi risulta, non ha affisso nemmeno un suo manifesto quando gli altri non hanno risparmiato cassonetti per netturbe, pali della luce pubblica e privata, cabine telefoniche, della luce, del gas e di altri propellenti, mura di recinzione, pareti cadenti e stuccate, "vetrine" pubbliche e "vetrine" private, innocenti tronchi di alberi? Addirittura, fu avvistato un manifesto su di una parete di abitazione, ma al terzo piano. Abbiamo fatto una rapida inchiesta. Il proprietario dell'immobile non risultava né parente nè amico e neppure conoscente di quel candidato. Come abbia potuto fare, resta un mistero che affidiamo alla sensibilità indagatrice dell'Assessora Panzavecchi alla quale, tuttavia, poniamo un interrogativo: "Assessora, quando organizzerà un "corso accelerato di base" di educazione alla civiltà per amministratori (non tutti ovviamente), compreso il Sindaco, il cui volto solare fu "'impiccicato" in ogni angolo e fece il paio con quello più comprensibilmente corruciato di Giordano, ai quali spiegare, come Lei ha fatto, che imbrattare la città costituisce una vera e propria violazione di elementari norme di civiltà?
Certo non ci sentiamo di mutuare il "fannullone" di Brunetta ma uno "sporcaccioni" ci stà, oppure no?
SPIGOLANDO DUE
Cantava Fabrizio:"E come tutte le più belle cose, visse soltanto un giorno come le rooose". Era una strofa della canzone di "Marinella" che ha accompagnato la nostra giovinezza. Ripetevamo questo ritornello, dopo avere visto pubblicata sul Giornale di Sicilia la foto del nostro amico Vito Inghilleri che fu consigliere comunale ed anche Assessore in una Giunta dell'ex Sindaco Giordano.
L'articolista ci informava che il Consorzio di bonifica Palermo 2, finalmente dopo decenni di pressioni e lotte - compresa quella che ci vide occupare (era il 1998) per un giorno intero e la sede dell'ESA e quella degli Assessorati all'Agricoltura e dell'Industria per costringere quella faccia tosta di Totò Cuffaro a quest'impegno - aveva disposto un finanziamentio per il rifacimento della rete idrica dell'invaso Poma.
E citava, l'articolista, come Totò Inghilleri dirigente provinciale della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) avesse avuto parte in questa risoluzione.
Dunque non Vito ma Totò.
Ora, appare a tutti evidente che si é trattato di un innocente "scambio di foto" e nulla più. Tuttavia Vito quel giorno assurse agli onori della cronoca e, pare, che abbia ricevuto centinaia e centinaia di telefonate, SMS, e-mail , di amici e conoscenti che si congratulavano con lui per il suo nuovo ruolo convinti che fosse stata superata la delusione di Vito per una "abortita", purtroppo, candidatura alla Provincia di Palermo in una Lista che, poi, non fu ammessa alla competizione.
Appunto, purtroppo la gioia come le rose, durò un giorno come nella canzone di De André.
SPIGOLANDO TRE
Il chiarissimo professore Tullio De Mauro soleva ripetere ai suoi studenti, di non usare, per comunicare con gli altri né i cosidetti "francesismi" o gli "inglesismi" ma SOLO E SOLTANTO la lingua italiana perché ciascuno potesse IMMEDITAMENTE comprendere quel che altri avevano scritto o intendevano dire.
Perché, dunque, ricorrere a parole non conosciute o poco chiare per potere comunicare con gli altri? Perché dire, ad esempio, occhei quando si può benissimo dire "va bene"?
Pensavamo a questo quando abbiamo avuto l'opportunità di leggere, affisso sugli spazi pubblicitari, un manifesto del nostro Comune che elencava le iniziative dell'Estate nella nostra città. Sul manifesto campaggiava la scritta: ART 'O8.
Ci siamo arrovellati giorni e giorni per tentare di rispondere a questo drammatico interrogativo: E se qualcuno, amico, parente od affine chiede di sapere come si chiamano le iniziative estive a Partinico, tu, quale risposta potresti dare? Diresti, ad esempio, ARTOTTO? oppure ARTZEROTTO? oppure ancora ARTAPOSTROFOTTO o ARTAPOSTROFO ZEROTTO?
Onestamente, dobbiamo dire, che il prof. De Mauro non aveva, poi, tutti i torti!
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